Grice e Ronchi: il conversativo, o, filosofia della comunicazione –
filosofia italiana – Luigi Speranza (Forlì).
Filosofo Italiano. Si laurea a Bologna e consegue il dottorato a Milano sotto SINI.
Insegna all’Aquila. Dirige “Filosofia al presente” per Textus, di L’Aquila e
“Canone minore” per Mimesis di Milano. Dirige la scuola di filosofia Praxis. Si
dedica alla passione -- “Sapere passionale” (Spirali, Milano) e alla questione
della comunicazione intesa filosoficamente come partecipazione alla verità e
fondamento ontologico della stessa pratica filosofica (“Teoria critica della
comunicazione: dal modello vei-colare al modello conversazionale” (Mondatori,
Milano) -- Grice: “I like ‘conversativo,’ Almost a Spoonerism for
‘conservative’!” --; “Filosofia della comunicazione. Il mondo come resto e come
teo-gonia” (Boringheri, Torino). Propone una revisione del modello vei-colare o
standard della comunicazione e una critica al paradigma linguistico del
vivente. Al problema della raffigurazione e al suo rapporto col dicibile nella
filosofia è invece dedicato “Il bastardo: figurazione dell’invisibile e comunicazione
indiretta” (Marinotti, Milano). Grice: “This shows a distinction between
‘ingelese italianato.’ To call indirect communication bastard would be a bit
too much at Oxford!” --. Grazie ai suoi studi su Bergson si è segnalato come
una voce significativa della cosiddetta “Bergson renaissance”. – cf. Grice,
“Speranza e la cosidddetta “Grice renaissance””. In “L’interpretazione” (Marietti,
Genova) e “Una sintesi” (Marinotti,
Milano) guarda a Bergson come a un filosofo in grado di dare risposta a
questioni tuttora aperte del dibattito filosofico. Bergson non è un filosofo
irrazionalista, spiritualista, ostile alla scienza e ai suoi metodi. Per lui la
filosofia è un metodo rigorosamente empirista, che consente la massima
precisione possibile nella descrizione dei fenomeni. Bergson è anzi il filosofo
che cerca di emancipare la scienza da quanto di meta-fisico è ancora
inconsapevolmente presente nelle sue pratiche. Con le sue celebri nozioni di
“durata” e di “memoria” (cfr. Grice, “Personal identity: my debt to Bergson”) ha
costruito un nuovo modello di intelligibilità del divenire, alternativo a
quello del Lizio, in grado finalmente di spiegare, senza riduzionismi, il
“vivente” quale e descritto dalla biologia evoluzionista. Il pensiero bergsoniano
è presentato come uno snodo essenziale della filosofia. La sua dirompente
attualità è mostrata attraverso un confronto sistematico con la fenomenologia,
l’esistenzialismo, l’ermeneutica, il pensiero della differenza e
l'epistemologia della complessità. Al tempo stesso però, Bergson è ricollocato dall’interno della
tradizione filosofica come un capitolo, tra i più alti, dell’indagine
filosofica sulla natura: un capitolo che continua l’opera di quei filosofi e di
quei teologi che, dai accademici a Cusano fino a Grice e GENTILE, hanno provato
a pensare la natura come vita vivente e come divinità immanente. Impegnato
in una definizione e ri-abilitazione del filosofico contro il pericolo della
sua dismissione (“Come fare: per una resistenza filosofica”, Feltrinelli,
Milano), proprio grazie al confronto con Bergson e ai filosofi amici di
quest’ultimo -- Grice, and Grice’s immediate sources: Gallie and Broad -- define
la sua posizione filosofica inscrivendola in una costellazione ben precisa,
ancorché minoritaria -- “Canone minore: verso una filosofia della natura” (Feltrinelli,
Milano). Empirismo radicale, realismo speculativo e “pragmatica”
“trascendentale” sono le definizioni che, più di altre, esprimono il senso e la
direzione della sua ricerca, improntata com'è a criticare quella che chiama “la
linea maggiore della filosofia” e che definisce dualistica, soggettivistica e
antropo-centrica. In una parola: moderna. Da Kant sino a Derrida, la
filosofia è stata infatti caratterizzata dal primato accordato alla finitudine,
alla contingenza, all'intenzionalità griceiana, alla negazione e al linguaggio
e la semiotica. La filosofia di questa linea maggiore è, in fondo, un’antropo-logia
cui oppone una filosofia del processo radicalmente monista e immanentista che
contesta la tesi dell'eccezione umana e che non pone come apriori il principio
della correlazione soggetto-mondo -- anche nella versione offertane
dall'ermeneutica e dalla fenomenologia. Alla svolta trascendentale kantiana è
opposta quella cosmologica whiteheadiana e, al dispositivo aristotelico del
Lizio potenza/atto, dispositivo insufficiente a cogliere la natura naturans, la
nozione di gentiliana di “actus purus”. La linea minore della filosofia è,
infatti, anche e soprattutto una linea megarica che, alla potenza
logico-linguistica e umana troppo umana dei contrari, sostituisce una potenza
che non può non esercitarsi -- sia essa quella dell’uno di Plotino, della
sostanza di Spinoza o della durata di Bergson. La filosofia della linea minore è
una filosofia del processo -- categoria che oppone all’aristotelica Kinesis del
Lizio -- che, pur confutando il nulla e il possibile come pseudo-problemi, non
sacrifica il carattere creativo e dinamico del reale. Il problema filosofico
del rapporto uno-molti da sempre al centro della riflessione cioè risolto nei
termini di una co-generazione reciproca fra i differenti per natura, in cui
questa differenza non di grado tra il principio e il principiato funziona come
causa dell’immediato essere uno dei molti ed esser molti dell’uno, ossia
come la causa di quella unità cangiante di tutte le cose che chiama immanenza assoluta. Altri saggi: “Luogo
comune: verso un'etica della scrittura” (Bocconi); “La scrittura della verità:
per una genealogia della teoria” (Jaca, Milano); – modello conversativo. Grice: “As I say, I
like ‘conversativo;’ perhaps I should adopt it! ‘conversative,’ rather than the
pompous ‘conversational’! -- Liberopensiero. Lessico filosofico della
contemporaneità (Fandango, Roma); Brecht. Introduzione alla filosofia (et al.,
Correggio ) Zombie outbreak: la filosofia e i morti-viventi (Textus, L'Aquila );
Credere nel reale (Feltrinelli, Milano); Dispositivi (Orthotes, Napoli) -- realismo
speculativo, Sini, Gentile. Ronchi. Keywords: filosofia della comunicazione,
immanenza, in defense of the minor league, natura naturans, Gentile, atto puro,
implicatura conversativa. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ronchi” – The
Swimming-Pool Library.
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