Grice e Rosselli: la filosofia italiana
nel ventennio fascista – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo. Important Italian philosopher. There
is a R. Circle in Rome. Teorico del socialismo liberale, un
socialismo riformista non marxista direttamente ispirato dal laburismo inglese
e dalla tradizione storico-politica del radicalismo liberale e libertario. Fonda
a Firenze il foglio clandestino “Non mollare e insieme a Nenni, la rivista
milanese “Il quarto stato”. Fonda il movimento anti-fascista “giustizia e libertà”,
che combatté per la repubblica nella guerra civile spagnola, all'interno della colonna
italiana R., costituita assieme agl’anarchici. Ucciso in Francia insieme con il
fratello R. da assassini legati al regime fascista. Nato da una famiglia politicamente
attiva, avendo partecipato alle vicende del Risorgimento italiano: Pellegrino R.,
tra l'altro zio della futura moglie di Nathan, sindaco di Roma, è un seguace e
stretto collaboratore di MAZZINI (si veda) ed un Pincherle è nominato ministro nella
Repubblica di S. Marco, instauratasi nel Triveneto a seguito d'una massiccia
insurrezione anti-asburgica guidata da Manin e Tommaseo. I R. abitato per
un considerevole periodo a Vienna. Si trasferirono a Roma. Qui, dopo la propria
nascita, venne alla luce il fratello R. La madre, separata, si trasferì
con i suoi figli a Firenze, dove frequentarono la scuola. R. mostra in quel
periodo poco interesse per gli studi e la madre lo ritira dal ginnasio,
facendogli frequentare la scuola tecnica. L'entrata in guerra dell'Italia è
accolta con entusiasmo dai R., decisamente interventisti. Il fratello maggiore è
arruolato come ufficiale di fanteria e muore in combattimento. R. collabora al
foglio di propaganda «Noi», fondato dal fratello, anche se l'editoriale Il
nostro programma, è redatto con buone probabilità da lui. Il manifesto, che
l'ingenuità di due ragazzi indirizza verso una fiduciosa speranza in un mondo
migliore, propone sin da allora alcuni tratti fondamentali della sua personalità,
ossia un amore incondizionato per l'umanità e la spinta all'azione nel solco
dello spirito mazziniano, che lo inserisce nel filone dell'interventismo
democratico. Per «Noi», licenza saggi, uno sulla rivoluzione russa, altro sull'entrata
in guerra degli Stati Uniti. “Libera Russia” esalta il risveglio del paese
di Gorkij, Tolstoj e Dostoevskij, supremi interpreti di un rinnovamento in atto
già dal secolo precedente, per cui la rivoluzione non e che il punto culminante
di una lunga preparazione all'avvento di una società più giusta. Vi è tutta una
massa che sale lentamente, inesorabilmente. La marcia si puo ritardare ma non
impedire. Dei recentissimi eventi, inoltre, viene esaltata la componente
pacifica, la loro attuazione relativamente non violenta. Il saggio “Wilson”
mostra tutta la fiducia nutrita per l'uomo che define il conflitto come “una
guerra per porre fine alle guerre”, uno slogan che rappresenta bene le sue speranze
di e di tutta la famiglia R.. È chiamato alle armi. Frequenta a Caserta
il corso allievi ufficiali e venne assegnato a un battaglione di alpini in
Valtellina. La guerra finisce senza che egli avesse dovuto sottomettersi al
battesimo del fuoco. Il contatto con militari e molto importante per lui. Apprezza
la massa furon posti in grado di comprendere tante cose che sarebbero loro
certamente sfuggite nel loro isolamento di classe o di professione. Diplomatosi
all'istituto tecnico, si iscrive a Firenze al corso di scienze sociali,
laureandosi a pieni voti con una tesi, Sindacalismo italiano,” e si prepara a
sostenere anche gl’esami di maturità classica per ottenere il diritto di
frequentare altri corsi universitari. Tramite il fratello, conosce Salvemini,
professore a Firenze, che e da allora un costante punto di riferimento per
entrambi i fratelli. Gli fa rivedere il suo saggio sul sindacalismo
rivoluzionario, che giudica non un saggio critico, equilibrato, sostanzioso, ma
in essa e incapsulata un'idea fondamentale: la ricerca di un socialismo che fa
sua la dottrina liberale e non la ripudiasse. S’avvicina al partito socialista,
simpatizzando, in contrapposizione all'allora maggioritaria corrente
massimalista di Serrati, per quella riformista di Turati, che egli ha poi modo
di conoscere a Livorno durante lo svolgimento del congresso del partito, che
sance la definitiva scissione dell'ala di sinistra interna filo-bolscevica che
prende il nome di partito comunista, e scrive svariati saggi per “Critica
Sociale”. MUSSOLINI sale al potere. I riformisti di TURATI sono espulsi dal partito
socialista. Si trasfere a Torino, dove frequenta il gruppo della “rivoluzione
liberale», in quel momento fortemente impegnata in senso anti-fascista, e con
la quale incomincia a collaborare. Conosce Matteotti, del partito socialista unitario,
nel quale erano confluiti GOBETTI (si veda) e la componente riformista espulsa
dal partito socialista, come Rossi. A Firenze, il gruppo dei socialisti
liberali che si raccoglie intorno alla figura carismatica di Salvemini inaugura
un circolo di cultura. Oltre ai R. vi sono Calamandrei, Finzi, Frontali, Jahier,
Limentani, Niccoli e Rossi. Gli ex-combattenti del circolo adereno all'associazione
anti-fascista “Italia libera”. Si laurea a Siena, con “Prime linee di una teoria
economica dei sindacati operai” e parte per Londra, stimolato dal desiderio di
conoscere la capitale del laburismo, di seguire i seminari dei fabiani e di
assistere al congresso delle unioni operaie. Vi è anche Salvemini, che tene un seminario
sulla storia della politica estera italiana al King's. Tornato in Italia
grazie anche ai buoni uffici di Salvemini, si impiega come assistente
volontario a Milano. Prosegue la sua collaborazione a “Critica Sociale” di
Turati. Vi pubblica un articolo, invitando il partito socialista a rompere con
il marxismo, che giudicava espressione di cieco e tortuoso dogmatismo, per
mettersi piuttosto sulla linea di un sano empirismo all'inglese. Collabora con
la rivista del partito socialista unitario, «Libertà», scrivendo proprio un saggio
sul movimento laburista inglese. Dopo il delitto Matteotti s'iscrive al partito
socialista unitario. Spera invano che in Italia si costituisse una seria
opposizione anti-fascista moderata in grado di offrire un'alternativa politica
alla borghesia che guarda con simpatia al fascismo. Una di queste avrebbe
potuto essere l'unione democratica nazionale d’Amendola, alla quale adere il
fratello. D’Inghilterra invia al giornale del partito socialista unitario la
«Giustizia», le corrispondenze sull'evolversi della situazione politica
inglese, successiva alla vittoria elettorale dei conservatori e alla rottura
dell'alleanza tra laburisti e liberali. E pessimista sulle condizioni
politiche dell'Italia. La secessione aventiniana non produce effetti, con i
suoi sterili tentativi di accordo con il re, con i generali e i fascisti
dissidenti. Del resto, i fascisti stano re-agendo. Lo dimostrano anche
devastando il circolo di cultura, che, come non basta, venne chiuso dal
prefetto con una singolare motivazione. La sua attività provoca il giusto
risentimento del partito dominante. Lasciato l'incarico a Milano, insegna a Genova.
Scrive a Salvemini. Forse non ha apparentemente alcuna positiva efficacia, ma
io sento che abbiamo da assolvere una grande funzione, dando esempi di
carattere e di forza morale alla generazione che viene dopo di noi. Appare così
con la collaborazione di Rossi, Salvemini, Calamandrei, Traquandi, Vannucci e il
fratello, che ne ha proposto il nome, il foglio clandestino “Non mollare”. Alcuni
redattori della rivista sono Traquandi, Ramorino, Rossi, Emery, e i due R. La
denuncia di un tipografo provoca la repressione e la dispersione d’alcuni tra i
redattori del foglio. Rossi riusce a fuggire a Parigi, Vannucci in Brasile,
Salvemini è arrestato a Roma è denunciato per vilipendio del governo fascista. In
attesa del processo, messo in libertà provvisoria, a causa delle minacce dei
fascisti, passa la notte a Firenze, in casa dei R., che non sono ancora fra i
sospettati. Gli squadristi però, venuti a conoscenza del fatto, devastano
l'abitazione il giorno dopo. Scrive R. ad Ansaldo. Io sono di ottimo umore e
l'altra sera ho financo bevuto alla distruzione compiuta! Se i signori fascisti
non hanno altri moccoli, possono andare a dormire. Aspetteranno a lungo la mia
rinuncia alla lotta. Ormai preso di mira dai fascisti, è aggredito a Genova
mentre si reca all'università e poi disturbato durante la sua lezione, con la
richiesta del suo allontanamento. Si attiva infine lo stesso ministro
dell'economia, Belluzzo, che chiede il suo licenziamento. A questo punto,
prefere dimettersi. Pochi giorni dopo, a Firenze, sposò con rito civile una
laburista venuta a Firenze a insegnare nel British Institute, conosciuta da R. al
circolo della cultur. Lapide commemorativa: «In via Ancona vive il martire
anti-fascista e qui ha sede la redazione del ‘Quarto stato,’ rivista socialista
a difesa della libertà e della democrazia. R. vive a Milano, dove fonda con Nenni
la rivista «Il quarto stato’. La rivista ha vita breve, venendo chiusa con
l'entrata in vigore della legge sui provvedimenti per la difesa dello stato
fascista italiano. Scopo della pubblicazione è il tentativo di rappresentare un
punto d'incontro di tutte le forze socialiste e di sviluppare temi di politica
culturale al cui centro e il perfezionamento degl’uomini e l'elevamento della
vita dei cittadini. Con Treves e Saragat costitue un trium-virato che,
costitue clandestinamente il partito socialista dei lavoratori, che prende il
posto del partito socialista unitario, sciolto d'imperio dal regime fascista a
causa del FALLITO ATTENTATO A MUSSOLINI da parte del suo iscritto ZANIBONI. Bova,
Turati, R., Pertini e Parri a Calvi in Corsica dopo la fuga in motoscafo da
Savona. Oganizza con Oxilia, Pertini e Parri l'es-patrio di Turati a
Calvi in Corsica, con un moto-scafo partito da Savona. Mentre Turati, Pertini e
Oxilia proseguirono per Nizza, Parri e Rosselli, ritornati con il moto-scafo a
Marina di Carrara, SONO ARRESTATI, nonostante tentassero di sostenere d’essere
reduci d’una gita di piacere. È accusato anche di aver favorito la fuga d’Ansaldo,
di Silvestri, di Treves e di Saragat. Venne detenuto nelle carceri di
Como, poi inviato al confino di Lipari in attesa del processo. Quando e ricondotto
da Lipari a Savona per essere processato, nell'isola siciliana giunge il
fratello, condannato a V anni di confino. Al processo si difende
attaccando il regime fascista. Il responsabile primo e unico, che la coscienza
degl’uomini liberi incrimina è il fascismo che con LA LEGGE DEL BASTONE,
strumento della sua potenza e della sua nemesi, inchioda in servitù milioni di
cittadini, gettandoli nella tragica alternativa della supina acquiescenza o
della fame o dell'esilio. La sentenza, rispetto alle previsioni, e mite: X mesi
di reclusione e, avendone già scontati VIII, avrebbe potuto essere presto
libero. Ma una nuova legge speciale permisero alla polizia di infliggergli *altri*
III anni di confino da scontare a Lipari. La vita al confino trascorre con
le letture filosofiche di Croce, Mondolfo, l’epistolario di Marx ed Engels, e Kant. Intanto,
si prepara la fuga, che venne organizzata dall'amico di Salvemini Tarchiani. Evase
da Lipari con Nitti e Lussu, con un moto-scafo guidato dall'amico Oxilia
diretto in Tunisia, da cui poi i fuggiaschi raggiunsero la Francia. Nitti
narra l'avventurosa evasione in “Le
nostre prigioni -- e la nostra evasione”, mentre R. racconta le vicende del
confino e dell'evasione in “Fuga in IV tempi”. A Parigi, con Lussu, Nitti, e un
gruppo di fuoriusciti organizzati da Salvemini, e fra i fondatori del movimento
anti-fascista "Giustizia e libertà". “Giustizia e Liberta” pubblica
diversi numeri della rivista e dei quaderni omonimi ed e attiva nell'organizzazione di diverse azioni
dimostrative, tra cui il volo sopra Milano di Bassanesi. Critica appassionatamente
il marxismo ortodosso, colonna portante della stragrande maggioranza dei vari
schieramenti politici socialisti. Il socialismo liberale propugnato da R. si
caratterizza quale una creativa sintesi della tradizione del marxismo
revisionista, democratico e riformista -- quello, tra gli altri, di Bernstein, Sombart,
Turati e Treves -- ed il socialismo non marxista, libertario e de-centralista --
come quello di Merlino, Salvemini, Cole, Tawney e Jászi. Attacca dirompente contro lo stalinismo della terza
internazionale che, con la formula del “social-fascismo” accomuna social-democrazia, liberalismo borghese e
fascismo. Non stupisce perciò che uno fra i più importanti stalinisti, Togliatti,
define il socialismo liberale un magro
libello anti-socialista e R. un ideologo REAZIONARIO che nessuna cosa lega alla
classe operaia. “Giustizia e libertà” adere alla concentrazione anti-fascista, unione di
tutte le forze anti-fasciste non comuniste – REPUBBLICANI, socialisti, CGL -- che
intende promuovere e coordinare ogni possibile azione di lotta al fascismo. Pubblica
i "Quaderni di giustizia e libertà". Dopo l'avvento del nazismo
in Germania, “Giustizia e liberta” sostenne la necessità di una rivoluzione
preventiva per rovesciare i regimi fascista e nazista prima che questi
portassero a una nuova tragica guerra, che a “Giustizia e Liberta” sembra l'inevitabile
destino dei due regimi. Bandiera della colonna italiana, nota anche come centuria
giustizia e libertà, che sostenne i repubblicani nella guerra civile spagnola. Scoppie
in Spagna la guerra civile tra i rivoltosi dell'esercito filo-monarchico, che
effettuarono un colpo di stato, e il LEGITTIMO GOVERNO REPUBBLICANO del fronte popolare
di ispirazione marxista. È subito attivo nel sostegno alle forze repubblicane,
criticando l'immobilismo di Francia e Inghilterra. I fascisti aiutano FRANCO
con uomini e armi agl’insorti. Combatte la sua prima battaglia. Cerca poi
di costituire un vero e proprio battaglione -- intitolato a Matteotti. La
prima formazione italiana, che prende poi, dopo l'uccisione dei due fratelli,
il nome di colonna italiana R., annovera tra i 50 e i 150 uomini, reclutati fra
gl’esuli italiani in Francia dal movimento “Giustizia e libertà” e dal comitato
anarchico. Tra questi c'erano anche gl’anarchici Marzocchi e Berneri. Marzocchi
scrive sulla comune esperienza anti-fascista di anarchici e di militanti di “Giustizia
e Libertà”, "R. e gl’anarchici". In un discorso, pronuncia la
frase che poi diverrà il motto degli anti-fascisti italiani: "Oggi in
Francia, domani in Italia". È con questa speranza segreta che siamo
accorsi in Ispagna. Oggi qui, domani in Italia. Fratelli, compagni italiani,
ascoltate. È un volontario italiano che vi parla dalla radio. Non prestate fede
alle notizie bugiarde della stampa fascista, che dipinge i rivoluzionari come
orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta. A contrasti con gl’anarchici
si dimette da comandante della colonna e fonda il battaglione Matteotti. Soggiorna
a Bagnoles-de-l'Orne per delle cure termali, dove è raggiunto dal fratello.
Sono uccisi da una squadra di miliziani della Cagoule, formazione eversiva di
destra francese, su mandato, forse, dei servizi segreti fascisti e di Ciano. Con
un pretesto sono fatti scendere dall'automobile, poi colpiti da raffiche di
pistola. R. muore sul colpo; il suo fratello, colpito per primo, venne finito
con un'arma da taglio. I corpi vennero trovati due giorni dopo. I colpevoli,
dopo numerosi processi, riusciranno quasi tutti a essere prosciolti. I R.
sono sepolti nel cimitero monumentale parigino del Père Lachaise. I familiari
ne traslarono le salme in Italia, a Trespiano. Salvemini tenne il discorso
commemorativo alla presenza del presidente della Repubblica. La tomba riporta
il simbolo della spada di fiamma, emblema di “Giustizia e Liberta”, e l'epitaffio
scritto da Calamandrei. Giustizia e liberta. Per questo morirono per questo
vivono. L'unico saggio pubblicato da R. mentre è in vita è
"Socialismo liberale", scritto durante il confino a Lipari, in una
situazione di semi-prigionia. “Socialismo liberale” si pone in una posizione
eretica rispetto ai partiti della sinistra italiana del suo tempo -- per i
quali “Il capitale” di Marx, variamente interpretato, è ancora considerato come
la bibbia. Indubbiamente è presente l'influsso del laburismo inglese, da lui
ben conosciuto. In seguito ai successi elettorali del partito laburista, R. è
infatti convinto che l'insieme delle regole della democrazia liberale sono
essenziali non solo per raggiungere il socialismo, ma anche per la sua concreta
realizzazione -- mentre nella tattica leninista queste regole, una volta preso
il potere, debbono essere accantonate. Pertanto, la sintesi del pensiero
rosselliano è: "il liberalismo come metodo o mezzo, il socialismo come
fine". Pisacane, L'idea di rivoluzione propria della dottrina
marxista è fondata sulla concezione della dittatura del proletariato -- che, in
realtà, già ai tempi di R. si sta traducendo, in unione sovietica, nella
dittatura del vertice di un solo partito. Essa viene respinta da R., a favore
di una rivoluzione che, come si nota nel programma di “Giustizia e liberta”, è
un sistema coerente di riforme strutturali mirate alla costruzione di un
sistema socialista che non rinnega, ma anzi esalta, la libertà individuale e
associativa. Alla luce dell'esperienza spagnola -- difesa dell'organizzazione
sociale di Barcellona compiuta dagli anarchici durante la guerra civile -- e
dell'avanzata del nazismo, R. radicalizza la sua posizione libertaria. Influenzato
dalle idee di Mazzini e di Pisacane, R. propugna il socialismo liberale: il
fine è il socialismo, il metodo o mezzo il liberalismo, un metodo o mezzo che
garantisce la democrazia e l'autogoverno dei cittadini. Il liberalismo deve
svolgere una funzione democratica, il "metodo o mezzo liberale" è il
complesso di regole del gioco che tutte le parti in lotta si impegnano a
rispettare, regole dirette ad assicurare la pacifica convivenza dei cittadini,
delle classi, degli stati, a contenere le lotte -- peraltro desiderabili se
limitate. La violenza è giustificabile come risposta ad altra violenza -- per
questo è giusta la lotta contro il franchismo e sarebbe stata auspicabile in
Italia una rivoluzione violenta in risposta al fascismo. Il socialismo è una
logica conclusione del liberalismo. Socialismo significa libertà per tutti. R.
ha fiducia che la classe del futuro è la classe proletaria, la borghesia deve
fare da guida al proletariato. Il fine è la libertà per tutte le classi. Archivio
R. Bio. Tranfaglia, Dall'interventismo a “Giustizia e Libertà” (Bari, Laterza).
Il circolo di cultura a Firenze, chiuso da Mussolini, e rifondato a liberazione di Firenze appena
avvenuta, per iniziativa del Partito d'Azione e dei soci superstiti e
intitolato ai R.. Assunse così il nome di circolo di cultura politica R. La sua
prima manifestazione è presieduta da Calamandrei. Con decreto del presidente
della repubblica è stata costituita ed eretta in ente morale la Fondazione
Circolo R. per sostenerne l'attività. Martino:
Fuorusciti e confinati dopo l'espatrio clandestino di Turati nelle carte della
R. Questura di Savona in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia
Patria, Savona, e Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R. Questura,
Gruppo editoriale L'espresso, Roma. Commissione di Milano, ordinanza contro lui
(“Intensa attività antifascista; tra gli ideatori del giornale clandestino “Non
mollare” uscito a Firenze. Favoreggiamento nell'espatrio di Turati e Pertini”),
Pont, Carolini, L'Italia al confine, Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali, Milano, ANPPIA, La Pietra, Cfr. Commissione di Firenze, ordinanza contro
N. R. (“Attività antifascista”), Pont, Carolini,
L'Italia al confino Le ordinanze di
assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali, Milano, ANPPIA, La Pietra, Cfr. La storia
sotto inchiesta: Fuga da Lipari, un esilio per la liberta trasmesso da Rai
Storia. Il discorso di R. su Roma civica.net in. Fiori,
Casa R., Einaudi); Franzinelli, “Il delitto R.: anatomia di un omicidio politico”
(Mondadori, Milano). Altre saggi: “Oggi in Spagna, domani in Italia” (Einaudi,
Torino); “Scritti politici e auto-biografici (Polis, Napoli); Ciuffoletti e Caciulli
(Lacaita, Manduria); Lettere Salvemini, Tranfaglia, «Annali della Fondazione Einaudi,
(Torino); “Socialismo liberale” (Einaudi); Il Quarto Stato» di Nenni e
Rosselli, Zucàro, Sugar Co, Milano, Epistolario familiar (SugarCo, Milano); Socialismo
liberale, J. Rosselli (Einaudi, Torino); Socialismo liberale, J. Rosselli, introduzione
e commento di Bobbio, «Attualità del socialismo liberale» e «Tradizione ed
eredità del liberal-socialismo», Einaudi Tascabili. Saggi, Scritti dell'esilio.
«Giustizia e libertà» e la concentrazione anti-fascista Costanzo Casucci,
Collana Opere scelte” (Einaudi, Torino); “Scritti politici, Ciuffoletti e Bagnoli,
Guida, Napoli, -- una grossa anteprima del libri. Scritti dell'esilio. Lo scioglimento
della concentrazione anti-fascista, Casucci (Einaudi, Torino); Liberalismo
socialista e socialismo liberale, Terraciano (Galzerano, Casalvelino Scalo), Giustizia
e libertà, Limiti e Napoli, prefazione di Larizza, Roma, con la tesi sul
sindacalismo (Firenze). Scritti scelti, Furiozzi, “Quaderni del Circolo R.” (Alinea
Editrice, Firenze); Salvemini, “Scritti Vari”, Agosti e Garrone, Feltrinelli,
Milano, Opere scelte, Cultura e società nella formazione, buona anteprima del
pensiero di Salvemini con i rapporti e la grangia politica correlata Gremmo
"Alla Cagoule" Silenzi e segreti d'un oscuro delitto politico. Storia
Ribelle, Biella. Garosci, "Vita", U, Roma, Giustizia e Libertà, Levi,
"Ricordi” La Nuova Italia, Firenze («Quaderni del Ponte»). Merli, "Il
dibattito socialista sotto il fascismo. Lettere di Morandi, Rivista storica del
socialismo», ricompreso in Id., "Fronte anti-fascista e politica di
classe. Socialisti e comunisti in Italia,
Donato, Bari, Movimento operaio; Tranfaglia, "Dall'interventismo
all'antifascismo", «Dialoghi del XX», Cfr. il informazioni su volume "R. e l'Aventino:
l'eredità di Matteotti", «Il movimento di liberazione in Italia», Cfr.
stralcio di "L’Aventino. L'opposizione diventava per la prima volta
opposizione, minoranza; come minoranza, avrebbe potuto darsi una psicologia
virile, d'attacco. Ma aveva troppi ex nelle sue file, era troppo appesantita da
uomini che avevano gustato le gioie del potere e della popolarità.» «Fu
questo il miracolismo dell'Aventino. Credere di poter vincere con le armi
legali l'avversario che ha già vinto sul terreno della forza. Pregustare le
gioie del trionfo mentre si riceve la botta più dura. Evitare tutti i problemi.
Gobetti dice. L’Aventino ha un mito, il mito della cautela" -- sperando
che la borghesia dimentichi Quanto alle masse popolari, che si mostravano nei
primi giorni in stato di effervescenza, guai a chi avesse tentato metterle in
movimento! Solo i comunisti e le minoranze giovani chiesero lo sciopero
generale. Ma le opposizioni non vollero, per non spaventare la borghesia e il
sovrano. R. dall'interventismo a «Giustizia e Libertà»" (Laterza, Bari, Biblioteca
di cultura moderna); in appendice: scritti di R. e Lettera di R. a Nenni; "Dal
processo di Savona alla fondazione di Gustizia e Liberta, Le fonti di
«Socialismo liberale»", «Il movimento di liberazione in Italia», Lolli,
"Alcuni appunti per una lettura del «Socialismo liberale» di R.", «Il pensiero politico», Fedele,
"Lo «Schema di programma» di «Giustizia e Libertà», Belfagor, Bagnoli,
"L'esperienza liberale di R.,, Italia Contemporanea, L'antifascismo
rivoluzionario dei «Quaderni di Giustizia e Libertà»", «Ricerche Storiche»,
Santi Fedele, "Storia della concentrazione anti-fascista prefazione di Tranfaglia
(Feltrinelli, Milano); Garbari, "I «vinti» della Resistenza. Nel
quarantesimo del sacrificio di R. e R.", «Studi Trentini di Scienze
Storiche», a"«Quarto Stato» di Nenni e R.", Tavola rotonda fra Bauer,
Grimaldi, Spadolini, Zucàro, «Critica Sociale», Valiani, "Il pensiero e
l'azione”, Nuova Antologia, Tranfaglia, "L'anti-fascismo", «Mondo
Operaio», Vivarelli, "Salvemini", «Il pensiero politico», Poi
compreso Spadolini, "R. nella lotta per la libertà", con lettere tra Reale
e R., «Nuova Antologia», Colombo, "R. e il «Quarto Stato»", «Nord e
Sud», "Giustizia e Libertà nella lotta antifascista e nella storia
d'Italia", Atti del convegno internazionale organizzato a Firenze dall'Istituto
storico della Resistenza in Toscana, dalla Giunta regionale toscana, dal Comune
di Firenze, dalla Provincia di Firenze (Nuova Italia, Firenze); Bauer, "R.
e la nascita di Giustizia e Liberta in Italia". Petersen, “Giustizia e
Libertà in Germania”; Guillen, "La risonanza in Francia dell'azione di Giustizia
e Liberta e dell'assassinio dei R.”; Rosengarten, "R. e Trentin, teorici
della rivoluzione italiana”; Salvadori, "Giellisti e loro amici degli
Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale". Fedele, "Giellisti e
socialisti dalla fondazione di GL alla politica dei fronti popolari”; Zunino,
"Giustizia e Libertà e i cattolici”; Garosci, "Le diverse fasi dell'intervento
di Giustizia e Libertà”; Marzocchi, “Gli’anarchici"; citazione sottostante
da un articolo di Finetti. Infatti considera una barbarie le stragi di
anarchici in Catalogna, tra cui l'uccisione di Berneri, l'anarchico che lo affiancava nella
guida della prima colonna italiana formata da MMM anti-fascisti, i primi
accorsi -- e si ricorda, nel prosieguo, anche la ferma presa di posizione delle
brigate partigiane di Giustizia e Libertà quando Canzi e rimosso da comandante
unico della XIII zona operante nel piacentino e grazie a questa presa di
posizione e reintegrato dopo un breve arresto. Le brigate partigiane di
Giustizia e Libertà sono in gran parte
influenzate dal pensiero di R.. Tommasini, "Testimonianza -- L'eredità di Giustizia e Libertà". Piane,
"Rapporti tra socialismo liberale e liberalsocialismo". Codignola, “Giustizia
e Liberta e Partito d'azione". Tranfaglia, "R.", in "Il
movimento operaio italiano; “Dizionario biografico", Andreucci e Detti,
Editori, Roma, Colombo, "R. e il socialismo liberale", «Il Politico»,
Bagnoli, "Di un dissidio in «Giustizia e Libertà». Lettere di Levi, Giua, Chiaromonte,
Garosci «Mezzosecolo», Centro studi Gobetti,
Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Archivio Nazionale
Cinematografico della Resistenza, Annali Cirillo, "Il socialismo",
Fasano, Cosenza); Lussu, "Lettere e
altri scritti di «Giustizia e Libertà»", Brigaglia, Libreria Dessì,
Sassari. informazioni su Storia della Sardegna di Brigaglia, son presenti
correlazioni fra i succitati personaggi. "Le componenti mazziniana e
cattaneanea in Salvemini e nei R.. Belloni", Convegno, Domus Mazziniana, Pisa. Arti
Grafiche Pacini & Mariotti, Pisa, Comprende: Colombo, "Il «Quarto
Stato»" Varni, "Derivazioni mazziniane nella concezione sindacalista
di R.", Ceva, "Aspetti politici dell'azione di R. in
Spagna", Tramarollo, "R. e il regime",
Bagnoli, "Il revisionismo di R.",
in "Guida alla storia del partito socialista. La ripresa del pensiero
socialista tra eresia e tradizione", Talluri, «Quaderni del Circolo R.», Galasso,
"La democrazia da CATTANEO (si veda) a R.", (Monnier, Firenze); «Quaderni
di storia», R. , Una tragedia italiana" (Bompiani, Milano); Kostner,
"R. e il suo socialismo liberale", Lalli, Poggibonsi, Linee politiche;
Bagnoli, "Tra pensiero politico e azione", Passigli, Firenze, Colombo,
"R. e il socialismo liberale", in "Padri della patria.
Protagonisti e testimoni di un'altra Italia", Angeli, Milano, («Ricerche
storiche» ). Invernici, "L'alternativa di «Giustizia e Libertà». Economia
e politica nei progetti del gruppo di R.", Angeli, Milano («Studi e
ricerche storiche»). Valiani, "Da Mazzini alla lotta di liberazione",
«Nuova Antologia», Scacchi, Colombo, presentazione di Spadolini, Casagrande,
Lugano, («Quaderni europei»). Vivarelli,
"Le ragioni di un comune impegno. Ricordando Salvemini, R. e R., i, Rossi",
«Rivista Storica Italiana», Spadolini, "R. e R.: le radici mazziniane del
loro pensiero", Passigli, Firenze («Letture R.»). Malandrino,
"Socialismo e libertà. Autonomie, federalismo, Europa da R. a Silone"
(Angeli, Milano); Bandini, "Il cono
d'ombra: chi armò la mano degl’assassini dei fratelli R.?", SugarCo,
Milano, Colombo, "I R., due guardiani per l'albero della libertà", "Voci
e volti della democrazia. Cultura e impegno civile da Gobetti a Bauer", Monnier,
Firenze («Quaderni di storia»), Nel nome dei R.. Quaderni del Circolo R.»,
Angeli, Milano, Muzzi. "A più voci,
Arfé, Casucci, Garosci, Malgeri, Rapone, “Scritti dell'esilio", Il Ponte, Il
carteggio dei R. con Silvestri", Gabrielli, «Storia Contemporanea», Fedele,
"E verrà un'altra Italia. Politica e cultura nei «Quaderni di Giustizia e
Libertà»" (Angeli, Milano, Collana di Fondazione di studi storici Turati);
Ciuffoletti, Il mito della rivoluzione russa e il comunismo", in
"Socialismo e Comunismo, Il Ponte, Bagnoli,
"La lezione di R., La nuova storia. Politica e cultura alla ricerca del
socialismo liberale, Festina Lente, FNicola Tranfaglia, "Sul socialismo
liberale"; "Dilemmi del liberalsocialismo", Bovero, Mura, Sbarberi
(Nuova Italia, Roma, «Studi Superiori, Scienze Sociali»). Atti del convegno
"Liberal-socialismo: OSSIMORO o sintesi?", organizzato ad Alghero Dipartimento
di Economia istituzioni e società dell'Università Sassari. -- fu pubblicato il
primo numero di “Libertà”, periodico legato all'ala socialista del movimento
antifascista, il sottotitolo fu la frase di Marx ed Engels: Alla società
borghese, con le sue classi e con i suoi antagonismi di classe, subentrerà
un'associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno sarà la condizione
del libero sviluppo di tutti e, su invito Treves, Mondolfo e Levi, Rosselli
scrive un articolo “Il partito del lavoro in Inghilterra” in cui R. riafferma una
parte del suo pensiero del periodo. Il partito laburista in base agl’elementi
che lo compongono può definirsi come una federazione di gruppi economici e di
gruppi politici. In realtà è l'organizzazione politica federativa ed
associativa del movimento operaio più vecchio e potente del mondo. Suppa,
"Note su R.: temi per due tradizioni", in I volume "dilemmi del
liberal-socialismo, Puppo, Il Quarto Stato, L'attualità di R. e del socialismo
liberale. Dialoghi tra: Bosetti, Foa, Maffettone, Marzo, Tranfaglia, Supplemento
a di Croce Via, Edizioni Italiane, Napoli, Atti del dibattito svoltosi a Napoli
in occasione della presentazione
italiana del volume "Liberal socialism", lavoro di Urbinati, tradotto
da William McCuaig, Princeton, Princeton, Urbinati, "La democrazia come
fede comune", «il Vieusseux», Bagnoli,
Rosselli, "Gobetti e la rivoluzione democratica. Uomini e idee tra
liberalismo e socialismo", La Nuova Italia, Firenze («Biblioteca di
Storia»). Casucci, "La caratteristica ", con un vademecum,
«Belfagor», Visciola, Limone, "I Rosselli. Eresia creativa, eredità originale",
Napoli, Guida, Graglia, "Unità europea e federalismo. Da Giustizia e
Libertà a Spinelli", il Mulino, Bologna) "Il dibattito europeista e
federalista in «Giustizia e Libertà»", «Storia Contemporanea», Lisetto, Le
élites. Una teoria tra l'elitismo democratico e la democrazia partecipativa",
«Scienza & Politica», Pagine scelte di economia, Visciola e Ruggiero,
Firenze, Le Monnier, Mastellone,
"Il partito politico nel socialismo liberale «Il pensiero politico», Furlozzi,
"R. e Sorel", «Il pensiero politico», L'eredità democratica da
Bignami a R.", Angeli, Milano, Mastellone, La rivoluzione liberale del
socialismo»". Con scritti e documenti inediti. Olschki, Son riportati
testi pubblicati da R. non inseriti nel
I delle «Opere scelte». R., “Dizionario delle idee", Bucchi, Riuniti,
Martino, Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R. Questura,
Roma, Gruppo editoriale L'espresso, Franzinelli, "Il delitto R.: anatomia
di un omicidio politico" (Mondadori, Milano); Dilettoso, "La Parigi e
La Francia di R.: sulle orme di un umanista in esilio", Biblion, Milano. Bagnoli.
Il socialismo delle libertà. Polistampa, Milano, Bagnoli. Socialismo, giustizia
e libertà. Biblion, Milano, Treccani Dizionario biografico degl’italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana; Iacchini, Socialismo liberale ma... vero!,
Movimento Radical Socialista brigata Garibaldi. Archivio dei R.. I fratelli R.,
genesi di un delitto impunito. Berneri. Vite parallele d’Ortalli (da
"Umanità Nova" Fondazione R., Centro di ricerca, Circolo R. Firenze, "Pecora" Socialista e liberale. Bilancio
critico di un grande italiano, su politica magazine. Spini, "Perché i R.
parlano ancora a questa Italia", sul sito repubblica. Carlo Alberto
Rosselli. Keywords: sindacalismo, sindacalismo revoluzionario, laburismo,
partito laburista, I fabiani, Mill, Bonini, liberalismo, sindacato, sindicato
nella storia italiana, sindacato in Roma antica, socialismo liberale – l’ossimoro
di R.. Refs.: Luigi Speranza, “Rosselli e
Grice,” per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice,
Liguria, Italia. Rosselli.
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