Grice e Cardano: l'implicatura conversazionale del valore civico
di Melanippo -- Caritone -- the tasteful Milanese maschi – prospero -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Pavia). Filosofo italiano. Grice:
“I’m sure Cardano does not mean chance by aleae! It’s a Roman notion, not an
Arabic one!” Grice: “Cardano is a fascinating philosopher, but then so is I
[sic]!” Grice: “My faavourite philosophical topic by Cardano is what he calls,
well, his Italian translators call – recall that Italian philosophy is written
in the ‘learned’! – ‘gioco d’azzardo’, ludo alaea – which is what conversation
is – what is conversation is not a game of azzardo? But Cardano also refutes
all that Malcolm says about ‘dreaming,’ never mind Freud – Italians are
obsessed with a male sleeping: Rinaldo, Tasso, Botticelli (“sleeping Mars”),
not to mention the search for the Etruscan equivalent to ‘oneiron,’ the god – one
of my most precious souvenirs is a little medal of Cardano: not so much for his
very Roman nose (charming as it is) but for the backside, which represents
Oneiron, indeed, aong the ladies!” Poliedrica figura del Rinascimento. Riconosciuto
come il fondatore della probabilità, coefficiente binomiale e teorema binomial.
A lui si deve anche la parziale invenzione dell’ implicatura e della serratura,
della sospensione cardanicache permette il moto libero, ad esempio, delle
bussole nautiche ed è alla base del funzionamento del giroscopioe della
riscoperta del giunto cardanico. Animos scio esse immortales, modum
nescio. So che l'anima è immortale, ma non ho capito come funzioni la cosa.
Figlio del nobile Fazio, un giurista esperto nella matematica tanto da essere
consultato da da Vinci su alcuni problemi di geometria. Fazio conobbe a
Milano la vedova, madre di tre figli, Chiara Micheri (o de Micheriis) di cui
s'innamora iniziando con questa, che vive con la famiglia del defunto marito,
una relazione clandestina che porta al concepimento di un quarto figlio. Per
non essere coinvolto nello scandalo prega un suo amico di Pavia, il patrizio
Isidoro Resta, affinché assumesse Chiara come governante nella sua casa. Prima
che lei partorisse, i suoi tre figli morirono quasi contemporaneamente di peste
e lei tenta allora di abortire, senza riuscirci, del nascituro che ebbe il nome
di Gerolamo e che lasciò scritto nella sua autobiografia. Dopo che mia madre
tenta senza risultato dei preparati per abortire, vengo alla luce a Pavia. Come
morto, infatti, sono nato, anzi sono stato strappato al suo grembo, con i
capelli neri e ricciuti. Il bambino contrasse la peste dalla sua balia, che ne
morì, e fu allevato da altre nutrici. E trasferito a Milano dal padre che anda ad
abitare con lui solo quando ha solo sette anni, età in cui prese ad
accompagnare il padre nei suoi viaggi d'affari. Essendo delicato di salute, si
ammala gravemente. Solo dopo una lunga convalescenza poté riprendere a
viaggiare con il padre dedicandosi nel frattempo agli studi di filosofia, nei
quali ha modo di eccedere per le sue doti quando puo iscriversi a Pavia e Mantova
per studiare filosofia, contrariamente ai desideri del padre che avrebbe
preferito avviarlo agli studi giuridici. Lasciata Milano in preda alla
peste e sconvolta dalla guerra francese, si trasfere a Padova e si laurea a
Venezia. E oggetto dell'astio che molti tutori hanno nei confronti di quello
tutee geniale ma dal carattere scontroso e talora offensive. Sono poco
rispettoso e non ho peli sulla lingua, soprattutto mi lascio trascinare
dall'ira, al punto che poi mi dispiace e me ne vergogno. Riconosco che tra i
miei vizi ce n'è uno molto grande e tutto particolare: quello di non riuscire a
trattenermianzi ne gododal dire a chi mi ascolta ciò che gli risulta sgradevole
udire. Persevero in questo difetto coscientemente e volontariamente, pur
sapendo quanti nemici da solo mi abbia procurator. Nel frattempo a Milano e
morto il padre che ha regolarizzato la sua convivenza sposando la madre del
filosofo. Non potendo tornare a Milano per l'epidemia e la guerra, prese
dimora a Piove di Sacco. Esercita la sua professione a Gallarate. Ottenne
la cattedra per l'insegnamento della filosofia presso le scuole Piattine di
Milano, dove aveva insegnato anche il padre. La sua fama di esperto dottore si
accrebbe per aver risanato alcuni membri della famiglia Borromeo. Dovette
rifiutare alcuni incarichi di prestigio perché non retribuiti fino a quando e ammesso
nel Collegio dei medici di Milano. Accetta di ricoprire la cattedra di
filosofia a Pavia, rifiutando le offerte che gli venivano reiterate dal papa Paolo
III. Cura, con esiti positivi, l'arcivescovo di Edimburgo John Hamilton, malato
d'asma. Intuì probabilmente la natura allergica della malattia proibendo a
Hamilton di usare cuscini e materassi di piume. Per aumentare la sua fama volle
fare l'oroscopo all'arcivescovo e al re, e lesse nelle stelle un futuro radioso
per entrambi. Hamilton fu impiccato quasi subito dai riformatori. Il re muore
di tubercolosi. Rifiuta le prestigiose e ben retribuite offerte del re di
Francia e della regina di Scozia. Colpito da un doloroso avvenimento
riguardante il figlio Giovanni Battista, medico anche lui, che, nonostante gli
avvertimenti del padre, aveva voluto sposare una donna povera e di cattivi
costume. Per necessità economiche il figlio coabita dai parenti della moglie
avviando una convivenza caratterizzata dalla nascita successiva di tre figli e
da continui litigi dovuti anche alle infedeltà della moglie che egli decise di
uccidere, con la complicità di una serva, facendole mangiare una focaccia
avvelenata con l'arsenico. Arrestato subito per uxoricidio, il figlio confessa
il delitto e dopo un veloce processo, nonostante la difesa con tutti i mezzi
messa in atto dal padre, fu condannato alla decapitazione. Gerolamo, convinto
che la durezza della condanna fosse dovuta all'invidia dei suoi colleghi, per
sfuggire alle malevole voci che lo accusavano di intrattenere rapporti illeciti
con i suoi tutee, si trasfere a Bologna. Venne ulteriormente amareggiato dalla
condotta scapestrata del figlio Aldo che lo diffama per tutta la città e che
arriva a derubarlo così che il padre dovette denunciarlo alle autorità che
espulsero il figlio dal territorio bolognese. A questa disgrazia si aggiunse
inaspettata la notizia che si stava preparando contro di lui un'accusa di
eresia tanto che il cardinale Giovanni Morone gli consigliò di lasciare il
pubblico insegnamento della filosofia. Questa misura prudenziale non valse però
a salvare Gerolamo che fu arrestato per eresia assieme al suo tutee Rodolfo
Silvestri che non volle abbandonare il tutore. Non si conoscono le accuse
che gli erano rivolte dall'Inquisizione. Tuttavia si era distinto per una certa
imprudenza nei confronti della Chiesa, governata dal severo Papa Pio V, per
aver compilato un oroscopo di Gesù, la cui vita così sarebbe stata decisa dalle
stelle, scritto l'encomio di Nerone, persecutore dei cristiani, e soprattutto
per i suoi confidenziali rapporti con i circoli protestanti frequentati dal suo
tuteei, dal genero e dall'editore e tipografo dei suoi libri. Nonostante le
testimonianze a suo favore di quasi tutti i suoi tutee, Cardano fu messo in
carcere e poi agli arresti domiciliari sino a quando la Sacra Congregazione
tramite l'inquisitore di Bologna gli impose la professione dell'abiura prima in
forma grave (de vehementi) coram populo e successivamente in forma meno
infamante (coram congregationem). Si sottopose docilmente alla abiura
promettendo in una lettera a papa Pio V di non insegnare più pubblicamente
filosofia (la cattedra all'università gli era stata intanto tolta) e di non
pubblicare altre opere. Lasciata Bologna Cardano si trasfere, sotto la
diretta protezione di Pio V, a Roma dove fu ben accolto ma gli fu negata una
pensione che gli fu invece assegnata da Gregorio XIII che era stato suo tutee a
Bologna..E ammesso al Collegio romano. Si dedica alla composizione della sua
autobiografia De vita propria. Il punto focale della sua filosofia è il
concetto rinascimentale di “uomo universale" che dà alla sua ricerca della
verità un contenuto enciclopedico. Scrive più di duecento opere che solo in
parte furono pubblicate nel XVI secolo e che, altrettanto parzialmente, confluirono
nei dieci volumi della monumentale “Opera omnia” dove si trattano temi di
metafisica, omosessualita, mascolinita, il machio, il maschile, la medicina,
scienze naturali, matematica, astronomia, scienze occulte, tecnologia. Egli,
che si occupa anche della interpretazione dei sogni, della chiromanzia, della
numerologia, del paranormale rende difficile distinguere nella sua filosofia il
contenuti moderno del sapere dalle tradizioni metafisiche e magiche del
passato. Vuole arrivare a una sistemazione unitaria della molteplicità dei
saperi così che la nostra incerta conoscenza eviterebbe la confusione se
potesse discendere dall'uno ai molti. Ma questo obiettivo, di origine neo-platonica,
sfugge però all'uomo il quale allora è preferibile che occupi il suo intelletto
in quei campi dove riesce, quasi come un dio creatore o ‘genitore’ – o
ingegnero, a fare le cose. Questo avviene nell’aritmetica che si incarna
nell'esperienza in un rapporto astratto-concreto la cui definizione ancora non
è in grado di elaborare Dopo aver analizzato nel “De subtilitate” i
molteplici principi delle cose naturali e artificiali, si rivolge allo studio di
tutto l'universo e delle sue parti (De rerum varietate), che concepisce come
legate da sim-patia (attrazione) e anti-patia (repulsione) fra gli astri e
l'uomo) e connessioni che consentono al filosofo, che conosce il linguaggio
della natura e gli effetti degli influssi astrali sulla vita sessuale umana, di
compiere quei "miracoli naturali" che sono le magie, di elaborare
previsioni astrologiche e di stendere gli oroscopi delle religioni come quello
dedicato a Cristo. Il contributo in matematica Noto soprattutto per
i suoi contributi all'aritmetica, pubblica le soluzioni dell'equazione
cubica e dell'equazione quartica nella sua “Ars magna”. Parte della soluzione
dell'equazione cubica gli era stata comunicata da Tartaglia. Successivamente
questi sostenne che Cardano aveva giurato di non renderla pubblica e di rispettarla
come di sua origine. Si avvia così una disputa che dura un decennio. Cardano
sostenne di averne pubblicato il testo solo quando era venuto a sapere che il
Tartaglia avrebbe appreso la soluzione dalla voce dal bolognese Scipione del
Ferro. La soluzione di Tartaglia, pur essendo successiva a quella di Scipione
Dal Ferro (comunque mai pubblicata), risulta essere indipendente da questa. La
soluzione della equazione cubica è detta comunque di Cardano-Tartaglia. L'equazione
quartica venne invece risolta da Lodovico Ferrari, un tutee di Cardano. Nella
prefazione dell'“Ars Magna” vengono accreditati sia Tartaglia che Ferrari. Nei
suoi sviluppi delle soluzioni occasionalmente si serve del concetto di numero
complesso, ma senza riconoscerne l'importanza come invece saprà fare Bombelli. Nell'ambito
della scienza medica, l'esempio di Vesalio, che negli stessi anni aveva
contestato l'anatomia galenica, spinse Cardano a definire Galeno un cattivo
interprete di Ippocrate. Le sue critiche a Galeno erano comunque presentate
come parte integrante di un tentativo di recuperare una tradizione ancora più
antica e, si presumeva, più autentica. Fu il primo a descrivere la febbre
tifoide. Venne invitato in Scozia a curare l'Arcivescovo di Sant'Andrea che
soffe di asma probabilmente d'origine allergica. Seguendo i precetti di
Maimonide riusce a guarirlo utilizzando delle cure modernissime per l'epoca:
eliminare piume e polvere e mantenere una dieta controllata. Al ritorno dalla
Scozia si ferma a Londra, dove incontrò il re d'Inghilterra per il quale
redasse un oroscopo secondo il quale prospetta Edoardo VI una lunga vita
seppure turbata da alcune malattie. La sua fama di si diffuse in Inghilterra
tanto da interessare Shakespeare che nella "Tempesta" rappresenta un
personaggio molto simile a Cardano ed inoltre una prova della sua
perdurante popolarità può essere vista nel fatto che un’edizione del suo ‘De
Consolatione’ è proprio il libro che Amleto tiene in mano quando recita il suo
celeberrimo monologo ‘Essere o non essere’. De subtilitate e il libro che
Amleto tiene in mano all'inizio del secondo atto, quando Polonio gli domanda
cosa stia leggendo e lui risponde: "parole, parole, parole". Progetta
inoltre svariati meccanismi tra i quali: la serratura a combinazione; la
sospensione cardanica, consistente in tre anelli concentrici collegati da
snodi, in grado di ospitare una bussola o un giroscopio, garantendo la libertà
di movimento dello strumento; il giunto cardanico, dispositivo che consente di
trasmettere un moto rotatorio da un asse a un altro di diverso orientamento e
viene tuttora usato in milioni di veicoli. Ma pare fosse già conosciuto, anche
se porta il suo nome perché appare nella sua opera De Rerum Varietate in una illustrazione navale. L'invenzione di
questo tipo di giunto in realtà risale almeno al III secolo a.C., ad opera di
scienziati greci come Filone di Bisanzio, che nella sua opera Belopoiika lo
descrive chiaramente. Egli dette svariati contributi anche all'idrodinamica. Sostene
l'impossibilità del moto perpetuo, con l'eccezione dei corpi celesti. Pubblica
anche due opere enciclopediche di scienze naturali che contengono un'ampia
varietà di invenzioni, fatti ed enunciati afferenti all'occultismo e alla
superstizione: il De Subtilitate e successivamente il De Varietate. Introdusse
la griglia cardanica, un procedimento crittografico.A Cardano è attribuito
anche il gioco rompicapo descritto nel De subtilitate, ma probabilmente
risalente a un periodo più antico, chiamato Gli anelli di Cardano. Altre opere:
Della sua vita avventurosa e molto travagliata, rimane testimonianza nella sua
autobiografia. Ebbe spesso problemi di denaro e per cavarsela si dedicò ai giochi
d'azzardo per i quali ha una vera passione di cui si pente. Così ho dilapidato
contemporaneamente la mia reputazione, il mio tempo e il mio denaro. (zeugma –
segnato da ‘dilapidare’ – denaro, dilapidare il suo tempo, dilapidare la sua
reputazione. Pubblica un saggio sulle probabilità nel gioco, “De ludo aleae”
che contiene la prima trattazione sistematica della probabilità, insieme a una
sezione dedicata a metodi per barare efficacemente. Oltre alla produzione
dialettica, di carattere più strettamente filosofico sono invece il De
subtilitate e il De rerum varietate, ampie raccolte delle sue osservazioni
empiriche e delle sue speculazioni occultistiche. Della sua produzione
filosofica sterminata possono considerarsi come le opere più importanti:
De malo recentiorum medicorum usu libellus, Venezia (medicina). Practica
arithmetice et mensurandi singularis, Milano. Artis magnae sive de regulis
algebraicis liber unus (conosciuta anche come Ars magna), Nuremberg. De
immortalitate. Opus novum de proportionibus. Contradicentium medicorum. De
subtilitate rerum, Norimberga, editore Johann Petreius (fenomeni naturali). De
libris propriis, De restitutione temporum et motuum coelestium; De duodecim
geniturarum -- commento astrologico a dodici nascite illustri. De rerum
varietate, Basilea, editore Heinrich Petri. Fenomeni naturali. De signo. De
causis, signis, ac locis Morborum. Bologna. Opus novum de proportionibus
numerorum, motuum, ponderum, sonorum, aliarumque rerum mensurandarum. Item de
aliza regula, Basilea (matematica). De vita propria. Proxeneta (politica).
Metoscopia libris tredecim, et octingentis faciei humanae eiconibus
complexa, Liber de ludo aleae, postumo (probabilità). Le sue opere vennero
raccolte e pubblicate a Lione in 10
volumi. L’Encomio di Nerone. A lui è dedicato il cratere lunare Cardano e
un asteroide. È intitolato a lui l'Istituto "G. Cardano" della sua città natale,
nel cui cortile interno è posta una scultura che rappresenta il giunto
cardanico, nonché infine l'omonimo collegio universitario pavese. La
blockchain "Cardano" (ADA) prende il suo nome, in quanto basata su un
approccio scientifico e matematico. Della mia vita. Somniorum synesiorum omnis
generis insomnia explicantes (Basilea). tti del Convegno, Castello Visconti di
San Vito, Somma Lombardo, Varese ed. Cardano); Università Bocconi. Equazione di
terzo grado" Il Rinascimento. Omeopatia
e allergie, Tecniche Nuove); Cardano, Edizioni Cardano, Il Prospero della
"Tempesta” somiglia tanto a Cardano
in Corriere. La tecnologia scientifica, in La rivoluzione dimenticata: il
pensiero scientifico greco e la scienza moderna, Feltrinelli Editore); Il libro
della mia vita, Cerebro editore); Della mia vita, Alfonso Ingegno, Serra e Riva
editori, Milano). La formula segreta. Il duello matematico che infiammò
l'Italia del Rinascimento. ileae, per Ludouicum Lucium); “De propria vita”
(Milano, Sonzogno). Lugduni, sumptibus Ioannis Antonii Huguetan & Marci
Antonii Ravaud. Aforismi (Milano, Xenia). Palingenesi. Dizionario biografico
degli italiani. Il filosofo quantistico. L’avventure di Cardano, filosofo e
giocatore d'azzardo (Bollati Boringhieri, Torino Edizione); “La mia vita” (Milano,
Luni). Che sfortuna essere un genio. Indice delle Opera omnia Volume
1 Frontespizio Lettera dedicatoria Praefatio Vita
Cardani per Gabrielem Naudaeum Testimonia Elenchus
generalis Index librorum tomi primi Previlege du roy 1De
vita propria. De libris propriis. De Socratis studio. Oratio ad I. Alciatum
Cardinalem sive Tricipitis Geryonis aut Cerberi canis. Actio in Thessalicum
medicum. Neronis encomium. Podagrae encomium. Mnemosynon. De
orthographia De ludo aleae De uno Hyperchen. Dialectica Contradictiones
logicae Norma vitae consarcinata, sacra vocata Proxeneta De
praeceptis ad filios De optimo vitae genere De sapientia De
summo bono De consolatione Dialogus Hieronymi Cardani et Facii
Cardani ipsius patris Dialogus Antigorgias seu de recta vivendi ratione Dialogus
Tetim seu de humanis consiliis Dialogus Guglielmus seu de morte De minimis
et propinquis Hymnus seu canticum ad Deum De utilitate ex adversis
capienda De natura Theonoston seu de tranquilitate Theonoston seu
de vita producenda Theonoston seu de animi immortalitate Theonoston
seu de contemplatione Theonoston seu hyperboraeorum historia De
immortalitate animorum De secretis De gemmis et coloribus De
aqua De vitali aqua seu de aethere De aceti
natura Problemata Se la qualità può trapassare di subbietto in
subbietto Discorso del vacuo De fulgure De rerum varietate De
subtilitate In calumniatorem librorum de subtilitate (Archivio) Indice
rerum De numerorum proprietatibus Practica arithmeticae Libellus qui
dicitur, Computus minor Ars magna Ars magna arithmeticae De
aliza regula Sermo de plus et minus Geometriae
encomium Exaereton mathematicorum De proportionibus Operatione
della linea Della natura de principii et regole musicali De
restitutione temporum et motuum coelestium De providentia ex anni
constitutione Aphorismorum astronomicorum segmenta septem In Cl.
Ptolemaei de astrorum iudiciis De septem erraticarum stellarum
qualitatibus atque viribus (Archivio) 5.6De iudiciis geniturarum De
exemplis centum geniturarum Geniturarum exempla De
interrogationibus De revolutionibus De supplemento almanach Somniorum
synesiorum Astrologiae encomium Medicinae encomium De sanitate
tuenda Contradicentium medicorum De usu ciborum De causis,
signis ac locis morborum De urinis Ars curandi parva De methodo
medendi (Archivio) 7.6De cina radice De sarza
parilia Disputationes per epistolas liber unus (Archivio) De venenis In
librum Hippocratis de alimento commentaria In librum Hippocratis de aere,
aquis et locis commentaria (Archivio) In septem aphorismorum Hippocratis
commentaria In Hippocratis coi prognostica commentaria In librum
Hippocratis de septimestri partu commentaria 2Examen XXII. aegrorum
Hippocratis Consilia De dentibus De rationali curandi
ratione De facultatibus medicamentorum De morbo regio De morbis
articularibus (Archivio) Floridorum libri sive commentarii in
Principem Hasen (Avicenna) Vita Ludovici Ferrarii Vita Andreae
Alciati De arcanis aeternitatis (Archivio) 10.2Politices seu
Moralium liber unus Elementa Graeca inventione De naturalibus
viribus De musica Artis arithmeticae tractatus de
integris (Archivio) 10.8Expositio Anatomiae Mundini In libros Hippocratis
de victu in acutis commentariaIn libros epidemiorum Hippocratis
commentaria De epilepsia De apoplexia De humanis civilibus
successionibus (Paralipomena) De humana perfectione
(Paralipomena) Peri thaumason seu de admirandis (Paralipomena) De
dubiis naturalibus (Paralipomena) De rebus factis raris et artificiis humana compositione naturalium De mirabilibus
morbis et symptomatibus (Paralipomena) De astrorum et temporum ratione et
divisionibus (Paralipomena) De mathematicis quaesitis
(Paralipomena) Historiae lapidum, metallicorum et metallorum
(Paralipomena) Historiae animalium Historiae plantarum De anima De dubiis
ex historiis (Paralipomena) De clarorum virorum vita et libris
(Paralipomena) De hominum antiquorum illustrium iudicio. De usu hominum et
dignotione eorum, tum cura et errore. De sapiente (Paralipomena. De vita propria. De libris propriis. De
Socratis studio. Oratio ad I. Alciatum Cardinalem sive Tricipitis Geryonis aut
Cerberi canis. Actio in Thessalicum medicum. Neronis encomium. Podagrae
encomium. Mnemosynon. De orthographia. De ludo aleae. De uno. Hyperchen.
Dialectica. Contradictiones logicae. Norma vitae consarcinata, sacra vocata.
Proxeneta. De praeceptis ad filios. De optimo vitae genere. De sapientia. De
summo bono. De consolatione. Dialogus Hieronymi Cardani et Facii Cardani ipsius
patris. Dialogus Antigorgias seu de recta vivendi ratione. Dialogus Tetim seu
de humanis consiliis. Dialogus Guglielmus seu de morte. De minimis et
propinquis. Hymnus seu canticum ad Deum. De utilitate ex adversis capienda. De
natura. Theonoston seu de tranquilitate. Theonoston seu de vita producenda. Theonoston
seu de animi immortalitate. Theonoston seu de contemplatione. Theonoston seu
hyperboraeorum historia. De immortalitate animorum. De secretis. De gemmis et
coloribus. De aqua. De vitali aqua seu de aethere. De aceti natura. Problemata.
Se la qualità può trapassare di subbietto in subbietto. Del vacuo. De fulgure.
De rerum varietate. De subtilitate. In calumniatorem librorum de subtilitate.
De numerorum proprietatibus. Practica arithmeticae. Libellus qui dicitur,
Computus minor. Ars magna. Ars magna arithmeticae. De aliza regula. Sermo de
plus et minus. Geometriae encomium. Exaereton mathematicorum. De
proportionibus. Operatione della linea. Della natura de principii et regole
musicali. De restitutione temporum et motuum coelestium. De providentia ex anni
constitutione. Aphorismorum astronomicorum segmenta septem. In Cl. Ptolemaei de
astrorum iudiciis. De septem erraticarum stellarum qualitatibus atque viribus.
De iudiciis geniturarum. De exemplis centum geniturarum. Geniturarum exempla.
De interrogationibus. De revolutionibus. De supplemento almanach. Somniorum
synesiorum. Astrologiae encomium. Medicinae encomium. De sanitate tuenda.
Contradicentium medicorum. De usu ciborum. De causis, signis ac locis morborum.
De urinis. Ars curandi parva. De methodo medendi. De cina radice. De sarza
parilia. Disputationes per epistolas. De venenis. In librum Hippocratis de
alimento commentaria. In librum Hippocratis de aere, aquis et locis
commentaria. In septem aphorismorum Hippocratis commentaria. In Hippocratis coi
prognostica commentaria. In librum Hippocratis de septimestri partu
commentaria. Examen XXII. aegrorum Hippocratis. Consilia. De dentibus. De
rationali curandi ratione. De facultatibus medicamentorum. De morbo regio. De
morbis articularibus. Floridorum libri sive commentarii in Principem Hasen
(Avicenna). Vita Ludovici Ferrarii. Vita Andreae Alciati. De arcanis
aeternitatis. Politices seu Moralium. Elementa Graeca. De inventione. De
naturalibus viribus. De musica. Artis arithmeticae tractatus de integris.
Expositio Anatomiae Mundini. In libros Hippocratis de victu in acutis
commentaria. In libros epidemiorum Hippocratis commentaria. De epilepsia. De
apoplexia. Paralipomena. De humanis civilibus successionibus. De humana
perfectione. Peri thaumason seu de admirandis. De dubiis naturalibus. De rebus
factis raris et artificiis. De humana compositione naturalium. De mirabilibus
morbis et symptomatibus. De astrorum et temporum ratione et divisionibus. De
mathematicis quaesitis. Historiae lapidum, metallicorum et metallorum.
Historiae animalium. Historiae plantarum. De anima. De dubiis ex historiis. De
clarorum virorum vita et libris. De hominum antiquorum illustrium iudicio. De
usu hominum et dignotione eorum, tum cura et errore. De sapiente. Melanippus
and Chariton (6th century BC) Italy Greek athletes Lovers separator
" ... Hieronymus the peripatetic says that the loves of youths used to be
much encouraged, for this reason, that the vigor of the young and their close
agreement in comradeship have led to the overthrow of many a tyranny. For in
the presence of his favorite a lover would rather endure anything than earn the
name of coward; a thing which was proved in practice by the Sacred Band,
established at Thebes under Epaminondas; as well as by the death of the
Pisistratid, which was brought about by Harmodius and Aristogeiton. "And
at Agrigentum in Sicily the same was shown by the mutual love of Chariton and
Melanippus - of whom Melanippus was the younger beloved, as Heraclides of
Pontus tells in his Treatise on Love. For these two having been accused of
plotting against Phalaris, and being put to torture in order to force them to
betray their accomplices, not only did not tell, but even compelled Phalaris to
such pity of their tortures that he released them with many words of
praise. "Whereupon Apollo, pleased at his conduct, granted to
Phalaris a respite from death; and declared the same to the men who inquired of
the Pythian priestess how they might best attack him. He also gave an oracular
saying concerning Chariton - 'Blessed indeed was Chariton and Melanippus,
Pioneers of Godhead, and of mortals the one most beloved'." M/M:
Chariton and Melanippus, Blessed Pair: Athenaeus, Deipnosophistae XIII.78
Like the Athenian couple Harmodius and Aristogeiton, the couple Melanippus and
Chariton are also seen as symbols of political freedom. Felix
& Chariton & Melanippus erat, mortalium genti auctores
coelestis amoris. εὐδαίμων Χαρίτων καὶ Μελάνιππος ἔφυ, θείας
ἁγητῆρες ἐφαμερίοις φιλότατος. Athenaeus, Deipnosophistae XIII.78;
Translated in to Latin by Iohannes Schweighaeuser Chariton & Melanippus
were blessed; Pinnacle of holy love on earth. ATHENAEUS
MAP: Name: Athenaeus Date: 2nd c. CE Works:
Deipnosophists REGION 4 Region 1: Peninsular
Italy; Region 2: Western Europe; Region 3: Western Coast of Africa; Region 4:
Egypt and Eastern Mediterranean; Region 5: Greece and the Balkans
BIO: Timeline: Athenaeus was a scholar who lived in Naucratis
(modern Egypt) during the reign of the Antonines. His fifteen volume work, the
Deipnosophists, are invaluable for the amount of quotations they preserve of
otherwise lost authors, including the poetry of Sappho. ROMAN
GREEK LITERATURE ARCHAIC: (through 6th c. BCE); GOLDEN AGE: (5th - 4th c.
BCE); HELLENISTIC: (4th c. BCE - 1st c. BCE); ROMAN: (1st c. BCE - 4th c. CE);
POST CONSTANTINOPLE: (4th c. CE - 8th c. CE); BYZANTINE: (post 8th c CE)
Kris Masters at 11:51 AM No comments: Share Saturday,
September 25, 2021 M/M: Melanippus and Chariton, Two Lovers of Freedom
Athenaeus, Deip. XIII.78 Like the Athenian couple Harmodius and Aristogeiton,
the couple Melanippus and Chariton are also seen as symbols of political
freedom. ...ut ait Heraclides Ponticus in libro De Amatoriis. Hi
[Melanippus & Chariton] igitur deprehensi insidias struxisse Phalaridi,
& tormentis subiecti quo coniuratos denunciare cogerentur, non modo non
denuntiarunt, sed etiam Phalarin ipsum ad misericordiam tormentorum
commoverunt, ut plurimum collaudatos dimitteret. ὥς φησιν Ἡρακλείδης
ὁ Ποντικὸς ἐν τῷ περὶ Ἐρωτικῶν, οὗτοι φανέντες ἐπιβουλεύοντες Φαλάριδι καὶ
βασανιζόμεναι ἀναγκαζόμενοί τε λέγειν τοὺς συνειδότας οὐ μόνον οὐ κατεῖπον, ἀλλὰ
καὶ τὸν Φάλαριν αὐτὸν εἰς ἔλεον τῶν βασάνων ἤγαγον, ὡς ἀπολῦσαι αὐτοὺς πολλὰ ἐπαινέσαντα.
--Athenaeus, Deipnosophistae XIII.78; Translated in to Latin by Iohannes
Schweighaeuser (1805) According to The Lovers by Heraclides of Pontus,
[Melanippus and Chariton] were caught plotting against Phalaris. Even when they
were tortured to provide the names of their accomplices, they refused.
Moreover, their plight moved Phalaris’ sympathy to such an extent that he
praised them and released them. ATHENAEUS MAP:
Name: Athenaeus Date: 2nd c. CE Works:
Deipnosophists REGION 4 Region 1: Peninsular
Italy; Region 2: Western Europe; Region 3: Western Coast of Africa; Region 4:
Egypt and Eastern Mediterranean; Region 5: Greece and the Balkans
BIO: Timeline: Athenaeus was a scholar who lived in Naucratis
(modern Egypt) during the reign of the Antonines. His fifteen volume work, the
Deipnosophists, are invaluable for the amount of quotations they preserve of
otherwise lost authors, including the poetry of Sappho. ROMAN GREEK
LITERATURE ARCHAIC: (through 6th c. BCE); GOLDEN AGE: (5th - 4th c. BCE);
HELLENISTIC: (4th c. BCE - 1st c. BCE); ROMAN: (1st c. BCE - 4th c. CE); POST
CONSTANTINOPLE: (4th c. CE - 8th c. CE); BYZANTINE: (post 8th c CE)
KrisArmodio, che viene riparato dal braccio sinistro del compagno più
adulto. Quel gesto inavvertito o solo genericamente descritto dalle letture
critiche, tese più che altro alla considerazione dei principali contenuti
politico-encomiastici del gruppo si fa segno leggibile invece di una categoria
interiore trasversale a tutte le epoche e alle geografie e tanto presente nello
spirito antico quanto nel nostro: l'omoaffettività. Un uomo della fine del VI
secolo a.C., chiamato Aristogitone, che aveva affrontato un rivale, oggi
potrebbe chiamarsi Marco, Francesco o Giovanni, e compiere un medesimo atto, allungando
poi un braccio come uno scudo su altri Armodio, dai nomi di Mario, Alessandro e
Franco, per la reciprocità, l'attaccamento, il calore e il mutuo soccorso che
il sentimento di essere in due sempre realizza. Quel gesto del braccio,
inventato da Nesiotes e Kritios, fissa dentro un modello di valore civico per
la retorica libertaria il segno di un amore. Armodio e Aristogitone
tirannicidi ateniesi Lingua Segui Modifica Armodio e Aristogitone (in greco
antico: Ἁρμόδιος, Harmódios e Ἀριστογείτων, Aristoghéitōn) furono gli ateniesi
tirannicidi che cercarono di porre termine al potere personale della famiglia
di Pisistrato. Statua di Armodio e Aristogitone, Napoli. Copia
romana di originale greco perduto Sono noti come "i tirannicidi" per
antonomasia, che assassinarono il tiranno di Atene Ipparco, ma vennero a loro
volta uccisi dal fratello di costui, Ippia. AntefattoModifica Pisistrato
riuscì nel 534 a.C., dopo vari tentativi (meno riusciti) negli anni precedenti,
approfittando delle tensioni che laceravano la città di Atene, ad assumere su
di essa un potere personale. Pisistrato fu un tiranno,[1] prese il potere con
la forza, ma, a giudizio unanime degli storici, fra i quali Erodoto, Tucidide e
Aristotele, non ne abusò per modificare le istituzioni di cui la città
disponeva e governò più da cittadino che da tiranno. Quando morì nel 527
a.C.-528 a.C., i suoi figli Ippia e Ipparco gli succedettero. Ippia, il figlio
maggiore, tese a continuare nella politica paterna, mentre Ipparcoebbe un ruolo
minore nella tirannide, ma l'atteggiamento del regime mutò profondamente in
seguito alla fallita cospirazione. I fatti si svolsero nel 514 a.C.-513
a.C., a quattordici anni dalla morte di Pisistrato. Tucidide racconta che a far
scattare la messa in atto della congiura vi furono motivi personali di tipo
sentimentale. Ipparco s'invaghisce del giovane Armodio che, secondo quanto
racconta lo storico Tucidide, "era allora nel fiore della bellezza
giovanile", dal che si deduce che doveva avere 15 anni. Armodio era
l'eromenos(giovane amante) di Aristogitone, descritto da Tucidide come "un
cittadino di mezza età" - probabilmente aveva 35 anni - e appartenente ad
una delle vecchie famiglie aristocratiche. Le relazioni sessuali fra un
uomo più anziano (l'erastès) e un giovane non erano di costume sanzionate ad
Atene ed altre città greche, sebbene tali rapporti non fossero omosessuali nel
moderno senso della parola, ma pederastici. Certe relazioni erano governate da
severe convenzioni, e le azioni di Ipparco per cercare di rubare l'eromenos di
Aristogitone erano un deciso affronto alle regole (Tucidide dice aspramente che
Aristogitone "era il suo amante e lo possedeva"). Armodio
rifiutò Ipparco e raccontò ad Aristogitone cos'era successo. Ipparco,
rifiutato, si vendicò ottenendo che la giovane sorella di Armodio fosse esclusa
dalla cerimonia di offerta alle feste Panateneeaccusandola di non essere
sufficientemente nobile. Questa offesa fu così grande per la famiglia di
Armodio che egli decise di assassinare, con la complicità di Aristogitone, sia
Ippia che Ipparco e rovesciare la tirannia. L'uccisione di
IpparcoModifica Il piano - che doveva essere portato a termine con pugnali
nascosti nelle corone di mirto cerimoniali - coinvolgeva anche un certo numero
di cospiratori, ma vedendo uno di questi salutare amichevolmente Ippia il
giorno fissato, i Tirannicidi pensarono di essere stati traditi ed entrarono
subito in azione, senza rispettare l'ordine che si erano dati. Riuscirono così
ad uccidere Ipparco, pugnalandolo a morte mentre stava organizzando le
processioni delle Panatenee ai piedi dell'Acropoli, ma perirono per mano delle
guardie del tiranno senza scatenare ribellioni. Aristotele, nella
Costituzione degli Ateniesi, tramanda una tradizione che vede la morte di
Aristogitone avere luogo solo dopo una tortura volta alla speranza che questi
indicasse il nome degli altri cospiratori. Durante la sua agonia, personalmente
sovrintesa da Ippia, questi finse benevolenza affinché egli tradisse i suoi
cospiratori, sostenendo che la sola stretta di mano del tiranno sarebbe bastata
per garantirgli la salvezza. Nel ricevere la mano di Ippia si dice che
Aristogitone l'abbia criticato per aver stretto la mano dell'assassino di suo
fratello, al che il tiranno cambiò immediatamente idea e lo uccise sul
posto. Allo stesso modo, una tradizione dice che Aristogitone fosse
innamorato di una etera dal nome di Leaena(leonessa) che era ugualmente tenuta
in tortura da Ippia - in un vano tentativo di costringerla a divulgare i nomi
degli altri cospiratori - finché questa morì. Si diceva che era in suo onore
che le statue ateniesi di Afrodite furono da allora accompagnate da leonesse
[secondo Pausania]. L'assassinio del fratello portò Ippia a stabilire una
dittatura ancora più severa che fu molto impopolare e che venne rovesciata, con
l'aiuto di un esercito proveniente da Sparta, nel 510 a.C. Questi eventi furono
seguiti dalle riforme di Clistene, che stabilì in città la democrazia. La
fama successivaModifica Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in
dettaglio: Gruppo dei Tirannicidi. La mitologia successiva venne così ad
identificare le figure romantiche di Armodio e Aristogitone come martiri della
causa della libertà ateniese, e divennero noti come i Liberatori (eleutherioi)
e Tirannicidi (tyrannophonoi). Secondo scrittori successivi, ai discendenti di
Armodio e Aristogitone furono concessi privilegi ereditari come la sitesis (il
diritto di mangiare a spese pubbliche al palazzo del governo cittadino),
l'ateleia (esenzione da certi doveri religiosi), e la proedria (posti in prima
fila a teatro). Visto che non si sa se Armodio abbia avuto discendenti (è
inverosimile che li abbia avuti anche Aristogitone), questa potrebbe essere
un'invenzione seguente, ma illustra la loro fama postuma. La storia di
Armodio e Aristogitone, e come venne trattata dai successivi scrittori greci, è
dimostrativa dell'attitudine nei confronti dell'omosessualità al tempo. Sia
Tucidide che Erodoto dicono che i due erano amanti senza commentare il fatto
presumendo la familiarità dei loro lettori con tale pratica sessuale
istituzionalizzata senza trovarvi stranezze. Nel 346 a.C., per esempio,
il politico Timarco fu perseguito (per ragioni politiche) per il fatto che si
era prostituito. L'oratore che lo difendeva, Demostene, citò Armodio e
Aristogitone, così come Achille e Patroclo, come esempi degli effetti benefici
delle relazioni omosessuali. NoteModifica ^ Con la celebre spiegazione di
Cornelio Nepote, nel mondo greco veniva chiamato tiranno chi era signore di una
città precedentemente libera Voci correlateModifica Omosessualità militare
nella Grecia antica Omosessualità nell'Antica Grecia Pederastia greca
TirannideAristogitone e Armodio, in Dizionario di storia, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Armodio e Aristogitone, su Enciclopedia Britannica,
Encyclopædia Britannica, Inc.La storia di Armodio e Aristogitone. Da: Projet
Androphile. Portale Antica Grecia Portale Biografie Portale
LGBT PAGINE CORRELATE Ipparco (tiranno) tiranno di Atene, figlio di
Pisistrato Ippia (tiranno) tiranno di Atene, figlio di Pisistrato
Leena di Atene etera ateniese --se Sive Oeconomia omnium Operum Hieronymi Cardam, forum.
Signum t prifixum, ea denotat, qui modo in Iuccm prodeunt. PHILOLOGICA, Logica, Moralia.Vita propria, Libet. Ephemerus, de Libris
proprii». SPe|[)K De Libris propriis,
eoruaaquevfu.exeditRovilliji IV. ltMriijs' De
Libris propriis et eorum usu, ex edit. Henricpetr. V
Aeca
De Socratis (ludio. Oratio ad Cardinalem Alciatum,
(ive Tricipitis Geryonis ,
aut Canis Cerberi. In Theffalum Medicum, Attio secunda.
Encomium Neronis. Encomium Podagri. Mneroofynon. De Orthographia.
De Ludo alel. DIALETTICA. Contradictiones logici. De Vno. Hyperchen. Norma viti confarcinata.facra
vocata. Proxeneta, feude Prudentia ciuili. De
Priceptis ad filios. De Optimovitx genere, De Sapientia. De
Summo bono. De Consolatione. Dialogus Hieton. Cardani, et Facij Cardam patri».
Dialogus Antigorgias, feu De retta vivendi ratione. Diaiogus
Tetim, feu De humanis confiltii. Dialogus De morte, feo Guglielmus.
De Minimis & propinquis. Hymnus, feu Canticum ad Deum, Moralia quidam,
Physica. Vtilitate ex adversis capienda. De Natura,
Thconofton de Tranquillitate. Dialogus de Vita
producenda, feu Thconofton Thconofton. dc Animi
immortalitate. Thconofton feu de Contemplatione.
MTheonofton seu Hyperboreorum. De Immortalitate
animorum. De Secretis. De Gemmis, & coloribus.
De Aqua. Dc Vitali aqua, seu aethere. De Aceti natura.
Problematum fc&ionesfcptcm. Discorso del Vacua. Se la qualita
puo trapaliare di subbietto in subbietto. Dc fulgure. Physica. De
subtilitate. Aftio prima in Calumniatorem librorum dc Subtilitate. DcKcrum varietate. Arithmetica,
Geometrica, Mufua. t 1 A E Numerorum proprietatibus,
Pradtira Arithmetica. Computus minor. Artis magnx, sive de Regulis Algebraicis. Liber Artis
magnx, five quadraginta capitulorum, Si quadraginta
quxftionum. De Aliza regula. Sermo de plus fcminus.
Exxreton mathematicorum. Encomium Geometnx. Operatione della linea,
De Proportionibus numerorum, motuum, ponderum, f onorurm, Delia natura deprincipij,
e regolo Muficali. AJlronomica, AJlrologica, Onirocritica, DE Reftitutione temporum &
motuum cacleftium. De Prouidentia ex anni conftitutionei Aphorifmotum Aftronomicorum fegmenta feptem. Commemarij in Ptolcmxum, de
Aftrorum judiciis. De feptem Erraticarum
ftellarum viribus. De Interrogationibus. De ludiciis geniturarum. De Exemplis cdhtum geniturarum. Liber duodecim
gen^urarum. De Revolutionibus. De fupplemento Alraanach. Somniorum Synefiorum libri.
Medicinalium primus. Ncomiutn Medicini, De Sanitate tuenda. Contradicentium
Medicorum Ubii duo, olim' impreffi,
nunc audtiores. Contradicentium Medicorum Libri
o&opofteriores, nunc primum in lucem emergentes. Medicinalium
fecundus. LVfu ciborum. De Causis, Signis, ac locis morborum.
De Vrinis. Ars curandi parva. De Methodo medendi, fettiones tres priores.dempta quarta que
Confilia quidam continebat, fuo loco redituta.
De Radice Cina- De Cyna radice, seu de Decodis magnis. De Sarza parilia.
De Oxyinelicis usu in plcuritide. De Venenis
Commentarij in librum Hippoc. de Alimento. Medicinalium
tertius. Commentarij in librum Hippocr. De Aere, aquis,
et locis. Commcntarij in Aphorismos
Hippocratis. Conclufiones de Lapidibus Galeni
in explicatione Aphorifmoru. Apologia ad Andream Camutium.
Commcncarij in lib. Prognofticorum
Hippocrati. Medicinalium quartus & poliremus. Commentarij
in lib. Hippocr. De Septiroeftri partui Examen
agrorum
Hippocr. in Epidem. Lonliha varia partim
edita, partimhaidenusanecdota. Opufcula Medica
lenii ia, (eu de dentibus De Dentibus, liber cjuintus,
seu de morbis articularibus. Floridorum sive Comtnent.in
Principem Hazen.Vita Ludovici Ferranj, & Alciaci. Mtfcellanea,
ex Fragmentis, &
Paralipomenis: L fragmenta. EArcanis xternitatis, tractatus. Politica, seu Moralium,
Laber vnus. Elemehta lingua: Grscx. De Inventione.V.
t De Naturalibus viribus, traftatus. De Musica. De Integris,
traftatus Arithmeticus. Expositio Anatomix Mundini-Commentarij in libros Hippocr.de Viftu in acutis. Commentarij in duos libros priores Epidem.Hippocr. De Epilcplia, traftatus. De Apoplexia. PARALlFOMENON Itbri.
De humanis ciuilibus fucceffiombus. De humana perfectione. HI. tn«o',
feude Admirandis.De dubiis naturalibus, De rebus
faftis raris ,& artificits.M.S. De
humana compolitione naturalium. De mirabilibus
morbis Stfymptomatibus. Deaftrorum& temporum ratione et divisionibus.
De mathematicis quxlitis. Historix lapidum, metallicorum et metallorum.
Hiftorix animalium. Hiftorix plantarum. De anima. De dubiis ex hiftoris.
De clarorum virorum vita Selibris. De
hominum antiquorum illuftrium judicio. De vfu
hominum, & dignotione eorum, tum cura Sc errore. De sapiente. Hieronymus
Cardanus. Hieronimo Cardano. Gerolamo Cardano. Keywords: masculinity, machio –
maschile, Prospero, De signo, De signis, de Casis, signis, ac locis Morborum,
ten volumes of “Opera omnia” analytic index – he wrote about almost everything
– including logic, dialettica, metafisica, psicologia, anima, fisionomia,
same-sex, he criticised Galenus for not realizing the distinction that at 14, a
puer becomes an adolescent – his oeuvre is being examined in masculinity
studies – masculinity Italian, Bolognese masculinity. He claimed that Bolognese
males were ‘tasteful’ and underrated compared to Milaenese or Florentine males
– he lived all over the place – he had many tutees, whose names survive – he
was possibly paranoid – Silvestri was his best known tutee –analytic index of
“Opera Omnia” -- Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Cardano” – The Swimming-Pool Library.
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