Il Foro Olitorio è un'area archeologica che si trova a Roma, alle pendici del Campidoglio, tra il Teatro di Marcello ed il Foro Boario.
In età antica costituiva il mercato della verdura e della frutta, così come l'area dell'adiacente foro boario era adibita al mercato della carne.
All'età repubblicana (più precisamente, nel periodo tra le due guerre puniche) risale l'edificazione di tre templi, successivamente sottoposti a rifacimenti nel I secolo a.C..
Prima della loro edificazione, che ha delimitato l'estensione del mercato, questo probabilmente doveva arrivare fino al Tevere.
Questi templi fanno oggi parte della struttura della Basilica di San Nicola in Carcere, della cui esistenza si hanno le prime notizie nel XI secolo nel Liber Pontificalis.
Tempio di Giano [modifica]
| Per approfondire, vedi la voce Tempio di Giano (Foro Olitorio). |
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Il Tempio della Speranza era invece situato alla sinistra, in opposizione al tempio di Giano.
Il tempio della Speranza fu anch'esso costruito ai tempi della prima guerra punica da Aulo Atilio Calatino e venne restaurato nel 232 a.C. e nel 17 da Gaio Giulio Cesare Claudiano Germanico.
Il tempio della Speranza è periptero di ordine dorico con sei colonne sul fronte e undici sul lato lungo.
Il tempio era fatto di pietra, e le colonne ricoperte di stucco per simulare l'aspetto del marmo.
Misura 25 metri in lunghezza e 11 in larghezza.
Del tempio rimangono sei colonne con architrave inglobate nel fianco sinistro della basilica di San Nicola in Carcere.
- I resti del tempio della Speranza
Tempio di Giunone Sospita [modifica]
Il tempio di Giunone Sospita era situato tra il tempio della Speranza e quello di Giano, dove attualmente sorge la chiesa, che si stabilì sulle sue rovine verso la fine del I millennio. Costruito verso il 195 a.C. da Gaio Cornelio Cetego era periptero di ordine ionico con tre file di sei colonne sul lato anteriore, due file di sei colonne sul lato posteriore e undici sul lato lungo. Una gradinata, utilizzata ancora oggi per entrare nella chiesa, conduceva al pronao del tempio. Era il più grande dei tre templi, poiché misurava 30 metri in lunghezza e e 15 metri in larghezza, oltre ad essere stato il più alto (ciò si evince comparando le colonne preservatesi di ognuno dei tre templi).Del tempio restano il basamento, visitabile all'interno della chiesa, e tre colonne inglobate dalla facciata di cui una priva di capitello. Queste colonne erano ancora visibili al loro stato naturale prima del rifacimento della facciata. Altri resti, come alcune colonne, sono visibili all'interno della chiesa.
Tempio della Pietà [modifica]
Esisteva un quarto tempio, situato di fianco al tempio di Giano, che venne distrutto durante i lavori di costruzione del teatro di Marcello. Venne costruito da Manio Acilio Glabrione, console nel 191 a.C. Il tempio era anche luogo di culto di Diana.Voci correlate [modifica]
Altri progetti [modifica]
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