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Monday, December 2, 2024

GRICE ED AURELJ

 DELL’ ARTE DI RICORDARE   LETTERA   DELL* AVV. PROF. TITO AURELI   AL SUO FRATELLO FILIPPO   DOTTORE IN LEGGE      E   PROF. DI MATEMATICA E DI SCIENZE NATURALI     IN CENTO      Camerino 1869 — Tip. Borgarelli T.     Digitized by Google      Proprietà letteraria dell'autore     Digitized by Google      S'MaMaa©     Questa lettera ( pag. 1 ) — Primi studii di Mnemotecnia (1)   Cento (2) — L’ Arte della memoria in Arcevia e documenti (2)   A che fine li ho allegati (6) — Programma d’insegnamento (7) —   Il Governo fa buon viso alla Mnemotecnia (8) — I miei conti (9)   Il Sindaco non vuole (10) — Chi era il Sindaco (11) — U inter-  azione di un Deputato (13) — L’orario della Scuola Normale (13) —  Gli abusi di potere e la libertà (14) — I miei concittadini (15) —  Un opuscolo prima di un’ opera (15) — Gli effetti d’ un recla-  mo (16) — Questo racconto era d’ uopo farlo (19) — Esperienze  fatte ed esperienze impedite (19) — Le Autorità scolastiche le han da  conoscere (19) — Gli esperimenti e i precetti (20) — Ti do ragione (21)   Le cose e le idee (21) — I rapporti fra le cose e i rapporti  fra le idee (23)   Gli antichi (24) — L’inventore della Mnemotecnia, e poi Aristo-  tile, Cicerone e Quintiliano (24) — Raimondo Lullo e Frate Bartolo-  meo (25) — Bradwardine, Pico della Mirandola e Pubblicio (28) —   Pietro da Ravenna, G. B. Porta, e un racconto del Mureto (29)   Il Rombcrch, Guglielmo Grataroli, Giordano Bruno, il Maraforti  o Malafioti, lo Schenckel c Mario d’ Assigny (29) — Claudio Buf-  fier, il Grey e Salomons Lowe (30) — 11 Freyjoo, il Kiistner e il  barone d’Aretin (31) — Aimè Paris e i fratelli De Castilho (32) —  P. I. Fraticelli, e il Garello lodato da Massimo d’ Azeglio (33) —  Il metodo di Antonio Jazwinski e il Generale Bem (35) — Il conte  Mailath, C. Ottone Reventlow ed il Silvin (37) — Il Worterbuch,  Francesco Orioli, Niccolò Minola, A. Appollonio d’ Istria, il Kothe,  Vincenzo De Castro e la Mnemotecnia in parecchio scuole d’ Ita-  lia (38) — Un’ altra volta una storia più lunga (39)   Parlerò del mio metodo (39) — Le regole di un alfabeto mne-  monico (39) — Quanta oscuritàl (40) — Un alfabeto non mio (40) —  Esaminiamolo (40) — Prima regola (40) — Seconda regola (41) — 11  mio alfabeto di consonanti (42) — È più semplice (42) — Difetto     Digitized by Google      comune ai due alfabeti esposti (42) — Le vocali si raddoppiano (43) —  In che modo? (43) — Classificazione delle sillabe (44) — Le va-  rie sillabe nel linguaggio (44) — Un’altra osservazione (45) — Segni  convenzionali (45) Nuovo alfabeto di vocali (45) — Esempi (46) — „  (46) — „ (46) — Bisogna fare degli esercizi (46) — Quali? (46) —  I principii di tutte le arti sono umili ma necessarii (47) — A che  servono gli alfabeti? (47) — Un’ epoca storica e una forinola (47) —  Formolo migliori e licenze (48) — Formolo in rima (48) — Dieci  esempi di licenze (49) — Spiegazione (50) — Le licenze hanno ad  esser l’ eccezioni e non le regole (51) — Uso promiscuo de' duo alfa-  beti (52) — Obbiezione e confutazione (53) — Nascita e morte, o  giorno, mese ed anno (54) — Analogie foniche (55) — I capo-  luoghi delle provincie italiane (56) — Dizionario mnemonico (63) —  La seconda parte della Mnemotecnia (64) — Ti ricordi come fa-  ceva Simonide ? (64) — Atto di fede (64) — Tu puoi con  queste parole ricordarne altrettante (65) — Associazioni menta-  li (65) — Magnificamente! (66) — Parole o frasi è lo stesso (66) — I  primi prodigii di memoria non si compiono senza stento (66) — Di-  fetti dei punti di ricordo usati in principio (67) — Punti di ricordo  associati fra loro (67) — Tavola di 99 punti di ricordo ( 68“ 68 h ) —  Spiegazione di questa tavola (69) — Estensione di questa tavola  per lungo e per largo (69) — Classificazione delle tavole (70) —  I verbi in luogo degli aggettivi (71) — Un altro esercizio (71) —  Serie di regnanti (72) — Una moltitudine di cifre numeriche (73) —  Varietà dello applicazioni mnemoniche e il lunario (73) — I giuo-  chi di carte, il dettar più lettere a un tempo e il parlare all’ im-  provviso (74) — Chi promette troppo suol far fiasco (75) — E tutto  questo come c’ entra nella Mnemotecnia? (75) — Ancho un ignorante  sa qualche cosa e lo spiritello può farlo parlare (76) — Tavola per  improvvisare (77) — Perché non la espongo (78)   La Mnemotecnia picchia alle porto delle scuole affinchè le siano  aperte (79) — Timori e speranze (80) — Perchè non ho da trovar  gli uomini ragionevoli? (81)   Obbiezioni generali e risposte (81) — Oh! ma ci vuol tempo ad  imparare quest’ Arte, eccetera (82) — Obbiezioni particolari (82) —  Argomenti e buone ragioni (83) — „ (83) — „ (84) — „ (85) — „   (86) — Posso illudermi ancho... ma... (86) — Gli argomenti crescono   (87) — Concludo (87) Ho finito (88)     Digitized by Google     Carissimo fratello     Ho in animo di farti cosa grata col ragionare  un po di proposito della Mnemotecnia, della quale  sai quanti studii feci negli anni trascorsi, e che  ignori quanto ora mi costi di pene e di lotte, per  1’ impresa a cui mi son messo di farla conoscere e  prevalere in Italia. Però mi accingo a scriverti e  alla buona un letterone, con le principali idee che  su questo subbietto mi si aggirano per la mente: e  quando mi parrà di averle appieno significate, chi  sa che non mi raccomandi ad uno stampatore per  farle correr fra gli amici ed i nemici!..   Sulla Mnemotecnia, che è 1’ arte di accrescere  la potenza della memoria, mi diede per cortesia due  lezioni, egli è già lunga pezza, il eh. prof. Oswaldo Ca-  sali, nostro parente ed amico, e il resto lo imparai  colla lettura del Silvio allora e di pochi altri in  appresso. Le prime esperienzemi riuscirono bene; e  fu male per me, perche credei fatto il fattibile, e  non pensai per molti anni che si sarebbe potuto far  meglio. Quando lo pensai, di tempo ne aveva fatto  trascorrer molto senza frutto; e me ne dolgo, per-   1     Digitized by Google      2   che altrimenti forse adesso mi troverei salvo iu porlo,  mentre invece sono dal porto lontano, c in un mare  che non è in bonaccia. Mi scuserà il proverbio: Me-  glio lardi che mai.   Dunque tardi mi posi all’ opera di riformare  la Mnemotecnia, lardi ci riuscii, e più tardi ottenni  di poterla pubblicamente insegnare. Allora io dimo-  rava costi, ove tu sei ed ove eravamo ambedue  professori, ove soavi ricordi e la più terribile delle  memorie mi richiamano sovente ! Cento, la patria di  simpatici e cari cittadini, dei nostri bravi alunni,  di tanti amici dolcissimi, della mia diletta compagna,  la patria e la tomba del mio povero figlio!., lo li  amo sempre i Cenlesi ! — Grandemente mi dispiacque  di allontanarmi da Loro, quando fui eletto profes-  sore di Lettere e nominato precettore di Mnemotecnia  in Areevia. Ma si trattava di mettere alla prova  pubblicamente quest’ arte, c di un Municipio che  1 accoglieva sulla mia parola, dandomi con ciò un  attestato d’ immensa stima, che mi è stato rifiutalo  da qualcuno perfino de’ miei più intimi amici e  dopo la prova fatta e riuscita!   Colà trovai buona accoglienza c un vile ne-  mico, il quale si diede a perseguitar me e la mia  nuova scuola; ma non sarei generoso a nominarlo  ora che, esecrato da tutti, giace col capo nel fango.  Alle prime lezioni di questo nuovo insegnamento  accorse una folla di persone d’ ogni età e d’ ogni  grado, che s’ andò poco alla volta diradando; ma  gli scolari fissi furono sempre venti e pochi più, «  fra questi un professore e due maestri. Ricorderò     Digitized by Googli     3   sempre con affetto que’ cari miei giovani, che stu-  diarono con tanto impegno alla mia scuola ( e non  era mica obbligatoria! ), e contribuirono moltissimo  a procurarmi quella buona nominanza, che senza le  loro fatiche non avrei al certo ottenuta nell’ arte  della memoria. Della quale i primi frulli comincia-  rono a farsi ogni dì più chiari anche agli occhi di  coloro che ne avevano per lo innanzi dubitato, sic-  come emerge dalle seguenti parole del Direttore sco-  lastico, che così mi scriveva oflìcialmcnle li 25   gennajo 1868: c Noi abbia-  tt mo sentito dei giovani recitare, dopo uri istru-  ii zione di poche settimane, gran copia di avveni-  tt menti storici, sia progressivamente, sia iuversa-  t »   9 P, b   O s, z, ce, ci   Vediamo in questo alfabeto, una alla volta, le  due suddette regole come furono praticale, ed anche  il loro perchè.   Prima regola: la quale ha per fine che siano  con facilità ricordate le dette lettere correspettiva-  mente a ciascun numero. Corrisponde alla cifra l  la t perchè senza taglio è un’ asta, e la d per ana-  logia di suono si accompagna colla t : alla cifra 2  la n perchè formata di due aslicciuolc, e lo gn per-  chè.?: alla cifra 3 la m perchè, come la n di due,  così questa di tre asticciuole si compone: alla cifra  4 la r perchè s’ incontra nelle parole che espri-     Digitized by Googl     41   mono questo numero nelle lingue, italiana, latina,  greca, francese, tedesca, inglese, spaguola: alla cifra  S la / perchè L equivale a cinque decine, e lo  gli perchè.?: alla cifra 6 la g dolce perchè è un 6  rovesciato e perchè si pronunzia con dolcezza ( ! ),  c sce sci perchè.?: alla cifra 7 la c aspra perchè  incomincia con essa la parola cassette che poi fini-  sce con sette (!), e tutte le altre per analogia di  suono colla prima: alla cifra S la f perchè, toglien-  dole il taglio e disegnandone più tondi gli occhietti,  se ne* forma un 8, e la » per analogia di suono  colla f : alla cifra 0 la p, perchè a portar 1’ oc-  chio da destra a sinistra, se ne fa un 0, e la b  per analogia di suono colla p: alla cifra o la s  perchè ha in sè due semi-zeri (!), la z per analo-  gia di suono colla s, e ce ci perchè in francese  (!) pronunziansi se si.   Seconda regola: non tutte le lettere dovevano  essere a quest’ uso adoperate. Infatti le vocali ne  sono escluse: e perchè? Perchè ad es. nella parola  Tito, e medesimamente in tutte le altre, si cam-  biano nelle rispettive cifre numeriche tutte le lettere,  eccettuate le vocali, e Tito diventa il: e allo in-  verso tutti i numeri si convertono in parole nel se-  guente modo. Proviamo nel 12: la cifra 1 è eguale  ad una delle due consonanti t ovvero d, 1’ altra  cifra 3 alla n od allo gn. Per trasformare il 13  in una parola, fra le lettere corrispondenti alle sue  cifre interporrò vocali a piacere ( le quali non hanno  valore numerico ), ma sì che un vocabolo di qualche  significato ne risulti, come tuono, tana, dono , degno,     Digitized by Google      42   e simili. — E tutto questo a che prò?.. Te lo  spiegherò più avanti; che nè tutto si può esprimere  nè tutto si può intender in un istante.   Ricorda le due regole che ho premesse e pre-  cisamente la prima. Ti par che sia stata puntual-  mente osservata nello esposto alfabeto? A me pare  di no, perchè le analogie tra le lettere e i numeri  mancano tal Gaia, tal altra sono imperfettissime, e  nel caso dello zero e forse in altri sono dipendenti  dalle regole della pronuncia francese. Per ciò 1’ ho  io modificato e ridotto come appresso:     1 ...    .. t , d      3 ...    ... IL      3 ...    .. ILI      4 • • •    1 • • • •    • •( • )    s ...    t • • j ZK      e ...    ... i> , p      7 ...    ... r . . . .    • •( ? )    8 ..    ... i* , V    • • ( /)    9 ...    • >'  alla m   o” => qualunque consonante dalla n alla 35   Finalmente eccoti il mio nuovo alfabeto detto  di vocali, per contrapposto all’ altro pur mio detto  di consonanti :   1 c’n- cac.   2 c’e - eoe.   3 c’ i - oit%   4 o’ o - eoo. ^   3 c’ 11 - 0110 - v.   6 c a - ao - ooac - ccoac.   7 c”o - 00 - ocoo - coooo.   8 e” i - io - coio - cooio.   9 0 0 - 00 - 0000 - 00000. ^ ^   O O li - no - cono - CCCÌIC - oov-cocv.     Digitized by Google      46   Da questo chiaro apparisce che le sillabe cv  sono state divise in due metà, una per la prima  serie , per la seconda 1’ altra; e che nella parola  ca-sa, la prima n, è l , la seconda » è 6.  Inoltre alla prima serie appartengono tutte le sil-  labe evo, sicché nella parola Par-ma le due  a sono due 1, e tutta la parola è il.   Le sillabe -ve, cove, coevo, appartengo-  no alla seconda serie; dunque at-to-re è 007,  gran-de 02, ri-strot-lo 870.   Al & si sono date in sussidio le sillabe v,  cioè tutte le vocali isolate, ed allo o le sillabe  ccv o cccv; dunque mì-e-i è 355,  sti 120, dis-tra-e 305.   Ti dirè poi come ho trovata la maniera di ser-  virmi de’ due alfabeti di vocali e di consonanti in-  differentemente, sicché s’abbiano a moltiplicar sempre  più le combinazioni possibili nella traduzione di un  numero in parole equivalenti: della qual cosa non  ti ho ancora potuto mostrare l’ importanza. — Ora  è necessario eh’ io ti preghi a fare alcuni esercizi  pratici per renderti familiari i due alfabeti. Sono  quattro per ciaschedun alfabeto, e graduali ; e non  dovrai passare al secondo, finché non sarai certo  di eseguire prontamente il primo! Così non dovrai  trascorrere agli esercizi ( che sono i medesimi )  pel secondo alfabeto di vocali, prima di aver com-  piuti quelli pel primo alfabeto di consonanti.   I detti esercizi graduali sono: 1° Traduzione  delle parole nei numeri corrispondenti leggendole:  2° La stessa traduzione a mente: 3° Traduzione dei     Digitized by Google      47   numeri, prima di due cifre, poi di tre, poi anche  di quattro, nel maggiore possibil numero di parole  colla penna: 4° La stessa traduzione a mente.   Non isdegnare, fratello mio, questi umili eser-  cizi. I prineipii di tutte le arti si assomigliano in  questo, che sono umili ma necessarii; e senza di  essi non c è continuazione possibile, e non si ar-  riva al fine. Chi volesse dire il contrario mostre-  rebbe di non avere imparato mai nulla.   Adesso viene a proposito la domanda: A che  bell’ uso sono destinati questi alfabeti? i quali ho  inventati non senza grande fatica e luogo tempo,  Filippo mio, che nessuno immagina in cose fatte e  finite il quanto di quella e di questo! — L' uso,  a cui sono destinali, c la base di tutta 1’ arte: ma  la prima applicazione di essi, che è fondamentale,  risguarda la ricordanza delle epoche storiche, delle  cifre geografiche, statistiche, astronomiche, mate-  matiche ec.   Un’ epoca storica è un numero: questo numero  pub esser tradotto in una o più parole: queste pa-  role rappresentano diverse idee: fra queste idee se  ne pub sceglier una, che abbia rapporto col fatto,  a cui 1’ epoca stessa si riferisce: il detto rapporto  si pub esprimere con parole: questa espressione di-  cesi formola mnemonica. — Esempio: Gli specchi  ustori di Archimede, secondo il Levi-Alvares, furono  conosciuti 220 anni av. Cristo. V epoca 220 è un  numero: questo numero pub tradursi nelle parole,  tergeste, le gesta, le ceche, celeste,  perdesti, le leste ec. ec: varie idee sono     Digitized by Google     48   da queste parole rappresentate: l’ idea di cosa ce-  leste panni che abbia uno stretto rapporto col  fuoco prodotto dagli specchi ustorii, perchè la luce  da quelli concentrata è un fuoco che vieu dal cielo,  e la prescelgo: esprimo con brevi parole questo  rapporto:   an. av. C .   Gli specchi ustorii di Archimede 220   Incendiavano con un fuoco veramente . celeste   Questa è una forinola mnemonica; nella quale ho  curato di metter in fine la parola corrispondente  all’ epoca e di scriverla con carattere diverso dal  resto della formola. Ora che tra specchi usto-  ri! e celeste il rapporto s’ è trovato, le due  idee sono nella nostra mente associate-, se asso-  ciale, 1’ una deve richiamar 1’ altra; dunque 1’ idea  di specchi ustorii risveglia quella di fuoco cele-  ste; ma celeste è 220; quindi il 220 è unito  agli specchi ustorii di tal maniera che, ricordando  questi, ci verrà fatto di ricordare facilmente anche  quello.   Questo processo dicesi mnemonizzazione di  un’ epoca, ed è sempre il medesimo per tutte le  epoche possibili: se non che nei varii casi pratici  lo mnemonico può per varii mezzi render migliori  le formole, o prendersi qualche licenza nell’ uso  della parola corrispondente al numero.   Può renderle migliori, componendole in uno o  più versi, valendosi delle rime ec. — Giusta 1’ Arte  di verificare le date, ottimo libro di cronologia, il     Digitized by Google     49   Diluvio universale sarebbe avvenuto 3308 anni  avanti Cristo. Forinola:   a. C.   Diluvio universale 3308   e furori quasi tutti   Spaventati da prima e al ... fin distrutti   Se la parola alfìn non potesse dividersi in due,  un esempio di licenza, che mi sarei presa in que-  sta formolo, sarebbe stalo nella detta parola, di cui  una sola parte, disgiunta dall’ altra, si troverebbe  nel finale corrispondente al numero. Un’ altra li-  cenza è la sottrazione del millesimo nelle epoche  dopo Cristo, che non fa danno, perchè nella storia  un errore di mille anni è impossibile. — Varii  esempi di altre licenze sono espressi nelle seguenti  formole:   a. C.   1. La birra inventata dagli Egizi . . 1996   Se è cavata dalla fermentazione del-   r orso, perchè non dir . la orzosa?   2. Invenzione dei caratteri della scrit-  tura attribuita ai Sidonii 1860   Inventarono la scrittura   0 6   3. Fenicio figlio di Agenore inventa   1’ arte di tingere in porpora . . . . 1519   . . . Porporato   Fa rima e poi s accorda con . . caudato   4     Digitized by Google      4. Jagnide di Frigia inventa il flauto . . . 1506  Il flato è cosa naturale, ma è brutta   5. Fondazione di Cartagine .... 860   Per fondarla, o Didone, da Tiro   lungi ti tirasti   6. Talete di Mileto ( Jonia ) uno dei   sette savi della Grecia ...... 6 XX   .... Talote   2 7   7. Ciro 53X   .... è Oiro  9   8. Ritirata del popolo romano sul   Monte Sacro 484   Su quel monte si ritirò di Roma il bopolo   è     9. Coriolano     . . 48X   Corio . . .   5     10. Simonide inventore della Mnemotecnfa . 480   Fu di prodigiosa me moria   5   Nel primo esempio si è usata una parola nuo-  va, orzo^a, ma molto davvicino collegata colla     Digitized by Google     51   birra che si ottiene dalla fermentazione dell’ orzo:  nel secondo, se si altera di qualche anno 1’ epoca,  che in realtà non può esser precisa perchè un’ in-  venzione di quella natura non può essere stata fatta  in un solo anno nè si sa bene quando, si guada-  gna d’ altronde per grande sicurezza di memoria,  nella quale non si può la scrittura disgiun-  gere dalla invenzione della medesima: nel terzo, dalla  idea di porpora si passa subito a quella di porpo-  rato, alla quale per la rima e per 1* idea trovasi  bene unita 1’ altra di caudato: nel quarto, di  flauto si fa flato per immediata analogia di  suono, e col flato la parola equivalente all’ epoca  si collega evidentemente: nel quinto, il giuoco di  parole che unisce Tiro a tirasti giustifica la  forinola: nel sesto, non nuocciono 27 anni in più  od in meno, ma giova che Talete faccia ricor-  dare 1’ epoca di Talete: nel settimo è quasi lo stes-  so: nell’ ottavo, quella stranezza di bopolo  ne facilita grandemente la ricordanza, perchè le  strane cose meglio delle comuni si tengono a mente:  nel nono, altro esempio del come si possano util-  mente adoperare i nomi e le loro parti nelle for-  inole: nel decimo è il medesimo che nel nono, colla  differenza che in vece del nome di un uomo si ha  il nome di una cosa, alla quale peraltro si riferi-  sce r epoca immediatamente; oltre di che, della pa-  rola - per il finale - s’ è presa una parte.   Questi esempi valgano ad autorizzarne ( pa-  rola un po’ vanitosa ! ) altri simili o poco dissimili,  bene inteso che abbiano ad esser le eccezioni e  non le regole.     Digitized by Google     52   Ecco il momento di esporre come promiscua-  mente, e senza pericolo di confusione, possano u-  sarsi e 1’ alfabeto di vocali e anche quello di con-  sonanti in queste mnemonizzazioni. Al quale pro-  posito vo’ raccontartene una curiosa. — Io non aveva  per molle ricerche e per mollo tempo potuto inven-  tare il modo di questa combinazione; e sì, che era  importantissima, perchè da un’ associazione più o  meno giusta ed immediata dell’ epoca al fatilo di-  pende la più facile e la più duratura ricordanza  della medesima. Or tu vedi chiaro quanto valga a  questo fine il poter tradurre 1’ epoca in un grande  numero di svariate parole, per isceglier tra molte  quella che più dappresso, per l’ idea significata, al  fatto si riferisce. Se la sostituzione dell’ alfabeto di  vocali a quello di consonanti mi aveva tanto bene  a questo scopo servito, quanto meglio avrei fatto  coll’ evitare senza pericolo di errori la detta sosti-  tuzione e col cavare da un numero, non le sole  parole dovute all’ alfabeto di vocali, ma anche quelle  provenienti dall’ alfabeto di consonanti ! In breve,  se 1’ ultimo di questi alfabeti può dar 5 e 1’ altro  15, col sostituir questo a quello io aveva guada-  gnato 10: ma coll’ unirli avrei ottenuto 20 tondo  tondo ! Ebbene, quello che non avevo potuto cavare  dallo studio, dal tempo e dal mio cervello, venne  fuori da un’ espressione di un mio scolaro in Ar-  cevia, la quale pareva che non dovesse aver nem-  meno la più piccola relazione col mio proposito, e  che pure valse a farmi risolvere su due piedi il  problema, e, quel che più monta, in un modo sera-     Digitized by Google      53     plicissimo. — Eccoli la soluzione. Se la parola, cor-  rispondente alle cifre numeriche dell’epoca, s’ inco-  minci con una vocale significante lo zero, o da  questa vocale sia stata preceduta, quel zero sarà  indizio che si è usato 1’ alfabeto di consonanti,* e  che dunque le susseguenti consonanti, e non le'  vocali, s’ avranno a tradurre. — Nel mnemoniz-  zare è lo stesso. Quando si vuole usare 1’ alfabeto  di consonanti, alla parola estrema della formola si  premette lo zero, od essa stessa collo zero s’ inco-  mincia. — Quante sono le cose semplici che non  si possono semplicemente esprimere ! Questa è una.  Ma non importa: esempio:     d • d « C •   Guerra di Roma contro Giugurta , . . 113   Egli disse a Roma: poiché ti ^  vendi, non ì) 6 1 tCCO • • • • eh© t;©IH£l;     Il eli© è uno zero: dunque si è fatto uso del-  1' alfabeto di consonanti : dunque nel tradurre in  numeri il ti tema considero t-t-m e non già  i-©-a. — Ci siam capiti eh?.   Pare impossibile che si diano al mondo an-  tipatie contro persone o cose sconosciute, eppure  è così: contro le persone poi !... ma di persone il  meglio è non parlare. Alcuni di quelli ohe non  conoscono la Mncmotecnia, e che appena appena  han sentito parlare di queste formole, dagli e  dàgli a perseguitarla con tutta 1’ avversione, e ad  esclamare: Bel tornaconto ci si trova a mnemo-  nizzare le epoche ! Mentre si compone la formo-     Digitized by Googl     54   la per una, quante più se ne imparerebbero col-  la memoria naturale!... eccetera! — Ho tre argo-  menti per la confutazione. 1 ° Uno mnemonico eser-  citato e valente ( e senza esercizio non si diviene  valenti nemmeno a fare i chiodi ) non ha bisogno  ' di scrivere le formolo, quantunque sia bene che se  le noti anch’ egli, e le immagina appena conosciuto  il fatto e visto il numero. 2° L’opera di chi volesse  mnemonizzare tutta la cronologia, o una parte, non  varrebbe solo per lui, ma per tutti gli altri se la  pubblicasse; e questo, quando la Mnemotecnia fosse  divenuta comune, s’ avrebbe a fare e si farebbe, di  lavorare un per tutti: e di epoche mnemonizzate  se ne imparano anche cento all' ora; e perciò mille  in dieci ore, e di questo passo la cronologia in un  mese ! 3° Quanto alla durala della ricordanza, nes-  suno in pieno senno ha forse dubitato mai che deb-  ba essere immensamente più lunga quella delle idee  associate di quella delle idee sconnesse: ma se pure  un qualche infelice fosse innamorato dell’ opinione  contraria ... oh per me che se la sposi pure!..   Non tutte le epoche sono semplici come quelle,  sulle quali abbiamo studiato. Potrebbero anche vo-  lersi ricordare le epoche della nascita e della morte  di molti uomini illustri. La formola in questo caso  debbe contenere una parola per la nascita, che si  collocherò la prima, e un’altra per la morte che si  collocherò in fine; coll’ avvertenza che la prima o  le prime due cifre dell’ anno della nascita non vale  a nulla ripeterle per 1’ anno della morte. — Inoltre,  di certi avvenimenti è il giorno, è il mese, che si  vogliono ricordare coll’ anno. Il giorno è un numero,     Digitized by Google     55   ed anche il mese, perchè Gennaio 1, Febbraio 2,  Marzo 3, ecc; e insieme si mnemonizzano in due  parole da esser le prime della forinola, come 1’ ul-  tima sarà la parola dell’ anno. Spesso il mese e il  giorno si possono chiudere in una sola parola,  quando cioè non ne derivino errori. Il 13 del 4°  mese per esempio, si pub senza confusione far di-  ventare 134, perchè il mese 34° non c è: e simil-  mente il 2 del 5° mese si converte in 25, e il 10  del IO, 0 che porta a quattro cifre, in 1010 chè  per necessità due al giorno e due al mese dovranno  attribuirsene.   Come è detto delle epoche storiche, così è ' a  dirsi delle cifre geografiche, astronomiche e stati-  stiche: rispetto alle matematiche usus te plura do-  cebit, nè questo è il luogo di trattarne, chè biso-  gnerebbe esporre tutta la scienza per applicarle  tutta F arte. In tutte le dette cifre però, cade un’ os-  servazione importante, ed è che non si prestano  molto facilmente ad associazioni logiche e sicure.  Infatti a voler mnemonizzare le popolazioni, s’ ha  un bel dire, ma, se si riferiscono a città, i più non  hanno di ciascuna di queste così distinta idea da  non confonderle spesso fra loro: e sai che la Mne-  motecnia, non bau da utilizzarla solo i maestri, ma  anche gli scolari! Per ciò si ricorre alle analogie  foniche, le quali sono parole per il loro suono ana-  loghe, giacche parliamo di città dirò, analoghe  al nome della città di cui si mnemonizza la po-  polazione. Con queste parole si associa la parola  della cifra. — Non crederai senza prova, che con     Digitized by Google     56   questo metodo s’ imparino più facilmente, e più  fermamente si tengano a memoria le formolel —  Per fartene certo, eccoti le popolazioni dei capo-  luoghi delle provincie italiane, mnemonizzate dai  miei scolari di Arcevia, che in 30 o 40 minuti ti  riuscirà facilmente di mandare a memoria. — Ciò  che ho detto delle analogie foniche per le città, vale  egualmente per le altre cifre geografiche, per le  astronomiche e per le statistiche, e può valere an-     che per la cronologia.   abitanti   1. Chieti ( Abruzzo Citeriore ) . . 20. 000   Quieti son gli abitanti nei dì di lesta.   2. Teramo ( Abruzzo Ulteriore I ) 16. 000   Questa città t* era molto . . . cara   3. Aquila ( Abruzzo Ulteriore II. ) 12. 000   V attuila dalle somme altezze si   precipita nella valle   4. Alessandria 54. 00   Il Papa Alessandro i nemici fug-ò   5. Ancona 40. 000   Ancóra tu sei fondata sull’ adriaca costa   6. Arezzo 36. 000   In Toscana si rizza   7. Ascoli 17. 000   Se ! acqua non s\ scoli non va al mare     Digitized by Google      57   ab.   8. Potenza ( Basilicata ) . . . . 13. 000   Chi ha gran potenza può far grandi mali     9. Belluno 13. 000   J3ell’ uno non è dei talli   10. Benevento 19. 000   y iene bene il vento quando ci   porta da lontano il canto   11. Bergamo . 35. 000   Perchè amo l idolo . . mio"?   12. Bologna 97. 000   Bologna la dotta la base   ìlla scienza legale pose   13. Brescia 35. 000   10 non ho prescia di pagare il . . fio   14. Cagliari 31. 000   11 cagliare serve a chi di cacio si cil>a     15. Cosenza ( Calabria Citeriore ) . 16. 000   L’ Italia è nazione con o senza Malta   16. Reggio ( Calabria Ulteriore I ) 30, 000   Il Calabrese era regio suddito   dei Borboni nella _ lista     Digitized by Google      58   ab.   17. Catanzaro ( Calabria Ulteriore II ) 16. 000   A che f alzarono gli amici nella )?am?   18. Caltanisetta 18.000   Canta, Lisetta; perchè oggi non canti?   19. Foggia ( Capitanata ) ... 25. 000   A loggia, di semicircolo il tuo fondaior ti fea   20. Catania 62. 000   Il cacciatore porta catana ed . armo   21. Como 21. 000   Come è Lolla!   22. Cremona 28. 000   Il cremore bevi   23. Cuneo 22. 000   Mettendo il ciuieo nella spacca-  tura , il legno si fende   24. Ferrara 68. 000   Il ferro ara il tcrreno r perchè dia pani   25. Firenze 129. 000   Fiorente io ero , e poi diseccato cadevo   26. Forlì 37. 000   Far li le cagioni della .... lite     Digitized by Google      59   ab.   27. Genova 120. 000   Genova, dall' allo, ov eri, . cadesti   28. Girgenti 17. 000   Vedo gir genti per il ... mare   29. Grosseto 4. 000   Sono grossetto, son piccoletio,   e capo luogo son   30. Livorno 91. 000   Livor uofl mi roda   31. Lucca 65. 000   Tu, o San Luca, l' evangelio . . sai   32. Macerata 20. 000   Canapa macerata per tempesta   Al possidente toglie di far . . . . lesta   33. Mantova 29. 000   Contro il manto va il ... vento   34. ® Massa 15. 000   Da Carrara non ti disgiungi . . . mai   34. b Carrara 14. 000   Cara e rara è la tua cava di marmo   35. Messina 94. 000   Sotto la covatrice messi, na scono   gli uccelli al volo   #     Digitized by Google      60   ab.   36. Milano 219. 000   Mi lag-no, perchè invano . cercavo   37. Modena 32. 000   Le mode nascono a mille a . . mille   38. Campobasso ( Molise ) ... 12. 000   Il campo basso sta nella . . valle   39 Napoli 417. 000   TVei poli della terra I uomo  non può v . toccare   40. Novara 27. 000   Con nuova ara si misurano le terre   o   41. Padova 34. 000   Il pardo va lontano dal . . fumo   42. Palermo 186. 000   Par 1’ ermo lontan dalla . marina   43. Parma 46. 000   Farmi d' aver perduta la . . borsa   44. Pavia 23. 000   Far via la virtù per arrivare gli I>ei   43. Pesaro ( e Urbino ) .... 20. 000  La pesarono colla cesta     Digitized by Google     61   ab.   46. Piacenza . . . . . . . 30. 000   La compiacenza è sempre al   sacrificio mista?   47. Pisa 49. 000   Pesa il campanile dalla parte dov ' è torto   48. Porloraaurizio 6. 000   Porta Maurizio se stesso : dove va?   49. Salerno ( Principato Citeriore ) 81. 000   Halirono nell ” albero per pren-  dere una mela   50. Avellino ( Principato Ulteriore ) 19. 000   Area il lino in un ... campo   51. Ravenna 54. 000   [Rivenne di lontano /’ eco eh’ io . odo   52. Reggio ( Emilia ) .... 18. 000   La flavo sm « « * •   53. Rovigo 10. 000   Rovigo non è nelle . . . Marche   54. Sassari 24. 000.   / sassi ricadono , ma io non . . cedo   55. Siena 23. 000   Sulla scena primeggiano le Ope-  re del "Verdi     Digitized by Google     62   ab.   56. Siracusa 20. 000   Si ricusa il codardo alle glo-  riose guerriere gesta   57. Sondrio 5. 000   S* ode un rio che corre verso il . sud   58. Bari ( Terra di Bari ) ... 31. 000   Fari al cane nessuna bestia è . fida   59. Caserta ( Terra di Lavoro ) . 30. 000   Il muro di una casa erta di   pietre e di cemento è misto   60. Lecce ( Terra d’ Otranto ) . . 19. 000   Lecca il piatto , perchè ghiotto   come un gatto   61. Torino 180. 000   Per paura d' un torino voi . partiste   62. Trapani 28. 000   / trapani sono ferri   63. Treviso 23. 000   Con tre visi un mascherone . . . feci   64. Udine . 24. 000   Sopra V incudine colle tanaglie   il ferro tengo     Digitized by Google      63   ab.   65. Perugia ( Umbria ) .... 43. 000   Nel Perù gl ano a .... torme   66. Venezia 120. 000   ■Venne zia quando tu . . cadesti   67. Verona 59. 000   Il vero nascondesi, ed il falso   si trova per tutto   68. Vicenza 34. 000   Vincenza, non volete il ... filo*?   Quanto sarebbe utile un dizionario mnemonico !  Hai veduto che 1’ han fatto in Francia e che n’ han  spacciata sin la 6. a edizione! Ma quello non serve  a noi Italiani, e molto meno coi miei alfabeti. Se  riuscirò a far conoscere e convenevolmente apprez-  zare la Mnemotecnia in Italia, chi sa che a qual-  cuno non venga la buona volontà di compilarlo !  Allora il mnemonizzare sarebbe facilissimo, e chi  sa pure quanti libri mnemonizzati si stamperebbero!  e con quanto grande vantaggio della pubblica istru-  zione ed economia di tempo negli studii, ognuno il  comprende. Ognuno il comprende?... Questo è un  errore madornale. Mi contenterei bene se il com-  prendessero tutti i pochissimi, che non avran get-  tato il mio libercolo prima di giungere a questa  paginal La speranza di un così gran bene, s’ eglino  fossero per nudrirla, basterebbe a muoverli in fa-     Digitìzed by Google     64   vore della causa, che in questo momento da solo  difendo, e basterebbe a vincerla !   Passo alla seconda parte della Mnemotecnia.  Questa risguarda la ricordanza ordinata delle parole,  delle frasi, dei periodi, dei paragrafi di un intero  e grosso volume, e di tutte queste cose abbenchè  non fossero punto associate fra loro, e ancorché  s’ avessero a ripetere incominciando dall’ ultima  verso la prima.   Ti ricordi come faceva Simonide? Così faremo  noi; se non che in luogo dei suoi luoghi metteremo  parole, cioè idee di cose ordinate secondo un certo  metodo convenzionale, e colle quali associeremo poi  parole, frasi, periodi, paragrafi ec. Quando avrai  letto e riletto ciò che son per dirne, avrai capito.  Ora ti basti di seguirmi con attenzione, e con un  pochino di buona fede, e passo passo per la nuova  via che disegnerò. — Nota bene: ti è duopo ri-  cordare 1’ alfabeto di consonanti, e lasciar 1’ altro  per ora in non cale.   DIO - EXE.I - UOMOJ- ALA - USO - APE  » ORO « UOVO - AGO - DUCA - TEOIO - TUONO  • TOMO - DOLO - DOSE - TOPO • ODORE • TITO   - toga - anca... sono parole. Bella novità! Ma  bada bene; sono parole che corrispondono ai nu-  meri - 1 - 2 - 3... sino al - 20 -, e per conse-  guenza tali, da potertele stampare nella memoria in  minor tempo, di quello che ci sarà voluto per istam-  parle su questo pezzo di carta. — Or dunque tu le  hai in memoria, e puoi... Ma ora domando da te un  alto di fede per quello che puoi e non sai di potere.     Digitized by Google     65   il quale atto ha da durare sino alla fine della prova.  Nella scuola che ho fatta ho imparato a premunire di  questo avvertimento gli alunni, perchè molti, pel  timore di non riuscire, non volevano nemmeno  provare.   Tu puoi, con queste parole a memoria, ricor-  darne altrettante che io alla rinfusa verrò scegliendo,  e ricordarle appena appena lette, e senza rileggerle.  E come? Ecco il come.   Scelgo amore. Tu mentalmente e rapida-  mente associa 1’ idea di amore con quella di  mo ( parola n.° 1 ), pensando per esempio: « dio  è il sommo amore ». Appena formato questo giu-  dizio, il pnmo che t’ è ricorso alla mente, abban-  donalo come cosa da dimenticare: e attendi ad  associare con enea ( n.° 2 ) 1' altra parola che  sarà fortuna. « enea fu un esempio dei giuochi  della fortuna ». Similmente opera in queste altre  parole: dominio , leggerezza , abito ,  dolore, desiderio, struzzo, lavoro,  nobiltà, ozio, pioggia, celebrità, tri-  bunale, arsenico, magazzino, rosa,  spavento, avvocato, appoggio... —  « A’ uomo ha il dominio della terra » . « A’a-  la ha il pregio della leggerezza » . « A uso  consuma l abito » . « La puntura dell’ ape  produce dolore » . « A’ ORO è nel desi-  derio di quasi lutti » . « Il più grand’ uovo  è quello dello struzzo*? » . « A’ acjo serve al  lavoro delle donne » . « duca è titolo di  nobiltà » . « // tedio può esser prodotto     Digitized by Google      6G   dall’ ozio » . « Il tuoio predice la piog-  gia » . « Un bel tomo può condurre al tem-  pio della oolobrità » . « Del dolo giudica  il tribunale » . « Secondo la DOME medica  od uccide /’ arsenico )) . « Il topo vive nel  magazzino » . cA        .c     ... J .*     * H- *. t.l-I* 1 4 ‘     '   WR^mrTfft         *T i \ . \ .   |   5* nuHLv y -r r .        11 tuo affezionatissimo fratello  Tito 

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