DELL’ ARTE DI RICORDARE LETTERA DELL* AVV. PROF. TITO AURELI AL SUO FRATELLO FILIPPO DOTTORE IN LEGGE E PROF. DI MATEMATICA E DI SCIENZE NATURALI IN CENTO Camerino 1869 — Tip. Borgarelli T. Digitized by Google Proprietà letteraria dell'autore Digitized by Google S'MaMaa© Questa lettera ( pag. 1 ) — Primi studii di Mnemotecnia (1) Cento (2) — L’ Arte della memoria in Arcevia e documenti (2) A che fine li ho allegati (6) — Programma d’insegnamento (7) — Il Governo fa buon viso alla Mnemotecnia (8) — I miei conti (9) Il Sindaco non vuole (10) — Chi era il Sindaco (11) — U inter- azione di un Deputato (13) — L’orario della Scuola Normale (13) — Gli abusi di potere e la libertà (14) — I miei concittadini (15) — Un opuscolo prima di un’ opera (15) — Gli effetti d’ un recla- mo (16) — Questo racconto era d’ uopo farlo (19) — Esperienze fatte ed esperienze impedite (19) — Le Autorità scolastiche le han da conoscere (19) — Gli esperimenti e i precetti (20) — Ti do ragione (21) Le cose e le idee (21) — I rapporti fra le cose e i rapporti fra le idee (23) Gli antichi (24) — L’inventore della Mnemotecnia, e poi Aristo- tile, Cicerone e Quintiliano (24) — Raimondo Lullo e Frate Bartolo- meo (25) — Bradwardine, Pico della Mirandola e Pubblicio (28) — Pietro da Ravenna, G. B. Porta, e un racconto del Mureto (29) Il Rombcrch, Guglielmo Grataroli, Giordano Bruno, il Maraforti o Malafioti, lo Schenckel c Mario d’ Assigny (29) — Claudio Buf- fier, il Grey e Salomons Lowe (30) — 11 Freyjoo, il Kiistner e il barone d’Aretin (31) — Aimè Paris e i fratelli De Castilho (32) — P. I. Fraticelli, e il Garello lodato da Massimo d’ Azeglio (33) — Il metodo di Antonio Jazwinski e il Generale Bem (35) — Il conte Mailath, C. Ottone Reventlow ed il Silvin (37) — Il Worterbuch, Francesco Orioli, Niccolò Minola, A. Appollonio d’ Istria, il Kothe, Vincenzo De Castro e la Mnemotecnia in parecchio scuole d’ Ita- lia (38) — Un’ altra volta una storia più lunga (39) Parlerò del mio metodo (39) — Le regole di un alfabeto mne- monico (39) — Quanta oscuritàl (40) — Un alfabeto non mio (40) — Esaminiamolo (40) — Prima regola (40) — Seconda regola (41) — 11 mio alfabeto di consonanti (42) — È più semplice (42) — Difetto Digitized by Google comune ai due alfabeti esposti (42) — Le vocali si raddoppiano (43) — In che modo? (43) — Classificazione delle sillabe (44) — Le va- rie sillabe nel linguaggio (44) — Un’altra osservazione (45) — Segni convenzionali (45) Nuovo alfabeto di vocali (45) — Esempi (46) — „ (46) — „ (46) — Bisogna fare degli esercizi (46) — Quali? (46) — I principii di tutte le arti sono umili ma necessarii (47) — A che servono gli alfabeti? (47) — Un’ epoca storica e una forinola (47) — Formolo migliori e licenze (48) — Formolo in rima (48) — Dieci esempi di licenze (49) — Spiegazione (50) — Le licenze hanno ad esser l’ eccezioni e non le regole (51) — Uso promiscuo de' duo alfa- beti (52) — Obbiezione e confutazione (53) — Nascita e morte, o giorno, mese ed anno (54) — Analogie foniche (55) — I capo- luoghi delle provincie italiane (56) — Dizionario mnemonico (63) — La seconda parte della Mnemotecnia (64) — Ti ricordi come fa- ceva Simonide ? (64) — Atto di fede (64) — Tu puoi con queste parole ricordarne altrettante (65) — Associazioni menta- li (65) — Magnificamente! (66) — Parole o frasi è lo stesso (66) — I primi prodigii di memoria non si compiono senza stento (66) — Di- fetti dei punti di ricordo usati in principio (67) — Punti di ricordo associati fra loro (67) — Tavola di 99 punti di ricordo ( 68“ 68 h ) — Spiegazione di questa tavola (69) — Estensione di questa tavola per lungo e per largo (69) — Classificazione delle tavole (70) — I verbi in luogo degli aggettivi (71) — Un altro esercizio (71) — Serie di regnanti (72) — Una moltitudine di cifre numeriche (73) — Varietà dello applicazioni mnemoniche e il lunario (73) — I giuo- chi di carte, il dettar più lettere a un tempo e il parlare all’ im- provviso (74) — Chi promette troppo suol far fiasco (75) — E tutto questo come c’ entra nella Mnemotecnia? (75) — Ancho un ignorante sa qualche cosa e lo spiritello può farlo parlare (76) — Tavola per improvvisare (77) — Perché non la espongo (78) La Mnemotecnia picchia alle porto delle scuole affinchè le siano aperte (79) — Timori e speranze (80) — Perchè non ho da trovar gli uomini ragionevoli? (81) Obbiezioni generali e risposte (81) — Oh! ma ci vuol tempo ad imparare quest’ Arte, eccetera (82) — Obbiezioni particolari (82) — Argomenti e buone ragioni (83) — „ (83) — „ (84) — „ (85) — „ (86) — Posso illudermi ancho... ma... (86) — Gli argomenti crescono (87) — Concludo (87) Ho finito (88) Digitized by Google Carissimo fratello Ho in animo di farti cosa grata col ragionare un po di proposito della Mnemotecnia, della quale sai quanti studii feci negli anni trascorsi, e che ignori quanto ora mi costi di pene e di lotte, per 1’ impresa a cui mi son messo di farla conoscere e prevalere in Italia. Però mi accingo a scriverti e alla buona un letterone, con le principali idee che su questo subbietto mi si aggirano per la mente: e quando mi parrà di averle appieno significate, chi sa che non mi raccomandi ad uno stampatore per farle correr fra gli amici ed i nemici!.. Sulla Mnemotecnia, che è 1’ arte di accrescere la potenza della memoria, mi diede per cortesia due lezioni, egli è già lunga pezza, il eh. prof. Oswaldo Ca- sali, nostro parente ed amico, e il resto lo imparai colla lettura del Silvio allora e di pochi altri in appresso. Le prime esperienzemi riuscirono bene; e fu male per me, perche credei fatto il fattibile, e non pensai per molti anni che si sarebbe potuto far meglio. Quando lo pensai, di tempo ne aveva fatto trascorrer molto senza frutto; e me ne dolgo, per- 1 Digitized by Google 2 che altrimenti forse adesso mi troverei salvo iu porlo, mentre invece sono dal porto lontano, c in un mare che non è in bonaccia. Mi scuserà il proverbio: Me- glio lardi che mai. Dunque tardi mi posi all’ opera di riformare la Mnemotecnia, lardi ci riuscii, e più tardi ottenni di poterla pubblicamente insegnare. Allora io dimo- rava costi, ove tu sei ed ove eravamo ambedue professori, ove soavi ricordi e la più terribile delle memorie mi richiamano sovente ! Cento, la patria di simpatici e cari cittadini, dei nostri bravi alunni, di tanti amici dolcissimi, della mia diletta compagna, la patria e la tomba del mio povero figlio!., lo li amo sempre i Cenlesi ! — Grandemente mi dispiacque di allontanarmi da Loro, quando fui eletto profes- sore di Lettere e nominato precettore di Mnemotecnia in Areevia. Ma si trattava di mettere alla prova pubblicamente quest’ arte, c di un Municipio che 1 accoglieva sulla mia parola, dandomi con ciò un attestato d’ immensa stima, che mi è stato rifiutalo da qualcuno perfino de’ miei più intimi amici e dopo la prova fatta e riuscita! Colà trovai buona accoglienza c un vile ne- mico, il quale si diede a perseguitar me e la mia nuova scuola; ma non sarei generoso a nominarlo ora che, esecrato da tutti, giace col capo nel fango. Alle prime lezioni di questo nuovo insegnamento accorse una folla di persone d’ ogni età e d’ ogni grado, che s’ andò poco alla volta diradando; ma gli scolari fissi furono sempre venti e pochi più, « fra questi un professore e due maestri. Ricorderò Digitized by Googli 3 sempre con affetto que’ cari miei giovani, che stu- diarono con tanto impegno alla mia scuola ( e non era mica obbligatoria! ), e contribuirono moltissimo a procurarmi quella buona nominanza, che senza le loro fatiche non avrei al certo ottenuta nell’ arte della memoria. Della quale i primi frulli comincia- rono a farsi ogni dì più chiari anche agli occhi di coloro che ne avevano per lo innanzi dubitato, sic- come emerge dalle seguenti parole del Direttore sco- lastico, che così mi scriveva oflìcialmcnle li 25 gennajo 1868: c Noi abbia- tt mo sentito dei giovani recitare, dopo uri istru- ii zione di poche settimane, gran copia di avveni- tt menti storici, sia progressivamente, sia iuversa- t » 9 P, b O s, z, ce, ci Vediamo in questo alfabeto, una alla volta, le due suddette regole come furono praticale, ed anche il loro perchè. Prima regola: la quale ha per fine che siano con facilità ricordate le dette lettere correspettiva- mente a ciascun numero. Corrisponde alla cifra l la t perchè senza taglio è un’ asta, e la d per ana- logia di suono si accompagna colla t : alla cifra 2 la n perchè formata di due aslicciuolc, e lo gn per- chè.?: alla cifra 3 la m perchè, come la n di due, così questa di tre asticciuole si compone: alla cifra 4 la r perchè s’ incontra nelle parole che espri- Digitized by Googl 41 mono questo numero nelle lingue, italiana, latina, greca, francese, tedesca, inglese, spaguola: alla cifra S la / perchè L equivale a cinque decine, e lo gli perchè.?: alla cifra 6 la g dolce perchè è un 6 rovesciato e perchè si pronunzia con dolcezza ( ! ), c sce sci perchè.?: alla cifra 7 la c aspra perchè incomincia con essa la parola cassette che poi fini- sce con sette (!), e tutte le altre per analogia di suono colla prima: alla cifra S la f perchè, toglien- dole il taglio e disegnandone più tondi gli occhietti, se ne* forma un 8, e la » per analogia di suono colla f : alla cifra 0 la p, perchè a portar 1’ oc- chio da destra a sinistra, se ne fa un 0, e la b per analogia di suono colla p: alla cifra o la s perchè ha in sè due semi-zeri (!), la z per analo- gia di suono colla s, e ce ci perchè in francese (!) pronunziansi se si. Seconda regola: non tutte le lettere dovevano essere a quest’ uso adoperate. Infatti le vocali ne sono escluse: e perchè? Perchè ad es. nella parola Tito, e medesimamente in tutte le altre, si cam- biano nelle rispettive cifre numeriche tutte le lettere, eccettuate le vocali, e Tito diventa il: e allo in- verso tutti i numeri si convertono in parole nel se- guente modo. Proviamo nel 12: la cifra 1 è eguale ad una delle due consonanti t ovvero d, 1’ altra cifra 3 alla n od allo gn. Per trasformare il 13 in una parola, fra le lettere corrispondenti alle sue cifre interporrò vocali a piacere ( le quali non hanno valore numerico ), ma sì che un vocabolo di qualche significato ne risulti, come tuono, tana, dono , degno, Digitized by Google 42 e simili. — E tutto questo a che prò?.. Te lo spiegherò più avanti; che nè tutto si può esprimere nè tutto si può intender in un istante. Ricorda le due regole che ho premesse e pre- cisamente la prima. Ti par che sia stata puntual- mente osservata nello esposto alfabeto? A me pare di no, perchè le analogie tra le lettere e i numeri mancano tal Gaia, tal altra sono imperfettissime, e nel caso dello zero e forse in altri sono dipendenti dalle regole della pronuncia francese. Per ciò 1’ ho io modificato e ridotto come appresso: 1 ... .. t , d 3 ... ... IL 3 ... .. ILI 4 • • • 1 • • • • • •( • ) s ... t • • j ZK e ... ... i> , p 7 ... ... r . . . . • •( ? ) 8 .. ... i* , V • • ( /) 9 ... • >' alla m o” => qualunque consonante dalla n alla 35 Finalmente eccoti il mio nuovo alfabeto detto di vocali, per contrapposto all’ altro pur mio detto di consonanti : 1 c’n- cac. 2 c’e - eoe. 3 c’ i - oit% 4 o’ o - eoo. ^ 3 c’ 11 - 0110 - v. 6 c a - ao - ooac - ccoac. 7 c”o - 00 - ocoo - coooo. 8 e” i - io - coio - cooio. 9 0 0 - 00 - 0000 - 00000. ^ ^ O O li - no - cono - CCCÌIC - oov-cocv. Digitized by Google 46 Da questo chiaro apparisce che le sillabe cv sono state divise in due metà, una per la prima serie , per la seconda 1’ altra; e che nella parola ca-sa, la prima n, è l , la seconda » è 6. Inoltre alla prima serie appartengono tutte le sil- labe evo, sicché nella parola Par-ma le due a sono due 1, e tutta la parola è il. Le sillabe -ve, cove, coevo, appartengo- no alla seconda serie; dunque at-to-re è 007, gran-de 02, ri-strot-lo 870. Al & si sono date in sussidio le sillabe v, cioè tutte le vocali isolate, ed allo o le sillabe ccv o cccv; dunque mì-e-i è 355, sti 120, dis-tra-e 305. Ti dirè poi come ho trovata la maniera di ser- virmi de’ due alfabeti di vocali e di consonanti in- differentemente, sicché s’abbiano a moltiplicar sempre più le combinazioni possibili nella traduzione di un numero in parole equivalenti: della qual cosa non ti ho ancora potuto mostrare l’ importanza. — Ora è necessario eh’ io ti preghi a fare alcuni esercizi pratici per renderti familiari i due alfabeti. Sono quattro per ciaschedun alfabeto, e graduali ; e non dovrai passare al secondo, finché non sarai certo di eseguire prontamente il primo! Così non dovrai trascorrere agli esercizi ( che sono i medesimi ) pel secondo alfabeto di vocali, prima di aver com- piuti quelli pel primo alfabeto di consonanti. I detti esercizi graduali sono: 1° Traduzione delle parole nei numeri corrispondenti leggendole: 2° La stessa traduzione a mente: 3° Traduzione dei Digitized by Google 47 numeri, prima di due cifre, poi di tre, poi anche di quattro, nel maggiore possibil numero di parole colla penna: 4° La stessa traduzione a mente. Non isdegnare, fratello mio, questi umili eser- cizi. I prineipii di tutte le arti si assomigliano in questo, che sono umili ma necessarii; e senza di essi non c è continuazione possibile, e non si ar- riva al fine. Chi volesse dire il contrario mostre- rebbe di non avere imparato mai nulla. Adesso viene a proposito la domanda: A che bell’ uso sono destinati questi alfabeti? i quali ho inventati non senza grande fatica e luogo tempo, Filippo mio, che nessuno immagina in cose fatte e finite il quanto di quella e di questo! — L' uso, a cui sono destinali, c la base di tutta 1’ arte: ma la prima applicazione di essi, che è fondamentale, risguarda la ricordanza delle epoche storiche, delle cifre geografiche, statistiche, astronomiche, mate- matiche ec. Un’ epoca storica è un numero: questo numero pub esser tradotto in una o più parole: queste pa- role rappresentano diverse idee: fra queste idee se ne pub sceglier una, che abbia rapporto col fatto, a cui 1’ epoca stessa si riferisce: il detto rapporto si pub esprimere con parole: questa espressione di- cesi formola mnemonica. — Esempio: Gli specchi ustori di Archimede, secondo il Levi-Alvares, furono conosciuti 220 anni av. Cristo. V epoca 220 è un numero: questo numero pub tradursi nelle parole, tergeste, le gesta, le ceche, celeste, perdesti, le leste ec. ec: varie idee sono Digitized by Google 48 da queste parole rappresentate: l’ idea di cosa ce- leste panni che abbia uno stretto rapporto col fuoco prodotto dagli specchi ustorii, perchè la luce da quelli concentrata è un fuoco che vieu dal cielo, e la prescelgo: esprimo con brevi parole questo rapporto: an. av. C . Gli specchi ustorii di Archimede 220 Incendiavano con un fuoco veramente . celeste Questa è una forinola mnemonica; nella quale ho curato di metter in fine la parola corrispondente all’ epoca e di scriverla con carattere diverso dal resto della formola. Ora che tra specchi usto- ri! e celeste il rapporto s’ è trovato, le due idee sono nella nostra mente associate-, se asso- ciale, 1’ una deve richiamar 1’ altra; dunque 1’ idea di specchi ustorii risveglia quella di fuoco cele- ste; ma celeste è 220; quindi il 220 è unito agli specchi ustorii di tal maniera che, ricordando questi, ci verrà fatto di ricordare facilmente anche quello. Questo processo dicesi mnemonizzazione di un’ epoca, ed è sempre il medesimo per tutte le epoche possibili: se non che nei varii casi pratici lo mnemonico può per varii mezzi render migliori le formole, o prendersi qualche licenza nell’ uso della parola corrispondente al numero. Può renderle migliori, componendole in uno o più versi, valendosi delle rime ec. — Giusta 1’ Arte di verificare le date, ottimo libro di cronologia, il Digitized by Google 49 Diluvio universale sarebbe avvenuto 3308 anni avanti Cristo. Forinola: a. C. Diluvio universale 3308 e furori quasi tutti Spaventati da prima e al ... fin distrutti Se la parola alfìn non potesse dividersi in due, un esempio di licenza, che mi sarei presa in que- sta formolo, sarebbe stalo nella detta parola, di cui una sola parte, disgiunta dall’ altra, si troverebbe nel finale corrispondente al numero. Un’ altra li- cenza è la sottrazione del millesimo nelle epoche dopo Cristo, che non fa danno, perchè nella storia un errore di mille anni è impossibile. — Varii esempi di altre licenze sono espressi nelle seguenti formole: a. C. 1. La birra inventata dagli Egizi . . 1996 Se è cavata dalla fermentazione del- r orso, perchè non dir . la orzosa? 2. Invenzione dei caratteri della scrit- tura attribuita ai Sidonii 1860 Inventarono la scrittura 0 6 3. Fenicio figlio di Agenore inventa 1’ arte di tingere in porpora . . . . 1519 . . . Porporato Fa rima e poi s accorda con . . caudato 4 Digitized by Google 4. Jagnide di Frigia inventa il flauto . . . 1506 Il flato è cosa naturale, ma è brutta 5. Fondazione di Cartagine .... 860 Per fondarla, o Didone, da Tiro lungi ti tirasti 6. Talete di Mileto ( Jonia ) uno dei sette savi della Grecia ...... 6 XX .... Talote 2 7 7. Ciro 53X .... è Oiro 9 8. Ritirata del popolo romano sul Monte Sacro 484 Su quel monte si ritirò di Roma il bopolo è 9. Coriolano . . 48X Corio . . . 5 10. Simonide inventore della Mnemotecnfa . 480 Fu di prodigiosa me moria 5 Nel primo esempio si è usata una parola nuo- va, orzo^a, ma molto davvicino collegata colla Digitized by Google 51 birra che si ottiene dalla fermentazione dell’ orzo: nel secondo, se si altera di qualche anno 1’ epoca, che in realtà non può esser precisa perchè un’ in- venzione di quella natura non può essere stata fatta in un solo anno nè si sa bene quando, si guada- gna d’ altronde per grande sicurezza di memoria, nella quale non si può la scrittura disgiun- gere dalla invenzione della medesima: nel terzo, dalla idea di porpora si passa subito a quella di porpo- rato, alla quale per la rima e per 1* idea trovasi bene unita 1’ altra di caudato: nel quarto, di flauto si fa flato per immediata analogia di suono, e col flato la parola equivalente all’ epoca si collega evidentemente: nel quinto, il giuoco di parole che unisce Tiro a tirasti giustifica la forinola: nel sesto, non nuocciono 27 anni in più od in meno, ma giova che Talete faccia ricor- dare 1’ epoca di Talete: nel settimo è quasi lo stes- so: nell’ ottavo, quella stranezza di bopolo ne facilita grandemente la ricordanza, perchè le strane cose meglio delle comuni si tengono a mente: nel nono, altro esempio del come si possano util- mente adoperare i nomi e le loro parti nelle for- inole: nel decimo è il medesimo che nel nono, colla differenza che in vece del nome di un uomo si ha il nome di una cosa, alla quale peraltro si riferi- sce r epoca immediatamente; oltre di che, della pa- rola - per il finale - s’ è presa una parte. Questi esempi valgano ad autorizzarne ( pa- rola un po’ vanitosa ! ) altri simili o poco dissimili, bene inteso che abbiano ad esser le eccezioni e non le regole. Digitized by Google 52 Ecco il momento di esporre come promiscua- mente, e senza pericolo di confusione, possano u- sarsi e 1’ alfabeto di vocali e anche quello di con- sonanti in queste mnemonizzazioni. Al quale pro- posito vo’ raccontartene una curiosa. — Io non aveva per molle ricerche e per mollo tempo potuto inven- tare il modo di questa combinazione; e sì, che era importantissima, perchè da un’ associazione più o meno giusta ed immediata dell’ epoca al fatilo di- pende la più facile e la più duratura ricordanza della medesima. Or tu vedi chiaro quanto valga a questo fine il poter tradurre 1’ epoca in un grande numero di svariate parole, per isceglier tra molte quella che più dappresso, per l’ idea significata, al fatto si riferisce. Se la sostituzione dell’ alfabeto di vocali a quello di consonanti mi aveva tanto bene a questo scopo servito, quanto meglio avrei fatto coll’ evitare senza pericolo di errori la detta sosti- tuzione e col cavare da un numero, non le sole parole dovute all’ alfabeto di vocali, ma anche quelle provenienti dall’ alfabeto di consonanti ! In breve, se 1’ ultimo di questi alfabeti può dar 5 e 1’ altro 15, col sostituir questo a quello io aveva guada- gnato 10: ma coll’ unirli avrei ottenuto 20 tondo tondo ! Ebbene, quello che non avevo potuto cavare dallo studio, dal tempo e dal mio cervello, venne fuori da un’ espressione di un mio scolaro in Ar- cevia, la quale pareva che non dovesse aver nem- meno la più piccola relazione col mio proposito, e che pure valse a farmi risolvere su due piedi il problema, e, quel che più monta, in un modo sera- Digitized by Google 53 plicissimo. — Eccoli la soluzione. Se la parola, cor- rispondente alle cifre numeriche dell’epoca, s’ inco- minci con una vocale significante lo zero, o da questa vocale sia stata preceduta, quel zero sarà indizio che si è usato 1’ alfabeto di consonanti,* e che dunque le susseguenti consonanti, e non le' vocali, s’ avranno a tradurre. — Nel mnemoniz- zare è lo stesso. Quando si vuole usare 1’ alfabeto di consonanti, alla parola estrema della formola si premette lo zero, od essa stessa collo zero s’ inco- mincia. — Quante sono le cose semplici che non si possono semplicemente esprimere ! Questa è una. Ma non importa: esempio: d • d « C • Guerra di Roma contro Giugurta , . . 113 Egli disse a Roma: poiché ti ^ vendi, non ì) 6 1 tCCO • • • • eh© t;©IH£l; Il eli© è uno zero: dunque si è fatto uso del- 1' alfabeto di consonanti : dunque nel tradurre in numeri il ti tema considero t-t-m e non già i-©-a. — Ci siam capiti eh?. Pare impossibile che si diano al mondo an- tipatie contro persone o cose sconosciute, eppure è così: contro le persone poi !... ma di persone il meglio è non parlare. Alcuni di quelli ohe non conoscono la Mncmotecnia, e che appena appena han sentito parlare di queste formole, dagli e dàgli a perseguitarla con tutta 1’ avversione, e ad esclamare: Bel tornaconto ci si trova a mnemo- nizzare le epoche ! Mentre si compone la formo- Digitized by Googl 54 la per una, quante più se ne imparerebbero col- la memoria naturale!... eccetera! — Ho tre argo- menti per la confutazione. 1 ° Uno mnemonico eser- citato e valente ( e senza esercizio non si diviene valenti nemmeno a fare i chiodi ) non ha bisogno ' di scrivere le formolo, quantunque sia bene che se le noti anch’ egli, e le immagina appena conosciuto il fatto e visto il numero. 2° L’opera di chi volesse mnemonizzare tutta la cronologia, o una parte, non varrebbe solo per lui, ma per tutti gli altri se la pubblicasse; e questo, quando la Mnemotecnia fosse divenuta comune, s’ avrebbe a fare e si farebbe, di lavorare un per tutti: e di epoche mnemonizzate se ne imparano anche cento all' ora; e perciò mille in dieci ore, e di questo passo la cronologia in un mese ! 3° Quanto alla durala della ricordanza, nes- suno in pieno senno ha forse dubitato mai che deb- ba essere immensamente più lunga quella delle idee associate di quella delle idee sconnesse: ma se pure un qualche infelice fosse innamorato dell’ opinione contraria ... oh per me che se la sposi pure!.. Non tutte le epoche sono semplici come quelle, sulle quali abbiamo studiato. Potrebbero anche vo- lersi ricordare le epoche della nascita e della morte di molti uomini illustri. La formola in questo caso debbe contenere una parola per la nascita, che si collocherò la prima, e un’altra per la morte che si collocherò in fine; coll’ avvertenza che la prima o le prime due cifre dell’ anno della nascita non vale a nulla ripeterle per 1’ anno della morte. — Inoltre, di certi avvenimenti è il giorno, è il mese, che si vogliono ricordare coll’ anno. Il giorno è un numero, Digitized by Google 55 ed anche il mese, perchè Gennaio 1, Febbraio 2, Marzo 3, ecc; e insieme si mnemonizzano in due parole da esser le prime della forinola, come 1’ ul- tima sarà la parola dell’ anno. Spesso il mese e il giorno si possono chiudere in una sola parola, quando cioè non ne derivino errori. Il 13 del 4° mese per esempio, si pub senza confusione far di- ventare 134, perchè il mese 34° non c è: e simil- mente il 2 del 5° mese si converte in 25, e il 10 del IO, 0 che porta a quattro cifre, in 1010 chè per necessità due al giorno e due al mese dovranno attribuirsene. Come è detto delle epoche storiche, così è ' a dirsi delle cifre geografiche, astronomiche e stati- stiche: rispetto alle matematiche usus te plura do- cebit, nè questo è il luogo di trattarne, chè biso- gnerebbe esporre tutta la scienza per applicarle tutta F arte. In tutte le dette cifre però, cade un’ os- servazione importante, ed è che non si prestano molto facilmente ad associazioni logiche e sicure. Infatti a voler mnemonizzare le popolazioni, s’ ha un bel dire, ma, se si riferiscono a città, i più non hanno di ciascuna di queste così distinta idea da non confonderle spesso fra loro: e sai che la Mne- motecnia, non bau da utilizzarla solo i maestri, ma anche gli scolari! Per ciò si ricorre alle analogie foniche, le quali sono parole per il loro suono ana- loghe, giacche parliamo di città dirò, analoghe al nome della città di cui si mnemonizza la po- polazione. Con queste parole si associa la parola della cifra. — Non crederai senza prova, che con Digitized by Google 56 questo metodo s’ imparino più facilmente, e più fermamente si tengano a memoria le formolel — Per fartene certo, eccoti le popolazioni dei capo- luoghi delle provincie italiane, mnemonizzate dai miei scolari di Arcevia, che in 30 o 40 minuti ti riuscirà facilmente di mandare a memoria. — Ciò che ho detto delle analogie foniche per le città, vale egualmente per le altre cifre geografiche, per le astronomiche e per le statistiche, e può valere an- che per la cronologia. abitanti 1. Chieti ( Abruzzo Citeriore ) . . 20. 000 Quieti son gli abitanti nei dì di lesta. 2. Teramo ( Abruzzo Ulteriore I ) 16. 000 Questa città t* era molto . . . cara 3. Aquila ( Abruzzo Ulteriore II. ) 12. 000 V attuila dalle somme altezze si precipita nella valle 4. Alessandria 54. 00 Il Papa Alessandro i nemici fug-ò 5. Ancona 40. 000 Ancóra tu sei fondata sull’ adriaca costa 6. Arezzo 36. 000 In Toscana si rizza 7. Ascoli 17. 000 Se ! acqua non s\ scoli non va al mare Digitized by Google 57 ab. 8. Potenza ( Basilicata ) . . . . 13. 000 Chi ha gran potenza può far grandi mali 9. Belluno 13. 000 J3ell’ uno non è dei talli 10. Benevento 19. 000 y iene bene il vento quando ci porta da lontano il canto 11. Bergamo . 35. 000 Perchè amo l idolo . . mio"? 12. Bologna 97. 000 Bologna la dotta la base ìlla scienza legale pose 13. Brescia 35. 000 10 non ho prescia di pagare il . . fio 14. Cagliari 31. 000 11 cagliare serve a chi di cacio si cil>a 15. Cosenza ( Calabria Citeriore ) . 16. 000 L’ Italia è nazione con o senza Malta 16. Reggio ( Calabria Ulteriore I ) 30, 000 Il Calabrese era regio suddito dei Borboni nella _ lista Digitized by Google 58 ab. 17. Catanzaro ( Calabria Ulteriore II ) 16. 000 A che f alzarono gli amici nella )?am? 18. Caltanisetta 18.000 Canta, Lisetta; perchè oggi non canti? 19. Foggia ( Capitanata ) ... 25. 000 A loggia, di semicircolo il tuo fondaior ti fea 20. Catania 62. 000 Il cacciatore porta catana ed . armo 21. Como 21. 000 Come è Lolla! 22. Cremona 28. 000 Il cremore bevi 23. Cuneo 22. 000 Mettendo il ciuieo nella spacca- tura , il legno si fende 24. Ferrara 68. 000 Il ferro ara il tcrreno r perchè dia pani 25. Firenze 129. 000 Fiorente io ero , e poi diseccato cadevo 26. Forlì 37. 000 Far li le cagioni della .... lite Digitized by Google 59 ab. 27. Genova 120. 000 Genova, dall' allo, ov eri, . cadesti 28. Girgenti 17. 000 Vedo gir genti per il ... mare 29. Grosseto 4. 000 Sono grossetto, son piccoletio, e capo luogo son 30. Livorno 91. 000 Livor uofl mi roda 31. Lucca 65. 000 Tu, o San Luca, l' evangelio . . sai 32. Macerata 20. 000 Canapa macerata per tempesta Al possidente toglie di far . . . . lesta 33. Mantova 29. 000 Contro il manto va il ... vento 34. ® Massa 15. 000 Da Carrara non ti disgiungi . . . mai 34. b Carrara 14. 000 Cara e rara è la tua cava di marmo 35. Messina 94. 000 Sotto la covatrice messi, na scono gli uccelli al volo # Digitized by Google 60 ab. 36. Milano 219. 000 Mi lag-no, perchè invano . cercavo 37. Modena 32. 000 Le mode nascono a mille a . . mille 38. Campobasso ( Molise ) ... 12. 000 Il campo basso sta nella . . valle 39 Napoli 417. 000 TVei poli della terra I uomo non può v . toccare 40. Novara 27. 000 Con nuova ara si misurano le terre o 41. Padova 34. 000 Il pardo va lontano dal . . fumo 42. Palermo 186. 000 Par 1’ ermo lontan dalla . marina 43. Parma 46. 000 Farmi d' aver perduta la . . borsa 44. Pavia 23. 000 Far via la virtù per arrivare gli I>ei 43. Pesaro ( e Urbino ) .... 20. 000 La pesarono colla cesta Digitized by Google 61 ab. 46. Piacenza . . . . . . . 30. 000 La compiacenza è sempre al sacrificio mista? 47. Pisa 49. 000 Pesa il campanile dalla parte dov ' è torto 48. Porloraaurizio 6. 000 Porta Maurizio se stesso : dove va? 49. Salerno ( Principato Citeriore ) 81. 000 Halirono nell ” albero per pren- dere una mela 50. Avellino ( Principato Ulteriore ) 19. 000 Area il lino in un ... campo 51. Ravenna 54. 000 [Rivenne di lontano /’ eco eh’ io . odo 52. Reggio ( Emilia ) .... 18. 000 La flavo sm « « * • 53. Rovigo 10. 000 Rovigo non è nelle . . . Marche 54. Sassari 24. 000. / sassi ricadono , ma io non . . cedo 55. Siena 23. 000 Sulla scena primeggiano le Ope- re del "Verdi Digitized by Google 62 ab. 56. Siracusa 20. 000 Si ricusa il codardo alle glo- riose guerriere gesta 57. Sondrio 5. 000 S* ode un rio che corre verso il . sud 58. Bari ( Terra di Bari ) ... 31. 000 Fari al cane nessuna bestia è . fida 59. Caserta ( Terra di Lavoro ) . 30. 000 Il muro di una casa erta di pietre e di cemento è misto 60. Lecce ( Terra d’ Otranto ) . . 19. 000 Lecca il piatto , perchè ghiotto come un gatto 61. Torino 180. 000 Per paura d' un torino voi . partiste 62. Trapani 28. 000 / trapani sono ferri 63. Treviso 23. 000 Con tre visi un mascherone . . . feci 64. Udine . 24. 000 Sopra V incudine colle tanaglie il ferro tengo Digitized by Google 63 ab. 65. Perugia ( Umbria ) .... 43. 000 Nel Perù gl ano a .... torme 66. Venezia 120. 000 ■Venne zia quando tu . . cadesti 67. Verona 59. 000 Il vero nascondesi, ed il falso si trova per tutto 68. Vicenza 34. 000 Vincenza, non volete il ... filo*? Quanto sarebbe utile un dizionario mnemonico ! Hai veduto che 1’ han fatto in Francia e che n’ han spacciata sin la 6. a edizione! Ma quello non serve a noi Italiani, e molto meno coi miei alfabeti. Se riuscirò a far conoscere e convenevolmente apprez- zare la Mnemotecnia in Italia, chi sa che a qual- cuno non venga la buona volontà di compilarlo ! Allora il mnemonizzare sarebbe facilissimo, e chi sa pure quanti libri mnemonizzati si stamperebbero! e con quanto grande vantaggio della pubblica istru- zione ed economia di tempo negli studii, ognuno il comprende. Ognuno il comprende?... Questo è un errore madornale. Mi contenterei bene se il com- prendessero tutti i pochissimi, che non avran get- tato il mio libercolo prima di giungere a questa paginal La speranza di un così gran bene, s’ eglino fossero per nudrirla, basterebbe a muoverli in fa- Digitìzed by Google 64 vore della causa, che in questo momento da solo difendo, e basterebbe a vincerla ! Passo alla seconda parte della Mnemotecnia. Questa risguarda la ricordanza ordinata delle parole, delle frasi, dei periodi, dei paragrafi di un intero e grosso volume, e di tutte queste cose abbenchè non fossero punto associate fra loro, e ancorché s’ avessero a ripetere incominciando dall’ ultima verso la prima. Ti ricordi come faceva Simonide? Così faremo noi; se non che in luogo dei suoi luoghi metteremo parole, cioè idee di cose ordinate secondo un certo metodo convenzionale, e colle quali associeremo poi parole, frasi, periodi, paragrafi ec. Quando avrai letto e riletto ciò che son per dirne, avrai capito. Ora ti basti di seguirmi con attenzione, e con un pochino di buona fede, e passo passo per la nuova via che disegnerò. — Nota bene: ti è duopo ri- cordare 1’ alfabeto di consonanti, e lasciar 1’ altro per ora in non cale. DIO - EXE.I - UOMOJ- ALA - USO - APE » ORO « UOVO - AGO - DUCA - TEOIO - TUONO • TOMO - DOLO - DOSE - TOPO • ODORE • TITO - toga - anca... sono parole. Bella novità! Ma bada bene; sono parole che corrispondono ai nu- meri - 1 - 2 - 3... sino al - 20 -, e per conse- guenza tali, da potertele stampare nella memoria in minor tempo, di quello che ci sarà voluto per istam- parle su questo pezzo di carta. — Or dunque tu le hai in memoria, e puoi... Ma ora domando da te un alto di fede per quello che puoi e non sai di potere. Digitized by Google 65 il quale atto ha da durare sino alla fine della prova. Nella scuola che ho fatta ho imparato a premunire di questo avvertimento gli alunni, perchè molti, pel timore di non riuscire, non volevano nemmeno provare. Tu puoi, con queste parole a memoria, ricor- darne altrettante che io alla rinfusa verrò scegliendo, e ricordarle appena appena lette, e senza rileggerle. E come? Ecco il come. Scelgo amore. Tu mentalmente e rapida- mente associa 1’ idea di amore con quella di mo ( parola n.° 1 ), pensando per esempio: « dio è il sommo amore ». Appena formato questo giu- dizio, il pnmo che t’ è ricorso alla mente, abban- donalo come cosa da dimenticare: e attendi ad associare con enea ( n.° 2 ) 1' altra parola che sarà fortuna. « enea fu un esempio dei giuochi della fortuna ». Similmente opera in queste altre parole: dominio , leggerezza , abito , dolore, desiderio, struzzo, lavoro, nobiltà, ozio, pioggia, celebrità, tri- bunale, arsenico, magazzino, rosa, spavento, avvocato, appoggio... — « A’ uomo ha il dominio della terra » . « A’a- la ha il pregio della leggerezza » . « A uso consuma l abito » . « La puntura dell’ ape produce dolore » . « A’ ORO è nel desi- derio di quasi lutti » . « Il più grand’ uovo è quello dello struzzo*? » . « A’ acjo serve al lavoro delle donne » . « duca è titolo di nobiltà » . « // tedio può esser prodotto Digitized by Google 6G dall’ ozio » . « Il tuoio predice la piog- gia » . « Un bel tomo può condurre al tem- pio della oolobrità » . « Del dolo giudica il tribunale » . « Secondo la DOME medica od uccide /’ arsenico )) . « Il topo vive nel magazzino » . cA .c ... J .* * H- *. t.l-I* 1 4 ‘ ' WR^mrTfft *T i \ . \ . | 5* nuHLv y -r r . 11 tuo affezionatissimo fratello Tito
Monday, December 2, 2024
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