Powered By Blogger

Welcome to Villa Speranza.

Welcome to Villa Speranza.

Search This Blog

Translate

Saturday, August 13, 2011

M. Santacroce, pittore genovese

VITA

T>I MATTEO SANTACROCE, E FRATELLI, Soprannomati i Pippi, Scultori . Filippo Santacroce , detto il Pippo , Scultore di granct* ingegno, e perizia, ebbe cinque figli, che dal nome del Padre i Pippi ancor eflì tutti in un faflello furono chiamati. Per altro ebbero nome: il primo, Mat- teo: il fecondo, Luca: il terzo, Giulio: il quarto , Scipio- ne: ed il quinto, Agoftino. Quefti cinque Giovani , dal Padre, come in comune_> patrimonio ereditarono l* Arte d' elegantemente fcolpire in legno; che ben la poflèdettero; ficcome fede ne fa la fofftta della pubblica fala di quefto Maggior Configlio tutta di loro mano intarfiata, ed incifa .

Z 2 Attefa

(#) Della fopra riferita Statua al preferite non fc n'ha veruna contezza.

Attefa la fama , che del fodo, ed uniforme lavoro di quelli Pippi correva; fi prefentaron loro molte occafioni di formare Iculture di varie fogge per ornamenti di Chiefè_», Di e di privati luoghi. Ma, oltre alla prefata della pubblica-, Matteo faia? fommamente onorifica, e vantaggila fu loro la comuNTAcaocs. miflpl0ne ^ ehbgjQ, fa lavorare ad intagli, e a baffi rilievi rapprefentanti ftorie la poppa della galea capitana della fquadra fpagnuola , che allora in quello porto trovava!!. L'Opera fu da effi compiuta: e incontrò piena foddisfazione di chi 1' aveva cominella; e i fratelli Artefici ne furono largamente rimunerati.

Coltoro poi ornarono di lquifitilfimi intagli la Chiefa^ del Gesù j e fecero per Genova altre degne fculture, come, Immagini di Crocifitti, e di Santi, gruppi rapprefentativi o di Miilerj ^ o di facre llorie, e cofe limili, che tuttavìa fi confervano in quelle Chiefe , ed in quelli Oratorj: ed alcune palfarono oltre monti, dove in gran conto fi tengono.

Quanto all' indole di quelli fratelli, benché ciò fia punto, che non ha interellè con 1' Arte loro: pure, feguendo il mio inltituto tenore ne' racconti di quelle Vite, pollò dire y che il Matteo fu prudente, circonfpetto , e ben regolato nelle fue azioni: laddove il Giulio fu a umore llravagante, di collumi poco lodevoli, altiero , e facile ad attaccar rifle; in Una delle quali tagliata avendo al fuo Avverfario una mano , immantinente per atto di fierezza, e dimoltrazion di difpetto gettolla in mare. Gli altri fuoi fratelli non furono imitatori di collui , ma di Matteo: e però vitìfero femore in buona unione fra loro, e coli' ingenua, e foave maniera trailèro a fe 1' affetto di tutti.

Or palio a' figli, e a' difcepo-Ii d' alcuni de' prenominati cinque fratelli; nel che non m' allungo.

Figlio di Matteo Santacroce fu Gio. Battilìa. Collui aiutò con lode il Padre, e gli Zìi ne' lavori della fuddetta galea di Spagna: ma fpecial onore li fece nella beliiffima Statua della Madonna del Rofario, eh' egli lavorò"in legno per la Chiefa di S. Vincenzio fuori della porta detta dell' Erco. Nè di minor onore gli furon gì' intagli, che fece nelle elìe* riori facciate della tribuna locata nella. Chiefa del Gesù;

la qual

la qual tribuna è quella irteflà; donde il Serenifììmo Doge ode i Divini Utfizj. Altri lavori fece Gio. Battirta, che_» ftanno riporti in private cafe . In ordine all' indole di cortui, ======

egli s'accorto a quella di Giulio Tuo Zio. Fu Umilmente Di d'umore collerico, riflbfo, e mal cortumato: il fuo pelo rof- . Ma*tm° liccio lo dichiarava, fecondo la comune opinione, uomo d' umore torbido , ed' inclinazione viziofa . Egli mancò in età ben avanzata: né io fo precifamente dire in qual anno. Figlio di Luca Santacroce fu Francefco, che parimente attefe alla Scultura; e già molto bene vi fi avanzava . Era dotato d'un feliciflìmo ingegno; onde avrebbe fatto maraviglie nella Profeflìone . Ma la morte ruppe in un punto il filo alle fperanze di querto Giovane, cogliendolo fui fior degli anni coli' improvvifo afTalto d' un' acutiflìma febbre.

Allievo di Gio. Battirta fu Stefano Corta figliuolo d' un falegname . Scolpi il Corta con molta maellria cosi in legno , come in avorio . Egli fu anche in parte allievo di Gio. Battifta Bidoni, col quale parecchi anni lavorò: infinattantoché tocco dal peftilenziale morbo del 1657., infieme con quello fecondo Maeftro cefsò di vivere.

Da non fo quale di quefti Santacroce apprefe anche a fcolpire Girolamo del Canto, foprannomato il Pomo, nativo d' una delle ville di Bifagno . Querto Girolamo ci ha labiati alcuni parti del fuo nobile ingegno; fra' quali non fono da tacerfi, la calTa, o fia macchina rapprefentante S. Bartolommeo Aportolo, fatta per commiflìone de' Confratelli dell' Oratorio di querto Santo nel luogo di Quarto: il divoto Crocififfo , che confervano i Confratelli dell' Oratorio dedicato a S. Gio. Battifta in città: e 1' altra Immagine pure del Crocifiifo , che fta locata nell' Oratorio detto degl' Incrociati, a capo del Borgo di elfo Bifagno. Altri lavori fece pure per le nortre Riviere; ed in tutti credito non ordinario acquirtoflì. Mancò Girolamo poco prima del 1657. in molta fcarfezza di foftanze; quantunque notabili fomme guadagnato aveffe: perciocché egli col fuo capricciofo, e difToluto vivere ogni guadagno fi diflìpò.

No comments:

Post a Comment