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Saturday, August 13, 2011

Torre, scultore genovese

VITA

DI PIETRO ANDREA TORRE

Scultore.

DA Michel Angiolo Torre, uomo d' onefta condizione nacque Pietro Andrea: il quale ficcome ne' luoi primi anni moltrava, che alla Pittura inclinarle: così fu da' fuoi applicato al difegno nella fcuola del Cappellino. Quivi molto avanzava!!; quando vedute alcune Opere di Gio. Battilta Bilioni, tanto s'invaghì della Scultura-.; che , abbandonato il Cappellino , pa£ò a quelV altro Macftro, fotto la cui direzione collantemente il fermò, finché un eccellente Scultore aneli' efTo divenne .

U ferito dal Maeltro accommodelli a lavorare co' fratelli Pippi; a'quali fu di non poco aiuto ne'lavori , che colloro condufTcro per la tribuna del Sereniffimo Doge nella Chiefa del Gesù. Indi appartatoli da' prefati Pippi, fr pofe a lavorar da per fe; nè mai gliene mancarono le occauoni: perocché le lue Sculture erano, liccome fempre faranno , in grandiffimo credito .

Molti fono in queiìa città gli Oratorj, che ne hanno; fra' quali quello di S. Brigida a ragione fi gloria di poffedere la nobil macchina, ricca di eleganti figure, che luol portarli in procefftone il giovedì Santo. In tal macchina è rapprefentata quella Santa in atto di fcrivere col dettato di Crilto, e coli'affluenza d' alcuni Angioli, le làcre Rivelazioni. E' quetV Opera piena di grazioli tratti: ben diftribuita nella compofizione: e condotta con impareggiabil maelìria.

Fece varj altri lavori per le Chiefe di Genova; e fra quelli belle fono alcune Statuine , che Iranno appreffo quefti PP. di S. Maria del Carmine, e fogliono efporfi nelle principali loro folennita . Siccome pure di tutta buona proprietà fono alcuni Crocififfi , che fi conlervano in quelli Oratorj, ne' quali moltrò, quanto folle efatto imitatore del fuo Maeftro, e quanto n' avelie raggiunto lo ftile nelle Sculture così in grande, come in piccolo, e così in legno, come in avorio.

Fu il Torre

Fu il Torre d' un naturale oltremodo allegro, follazzevole, ed araantiffimo delle converfazioni, e compagnie di gioventù . Ma per lo troppo frequentarle fi trovò talvolta». , intrigato in rifle, dalle quali non fempre ne ufcì illefo . Di Pietro Perciocché un giorno in una di quelle ne riportò sì grave ferita; 4or&£a che da indi innanzi non ebbe più perfetta falute. Impotente ** al lavoro, a poco a poco debilitato, e diftrutto , venne a man* card nel giugno del 166$. in età non molto avanzata. v

Lafcio dopo di fe un figlio nomato Gio. Andrea, che la patema Profeflìone feguita con finezza , e lode particolare, {a)

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