Powered By Blogger

Welcome to Villa Speranza.

Welcome to Villa Speranza.

Search This Blog

Translate

Thursday, August 30, 2012

Le piazze di ROMA

Speranza
Piazze
Tutte le città hanno piazze e vie che ne sono diventate simbolo e Roma non è certamente da meno. La Capitale d'Italia può infatti vantare molte vie che sono universalmente conosciute per la loro storia e che attraggono turisti da tutto il mondo con la loro eleganza architettonica: passeggiare per le piazze e strade più famose di Roma è veramente gradevole ed è un'esperienza unica assolutamente da non perdere durante una visita della Città Eterna. Le piazze e le strade di Roma rappresentano sempre aspetti storici, architettonici e culturali, che contribuiscono a far comprendere l’evoluzione della vita bimillenaria della città, dandole allo stesso tempo quell’atmosfera speciale che ha fatto di Roma la “Città Eterna”. Dalle piazze, dalle vie e dai vicoli si sviluppano sempre storie fatte di vicende reali, a volte di leggende e spesso di tradizioni che fanno di Roma una città unica al mondo.
Piazza d'Aracoeli - Campitelli
Situata alle pendici del Campidoglio, la piazza ci appare oggi priva del carattere raccolto che possedeva un tempo. Mancante di un lato a causa delle demolizioni compiute prima per la costruzione del Monumento a Vittorio Emanuele II, iniziata nel 1885, e poi, negli anni trenta del secolo scorso, per l’isolamento dell’area del Campidoglio, la piazza fu in passato Piazza del Mercato, quando il mercato non era solo luogo di commercio ma anche sede di dibattiti politici e palco per i predicatori. Le eccellenze architettoniche della piazza sono rappresentate dal Palazzo Muti-Bussi, dal Palazzo Fani - Pecci Blunt e dal Palazzo Massimo di Rignano poi Colonna. L’elemento centrale è costituito dalla fontana disegnata da Giacomo della Porta ed eseguita nel 1589 da Andrea Brasca, Pietro Gucci e Pace Naldini. Le demolizioni di cui è stata oggetto la piazza d’Aracoeli, se da un lato hanno compromesso la scenografia che Michelangelo aveva utilizzato per la sistemazione del Campidoglio, hanno al tempo stesso aperto una visuale suggestiva su uno scenario d’eccezione. Da qui si possono ammirare con un unico colpo d’occhio il Quirinale, il Foro di Traiano con la sua colonna e la retrostante Torre delle Milizie, le due chiese di Santa Maria di Loreto e del Santissimo Nome di Maria, Palazzo Venezia e gli edifici del convento dell’"Angelicum".
Piazza Barberini - Trevi
La piazza ebbe in passato diverse denominazioni, dettate dalle residenze della nobiltà romana che era attratta dall'area ricca di ville e giardini fin dal XVI secolo. Con l'apertura della strada Felice, ideata da Sisto V per congiungere Trinità dei Monti e la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la piazza divenne un punto importante della città. La piazza ebbe dapprima il nome di "Grimana" per la presenza delle proprietà del cardinal Grimani; più tardi, intorno al 1625, prese il nome di "Sforza a Capo le Case", per le proprietà del cardinale Sforza, in seguito acquistate dal cardinale Francesco Barberini, che vi fece erigere il palazzo dal quale la piazza prese il nome definitivo. La piazza, tranne lo stupendo palazzo, era però limitata da abitazioni modeste e da qualche giardino: furono gli interventi del Bernini a determinarne l'importanza architettonica. Al centro vi si trova infatti la Fontana del Tritone, formata da quattro delfini che alzano con la coda una conchiglia su cui si erge un tritone che soffia entro una buccina dalla quale esce acqua. Quasi nascosta, un'altra fontana, anch'essa opera di Bernini: la fontana delle Api, costruita nel 1644 come omaggio a papa Urbano VIII e qui collocata nel 1917.
Piazza Bocca della Verità - Ripa
Posta nell'antica zona del Foro Boario, proprio davanti all'Isola Tiberina, prende il nome dalla Bocca della Verità, oggi collocata nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Oltre alla chiesa risalente al tardo medioevo, nella piazza sorgono l'Arco degli Argentari, l'Arco di Giano, il Tempio di Ercole ed il Tempio di Portuno, divinità legata al porto fluviale che qui sorgeva. La fontana davanti ai due templi, detta Fontana dei Tritoni, realizzata da Carlo Bizzaccheri su commissione di papa Clemente XI, fu posta nella piazza nel 1715; la fontana ha base ottagonale e rappresenta due tritoni che sorreggono una conchiglia sopra le teste da cui sgorga l'acqua. Qui fino al 1868 venivano eseguite le condanne capitali.
Piazza del Campidoglio - Campitelli
E' la prima piazza di Roma moderna creata su progetto di Michelangelo cui Paolo III affidò la realizzazione di una piazza monumentale che resuscitasse gli antichi fasti con una veste moderna, nel 1536 in occasione della visita dell'imperatore di Spagna Carlo V a Roma. L'architetto fiorentino La scenografica soluzione dell'artista fu una terrazza trapezoidale, non di grandi dimensioni (metri 53x63), ma grandiosa e armoniosa per l'impianto architettonico, la giustezza delle proporzioni e la coerenza stilistica, da cui si domina il passato (il Foro Romano) e il presente (la città moderna), gravitante sulla statua equestre di Marco Aurelio, con il Palazzo Senatorio sullo sfondo, con una scala frontale a due rampe, cornici della splendida fontana, ed i Palazzi Conservatori e Nuovo ai lati (oggi sede dei Musei Capitolini). Al progetto di Michelangelo si deve pure la Cordonata che sale alla piazza e la Balaustra, ambedue impreziosite da statue antiche. Gli interventi successivi di Giacomo Della Porta e di Girolamo e Carlo Rainaldi non tradirono, pur modificandolo, il disegno originale. Nel centro della Piazza la statua equestre di Marco Aurelio, stupendo esempio di statua imperiale equestre ed uno dei pochissimi bronzi antichi scampati alla distruzione o alla fusione, forse perché si credeva rappresentasse Costantino, primo imperatore cristiano. Fu trasportata nella Piazza del Campidoglio dalla Piazza del Laterano per volere di Paolo III, nel 1538, e posta sopra un elegante piedistallo disegnato da Michelangelo. Nel 1981 la statua, attaccata dalla corrosione dell'inquinamento, è stata rimossa e affidata all'Istituto Centrale per il Restauro. Oggi, ritrovato l’originale splendore, può essere ammirata all’interno dei Musei Capitolini; sul piedistallo, nella piazza, è stata posta una copia. Il disegno della pavimentazione è stato realizzato nel 1940.
Piazza Colonna - Colonna
Voluta da Sisto V sul finire del cinquecento, è un perfetto quadrato realizzato con quattro palazzi ed al centro la Colonna di Marco Aurelio. La colonna, eretta tra il 180 ed il 196 in occasione del trionfo di Marco Aurelio sui Marcomanni, i Quadi ed i Sarmati. E’ alta 29,60 metri, e con la base e capitello raggiunge i 42 metri di altezza; alla sommità Sisto V, nel 1588, incaricò Domenico Fontana di collocarvi, in luogo della statua dell’Imperatore, la statua di San Paolo. Poco distante dalla colonna si trova un'elegante fontana, progettata da Giacomo Della Porta su incarico di Gregorio XIII; alimentata dall'acquedotto dell'Aqua Virgo, è costituita da una grande vasca in marmo decorata esternamente da sedici fasce verticali in marmo di Carrara; dall'acqua affiorano due gruppi di delfini e un piccolo catino al centro: questi elementi, scolpiti da Achille Stocchi, furono aggiunti alla fontana nella prima metà dell'Ottocento, in seguito ai lavori di restauro della fontana. Uno dei quattro palazzi che formano la Piazza è il Palazzo della Galleria Colonna, luogo storico della Roma della "belle époque", sorto ai primi del novecento. Al lato opposto il Palazzo Wedekind, che risale all’ottocento, su disegno di Pietro Camporese, all’epoca sede della Posta Pontificia ed oggi sede del quotidiano Il Tempo. Alla sinistra il Palazzo Ferraioli, eseguito su progetto di Francesco Paparelli, appartenuto alle famiglie Del Bufali, Aldobrandini e Niccolini. Attigua al Palazzo una piccola Chiesa del cinquecento oggi dedicato a San Bartolomeo dei Bergamaschi. Ultimo palazzo del quadrilatero, non certo per importanza, è Palazzo Chigi, iniziato dal Moderno per la Famiglia Aldobrandini, fu ultimato nel 1630 da Della Greca. Passato ai Pamphili il palazzo rimase in loro proprità fino al 1917, quando fu ceduto allo Stato Italiano, dopo essere stato sede l’Ambasciata d’Austria-Ungheria fino al 1915; oggi è sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Campo de' Fiori - Parione
Campo de' Fiori è una piazza che più di ogni altra conserva tutto il fascino della Roma di una volta. Deve il suo nome alle margherite, ai papaveri, ai fiori di prato, insomma, che un tempo ornavano la piazza, chiusa da un lato da una fila di palazzetti appartenenti alla famiglia Orsini e dall'altro digradante verso il fiume. Fino al quattrocento la piazza non esisteva in quanto tale: solo nel 1456, Papa Callisto III fece lastricare la zona, nell'ambito di un progetto più ampio di risistemazione dell'intero rione Parione. Questo rinnovamento fece sì che molti palazzi importanti fossero costruiti in zona: in particolare palazzo Orsini, che dava proprio su Campo de' Fiori. Per questo motivo la piazza divenne un luogo di passaggio obbligato per personalità di spicco quali ambasciatori e cardinali. Ciò portò un certo benessere nella zona: Campo de' Fiori divenne sede di un fiorente mercato dei cavalli che si teneva due volte la settimana, e nei dintorni della piazza sorsero molti alberghi, locande e botteghe di artigiani. La piazza divenne il centro di varie attività sia commerciali sia culturali: oltre che teatro di corse di cavalli, vi si esponevano le bolle papali e gli avvisi del governatore ma soprattutto famosa vi si eseguivano le esecuzioni capitali, come quella del 17 febbraio 1600, quando il filosofo Giordano Bruno, considerato eretico, fu posto al rogo. In ricordo del filosofo, nel 1888 fu realizzato sul luogo stesso del rogo un monumento bronzeo, opera dallo scultore Ettore Ferrari. Dal 1869 ospita uno dei più caratteristici e famosi mercati di Roma, la cui atmosfera popolare è ben resa dal noto film Campo de' fiori del 1943, con Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Del 1898 è la fontana, che adorna la piazza, riproduzione di quella del 1590, ora in Piazza della Chiesa Nuova.
Piazza Farnese - Regola
Campo de' Fiori La piazza prende il nome dall'imponente palazzo Farnese, costruito per il cardinale Alessandro Farnese dai più grandi artisti dell'epoca, quali Antonio da Sangallo, Michelangelo Buonarroti, il Vignola e Giacomo Della Porta. La piazza si chiamò anche "del Duca" poiché Pier Luigi Farnese era Duca di Parma, e "piazza di Napoli" dai successivi proprietari del palazzo, i Borbone di Napoli, per poi tornare, in seguito, all'attuale denominazione. Il palazzo fu iniziato a costruire nel 1514 su disegni di Antonio da Sangallo il Giovane; con l'elezione del cardinale a pontefice (Paolo III) e con la morte del Sangallo (1546), i lavori furono continuati da Michelangelo, che definì l'assetto dei primi due piani, eresse il terzo ed abbellì la facciata con il balcone centrale e lo splendido cornicione aggettante. Con l'avvento del Vignola quale responsabile della fabbrica (1550-73), si raggiunge il completamento della parte retrostante (le cui logge, però, furono realizzate da Giacomo Della Porta) e si iniziò la sontuosa decorazione degli ambienti interni. La piazza fu pavimentata nel 1545, con ammattonato, come una sorta di pertinenza del palazzo, e vi fu collocata a scopo ornamentale, una delle due vasche di granito egiziano oggi presenti. Dopo che Paolo V ebbe condotto l'acqua Paola a Trastevere e anche, scavalcando il Tevere, alla Regola, la famiglia arnese acquisì la fontana di piazza san Marco e incaricò Girolamo Rainaldi, attorno al 1626, di disegnare le due fontane nelle quali furono collocate le due vasche. Le fontane erano puramente ornamentali, e circondate da una cancellata.Nel 1635 i Farnese, che nel frattempo avevano acquistato il ducato di Parma, concessero ai Francesi di ospitare nel palazzo la loro sede diplomatica; estintasi la nobile famiglia nel 1731, i loro beni passarono per linee ereditarie ai Borbone di Napoli. Confiscato dal governo italiano dopo la caduta dello Stato della Chiesa, palazzo Farnese tornò ai Francesi quale sede dell'ambasciata di Francia sin dal 1874. Gli edifici più rilevanti che vi affacciano, oltre Palazzo Farnese, sono la chiesa e il convento di santa Brigida, il palazzo del Gallo di Roccagiovane e palazzo Mandosi Mignanelli .
Piazza S. Maria in Trastevere- Trastevere
Cuore antico di Trastevere dominata da antichi palazzi tra i quali il seicentesco e monumentale Palazzo San Callisto (1613) proprietà della Santa Sede, e da due elementi che la arricchiscono: la fontana e la chiesa. La prima, di forma ottagonale fu realizzata nel 1692 su disegno di Carlo Fontana ed in seguito, varie volte decorata e restaurata nell'Ottocento senza tuttavia subire alterazioni notevoli. Questa è considerata la più antica di Roma poiché venne costruita nel medesimo luogo in cui, già ai tempi dell'imperatore Augusto, sorgeva una fontana. La Basilica di Santa Maria in Trastevere, fondata da San Callisto (221-227), fu secondo la tradizione la prima chiesa aperta ufficialmente al culto; fu riedificata intorno al 1140. Il campanile, in stile romanico del secolo XII e la facciata ornata di mosaici furono probabilmente restaurati dal Cavallini (XII secolo) per volere di Innocenzo II. E' una piazza dalle “due anime”: tranquillo paese di giorno e centro della movida romana la sera, con i tavolini dei locali che invadono il selciato e l’ormai caratteristica folla che si ritrova puntualmente sui gradini della fontana.
Piazza della Minerva - Pigna
Il nome della piazza deriva dall'originaria esistenza in questo luogo di un tempio fatto erigere da Pompeo e dedicato appunto a Minerva Calcidica, la cui statua si trova ora in Vaticano. Baricentro dell'intera piazza è la chiesa di Santa Maria sopra Minerva, già citata nell'VIII secolo dall'Anonimo di Einsiedeln col nome di (ecclesia) "S. Mariae in Minervio". A destra della facciata sono murate varie lapidi che commemorano l'altezza raggiunta dalle alluvioni del Tevere tra il 1422 e il 1598: la zona è infatti tra le più basse di Roma. Al centro della piazza, sta dal 1667 l'elefantino del Bernini sormontato da un piccolo obelisco, scavato nel chiostro e proveniente dall'Iseum. L'elefante è noto come "il pulcino della Minerva", ma il nome è una storpiatura "porcino" nel senso di maiale, giacché la fantasia del popolo romano, poco ispirata dagli elefanti, ne aveva fatto già dall'inizio un maiale. A destra della chiesa sta il settecentesco Palazzo Fonseca, sede dal 1832 di uno degli alberghi storici di Roma, il Minerva appunto, che ebbe ospiti illustri ricordati da apposite lapidi sulla facciata. Di fronte alla chiesa sta il Palazzo dell'Accademia Ecclesiastica, di origine cinquecentesca ma completamente rifatto nel 1878. Dall'altro lato della piazza, addossati alla grande mole del Pantheon, si scorgono i resti delle Terme di Agrippa, le più antiche che si conoscano in Roma (27-25 a.C.).
Piazza di Montecitorio - Pigna
L'origine del nome della piazza è controversa: cè chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui"mons citatorius"), mentre per altri il nome del luogo deriva dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio ("mons acceptorius"). E' ornata al centro dall'obelisco di Psammetico II (VI sec. a.C.) trasferito durante l'Impero di Augusto da Eliopoli a Roma; fu collocato in Campo Marzio come gnomone di meridiana (obelisco di granito). Sul lato maggiore della piazza si leva la solenne facciata del Palazzo Montecitorio,i. Fu iniziato nel 1650 dal Bernini per volere di papa Innocenzo X e terminato da Carlo Fontana nel 1694. Questi modificò profondamente il progetto berniniano, conservando la caratteristica facciata convessa e aggiungendovi l'arioso campanile a vela. Il palazzo fu sede della Curia Innocenziana, ovvero dei tribunali e poi anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, divenendo così il centro della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio. Tutti i sabati poi il popolo romano accorreva nella piazza per assistere all'estrazione dei numeri del lotto che, come narra Stendhal nelle sue"Passeggiate romane", venivano gridati dal balcone. Dal 1871 Palazzo Montecitorio è sede della Camera dei Deputati.
Piazza Navona - Parione
Piazza Navona è una delle più celebri piazze di Roma e costituisce sicuramente l’esaltazione della Roma Barocca con elementi architettonici di maestri come Gian Lorenzo Bernini (la Fontana dei Quattro Fiumi al centro della piazza), Francesco Borromini e Girolamo Rainaldi (la Chiesa di Sant'Agnese in Agone, davanti alla fontana del Bernini). Costruita sopra le rovine dello stadio di Domiziano, deve la sua attuale sistemazione all’iniziativa di Papa Innocenzo X della famiglia Pamphilj. Il nome "Piazza Navona" trova probabilmente origine dalle competizioni che si svolgevano nell'area; dal termine latino "in agone" infatti, si sarebbe nel tempo passati al volgare "nagone" e definitivamente a "navona". Piazza Navona è longitudinalmete segnata dalla presenza di tre fontane; le laterali "Fontana del Nettuno o dei Calderai" e "Fontana del Moro" si devono ai disegni di Giacomo della Porta, mentre la centrale "Fontana dei Fiumi" fu realizzata dal Bernini fra il 1648 ed il 1651. Di fronte a quest'ultima sorge la chiesa a croce greca di Sant'Agnese in Agone, che, progettata inizialmente da Girolamo Rinaldi, fu completata nel 1652 dal Borromini con la caratteristica facciata concava, i campanili gemelli e la cupola. Accanto alla chiesa si trova il Palazzo Pamphili opera di Girolamo Rainaldi, dal 1960 sede dell'ambasciata del Brasile. Di fronte al palazzo sorge la chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore già conosciuta come San Giacomo degli Spagnoli, eretta in occasione del Giubileo del 1450. Nella piazza furono organizzati fino al XIX secolo, vari generi di spettacoli, celebrazioni, e durante il mese di agosto, quando la piazza veniva allagata chiudendo gli scarichi delle fontane, perfino naumachie. Pur se in forma ridotta la piazza ha mantenuto ancora oggi la tradizione che le assegna il ruolo di spazio per le feste: non a caso qui, dall’inizio di dicembre, ogni anno vi ha luogo la caratteristica fiera dedicata al Natale e all’Epifania.
Piazza del Popolo - Campo Marzio
Piazza del Popolo è la porta rinascimentale della città e costituisce un tipico esempio di "stratificazione" architettonica, fenomeno abbastanza consueto a Roma e dipendente dai frequenti avvicendamenti di pontefici che apportavano continue modifiche e rielaborazioni dei progetti urbanistici in corso per lasciare memoria del loro pontificato. Fino alla fine del cinquecento è solo uno slargo circondato da fienili e granai,una polverosa periferia: la chiesa di Santa Maria del Popolo, a lato della porta, venne eretta nell'XI secolo, ma venne poi ricostruita da Baccio Pontelli e Andrea Bregno tra il 1472 ed il 1477, che le danno un aspetto maggiormente rinascimentale. Tra il 1655 ed il 1660, Bernini restaura nuovamente la chiesa, donandole questa volta l'impronta barocca che si può ammirare ancora oggi. Nel 1562-1565 Nanni di Baccio Bigio, su commissione di Pio IV, sistema la facciata esterna della Porta del Popolo. Nel 1573, Gregorio XIII colloca al centro della piazza una fontana di Giacomo della Porta, ma nel 1589 Sisto V fa innalzare da Domenico Fontana un grande obelisco al centro della piazza, l'Obelisco Flaminio, alto 24 metri e la fontana di della Porta viene spostata verso l'inizio di Via del Corso. Le due chiese gemelle, come vengono chiamate Santa Maria in Montesanto (1675) e Santa Maria dei Miracoli (1678), vengono costruite per volere di Alessandro VII, rinnovando profondamente l'aspetto della piazza, e costituendo i due poli del Tridente, formato da Via del Corso, Via del Babuino e Via Ripetta. I due edifici vengono iniziati da Carlo Rainaldi e completati da Gian Lorenzo Bernini, con la collaborazione di Carlo Fontana. La forma della piazza assume la conformazione attuale solo alla fine del XVIII secolo: durante l'occupazione napoleonica, infatti, l'aspetto architettonico ed urbanistico della piazza viene rivisto da Giuseppe Valadier, autore della definitiva trasformazione della piazza. La piazza assume una forma ellittica, nella parte centrale, completata da una duplice esedra, decorata con numerose fontane e statue, che si protende verso la terrazza del Pincio e verso il Tevere; viene anche rimossa la vecchia fontana di Giacomo Della Porta, sostituita da una nuova architettura con quattro leoni marmorei che gettano acqua nelle quattro vasche, disposte sugli spigoli dell'obelisco. Il Valadier continua la sua opera di rinnovamento conferendole in chiave neoclassica l'aspetto definitivo accentuandone i caratteri di teatro all'aperto e rendendola veramente scenografica. Ne delimita l'area con due emicicli laterali e costruisce sulle pendici del Pincio una serie una serie di scalee e terrazze, ornate da statue, che sono un'ideale balconata per vedere ciò che succede in Piazza. La terrazza del Pincio diventa così una delle più celebri passeggiate di Roma. Nel 1878-1879 vengono abbattute le due torri laterali che servivano a fortificare la porta, che all'epoca aveva ancora un solo fornice, e vengono aggiunti i due fornici laterali, più piccoli. L'ultimo intervento strutturale rilevante avviene nel 1936, quando viene inaugurata la mostra del rinnovato acquedotto Vergine nel grande nicchione sotto la terrazza del Pincio.
Piazza del Quirinale - Trevi
E' una delle più belle di Roma, cinta su tre lati da edifici e aperta da un lato con una balconata sul panorama della città con in fondo la cupola di San Pietro. Su un lato sorge la facciata del Palazzo della Consulta, eretto da Clemente XII su progetto di Federico Fuga per il Tribunale della Sacra Consulta. Dopo il 1870 fu sede del Ministero degli Esteri, quindi del Ministero dell'Africa Italiana. Ora è la sede della Corte Costituzionale. Frontalmente si apre l'accesso ufficiale del Palazzo del Quirinale, sede ufficiale del Presidente della Repubblica, residenza dei papi sino al 1870 e poi dei re d'Italia sino al 1946. Al centro della piazza, sopra alti piedistalli, è la fontana con le colossali statue dei dioscuri Castore e Polluce, rappresentati in piedi presso i loro cavalli. Sono rielaborazioni romane, di età imperiale, di un originale greco del V secolo a.C., da cui nacque nel Medioevo per la contrada l'appellativo dei Cavalli, poi Monte Cavallo. Le due statue, attraverso tutto il Medioevo, furono rivolte verso il vasto complesso delle Terme di Costantino, che sorgevano a pochi metri da qui, ed alla quali appartenevano. Nel 1588 Sisto V le fece restaurare e spostare in prospettiva della lunga strada Pia. Pio VI fece spostare i due gruppi con i cavalli divergenti verso il Quirinale, per far posto all'obelisco, tolto al Mausoleo di Augusto e che raggiunge, con la base, i 30 metri. Pio VII nel 1818 vi fece aggiungere la fontana, per la quale fu utilizzata la grande vasca che si trovava, come abbeveratoio, ai piedi delle colonne del tempio dei dioscuri nel Foro Romano. Sul lato della piazza di fronte al palazzo, sorge il fabbricato settecentesco delle scuderie pontificie, iniziato nel 1722 da Alessandro Specchi per Innocenzo XIII, ma finito da Federico Fuga nel 1731 sotto Clemente XII, e restaurato da Pio IX.
Piazza della Repubblica - Castro Pretorio
Questa piazza rappresenta uno dei migliori esempi di pianificazione urbanistica post 1870. Spesso la gente si riferisce a questa piazza chiamandola con il suo vecchio nome: Piazza Esedra, così chiamata perché segue la forma di un’esedra che era parte delle Terme di Diocleziano. L'attuale Piazza della Repubblica ricalca la forma della grande esedra delle Terme trasformate poi da Michelangelo (1563-66) nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. E' notevole soprattutto per la grandiose proporzioni, già della costruzione romana, e per le sue otto colossali colonne monolitiche in granito rosso (alte m. 13,80), in origine appartenenti alle Terme. Sotto le colonne del portici si trovavano in origine eleganti negozi ora rimpiazzati da banche, agenzie turistiche e caffetterie. Nel centro della piazza si trova la Fontana delle Naiadi. Le quattro statue delle ninfe simboleggiano l'acqua in diversi modi: un cavalluccio marino per l'oceano, un serpente di mare per il fiume, un cigno per il lago ed una lucertola per i ruscelli sotterranei. La figura nel mezzo aggiunta nel 1911 è quella del dio Glacus che rappresenta l'uomo vittorioso sulla forza ostile della natura.
Piazza della Rotonda - S. Eustachio
Questa piazza si trova di fronte al Pantheon, e il grandioso monumento la caratterizza a tal punto che molti romani non ne conoscono neppure il nome: la chiamano semplicemente "la piazza del Pantheon". Il Pantheon è senza dubbio uno tra i più belli monumenti dell'antichità romana: fu costruito da Marco Vipsanio Agrippa. in onore di tutti gli dei. Restaurato da Domiziano dopo l'incendio dell'80 e ricostruito da Adriano nel 110 dopo essere stato colpito da un fulmine, il tempio è giunto a noi quasi integro. Di particolare interesse la sua cupola, capolavoro della tecnica e dell'architettura romana per essere anche la più grande mai costruita all'epoca, è alta 43 metri e dal diametro di base uguale a quella di San Pietro, 42,56 metri. Nel 609 Bonifacio IV lo consacrò alla Madonna e a tutti i Martiri e nel 663 fu spogliato delle tegole in bronzo dorato dall'imperatore Costante II ed ebbe una copertura di piombo fatta costruire da Gregorio III nel 735. Nel Rinascimento Bernini eseguì diversi lavori di restauro, poi Clemente IX nel 1668 circondò il pronao con una cancellata in ferro. All'esterno l'edificio presenta un pronao largo 33 metri e profondo 16, con 16 colonne in granito grigio e rosa. Dal portale con battenti in bronzo si accede all'interno a pianta circolare con sette grandi nicchie che si alternano a otto edicole con colonnine. Si conservano le tombe di Vittorio Emanuele II, Umberto I e della Regina Margherita, oltre a quella di Raffaello Sanzio. Al centro della piazza, caratterizzata dalle facciate settecentesche degli edifici che vi si affacciano, si innalza un obelisco egiziano, collocato nel 1711 su commissione di papa Clemente XI e decorato con delfini e stemmi. La fontana in marmo africano è un progetto di Giacomo Della Porta.
Piazza S. Pietro - Borgo
Situata quasi al centro geometrico di Roma, è il punto di confluenza dei principali assi stradali cittadini. E’ delimitata sul lato occidentale da Palazzo Venezia che fu fatto costruire nel 1455, come propria residenza, dal cardinale Pietro Barbo divenuto poi papa con il nome di Paolo II. Inglobata nel palazzo, sul lato di piazza San Marco, si trova l'omonima basilica, considerata in passato la chiesa dei veneziani a Roma. Fu opera di diversi autori fra i quali Giuliano di Sangallo e Leon Battista Alberti. In origine aveva due torri e, nel 1751, venne aggiunto il "balcone". Nel 1564 è la sede dell'Ambasciata della Repubblica Veneta e nell'800 di quella Austriaca. Nel periodo dal 1924 al 1943 fu sede del capo del governo ed in esso erano tenute le riunioni del Gran Consiglio del Fascismo; oggi è la sede del Museo di Palazzo Venezia. La piazza fu risistemata a fine '800 per la realizzazione del Vittoriano, monumento a Vittorio Emanuele II realizzato di fronte a via del Corso, con a destra il Palazzo delle Assicurazioni Generali di Venezia, a sinistra il Palazzo Venezia. Il Vittoriano è' costituito da un'enorme scalinata che conduce all'Altare della Patria; si apre poi in due rampe, che seguono un percorso costellato di statue, fontane, leoni alati. Ai piedi di una statua raffigurante Roma si trova la tomba del Milite Ignoto, che custodisce i resti di uno sconosciuto soldato morto nel primo conflitto mondiale simbolo di tutti i caduti. All'interno del Vittoriano è ospitato il Museo Centrale del Risorgimento.
Piazza di Spagna- Colonna e Campo Marzio
E' uno degli spazi urbani più scenografici di Roma barocca e tra le mete irrinunciabili del turismo mondiale, che qui convergeva già dal secolo XVI. Lunga circa 270 metri si restringe nel centro formando due triangoli uniti al vertice. La forma attuale dell'area comincia a delinearsi intorno ai primi del '500 quando viene varata, su progetto di Carlo Maderno, la costruzione della chiesa francescana di Trinità dei Monti, consacrata poi da Sisto V nel 1587. Elemento caratterizzante e dominante è la scenografica scalinata della Trinità dei Monti di epoca barocca, che nasce fra il 1723 ed il 1726 per mano di Francesco De Sanctis, come una serie di rampe e terrazzi, mai vincolati ad una qualche forma di simmetria spaziale ed in un perenne movimento scenografico. La piazza prende il nome di "Piazza di Spagna" nel XVII secolo, quando l'intera area viene considerata territorio facente parte dell'ambasciata di Spagna. La scalinata rappresentò una soluzione al forte dislivello della piazza, prendendo il posto dei sentieri alberati che raggiungevano il Pincio. Una successione di dodici rampe in travertino sale secondo un andamento sinuoso, dividendosi e riunendosi, mentre in mezzo si apre una terrazza sulla piazza; edifici la fiancheggiano e hanno la funzione di incorniciarla come quinte di un palcoscenico. A destra si trova la Casina Rossa, sede della Fondazione Keats-Shelley Memorial e della relativa biblioteca. La costruzione di fronte ospita invece il Babington's, la prima sala da tè della città. Alla sua base si trova la Fontana della Barcaccia, opera del 1629 di Pietro Bernini, che raffigura una barca semisommersa, sul punto di naufragare. Situata leggermente sotto il livello del suolo, con la sua posizione e l'oggetto che rappresenta risolse il problema dell'insufficiente pressione dell'acqua che non avrebbe permesso uno zampillo più alto. Nella parte della piazza rivolta a sud est si erge la Colonna dell'Immacolata Concezione; oltre la colonna, il Palazzo di Propaganda Fide. Vicino si affaccia Palazzo di Spagna, già Monaldeschi, sede dell'ambasciata spagnola dal 1647, prima presso lo Stato Pontificio e dal 1870 presso la Santa Sede.
Piazza Venezia- Campitelli
Situata quasi al centro geometrico di Roma, è il punto di confluenza dei principali assi stradali cittadini. E’ delimitata sul lato occidentale da Palazzo Venezia che fu fatto costruire nel 1455, come propria residenza, dal cardinale Pietro Barbo divenuto poi papa con il nome di Paolo II. Inglobata nel palazzo, sul lato di piazza San Marco, si trova l'omonima basilica, considerata in passato la chiesa dei veneziani a Roma. Fu opera di diversi autori fra i quali Giuliano di Sangallo e Leon Battista Alberti. In origine aveva due torri e, nel 1751, venne aggiunto il "balcone". Nel 1564 è la sede dell'Ambasciata della Repubblica Veneta e nell'800 di quella Austriaca. Nel periodo dal 1924 al 1943 fu sede del capo del governo ed in esso erano tenute le riunioni del Gran Consiglio del Fascismo; oggi è la sede del Museo di Palazzo Venezia. La piazza fu risistemata a fine '800 per la realizzazione del Vittoriano, monumento a Vittorio Emanuele II realizzato di fronte a via del Corso, con a destra il Palazzo delle Assicurazioni Generali di Venezia, a sinistra il Palazzo Venezia. Il Vittoriano è' costituito da un'enorme scalinata che conduce all'Altare della Patria; si apre poi in due rampe, che seguono un percorso costellato di statue, fontane, leoni alati. Ai piedi di una statua raffigurante Roma si trova la tomba del Milite Ignoto, che custodisce i resti di uno sconosciuto soldato morto nel primo conflitto mondiale simbolo di tutti i caduti. All'interno del Vittoriano è ospitato il Museo Centrale del Risorgimento.

No comments:

Post a Comment