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Tuesday, September 3, 2024

 le conoscenze umane, compresi i sistemi scientifici e ‘filosofici, semplice- 

mente delle prospettive più o meno allargate; in tal modo rifiuta ogni 
forma di olismo, cioè di visione e spiegazione totale, completa, esaustiva 
perfetta della realtà. 


Prova - Operazione mentale con cui si cerca di stabilire la verità di 
un’asserzione o la validità di una tesi. Normalmente si tratta di qualche 
forma di ragionamento (induttivo o deduttivo), ma può trattarsi anche 
di semplice ostensione dei fatti, allora si chiama p. ostensiva. . 


Ragione - Comunemente oggi si intende la facoltà conoscitiva propria 
dell’uomo e di cui lui solo è dotato. Sostanzialmente questo è il senso 
che ha il termine anche nella filosofia scolastica e moderna fino a Kant. 
È una facoltà discorsiva, che raggiunge la verità non immediatamente, 


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per intuizione (come fa invece l'intelletto), ma mediante qualche forma 
di ragionamento. Kant restringe l'uso del termine r. {Vernunft) alla co- 
noscenza dell'eterno e dell’assoluto, che però sortisce risultati estrema- 
mente deludenti, in quanto la r. in questo campo può soltanto avvertire 
e impostare dei problemi senza essere in grado di risolverli. 


Relazione - È sostanzialmente sinonimo di rapporto. :È un concetto 
fondamentale per molte scuole filosofiche. Nella filosofia hegeliana la r. 
è la categoria primaria; in effetti, per Hegel, tutta la realtà non è altro 
che una vastissima trama di r. Nella filosofia aristotelica è una delle 
dieci categorie, e di tutte sembra la più debole, fragile, povera, dato 
che non esiste in se stessa e neppure può vantare una consistenza 
ontologica analoga a quella della quantità, della qualità o dell’azione. 
Per acquisire consistenza ontologica la r. richiede quanto meno due real- 
tà, perché si tratta di una specie di ponte, che si regge soltanto quando 
ci sono almeno due enti a farle da sostegno. Eppure, la r. è un veicolo 
potentissimo di realtà, soprattutto quando si tratta della r. di causalità, 
cioè della r. tra causa ed effetto, perché l’effetto in quanto effetto deve 
tutta la sua realtà, tutto il suo essere alla causa: questa è causa soltanto 
nella misura in cui è in r. con l’effetto e gli comunica qualche cosa del 
proprio essere. Si è soliti distinguere tra r. reali e logiche: le prime sono 
quelle che influiscono sull'essere dei termini rapportati, le seconde non 
influiscono. La categoria di r. riveste, infine, una importanza fondamen- 
tale nel personalismo contemporaneo, che, centrato sulla struttura dia- 
logica della persona umana, ne coglie come costitutiva la r. io-tu, fonda- 
mento di ogni possibile forma di comunicazione. Una sintesi concettuale 
che accomuna i personalisti è quella relativa all'uomo come essere-di- 
relazione. 


Religione - Dal latino religare = legare insieme. È l'insieme dei miti 
(racconti, testi sacri) e dei riti (preghiere, azioni, sacrifici) con cui l’uo- 
mo esprime e attua i suoi rapporti con Dio. La r. è l’espressione spon- 
tanea, naturale della condizione di finitezza e creaturalità dell’uomo. 
Ogni popolo, sviluppando la propria cultura, si crea anche una r. (che 
nella maggior parte dei casi, storicamente, assume un carattere animi- 
stico, politeistico, mitologico, magico). Oltre alle r. « naturali » esistono 
anche tre r. « storiche » o rivelate: l’ebraismo, il cristianesimo e l’isla- 
mismo, a cui forse va aggiunto anche il buddismo, se lo si considera una 
r. e non una semplice filosofia. 


Riflessione - Vedi « Autocoscienza ». 


Rivoluzione - R. è «lo sviluppo di nuove forme di potere che divi- 
dano ed indeboliscano il vecchio ordine e facciano posto al sorgere del 
nuovo, e che nello stesso tempo siano in grado di stabilizzare il nuovo 
al suo sorgere in mezzo al vecchio » (R. Schaull). È una categoria che 
si applica a qualsiasi ordine di cose, così si può parlare di r. religiosa, 
filosofica, scientifica, letteraria, economica, politica, ecc. Ma più comu- 
nemente si usa per l'ordine socio-politico. In tutti i casi, la r. è un 
valore strumentale e non assoluto, ed è un valore positivo quando serve 
la causa dell'uomo {della società, della nazione, del popolo) non gli inte- 
ressi di una sola classe, di un partito e tanto meno di una sola persona. 


433 


Sacro - In senso generale e più proprio, questo termine denota un 
ordine di cose separato, riservato e inviolabile, che deve essere oggetto 
di rispetto religioso da parte di un gruppo di credenti. È correlativo 
di profano. Il s. è la qualità specifica che caratterizza la dimensione 
religiosa (questa è per definizione la dimensione del s.), come il vero è 
la qualità specifica della dimensione gnoseologica e il bene della dimen- 
sione appetitiva. È una qualità analogica che ha per analogato principale 
Dio (che è il s. per eccellenza) e per analogati secondari tutte le cose o 
persone che si trovano o vengono messe in rapporto con Lui: come 
libri (libri s.), attività (arte s., musica s., ecc.) persone (persone consa- 


crate). 


Scienza - Termine polivalente, la cui gamma semantica va dal conosce- 
re in generale alla conoscenza metodica più rigorosa e sofisticata. Di soli- 
to, comunque, si intende una conoscenza sistematica intorno ad un deter- 
minato oggetto, condotta con rigore ed obiettività. È un concetto essen- 
zialmente analogico, in quanto sia il rigore sia la obiettività variano 
da oggetto ad oggetto. Grazie alla sua metodologia assai precisa e al- 
l'obiettività facilmente verificabile nell'epoca moderna e contempora- 
nea non solo si è visto nella scienza sperimentale il tipo ideale del sapere 
scientifico, ma spesse volte si è identificato la s. con esso sic et simpli- 
citer (così l’illuminismo, il positivismo, il neopositivismo, il materiali- 
smo, ecc.). Oggi che le ambizioni della s. sono state fortemente ridimen- 
sionate sia quanto alla portata sia quanto al rigore e all’obiettività, si 
ritorna a riaffermare il valore analogico del termine s. 


Segno - Tutto ciò che ha il potere di richiamare l’attenzione oltre che 
su se stesso anche su un'altra cosa. Così, il fumo in quanto richiama 
l'idea del fuoco, le nubi in quanto richiamano l’idea dell’acqua, la co- 
lomba in quanto richiama l’idea della pace, un suono vocalico in quanto 
richiama l’idea di un determinato significato, ecc. Il regno dei s. è va- 
stissimo, infinito. Se ne distinguono molti generi: naturali e conven- 
zionali, iconici e arbitrari, vocalici e scritti, ecc. Area massimamente 
importante è quella dei s. linguistici. In effetti, il linguaggio non è altro 
che un insieme di s. volto alla comunicazione tra gli uomini. Due sono 
le discipline principali che si occupano dello studio del linguaggio: la 
linguistica che studia i s. dal punto di vista fonetico, grammaticale e 
sintattico e la semantica che studia il linguaggio dal punto di vista del 
significato. 


Simbolo - Dal greco symballo = comporre, mettere insieme. Il ter- 
mine si adopera per significare tutto ciò che si collega intenzionalmente 
con qualche altra cosa e perciò serve a richiamarla. In genere viene con- 
siderato come sinonimo di segno; ma qualche autore (per esempio, 
Tillich) assegna al s. una pregnanza semantica più forte, in quanto, 
mentre i segni possono essere prodotti puramente convenzionali, ciù non 
si avvera nel caso dei s., in quanto questi comportano una partecipa- 
zione nella realtà della cosa di cui sono simboli (così, per esempio, l’ac- 
qua battesimale, s. della purificazione dell'anima). Nel linguaggio eccle- 
siastico la parola s. è stata adoperata sin dalle origini per indicare una 
formula di fede ufficiale, che serve come carta di identità, come tessera 
distintiva anzitutto di appartenenza alla Chiesa e in secondo luogo di 


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ortodossia (per esempio, il Simbolo apostolico, il Simbolo costantino- 
politano, ecc.). 


Sintesi - In generale significa composizione: il mettere insieme ele- 
menti dapprima separati. In particolare e in senso tecnico, s. indica quel 
processo logico — tipico delle scienze sperimentali — per cui si passa 
da nozioni più semplici o da dati particolari per ottenere asserzioni più 
complesse e universali. 


Società - Qualsiasi gruppo di individui che si riuniscono per il con- 
seguimento di determinati obiettivi. In questo senso il termine s. ha 
un'estensione vastissima: si applica alla famiglia, alla Chiesa, allo Stato, 
ai gruppi sportivi, culturali, economici, ecc. In senso proprio, il termine 
designa un « insieme di individui i cui rapporti sono consolidati in isti- 
tuzioni nonché, per lo più, garantiti dall'esistenza di sanzioni, sia codi- 
ficate sia diffuse, che fanno sentire all'individuo l’azione e la costrizione 
della collettività » (Lalande). 


Sociologia - Termine di accezione recente nel linguaggio filosofico e 
delle scienze umane e risale alla filosofia positivistica di Augusto Comte 
(metà del sec. XIX), il padre della s. Egli l’ha considerata la forma di 
sapere positivo per eccellenza, essendo lo studio del predotto proprio 
della natura umana: la società. Anche successivamente il termine ha 
continuato a mantenere il significato di scienza dell’« attività sociale » e, 
poiché questa attività è sempre orientata a sistemi sociali, si può anche 
dire che la s. è la scienza dei sistemi e dei gruppi sociali (piccoli e 
grandi). 


Sostanza - In filosofia questo termine ha un significato tecnico ben 
preciso: secondo la classica definizione che ne ha dato Aristotele, la s. 
« è ciò che è in sé e non in un'altra cosa ». S. è qualsiasi realtà dotata di 
un proprio atto di essere e ha quindi una sua consistenza ontologica. È 
il contrapposto di accidente, che non ha un proprio atto di essere, ma 
per esistere, deve appoggiarsi, deve inerire (inesse) alla s. di cui è un 
frutto più o meno avventizio (per questo si distingue tra « accidenti 
propri» e « accidenti accidenti » o « accidenti puri»). Nella filosofia 
moderna, a partire da Locke, il termine s. è stato svuotato di questa 
densità ontologica e ridotto a mero sustrato, inattingibile dall'intelletto 
umano, in quanto questo, ristretto ai dati dell'esperienza sensitiva, non 
può andare oltre i fenomeni. 


Spazio - Nel linguaggio filosofico questo termine significa il luogo o 
ambiente illimitato e indefinito in cui gli oggetti reali appaiono collo- 
tati. Questo concetto è stato variamente inteso dalle scuole filosofiche 
antiche e moderne. Le soluzioni proposte si possono ridurre a tre: quel- 
la ultrarealistica o realistica che vede nello s. una realtà interamente 
oggettiva sussistente in se stessa, come un grande recipiente che con- 
tiene tutte le cose materiali (Platone, Newton); una idea puramente sog- 
gettiva, una forma a priori della sensibilità, che mette ordine ai feno- 
meni materiali (Kant); una costruzione mentale con fondamento nelle 
cose (Aristotele). 


Speranza - Il termine indica un atteggiamento fondamentale dello 
spirito umano: quello di fiducia verso il futuro, più precisamente di 


435 


attesa fiduciosa di qualche futuro evento. C'è una s. umana, quando è 
fondata su calcoli umani; c’è una s. cristiana o religiosa quando è fon- 
data sulla parola di Dio, le sue promesse, la sua grazia. Generalmente 
trascurata da tutta la riflessione filosofica antica e moderna, la s. è 
diventata argomento fondamentale nelle riflessioni e nei « sistemi » di 
Bloch (Il principio speranza), Marcel (Homo viator), «Pieper (Speranza 
e storia). 


Spirito - Con questo termine si denota qualsiasi realtà immateriale, 
cioè superiore alla materia e indipendente da essa, quanto meno nel- 
l'ordine ontologico. Con riferimento all'uomo si dice dell'anima, in con- 
trapposizione al corpo; con riferimento all'universo si dice di Dio in 
contrapposizione al mondo e alla materia. La parola s. viene adoperata 
spesso e volentieri anche da una cultura fortemente sensistica e mate- 
rialistica qual è la nostra. Pur negando Dio e tutto il mondo della tra- 
scendenza, che — in sede ontologica — è l'unico mondo che meriti effet- 
tivamente il nome di s., la cultura laica, e talvolta ostentatamente atea 
del nostro tempo, non esita a parlare con rispetto di « valori spirituali », 
ad esaltarne l’importanza e a invocarne la riabilitazione per salvare la 
nostra società. Ma è chiaro che tutto questo è vaniloquio se nell'uomo e 
al di sopra dell’uomo stesso non esiste una dimensione, una realtà effet- 
tivamente spirituale. 


Storia - È l'insieme degli eventi di cui l’attore principale è l'uomo. 
Analogicamente il termine si applica anche alla natura e perciò si parla 
anche di s. naturale. La s. nel senso che si è detto è un concetto squisi- 
tamente biblico e cristiano, ignoto alla filosofia greca, anche se come 
sequenza di eventi il concetto è già presente nei narratori greci (Tuci- 
dide, Erodoto). Sulla natura, senso, periodizzazione della s. e sulla co- 
scienza storica la riflessione filosofica s'è concentrata soltanto nell'epoca 
moderna a partire da Vico, dando luogo a tre soluzioni principali: cri- 
stiana (che fa intervenire nelle vicende umane anche la Provvidenza di- 
vina), idealista (che fa della s. una manifestazione diretta dello Spirito 
Assoluto), atea, che esclude totalmente Dio dal processo storico e lo con- 
sidera esclusivamente un'opera dell'uomo. I due orientamenti più re- 
centi circa l’interpretazione della s. sono quelli dell’Historie e della 
Geschichte: il primo considera la storia solo in relazione al fatto nella 
sua contingenza e relatività; il secondo considera la storia come « tempo- 
ralizzazione » dei valori (o degli anti-valori), che contrassegnano la 
condotta umana. 


Tecnica - È l'insieme di procedimenti ben definiti e trasmissibili de- 
stinati a conseguire un risultato utile. In altre parole: sono i procedi- 
menti e gli strumenti escogitati dall'uomo per dominare la natura e as- 
servirla ai propri bisogni. È una delle componenti.fondamentali della 
cultura insieme al linguaggio, ai costumi e ai valori: costituisce in un 
certo qual modo la sua esteriorizzazione. La t. rappresenta il risvolto 
pratico, applicato, della cultura: è l'applicazione al mondo della natura 
delle acquisizioni simboliche. Per questo, scienza e t. camminano di 
pari passo. Man mano che progredisce la conoscenza teorica delle leggi 
della natura, avanza anche la capacità dell'uomo di sfruttare le sue ri- 
sorse. Così la storia della t. coincide sostanzialmente con la storia della 
scienza. Alle conoscenze prescientifiche corrispondono t. estremamente 


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elementari di tipo manuale ed artigianale. Poi, col sopraggiungere della 
conoscenza scientifica, ha inizio l'invenzione di i. sempre più complesse, 
che trasformano l’uomo da semplice homo faber in homo tecnologicus 
(vedi anche « Lavoro »). 


Tempo - In generale per t. si intende una durata infinita di momenti, 
simile all'estensione spaziale, entro la quale durata trovano posto tutte 
le altre durate più o meno lunghe degli anni, delle stagioni, dei mesi, dei 
giorni, delle ore, ecc. La riflessione dei filosofi sul tempo ha camminato 
di pari passo con la riflessione sul t. e ha dato luogo sostanzial- 
mente alle stesse soluzioni: ultrarealistica o realistica (Platone, New- 
ton), concettualistica (Kant) e logico-realistica (Aristotele). È di Aristo- 
tele la celebre definizione: « Il tempo è la misura del movimento secondo 
il prima e il poi ». Intendiamo, infine, per « tempo cronologico » quello 
segnato dagli eventi inconsapevoli della natura e per « tempo storico » 
quello che è oggetto della coscienza riflessa dell’uomo, che contrassegna 
il t. cronologico con l'incidenza delle sue azioni consapevoli e libere. 


Teodicea - Termine coniato da Leibniz e che etimologicamente signi- 
fica « difesa di Dio » (dal greco dîìke = difesa e theòs = Dio). Si dice di 
quella parte della filosofia che si occupa dell’esistenza di Dio, della sua 
natura e dei suoi attributi. Questa parte si chiama anche « teologia na- 
turale ». Intorno alla possibilità di questa disciplina i filosofi sono di- 
visi in due grandi partiti: quelli che, assegnando alla conoscenza razio- 
nale un valore obiettivo, la ritengono possibile (e sono quasi tutti i filo- 
sofi antichi, medioevali e moderni fino a Kant) e quelli che, riconoscendo 
al conoscere un valore puramente soggettivo, la giudicano impossibile 
(questa è la tesi di molti filosofi dopo Kant). 


Teoria - Dal greco theoria = visione di uno spettacolo, oppure visione 
intellettuale. Nel linguaggio filosofico ha due valenze semantiche prin- 
cipali, una in opposizione alla conoscenza volgare e l'altra in opposizione a 
quella pratica. Nel primo caso, significa una concezione metodica organiz- 
zata sistematicamente e rigorosamente (e ciò vale sia per il campo scienti- 
fico sia per quello filosofico); nel secondo, t. significa ciò che è oggetto 
di una conoscenza disinteressata, indipendentemente dalle sue applica- 
zioni. 

Tradizione - Comunemente il termine t. significa ciò che in una so- 
cietà, piccola o grande, si irasmette in maniera viva, sia per mezzo 
della parola sia della scrittura e dei modi di agire. In questo senso, la t. 
rappresenta la vita stessa di una cultura, la sua storia. Pertanto non ci 
può essere cultura senza t. né t. senza cultura. Il valore di una t. va 
controllato con la bilancia del valore-uomo. Questo controllo consen- 
tirà di constatare che, analogamente alle culture, nessuna tradizione è 
un valore interamente positivo sotto ogni aspetto in tutte le circostanze, 
perché in nessuna t. si realizza pienamente quel valore o quei valori in 
cui una cultura intende specializzarsi e tanto meno tutto l'universo dei 
valori. Per questo, nessuna t. dal punto di vista della ragione appare 
divina, assoluta, perfetta, sacra e intoccabile. Per contro, ci sono culture 
e anche t. molto povere e talvolta anche gravemente difettose ed er- 
rate. Colui che le possiede ha il diritto e il dovere di rivederle, criticarle, 
correggerle e, se necessario, anche abbandonarle. 


437 


Trascendentale - In filosofia questo termine conosce due usi princi- 
pali, quello aristotelico-scolastico e quello kantiano. Nella filosofia ari- 
stotelico-scolastica sta ad indicare le proprietà fondamentali dell'essere, 
che secondo alcuni autori sono tre: l'uno, il vero e il bene, secondo altri 
sono quattro (ai tre precedenti aggiungono anche il bello). Nella filosofia 
kantiana t. sta ad indicare le condizioni a priori del conoscere e il loro 
studio (estetica t., analitica t. e logica t.). 


Trascendenza - Dal latino trans-ascendere = salir su, valicare. Il con- 
cetto di t. è attinto dall'esperienza sensibile e in tale ambito denota 
una relazione spaziale: di superamento, sconfinamento, oltrepassamento, 
ecc. Successivamente questo concetto dalle cose materiali è stato tra- 
sferito a quelle spirituali e astratte. Così si è potuta, dire che il mondo 
dello spirito trascende quello della natura, che Dio trascende il mondo, 
ecc. In termini recenti in filosofia, ha acquisito un significato tecnico 
e sta ad indicare la realtà divina; la t. è Dio. Però, oltre che per parlare 
di Dio, il termine t. viene adoperato oggi anche per parlare dell’uomo 
e lo si adopera soprattutto per indicare la capacità che l’uomo ha di 
superare costantemente se stesso in tutto ciò che fa, che dice, che pensa 
e che è. È questa, dell'autotrascendenza, una delle proprietà specifiche 
dell'uomo e più ricche di significato al fine di una comprensione del 
suo essere profondo. 


Umanesimo - Questo termine è usato sia come nome proprio sia come 
nome comune. Nel primo caso indica quel movimento spirituale rappre- 
sentato dagli « umanisti » del Rinascimento (Ficino, Valla, Pico della Mi- 
randola, Erasmo, ecc.) e caratterizzato dallo sforzo di sollevare la dignità 
dello spirito umano e di rimetterlo in valore richiamandosi all’antichità 
classica greca e romana. Come nome comune significa qualsiasi dot- 
trina che esprime e sottolinea il valore dell'uomo. Ciò si può fare asso- 
lutizzando il valore dell’uomo con l'esclusione di Dio e allora si parla di 
u. ateo, o affermando il valore dell'uomo in coniugazione e subordina- 
zione al valore di Dio e allora si parla di u. religioso o cristiano. 


Univocità - È la funzione semantica propria di un termine che viene 
applicato a molti soggetti sempre con lo stesso significato. Per esempio, 
l'applicazione del termine « uomo » a Pietro, Paolo, Giovanni, Marco, ecc. 


Utopia - Dal greco ou = non e topos = luogo e pertanto significa una 
realtà che non esiste in nessun luogo. Il nome fu introdotto da Tom- 
maso Moro nel titolo della sua famosa opera De optimo reipublicae statu, 
deque nova insula Utopia, nella quale descrive un popolo perfettamente 
saggio, forte e felice grazie alle istituzioni ideali di cui gode, il quale 
abita appunto nell'isola di Utopia. Organizzazioni ideali ed immaginarie 
della società umana, sull'esempio di Moro, furono escogitate da Cam- 
panella, da Fénelon e, con pretese più scientifiche, da Comte e da Marx. 
Del ruolo dell’u. nella dinamica sociale e culturale la filosofia ha co- 
minciato ad occuparsi soltanto recentemente. A questo riguardo occorre 
evitare sia la posizione di rifiuto categorico come se l’u. fosse soltanto 
un fattore alienante, sia quello di approvazione incondizionata, come 
se l’u. fosse la panacea di tutti i mali. 


Valore - « Il senso esatto di valore è difficile da definire rigorosa- 
mente perché il più delle volte questa parola esprime un concetto in- 


438 


stabile, un passaggio dal fatto al diritto, dal desiderato al desiderabile » 
(Lalande). In italiano v. possiede tre significati principali: economico, 
etico, ontologico. In economia significa « danaro », in etica la virtù con 
cui si affrontano gravi pericoli e si compiono grandi imprese; in ontolo- 
gia la qualità per cui una cosa possiede dignità ed è quindi degna di 
stima e di rispetto. La scienza dei v. — cioè l'assiologia — si occupa 
del concetto di v. inteso secondo il terzo senso e cerca di comprendere 
qual è la sua natura effettiva, le sue caratteristiche essenziali, i suoi 
rapporti con gli altri trascendentali dell'essere e di fissare l'ordine e la 
gerarchia dei v. 


Verità - Questo termine assume in filosofia un significato veramente 
fondamentale, perché il sapere filosofico si configura anzitutto come 
amore e ricerca della v. Secondo la definizione più classica, la v. è la 
conformità della mente, cioè della conoscenza con la realtà. Questa si 
chiama anche v. logica. Ad essa si contrappone la v. ontologica, che è la 
corrispondenza delle cose alla mente divina, che le ha ideate. C'è anche 
una terza forma di v. ed è la v. morale che è data dalla corrispondenza 
delle proprie intenzioni con le esigenze della moralità. Non c'è dubbio 
che la v. è un valore fondamentale anzitutto nell'ordine noetico, 
perché essa costituisce l’obiettivo principale di detto ordine, ma è 
valore primario anche per altri ordini: pedagogico, epistemologico, onto- 
logico e culturale. Della v. i filosofi si sono occupati da sempre sia per 
definirne l'essenza, sia per scoprire le vie per raggiungerla, come pure 
per determinare i criteri per identificarla. Due sono i criteri per deter- 
minare ia v.i quello oggettivo dell'evidenza e quello soggettivo della 
certezza. L'integrazione dei due criteri è proprio delle filosofie intellettua- 
listico-realiste (da Aristotele a S. Tommaso a Maritain, ecc.). Il primato 
del criterio della certezza è proprio delle filosofie idealistico-dogmatiche 
(da Plaione a Cartesio ad Hegel, ecc.). 


Virtù - Con questo termine generalmente si intende un'abitudine, cioè 
una disposizione ferma e costante, ad agire bene: è un'’inclinazione al 
bene che si è consolidata, tanto che il virtuoso è portato ad agire bene 
(per esempio, ad essere casto, generoso, coraggioso, umile, ecc.) con 
spontaneità, anzi con veemenza. La v. è oggetto primario dell'etica, in 
quanto questa studia il fine dell'uomo e i mezzi per raggiungerlo e la v. 
è appunto il mezzo principale. La ‘v. si può dividere e classificare in tanti 
modi. Importante è la divisione tra v. etiche e v. dianoetiche: le prime 
sono le disposizioni ad operare bene nell'ordine morale; le seconde 
nell'ordine speculativo o intellettuale. 


Vita - È la qualità per cui un essere è capace di muovere se stesso. 
Dal punto di vista della biologia molecolare la v. consiste esclusivamente 
in una singolare e più complessa strutturazione delle molecole rispetto 
alla strutturazione che si incontra nella sostanza inorganica. Fenome- 
nologicamente la v. si manifesta come un movimento che diversamente 
da quello meccanico è immanente (cioè va a vantaggio del soggetto che 
lo produce) e spontaneo (è prodotto direttamente dal soggetto stesso 
grazie alla sua costituzione intrinseca). Le caratteristiche principali della 
v. sono: potere di crescere, di rispondere all'ambiente e di riprodursi. 
Si è soliti distinguere tre gradi di v.: vegetativa, sensitiva, razionale; la 
prima è propria delle piante, la seconda degli animali, la terza dell'uomo. 


439 


Vocazione - Con questo termine generalmente si intende la chiamata 
che una persona sente dentro di sé a svolgere determinate attività e 
ad assumere un certo ruolo nella società. Nella concezione secolarizzata 
della vita la v. è semplicemente siffatta inclinazione. Invece nella vi- 
suale cristiana, la diversità di attitudini fa parte del piano provviden- 
ziale che Dio ha concepito per ogni singolo uomo e la v. non è altro che 
il modo con cui Dio fa sentire a ciascuno la chiamata alla realizzazione 
del suo piano o progetto. Tema raramente trattato nella storia della 
filosofia, quello della v. ha acquisito rilevanza speculativa soprattutto 
per merito dei personalisti e degli esistenzialisti cristiani (Marcel). 


Volontà - È il nome che si dà alla facoltà che ha l'uomo di tendere 
verso il bene; si dice anche appetito razionale, per distinguerlo dall’ap- 
petito sensitivo che è proprio degli animali. Mentre l'appetito sensitivo 
è una tendenza istintiva, quello razionale cioè l'inclinazione della v., è 
un appetito guidato, calcolato, libero. Il privilegio della v. è in effetti 
quello di essere libera: cioè padrona dei propri atti e quindi anche degli 
oggetti verso cui si porta con le sue decisioni. In filosofia due sono le 
grosse questioni che sono state dibattute in ogni tempo a proposito della 
v.: una riguarda proprio la libertà. La questione è di sapere se, nono- 
stante tutti i condizionamenti cui viene sottoposta la v. umana, essa può 
dirsi veramente libera (è la controversia tra i deterministi e gli inde- 
terministi). La seconda è se nell'uomo conta maggiormente la cono- 
scenza o la v. {è la controversia tra intellettualisti che assegnano il 
primato alla conoscenza e volontaristi che per contro assegnano il pri- 
mato alla v.). 


440 


INDICE DEI NOMI 


(I NUMERI IN CORSIVO INDICANO LE PAGINE 
IN CUI L'AUTORE È TRATTATO SISTEMATICAMENTE) 


Abbagnano N., 172, 261, 269 

Abelardo P., 83, 269 

Adler M., 270 

Adam K., 108 

Adorno Th.W., 264, 270, 305 

Agazzi E., 44, 267 

Agostino d'Ippona (sant’), 28, 30, 32, 35, 57, 
66, 74, 75, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 94, 139, 
149, 150, 185, 187, 195, 197, 247, 250, 251, 
252, 263, 271, 280, 417, 419, 423, 425, 426, 
430 

Alberto Magno, 28, 248, 272, 276, 341 

Alembert (d’) J.B., 331 

Alessandro di Hales, 251, 252 

Aliotta A., 269 

Althusser L., 273 

Ammonio Sacca, 249, 327 

Anassagora, 245, 273 

Anassimandro, 242, 273 

Anassimene, 242 

Anselmo d'Aosta (sant’), 247, 251, 274 

Antistene, 245 

Aristippo, 121, 245 

Ardigò R., 257, 274 

Aristotele, 8, 10, 11, 18, 19, 20, 21, 22, 24, 28, 
29, 30, 32, 35, 40, 41, 46, 57, 65, 66, 75, 76, 
77, 78, 81, 84, 91, 92, 94, 95, 102, 116, 118, 
121, 122, 123, 124, 133, 144, 145, 147, 148, 
150, 184, 185, 188, 189, 209, 247, 248, 250, 
251, 252, 273, 275, 276, 281, 340, 415, 416, 
417, 418, 419, 420, 421, 423, 424, 425, 426, 
428, 431, 432, 435, 437, 439 

Attalo, 336 

Averroé, 28, 102, 248, 268, 273, 276 

Avicebron, 268 

Avicenna, 94, 102, 248, 250, 252, 268, 276 

Ayer A.J., 29, 45, 54, 254, 260, 267 


Bachelard G., 46, 47, 267, 273, 277, 429 

Bacone F., 20, 35, 40, 41, 46, 121, 139, 145, 
253, 254, 277, 295, 426, 428 

Bacone R., 248, 252. 

Bakunin M.A., 164 

Balthasar H.U. von, 197 

Barbotin E., 54, 56, 57, 58 

Barth K., 83, 261 

Basilio (san), 247 

Bauer B., 290, 292 

Baumgarten A., 423 

Bautain, 424 

Beccaria C., 255 

Benoist J.M., 267 

Bentham J., 119 

Berger G., 216 

Bergson H,., 35, 102, 106, 107, 202, 278, 320 

Berkeley G., 28, 29, 30, 33, 79, 254, 267, 278 

Bernardo di Clairvaux, 251 

Bernstein E., 279, 311 

Bloch E., 77, 85, 167, 258, 273, 279, 436 

Blondel M., 86, 106, 107, 263, 280 

Bloy L., 320 

Boezio S., 247, 250, 280, 431 

Bonaventura da Bagnoregio (san), 28, 80, 
94, 185, 247, 25ì, 252, 281, 425, 426 

Bonifacio VIII, 145, 156 

Bontadini G., 263, 282 

Boros L., 86 

Bossuet J.-B., 195, 197 

Boutroux E., 40, 263, 282 

Bradley F.H., 256 

Brentano F., 427 

Brightman E.S., 262 

Bruni F., 52 

Bruno G., 67, 102, 282 

Brunschvicg L., 256 


441 


Buber M., 77, 262, 283 
Bultmann R., 12, 261 
Butler J., 283 


Caietano (Tommaso da Vio), 78, 83, 252 

Calvino J., 251, 284 

Campanella T., 79, 102, 145, 152, 284, 438 

Camus A., 261 

Carabellese P., 263 

Carnap R., 23, 45, 54, 97, 102, 105, 260, 267 
284, 426 

Carneade, 285 

Cartesio R., 8, 20, 21, 28, 30, 33, 35, 40, 42, 
75, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 84, 94, 96, 118, 
119, 247, 251, 253, 266, 267, 285, 304, 317, 
324, 338, 343, 416, 417, 426, 429, 430, 431, 
439 

Cassirer E., 208 

Chiang-kai-sheck, 165, 318 

Church A., 23, 24 

Cicerone M.T., 8, 285 

Clemente Alessandrino T.F., 247 

Comenio J.A., 139 

Comte A., 29, 35, 39, 40, 45, 75, 78, 81, 85, 
102, 103, 106, 257, 267, 286, 332, 435, 438 

Copernico N., 67, 135 

Cratilo, 326 

Crisippo, 291 

Crispino, 249 

Croce B., 28, 75, 102, 186, 188, 189, 208, 216, 
256, 286 

Cullmann O., 83, 197 

Cusano N., 67, 247, 250, 287 


Damiani P., 424 

Dante Alighieri, 151 

Darwin Ch.R., 75, 257, 287 
Dawson C., 216 

De Finance J., 79, 86, 226, 227 
De Lubach H., 197 
Democrito, 66, 243, 273, 288 
Deng Hsiao-ping, 166 

De Saussure F., 264, 294, 314 
Descartes (v. Cartesio) 
Derisi, 224, 226 

Dessauer F., 108 

De Vitoria, 252 

Dewey J., 224, 259, 288 
Diderot D., 255 

Dilthey W., 208, 289, 333 
Dollè J.P., 267 


442 


Duhem P., 40 
Durkheim E., 102 
Dvorak M., 186 


Eckhart J., 289 

Eddington A.S., 46 

Ehrenfelds Ch., 223, 227 

Einstein A., 67 

Eliade M., 12, 77, 429 

Empedocle, 195, 245, 290 

Engels F., 34, 106, 126, 145, 164, 166, 258, 
279, 290, 305, 311, 320 

Epicuro, 66, 120, 249, 29/ 

Epitteto, 249, 29/ 

Eraclito di Efeso, 11, 194, 243, 292 

Erasmo da Rotterdam, 438 

Eròdoto, 436 

Esiodo, 64, 65 

Eucken R., 222, 223, 333 

Euclide, 41, 246 


Fabro C., 263 

Fénelon F., 438 

Feuerbach L., 81, 102, 103, 290, 292 

Feyerabend P.K., 98 

Fichte J.G., 28, 151, 206, 255, 256, 292, 303, 
334, 421 

Ficino M., 67, 151, 250, 438 

Filone Alessandrino, 79, 293 

Fink E., 77, 425 

Foucault M., 208, 265, 293, 421 

Frege F.L.G., 22, 44, 344 

Freud S., 12, 75, 77, 102, 104, 106, 119, 186, 
227, 257, 288, 294, 308 

FrommE.,, 264, 305 


Gadamer H.G., 31, 47, 75, 77, 199, 200, 201, 
266, 277, 422 

Galilei G., 35, 42, 67, 68, 295, 304, 429 

Galluppi P., 295 

Garaudy R., 85, 258, 273, 296 

Gehlen A., 75, 77 

Gentile G., 186, 188, 208, 256, 296, 338 

Giannone P., 255 

Gilson E., 79, 92, 252, 263, 297 

Gioberti V., 30, 298 

Giovanni Damasceno, 298 

Giovanni Paolo II, 174 

Glucksmann A., 267, 298 

Gbdel K., 23, 43 

Goethe J.W., 304, 305 


Gogarten F., 261 

Gollwitzer H., 85 

Gorgia, 28, 244 

Gramsci A., 145, 167, 258, 299 
Guardini R., 108, 216, 262, 300 
Guerin M., 267 

Guglielmo di Champeaux, 269 
Guitton J., 322 

Guzzo A., 263 


Habermas J., 264, 300 

Haeckel E.H., 257 

Hammer, 227 

Hamelin O., 256 

Hartmann N., 125, 222, 223, 227, 301, 417 

Hegel G.W.F,, 8, 22, 24, 28, 29, 35, 75, 77, 84, 
102, 103, 106, 145, 147, 148, 153, 186, 188, 
195, 210, 247, 250, 255, 256, 258, 286, 292, 
296, 301, 302, 310, 323, 334, 415, 421, 423, 
425, 433, 439 

Heidegger M., 12, 31, 50, 57, 75, 77, 92, 93, 
105, 111, 112, 210, 260, 261, 266, 269, 294, 
302, 313, 333, 421, 422, 423, 429, 431 

Heisenberg W., 43 

Helvetius C.A., 119 

Herbart J.F., 257, 303 

Herder J.G., 52, 207, 208, 304, 305, 338 

Hilbert D., 44 

Hildebrand D., 223 

Hobbes Th., 78, 102, 119, 121, 145, 148, 151, 
152, 254, 304, 315, 319 

Horkheimer M., 160, 167, 263, 264, 270, 300, 
304 

Humboldt K.W., 52, 207, 208, 305 

Hume D., 18, 29, 30, 33, 35, 75, 79, 81, 83, 97, 
102, 121, 145, 254, 267, 306, 426, 428, 431 

Husserl E., 35, 208, 223, 265, 301, 306, 313, 
339, 423, 424, 427 


Ippia di Elide, 244 
Innocenzo III, 145 
Illich I, 261 


Jambet Ch., 267 

James W., 35, 102, 106, 107, 259, 307 
Jaspers K., 102, 261, 269, 307, 342 
Jung C.G., 308 


Kant I., 18, 21, 22, 28, 29, 31, 33, 34, 40, 43, 
75, 77, 79, 81, 83, 92, 96, 97, 98, 102, 111, 
112, 119, 124, 125, 126, 128, 152, 186, 195, 


196, 215, 255, 256, 267, 292, 295, 304, 305, 
308, 335, 343, 416, 418, 419, 420, 422, 423, 
425, 426, 428, 430, 431, 432, 433, 435, 437 

Kautsky K., 309, 311 

Keplero G., 67 i 

Kierkegaard S., 106, 256, 257, 260, 3/0, 421 

Korsch K., 3// 

Kruscev N., 339 

Kuhn Th., 98, 267 


Laberthonnière L., 132, 280 

Labriola A., 3/1 

Lachelier J., 263 

Lakatos I., 98 

Lalande A., 226, 431, 435, 439 

Lamennais H.F.R. (de), 424 

Lang A., 108, 109 

Lardreau G., 267 

Lavelle L., 224, 225, 227, 231, 261, 263, 321 

Lavoisier A.L., 67 

Lazzarini, 263 

Leibniz G.W., 28, 33, 35, 52, 75, 77, 78, 79, 
80, 81, 94, 96, 111, 144, 247, 250, 253, 3I1, 
345, 426, 437 

Lenin N., 145, 152, 153, 164, 165, 208, 258, 
311, 372, 317, 339 

Le Roy E., 259 

Le Senne R., 224, 225 

Lessing G., 255, 267, 3/3, 338 

Lévinas E., 262, 266, 3/3 

Lévi-Strauss C., 12, 208, 264, 265, 3/4 

Levy B.H., 267, 315 

Lipps T., 339 

Litt T., 77 

Locke J., 30, 33, 77, 79, 96, 102, 121, 145, 148, 
149, 151, 248, 254, 267, 279, 315, 435 

Lonergan B., 216 

Lotze R.H., 222, 227, 263, 316, 417 

Luckmann Th., 77, 216 

Lucrezio Caro T., 78, 102, 249, 291 

Lukacs G., 3/6 

Lutero M., 251, 284, 316, 424 

Luxemburg R., 317 

Lyell Ch., 337 


Mach E., 40 

Machiavelli N., 145, 151, 152 

Macquarrie J., 54 

Maimonide M., 102, 268 

Malebranche N., 28, 30, 33, 80, 81, 96, 247, 
253, 267, 317 


443 


Mao-Tse-tung, 165, 166, 258, 3/8 

Marcel G., 75, 77, 86, 261, 266, 358, 436, 440 

Marco Aurelio, 249 

Marcuse H., 85, 162, 167, 258, 264, 305, 3/9 

Maritain J., 44, 79, 145, 154, 157, 197, 209, 
212, 216, 252, 263, 278, 297, 320, 322, 439 

Marsilio da Padova, 151, 156 

Martinetti P., 263 

Marx K., 34, 75, 77, 78, 81, 85, 102, 103, 105, 
106, 126, 145, 147, 148, 151, 152, 153, 163, 
164, 165, 166, 167, 168, 186, 195, 208, 231, 
258, 270, 273, 279, 280, 288, 290, 305, 309, 
312, 315, 319, 320, 321, 327, 332, 339, 415, 
421, 425, 426, 427, 438 

Masnovo A., 79, 263 

Mc Taggart E.J., 256 

Mead G.H., 259 

Meinong A., 125, 227 

Mercier D., 79, 252 

Merleau-Ponty M., 75, 87, 261, 266, 321 

Merlo C., 52 

Metz J.-B., 86 

Meyerson E., 45 

Mialaret G., 134 

Mill J.S., 18, 20, 21, 29, 119, 121, 122, 254, 
257, 321, 426 

Monod J., 428 

Montaigne M., 33, 120, 249 

Montesquieu Ch.-L., 151, 152, 255 

Moore G.E., 224 

Moro T., 438 

Mounier E., 262, 322 

Mouroux J., 197 

Muller A., 102 

Musonio Rufo, 291 


Newton I., 40, 42, 67, 255, 312, 343, 435, 437 

Neuraht O., 260 

Niebuhr R., 216 

Nietzsche F., 75, 81, 84, 102, 104, 105, 106, 
119, 210, 215, 222, 231, 256, 257, 322, 323, 
417, 421, 425, 426, 431 

Neleo, 91 


Occam G., 29, 77, 83, 102, 145, 151, 248, 252, 
287, 289, 322, 340, 424, 426 

Ogden-Richards, 54 

Olivi P., 252 

Omero, 64 ,65 

Orazio, 249 


444 


Origene, 35, 79, 247 
Ortega y Gasset T., 224, 259 
Otio R., 102, 106, 108, 199, 110 


Parmenide, 11, 28, 31, 95, 243, 246, 324, 421, 
428 

Pascal B., 35, 96, 280, 324, 424, 426 

Payet P., 322 

Peano G., 22, 44, 344 

Péguy Ch., 322 

Peirce Ch.S., 259, 325 

Piaget J., 325 

Pico della Mirandola, 67, 438 

Pieper J., 436 

Pietro Lombardo, 336 

Pitagora, 80, 81, 242, 325, 415 

Platone, 9, 11, 28, 29, 30, 32, 35, 57, 65, 66, 
75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 84, 94, 95, 102, 
116, 117, 118, 121, 123, 145, 149, 150, 184, 
185, 187, 188, 189, 195, 209, 211, 222, 246, 
247, 248, 250, 251, 252, 275, 28, 293, 326, 
415, 417, 419, 421, 425, 426, 430, 431, 432, 
435, 437, 439 

Plessner H., 77 

Plotino, 28, 35, 75, 76, 77, 94, 102, 118, 188, 
209, 247, 249, 250, 327, 421, 426 

Poincaré J.H., 40, 42, 43, 44 

Polanyi K., 54 

Pollock F., 264 

Pomponazzi P., 78, 248 

Popper K.R., 35, 47, 168, 260, 267, 277, 327, 
428, 429, 432 

Porfirio, 250, 281, 327 

Prini P., 224 

Proclo, 250 

Prodico di Ceo, 244 

Protagora, 28, 102, 244, 328 

Pseudo-Dionigi, 247, 250, 298 


Quine W., 23, 24, 429 
Quiles J., 262 


Rahner K., 86, 252 

Ravaisson J.G., 256, 263 

Reale G., 36 

Reichenbach, 260 

Reid T., 255 

Reimarus, 255 

Renan J.E., 52 

Renouvier Ch., 261, 262, 263, 328 
Riccardo di S. Vittore, 25î 


Rickert H., 222, 263, 289, 329 

Ricoeur P., 75, 77, 262, 266, 329, 422, 429, 
431 

Riemann B., 44 

Rintelen F.J., 226 

Rissi (p.), 342 

Rogers C., 421 

Rosmini A., 30, 298, 330 

Roscellino, 269 

Rousseau J.-J., 138, 139, 145, 148, 149, 151, 
152, 255, 267, 306, 330 

Royce J., 256 

Russell B.A.W,, 22, 29, 44, 45, 121, 254, 260, 
267, 331, 345, 421 

Ryle G., 254 


Saint-Simon C.H., 257, 286, 33/ 

Santayana G., 332 

Sartre J.-P., 75, 77, 84, 105, 119, 210, 261, 
266, 269, 332, 421, 426, 430, 431 

Scheler M., 75, 77, 102, 106, 108, 109, 125, 
126, 223, 224, 227, 231, 233, 266, 333 

Schelling F.W.J., 186, 188, 247, 250, 255, 
256, 302, 334 

Schiller F., 303, 305 

Schlegel F., 334, 335 

Schleiermacher F.D.E., 334 

Schlick M., 45, 260 

Schòkel L., 54 

Schopenhauer A., 188, 194, 256, 257, 335, 
431 

Schmidt W., 108 

Sciacca M., 263 

Scoto (Duns) G., 77, 83, 102, 248, 251, 252, 
336 

Seneca L.A., 249, 336 

Senofonte, 102 

Sesto Empirico, 20, 21, 285 

Silvestri, 78 

Simmel G., 333 

Socrate, 32, 35, 57, 73, 81, 116, 117, 118, 245, 
326, 337, 426 

Solzenicyn A., 168, 267, 315 

Sorel G., 311 

Sozione, 336 

Spencer H., 29, 40, 75, 254, 257, 267, 274, 
337 

Spengler O., 198, 208 

Spinoza B., 28, 33, 35, 75, 77, 79, 96, 102, 
148, 151, 152, 253, 267, 338, 417, 421, 426, 
428, 430, 431 


Spirito U., 338 

Stalin J., 153, 164, 165, 167, 258, 339 
Stefanini, 224 

Stevenson, 54 

Stein E., 339, 421 

Strawson P.F., 98 

Sturm F., 292 

Sturzo L., 145 

Suarez F., 78, 252, 340 


Taine I., 186 

Talete, 64, 65, 242, 273, 302, 340 

Taylor F.W., 161, 207 

Taziano, 424 

Teilhard de Chardin P., 42 

Telesio B., 67, 248, 284, 340 

Teofrasto, 91 

Tertulliano Q.S.F., 79, 424 

Tillich P., 77, 108, 216, 434 

Tolomeo Claudio, 67 

Tommaso d'Aquino (san), 28, 30, 33, 35, 67, 
75, 77, 78, 81, 82, 94, 102, 111, 119, 122, 
123, 124, 145, 151, 156, 187, 248, 251, 263, 
272, 273, 276, 281, 290, 336, 340, 341, 415, 
416, 417, 419, 422, 423, 426, 430, 431, 439 

Tonini V., 44, 429 

Toynbee A.J., 197, 198, 216 

Trotzsky L., 339 

Tucidide, 436 

Turchi N., 11 


Ullmann S., 54 
Ugo di S. Vittore, 251 


Valla L., 83, 249, 438 

Vanni Rovighi S., 119 

Vergote A., 87 

Vico G.B., 35, 75, 79, 96, 149, 150, 152, 185, 
186, 188, 189, 195, 197, 198, 247, 251, 342, 
429, 436 

Voltaire F.M.A., 254, 255, 267, 343 


Whitehead A.N., 8, 22, 344 

Wittmann, 226 

Windelband W., 227 

Wittgenstein L., 45, 53, 111, 112, 259, 266, 
267, 345, 426 

Wolff C., 33, 255, 345 


Zabarella J., 83 
Zenone, 123, 209, 243, 248, 291, 346 


445 


pag. 


10 
13 


17 
17 
19 


27 


27 
29 
31 
34 


39 


39 
44 


48 


INDICE GENERALE 


{I NUMERI TRA PARENTESI, IN CORSIVO, INDICANO LE PAGINE) 


Presentazione dell'Editore 


INTRODUZIONE: CHE COS'È LA FILOSOFIA? 
1. Che cos'è la filosofia 


1.1 La conoscenza intellettuale {7) - 1.2 Riflessione filosofica (8) 
1.3 Natura della filosofia (9) 


2. Le origini della filosofia 
2.1 Filosofia elementare e scientifica (10) - 2.2 Mito e filosofia (//) 


3. I problemi filosofici fondamentali 


PARTE PRIMA: I PROBLEMI FILOSOFICI 


CAPITOLO PRIMO: IL PROBLEMA LOGICO 
1. Natura del problema 
2. Panorama storico 


CAPITOLO SECONDO: IL PROBLEMA GNOSEOLOGICO 
{o problema della conoscenza) 

1. Le forme della conoscenza umana 

2. Origine della conoscenza 

3. Valore della conoscenza 

4. Il metodo 


CAPITOLO TERZO: IL PROBLEMA EPISTEMOLOGICO (0 
problema della scienza) 
1. Evoluzione del concetto di scienza nel corso dei secoli 


2. Classificazione delle scienze e natura del sapere scientifico 
secondo gli epistemologi contemporanei 


3. Conclusione 


447 


50 


50 
52 
53 
54 


59 


63 
63 
64 
68 


73 
73 
74 
83 


91 
91 


92 


93 
94 


101 
101 
102 


109 


111 


116 
116 
118 
127 


132 
132 


448 


CAPITOLO QUARTO: IL PROBLEMA LINGUISTICO (o fi- 
losofia del linguaggio) 

1. Caratteri del linguaggio 

2. Origine del linguaggio 

3. Condizioni essenziali del linguaggio 


4. Funzioni e valore del linguaggio 
4.1 Funzione descrittiva (55) - 4.2 Funzione comunicativa (56) - 4.3 
Funzione e valore esistenziale (57) 


5. Rapporto del linguaggio col pensiero, con le cose e con 
gli interlocutori 


CAPITOLO QUINTO: IL PROBLEMA COSMOLOGICO 
1. Problematicità dell'universo 

2. La cosmologia nel pensiero occidentale 

3. La cosmologia nel secolo XX 


CAPITOLO SESTO: IL PROBLEMA ANTROPOLOGICO 
1. Natura del problema 

2. Panorama storico 

3. Il significato dell'autotrascendenza 


CAPITOLO SETTIMO: IL PROBLEMA METAFISICO 
1. L'origine del termine 

2. Oggetto della metafisica 

2. Metodo della metafisica 

4. Sguardo storico 


CAPITOLO OTTAVO: IL PROBLEMA RELIGIOSO 
1. I termini del problema 


2. Le principali interpretazioni filosofiche della religione 
al Demistificazione della religione (102) - 2.2 Difesa della religione 
06) 


3. Definizione della religione e sua distinzione dall'arte, dalla 
filosofia e dalla morale 
4. Fondazione teoretica della religione 


CAPITOLO NONO: IL PROBLEMA ETICO O MORALE 
1. La prospettiva critica 

2. La prospettiva teoretica 

3. Il problema etico ha delle soluzioni? 


CAPITOLO DECIMO: IL PROBLEMA PEDAGOGICO 
1. La pedagogia come teoria pratica 


133 
135 
136 
137 
138 


144 


144 
145 
147 
150 
151 


155 
157 
158 
159 


168 
169 


171 


183 
183 
187 
189 


193 
193 
194 


197 
199 


2. Autonomia della scienza pedagogica e interdisciplinarietà 
3. Soggetto e finalità della pedagogia 

4. I tre aspetti fondamentali dell'educazione 

5. Autoeducazione ed eteroeducazione 

6. L'attivismo pedagogico 


CAPITOLO UNDICESIMO: IL PROBLEMA POLITICO E 
SOCIALE 


1. I termini del problema 
2. Natura sociale dell’uomo 
3. L'origine dello Stato 

4. Le forme di governo 
5 


. Rapporti tra politica e morale a partire dall'epoca mo- 
derna 


6. Rapporti tra Stato e Chiesa 

7. Rapporti tra fede e politica 

8. Lettura politica del messaggio evangelico 
9 


. Capitalismo o socialismo? 


9.1 Il capitalismo classico (160) - 9.2 Il neocapitalismo (/61) - 9.3 Il 
labourismo e ia socialdemocrazia (/62) - 9.4 Il socialismo marxista 
(163) - 9.5 Il marxismo-leninismo-stalinismo (£64) - 9.6 L'esperienza 
del maoismo in Cina (165) - 9.7 Crisi del marxismo ortodosso: i nuo- 
vi marxismi (166) 


10. Le dottrine sociali di ispirazione cristiana 


11. Il cristiano e la promozione della coscienza sociale e poli- 
tica: la mediazione culturale e l'impegno politico 


12. I nuovi problemi impongono una nuova concezione di so- 
cietà 
12.1 ‘La nuova società « post-industriale » o della comunicazione 


(171) - 12.2 La «crisi epocale » della società nell'era tecnologica 
(172) - 12.3 È necessario un nuovo progetto culturale (174) 


CAPITOLO DODICESIMO: IL PROBLEMA ESTETICO 
1. Natura dell'opera d’arte 

2. Il fine dell'opera d'arte 

3. Arte e morale 


CAPITOLO TREDICESIMO: IL PROBLEMA STORICO 
1. Il concetto di storia 


2. Possibilità della scienza storica 
2.1 Scetticismo storico (194) - 2.2 Realismo storico (194) 


3. La storia è veramente una scienza? 
4. L'interpretazione della storia 


449 


206 


206 
207 
209 
212 
213 
214 


221 


222 
226 
227 
231 
234 


242 
242 
243 
243 
244 
245 
245 
246 
247 
248 
249 
249 
250 
251 
252 
253 
253 
254 
255 
256 
257 
258 


450 


CAPITOLO QUATTORDICESIMO: IL PROBLEMA CULTU- 
RALE 


1 
2. Il probleina della cultura nella storia della filosofia 
3. L'uomo come essere culturale 

4. 
5 
6 


Definizione 


La cultura come forma spirituale della società 


. Gli elementi fondamentali della cultura 
. Rapporti tra cultura e religione 


CAPITOLO QUINDICESIMO: IL PROBLEMA DEI VALORI 
O ASSIOLOGICO 


1. 
. Definizione del valore 

. Lo statuto ontologico dei valori 

. Gerarchia e classificazione dei valori 
. La facoltà dei valori 


U ASUWUN 


Informazioni storiche sull’assiologia 


PARTE SECONDA: I SISTEMI FILOSOFICI PRIN- 
CIPALI 


00! UDAWNE 


. Scuola ionica o di Mileto 


Scuola pitagorica 


. Scuola eleatica 


Scuola atomista 
Scuola sofista 


. Scuola eclettica o ‘fisico-pluralista 
. Scuola socratica 

. Scuola platonica 

. Scuola aristotelica 

. Scuola stoica 

. Scuola epicurea 

. Scuola neoplatonica 

. Scuola agostiniana 

. Scuola tomista 

. Scuola francescana 

. Scuola razionalista 

. Scuola empirista 

. Scuola illuminista 

. Scuola idealista 

. Scuola volontarista 

. Scuola positivista 

. Scuola materialista-marxista 


269 
269 


277 


284 


287 


289 


292 


295 


298 
300 


307 


23. Scuola pragmatista 
24. Scuola neopositivista 
25. ‘Scuola esistenzialista 
26. Scuola personalista 
27. Scuola spiritualista 
28. Scuola di Francoforte 
29. Scuola strutturalista 
30. Scuola fenomenologica 
31. Scuola epistemologica 
32. I « ‘Nuovi Filosofi » 


PARTE TERZA: I PRINCIPALI FILOSOFI 


Schede sui principali filosofi 


Abbagnano Nicola (1901) (269) - Abelardo Pietro (1079-1142) (269) - 
Adler Max (1873-1937) (270) - Adorno Theodor Wiesegrund (1903-1969) 
(270) - Agostino di Ippona (354-430) (271) - Alberto Mo (1205-1280) 
(272) - Althusser Louis {1918) (273) - Anassagora (500-428 a.C.) (273) . 
Anassimandro (610-546 a.C.) (273) - Anassimene (585-528 a.C.) (274) - 
Anselmo d'Aosta (1033-1109) (274) - Ardigò Roberto (1828-1920) (274) - 
Aristotele (384-322 a.C.) (275) - Averroè (1126-1198) (276) - Avicenna (980- 
1037) (276) 

Bachelard Gaston (1884-1962) (277) - Bacone Francesco (1561-1626) (277) 
- Bergson Henri (1859-1941) (278) - Berkeley George (1685-1753) (278) - 
Bernstein Eduard (1850-1932) (279) Bloch Ernst (1885-1977) (279) - Blon- 
del Maurice (1861-1949) (280) - Boezio Severino (480-524) (280) Bonaven- 
tura da Bagnoregio (1221-1274) (28/1) - Bontadini Gustavo (1903) (282) - 
Boutroux Emile (1845-1921) (282) - Bruno Giordano (1548-1600) (282) - 
Buber Martin (1878-1965) (283) - Butler Joseph (1692-1752) (283) 
Calvino (1509-1564) (284) - Campanella Tommaso (1568-1639) (284) - 
Carnap Rudolf (1891-1970) (284) - Carneade {219-129 a.C.) (285) - Car- 
tesio (1596-1650) (285) - Comte Auguste (1798-1857) (286) - Croce Bene- 
detto (1866-1952) (286) - Cusano Nicolò (1401-1464) (287) 

Darwin Charles Robert (1809-1882) (287) - Democrito {460-360 a.C.) (288) 
- Dewey John (1859-1952) (288) - Dilthey Wilhelm (1833-1911) (289) 
Eckhart Johannes (1266-1327) (289) - Empedocle (fine V sec. a.C.) (290) 
- Engels Friedrich (1820-1895) (290) - Epicuro (341-271 a.C.) (291) - Epit- 
teto (50-138) (29/) - Eraclito (550-480 a.C.) (292) 

Feuerbach Ludwig (1804-1872) (292) Fichte Johann Gottlieb (1762-1814) 
(292) - Filone Alessandrino (13 a.c.-40 d.C.) (293) - Foucault Michel 
(1926-1984) (293) -Freud Sigmund (1856-1939) (294) 

Galilei Galileo (1564-1642) (295) - Galluppi Pasquale (1770-1846) (295) - 
Garaudy Roger (1913) (296) - Gentile Giovanni (1875-1944) (296) - Gilson 
Etienne (1884-1978) (297) - Gioberti Vincenzo (1801-1852) (298) - Giovan- 
ni Damasceno (675-750) (298) 

Glucksmann André {1937) (298) - Gramsci Antonio (1891-1937) (299) - 
Guardini Romano {1885-1968) {300) 

Habermas Jiirgen (1929) (300) - Hartmann Nicolai (1882-1950) (301) - 
Hegel Georg Wilhelm {1770-1831) (301) - Heidegger Martin (1889-1976) 
(302) - Herbart Johann Friedrich (1776-1841) (303) - Herder Johann 
Gottfried (1744-1803) (304) - Hobbes Thomas (1588-1679) (304) - Hork- 
heimer Max (1895-1973) (304) - Humboldt Karl Wilhelm von (1767-1835) 
109) - Hume David (1711-1776) (306) - Husserl Edmund (1859-1938) 
James William (1842-1910) (307) - Jaspers Karl (1883-1969) (307) - Jung 
Karl Gustav (1875-1961) (308) 


451 


308 
311 


317 


328 


331 


348 
348 
349 
349 


364 
364 


452 


Kant Immanuel (1724-1804) (308) - Kautsky Karl (1854-1939) (309) - 
Kierkegaard Séren (1813-1855) (3/0) - Korsch Karl (1886-1961) (31/1) 
Labriola Antonio (1843-1904) (3/1) - Leibniz Gottfried Wilhelm (1646- 
1716) (3/1) - Lenin Nikolay (1870-1924) (3/2) - ‘Lessing Gotthold (1729- 
1781) (313) - Lévinas Emmanuel (1906) (313) - Lévi-Strauss Claude 
(1908) (3/4) - Lévy Bernard-Henry (1949) (315) - Locke John (1632-1704) 
(315) - Lotze Hermann (1817-1881) (3/6) - Luk&cs Gyòrgy (1885-1971) 
Gio - Lutero Martin (1483-1546) (3/6) Luxemburg Rosa (1870-1919) 
Malebranche Nicolas (1638-1715) (3/7) - Mao Tse-tung (1893-1976) (318) 
- Marcel Gabriel (1889-1975) (318) - Marcuse Herbert (1898-1979) (319) - 
Maritain Jacques (1882-1973) (320) - Marx Karl (1818-1883) (320) - Mer. 
leau-Ponty Maurice (1908-1961) (321) - Mill John Stuart (1806-1873) (321) 
- Mounier Emmanuel (1905-1950) (322) 

Nietzsche Friedrich (1844-1900) (322) 

Occam (di) Guglielmo (1290-1349) (323) 

Parmenide {I metà del V sec. a.C.) (324) - Pascal Blaise (1623-1662) (324) 
- Peirce Charles Sanders (1839-1914) (325) - Piaget Jean (1896-1980) (325) 
- Pitagora (571-497 a.C.) (326) - Platone (427-347 a.C.) (326) - Plotino (205- 
270) (327) - Popper Karl Raimund {1902) (327) - Protagora (490 morto 
tra il 410 e il 400 a.C.) (328 

Renouvier Charles (1815-1903) (328) - Rickert Heinrich (1863-1936) (329) 
- Ricoeur Paul (1913) (329) - Rosmini Antonio (1797-1855) (330) - Rous- 
seau Jean-Jacques (1712-1778) (330) - Russell Bertrand (1872-1970) (331) 
Saint-Simon Claude Henry de (1760-1825) (33/1) - Santayana George 
(1863-1952) (332) - Sartre Jean-Paul (1905-1980) (332) - Scheler Max (1874- 
1928) (333) - Schelling Friedrich Wilhelm (1775-1854) (334) - Schlegel 
Friedrich (1772-1829) (334) - Schleiermacher Friedrich Daniel Ernst 
(1768-1834) (335) - Schopenhauer Arthur (1788-1860) (335) - Scoto Duns 
(1265-1308) (336) - Seneca Lucio Anneo (4 a.C.-65) (336) - Socrate (469- 
399 a.C.) (337) - Spencer Herbert (1820-1903) (337) - Spinoza Baruc 
(1632-1677) (338) - Spirito Ugo (1896-1979) (338) - Stalin (1879. 1953) (339) 
- Stein Edith (1891-1942) (339) - Suarez Francisco (1548-1617) (340) 
Talete (624-562 a.C.) (340) - Telesio Bernardino (1509-1588) (340) - Tom- 
maso D'Aquino (1225-1274) (341) 

Vico Gianbattista (1668-1744) (342) - Voltaire (1694-1778) (343) 
Whitehead Alfred North (1861-1947) (344) - Wittgenstein Ludwig {1889- 
1952) (345) - Wolff Christian (1679-1754) (345) 

Zenone (336-274 a.C.) (346) 


PARTE QUARTA: GUIDA ALLA LETTURA DI AL- 
CUNE OPERE DI FILOSOFIA 


. « IL FEDONE » - PLATONE 
. Ambientazione storica dell’opera 
. Il dialogo, metodo dell’opera 


. Divisione e sintesi dell’opera 


Prima parte: 1. Introduzione (350) - 2. Immortalità dell'anima (351) 
- 3. Argomenti a favore dell'immortalità dell'anima (353) - 4. Metem- 
psicosi (355) - Intermezzo (356) - Seconda parte: 1. Le obiezioni di 
Simmia e Cebete (357) - 2. Risposta di Socrate alle obiezioni di Sim- 
mia e Cebete (358) - 3. Conclusione (36/1) - 4. Il mito deile anime 
dopo la morte (361) - 5. Figura e dimensione della terra (362) - 6. La 
morte di Socrate (362) 


W N re bai 


II. IL « DISCORSO SUL METODO » - CARTESIO 
1. Origine dell’opera 


366 2. Divisione e sintesi dell’opera 
Prima parte: L'esperienza scolastica di Cartesio e la scoperta della 
necessità di un metodo rigoroso (367) - 1. Necessità del metodo 
(367) - 2. La storia della propria educazione e l'utilità dello studio 
delle materie scolastiche (367) - 3. Lo studio del mondo attraverso 
i viaggi (367) - 4. Lo studio di se stesso (368) - Seconda parte: La 
scoperta del nuovo metodo e le sue regole principali (368) - 1. Am- 
bientazione (368) - 2. Prima considerazione (368) - 3. Seconda con- 
siderazione (368) - 4. Ammonimento (369) - 5. Decisione di procedere 
alla ricerca di un nuovo metodo, essendo la logica e la matematica 
metodi insufficienti (369) - 6. Le regole del nuovo metodo (369) - 
7. Fecondità del nuovo metodo (369) - 8. Applicazione del nuovo 
metodo alla matematica (370) - 9. Primi risultati (370) - 10. Appli- 
cazione del nuovo metodo alla filosofia (370) - Terza parte: Le mas- 
sime della morale provvisoria e l'esercizio del metodo (370) . 1. Ne- 
cessità di una morale provvisoria {370) - 2. I principi della morale 
provvisoria :((37/) - 3. Rassegna delle varie azioni per scegliere la 
migliore (371) - 4. Esercizio del metodo viaggiando e studiando 
(371) - Quarta parte; I due principi fondamentali della metafisica: 
il cogito e l’esistenza di Dio (372) - 1. Il dubbio metodico (372) - 
2.La prima verità indubitabile: il « cogito ergo sum » (373) - 3. L’es- 
senza dell’uomo consiste nel pensiero (374) - 4. Il criterio di verità: 
chiarezza e distinzione (374) - 5. Dimostrazione dell’esistenza di Dio 
(375) - 6. Funzione psicologica del’esistenza di Dio (376) - Quinta 
parte: Verità di ordine fisico - Natura dell'anima umana (376) - 
1. Il corpo degli animali e dell'uomo (376) * 2. Natura dell'anima 
Ga Sesta parte: Ragioni della mancata pubblicazione de « Il 
ondo » 


379 III. « LA MISSIONE DEL DOTTO » - \FICHTE 


1. Origine e importanza dell’opera (379) - 2. Divisione e sintesi del- 
l'opera (380) - Prima lezione: La missione dell’uomo in sé - 1. Intro. 
duzione (380) - 2. Natura e missione dell'uomo in se stesso (380) - 
3. La legge morale dell'uomo considerato in se stesso (381) - 4. Il 
fine ultimo, il sommo bene, la perfezione (381) - Seconda lezione: 
La missione dell'uomo in società - 1. Introduzione (382) - 2. Esisten- 
za della società (382) - 3. Il criterio per distinguere gli esseri ragio- 
nevoli dagli esseri privi di ragione (382) - 4. Società e stato (383) - 
5. Fine e missione della società (383) - 6. La morale sociale (384) - 
7. Il fine ultimo e la missione dell’uomo nella società (384) - 8. L’edu- 
cazione alla socievolezza (384) - Terza lezione: La distinzione tra 
gli stati sociali - 1. Introduzione (384) - 2. La diseguaglianza tra gli 
uomini (385) - 3. La scelta dello stato (385) - 4. La scelta dello stato 
non è obbligatoria, ma libera (385) - 5. La partecipazione al perfe- 
zicnamento dell'umanità assicura come premio l'immortalità (386) 
- Quarta lezione: La missione del dotto - 1. Introduzione (387) - 2. 
‘La società perfetta richiede lo stato (la professione) del dotto (387) 
- 3. Definizione del dotto (387) - 4. La missione del dotto (388) - 5. La 
morale del dotto (La morale professionale) (388) - Quinta lezione: 
Critica delle affermazioni di Rousseau intorno all’influsso delle 
arti e delle scienze sopra la felicità dell'uomo - 1. Introduzione (389) 
- 2. L'errore di Rousseau (389) - 3. Critica dell'errore di Rousseau 


(389) 
392 IV. IL « MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA » - 
MARX-ENGELS 
392 1. Origine dell'opera 
393 2. Divisione e sintesi dell’opera 


Introduzione - Prima parte: Borghesi e proletari (393) - Seconda 
parte: Proletari e comunisti (395) - Terza parte: Letteratura socia- 


453 


398 
398 
398 
400 


415 


454 


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lista e comunista (396) - Quarta parte: Posizione dei comunisti di 
fronte ai diversi partiti di opposizione (396) 


. « INTRODUZIONE ALLA METAFISICA » - HEIDEGGER 


Premessa 
Origine e obiettivi dell’opera 


. Divisione e sintesi dell’opera 


Cap. I: La domanda metafisica fondamentale - 1. La domanda 
metafisica fondamentale (400) - 2. Caratteristiche della filosofia 
(400) - 3. Oggetto iniziale della filosofia e della metafisica (401) - 
4. Il ricominciamento della filosofia (401) - 5. Svolgimento della 
domanda fondamentale (401) - 6. La differenza ontologica tra es- 
sente ed essere (402) - 7. La ripetizione del cominciamento, supe- 
rando gli errori della ontologia (402) - 8. Urgenza del ricomincia- 
mento (403) - Cap. II: Sulla grammatica e sulla etimologia della 
parola « essere » - 1. Condizioni preliminari all'esame grammaticale 
ed etimologico (403) - 2. La grammatica della parola « essere » 
(403) - 3. Etimologia della parola « essere » (404) - 4. Questioni pen- 
denti (404) - Cap. III: La domanda sull’essenza dell'essere - 1. La 
strategia da seguire per determinare l'essenza dell’essere (405) - 
2. Il significato della parola « essere » (405) - 3. Accertamento della 
conoscenza dell'essere (405) - 4. Importanza e valore della compren- 
sione dell'essere (406) - 5. La filosofia come accesso all'essere (406) 
- 6. L'orizzonte del senso dell’essere (406) - Cap. IV. La limitazione 
dell'essere - 1. Essere e divenire (407) - 2. Essere e apparenza (407) - 
3. Essere e pensare (408) - 4. Essere e dovere (41/0) - Alcune osserva- 
zioni intorno alla « Metafisica » di Heidegger. 


PARTE QUINTA: GLOSSARIO DEI PRINCIPALI 


TERMINI FILOSOFICI 


Questa quarta edizione di Introduzione alla filosofia esce completamen- 
te rinnovata ed ampliata. Essa è stata anche aggiornata dal punto di vi- 
sta didattico, secondo i criteri del Corso di storia della filosofia (in tre 
volumi) dello stesso autore, divenendo così uno strumento vivo di ri- 
cerca e di riflessione. 


Nella prima parte del volume sono trattati: il problema logico, gnoseo- 
logico, epistemologico, linguistico, cosmologico, antropologico, meta- 
fisico, religioso, etico, pedagogico, politico e sociale, estetico, storico, 
culturale e assiologico (o dei valori). 


L'autore, noto studioso di problemi di filosofia e chiaro divulgatore, illu- 
stra le origini e gli sviluppi storici di ogni problema, le soluzioni pro- 
spettate dai vari filosofi e, infine, il loro possibile sviluppo. Si tratta di 
«panoramiche essenziali, introduzioni in parte informative ed in parte 
suggestive e stimolanti ad uno studio più approfondito». 


Nella seconda parte vengono presentati, nei loro aspetti fondamentali, i 
più importanti sistemi (o scuole) filosofici. Di ogni sistema sono presen- 
tati: il fondatore, le dottrine principali e i maggiori esponenti. 


Nella terza parte sono raccolte, in ordine alfabetico, delle schede bio- 
bibliografiche che di ogni filosofo (dagli antichi greci ai contemporanei) 
e scuola, informano sulla vita, sulle opere e, per sommi capi, sul pen- 
siero. 


La quarta parte contiene una guida accurata e critica alla lettura di ope- 
re fondamentali per la storia della filosofia: Fedone di Platone; Discorso 
sul metodo di Cartesio; La missione del dotto di Fichte, Manifesto del 
partito comunista di Karl Marx e Friedrich Engels e Introduzione alla 
metafisica di Martin Heidegger. 


Infine, una quinta parte contiene un «glossario» dei principali termini fi- 
losofici. 


L'opera, data la sua chiarezza espositiva, oltre che come moderno testo 
scolastico, è utile per ogni persona di cultura che desidera approfondi- 
re la conoscenza della filosofia; essa può essere consultata come una 
piccola enciclopedia filosofica. 


Questo volume, sprovvisto del talloncino a 
fronte, è da considerarsi copia di SAGGIO- 
OMAGGIO esente da |.V.A. (D.P.R. n. 24, 
art. 2 sub d) ed esonerato dalla Bolla d'ac- 
compagnamento (D.P.R. 627, art. 4) e come 
tale non può essere messo in commercio L. 25.000 


ISBN 88-7030-801-4 


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