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Monday, March 26, 2012

Pertile creates the title role in Mascagni's "Nerone" (1935) -- aria

Speranza

NERONE, DALLA “COMMEDIA” DI PIETRO COSSA
TRE ATTI (QUATTRO QUADRI) DI GIOVANNI TARGIONI–TOZZETTI
MUSICA DI PIETRO MASCAGNI
LIVORNO ARTI GRAFICHE BELFORTE 1935-XIII Copyright MCMXXXIV by Pietro Mascagni, Roma

PERSONAGGI



CLAUDIO CESARE NERONE (tenore) . . . . . . . . . . Aureliano Pertile.
ATTE liberta (Soprano)
ÈGLOGE danzatrice greca (Soprano)
MENÈCRATE commediante, compagno di Nerone (Baritono)
CLIVIO RUFO Principe del Senato ( Basso)
VINÌCIO Prefetto del Pretorio (Baritono)
ICÈLO centurione (Tenore )
FAÒNTE (Tenore)
EPAFRODÌTO liberti di Nerone (Baritono)
BABÌLIO astrologo (Basso)
MÙCRONE vecchio gladiatore (Baritono)
NÈVIO mimo (Tenore)
PETRÒNIO vecchio gladiatore (Baritono)
EULÒGIO mercante di schiavi (Basso)
UN PASTORE (Tenore)
CORO fanciulle greche, patrizi, senatori, pretoriani, liberte, liberti, popolo.
COMPARSE una schiava d'Etiopia, legionari, schiave, schiavi, e suonatrici di flauto e cetra.

L'azione ha luogo in Roma.

La prima esecuzione ha avuto luogo il 16 gennaio 1935–XIII al Teatro alla Scala di Milano


ATTO PRIMO. Una taverna nella Suburra. Alcune tavole rozze e panche. – È notte.

SCENA I. Mucrone e la schiava

MUCRONE (sull'uscio della taverna)

---> Eccola là, l'orribile cometa...
di carestia presagio...
(rientrando, alla schiava)
Già manca il pane a Roma...
Che fai lì, schiava?
5Mummia del tuo paese,
scendi nel sotterraneo
a ben disporre le anfore... Sii cauta!
(La schiava prende un lume che arde sopra una tavola ed esce. Mucrone torna sull'uscio)
Silenzio!... Vie deserte...
Che tutta Roma sia
10morta?
(rientra)
Chiederò ai dadi
la sorte che m'attende.
(siede e gioca da sé con i dadi)

SCENA II. Nevio, Petronio, Eulogio e detto

PETRONIO

Taverniere,
da bere!
MUCRONE

(alzandosi ossequioso)
A voi salute,
degni quiriti!
PETRONIO

A te l'augurio è vano:
sei forte, grasso e sano!
NEVIO

Che il bicchiere sia colmo!
EULOGIO

5Possa il tuo Cécubo
fugar la noia,
e nell'ebbrezza trovino conforto
i nostri mali
(ad un cenno di Mucrone, la schiava reca l'anfora e Mucrone riempie le tazze)
NEVIO

(a Eulogio)
Di che mali ti lagni? Tu non sei
10che un mercante di schiavi...
EULOGIO

E me ne vanto!
Ma, pur vendendo schiavi, ho i miei dolori;
[p. 9]

e temo già, se m'hanno detto il vero,
che presto, ahimé!, dovrò cambiar mestiere.
MUCRONE

(Di tanto in tanto, entrano nella taverna, a piccoli gruppi o isolatamente, altri bevitori, che siedono alle diverse tavole - Mucrone e la schiava servono loro da bere)
Lontano e incerto è l'avvenire...
15Intanto bevi e non pensare al poi.
NEVIO

Ah, ma eventi solenni aspetta Roma,
e già la plebe s'agita fidente!
PETRONIO

Lo credi?... Illuso!
E puoi pensare
20che nuove sorgano
leggi, a risollevare questa plebe
tanto trista, affamata, e sempre oppressa?
NEVIO

Io lo penso e lo spero...
per il popolo nostro...
25per questa folla senza nome...
che sogna e lacrima ed aspetta
con ingenua fiducia che l'avvento
si maturi d'un'altra età.
EULOGIO

(mormorando)
Parole!
[p. 10]

NEVIO

I segni sono certi.
30L'antica Roma e Cesare
sono dileguate larve.
(pausa)
Come si può più vivere?... Sentite...
la tirannia, sistema...
vergogna, ozio, catene...
35ogni virtù derisa...
Sui rostri abbandonati
regna il vile silenzio
che i vivi ai morti uguaglia...
Sepolcro tetro è l'Urbe!
(pausa)
40Chi può dalla rovina
salvare Roma e il mondo?
Forse l'indegno successor dei Cesari,
il feroce tiranno, l'istrione,
il matricida,
45briaco imperatore?
EULOGIO

(brontolando)
Che tanfo di carnefice!
NEVIO

(con disprezzo)
Che lezzo di paura...
(corre a chiudere la porta e torna subito al tavolo)
Sentite ancora e prestatemi fede.
(Tutti, anche i bevitori delle altre tavole tendono l'orecchio alle parole di Nevio)
Una legge ha lasciato quel Giudeo
[p. 11]

50che affisso in croce
morì sotto Tiberio.
(Mucrone fa cenno alla schiava di andarsene)
Giù nelle catacombe
ogni notte, si predica
questa legge soave.
55Gli adepti son legioni,
già il trionfo è vicino.
Le turbe vedo insorgere,
le turbe vedo vincere,
perché le spinge un fato,
60perché le infiamma un nome: Cristo!
(Si alzano in piedi, con le braccia levate; anche i bevitori delle altre tavole. Il solo Eulogio resta seduto e non prende parte alla invocazione)
PETRONIO

Cristo!
TUTTI

Cristo risorto!
MUCRONE

D'ogni anima Signore!...
NEVIO

D'ogni pena conforto!...
TUTTI

Oh Redentore!
UN PASTORE

(Dal vicolo della Suburra)
65Amanti, nei gorghi
del mare di Saffo
singhiozza una voce...
[p. 12]

(I bevitori subitamente tornano a sedersi in silenzio)
EULOGIO

(parlando a se stesso)
Ecco la legge eterna: amore e morte!
UN PASTORE

(guidando le sue pecore, passa per il vicolo, scompare)
Da Leucade invoca
70la voce: – Faone...
spergiuro Faone...
SCENA III
Egloge e detti

EGLOGE

(entra correndo, spaurita)
Al soccorso!... M'inseguono...
PETRONIO

(alzandosi)
Che c'è?
NEVIO

(alzandosi)
Una donna!
MUCRONE

(accorrendo)
Che avvenne?
EGLOGE

Gente, sono
perduta... Aiuto!
MUCRONE

Calmati!
NEVIO

Qui stai
fra cittadini...
[p. 13]

PETRONIO

(a Egloge)
Ma chi sono?
EGLOGE

Due
5schiavi, che mi contesero la via...
Ah, m'inseguono ancora! Eccoli!... Guarda!
SCENA IV
Nerone, Menecrate (in veste di schiavi) e detti
MENECRATE

Col suo volo, la colomba
è tornata al proprio nido.
NERONE

Ora certo non ci sfugge...
Sarà facile ghermirla.
NEVIO

(a Menecrate, con forza)
5Guai a te se a questa donna
t'avvicini d'un sol passo...
MENECRATE

A chi dici, prepotente?
NEVIO

A te, cane!
NERONE

(afferrando per il collo Nevio)
Ora t'acconcio...
(volgendosi verso gli altri)
Tutti voi, canaglie, sfido!
[p. 14]

PETRONIO

(pronto)
10Io la lotta accetto!
NERONE

(lascia Nevio e si lancia verso Petronio)
A me!
(si abbrancano. I bevitori si alzano e fanno cerchio intorno ai due lottatori)
MENECRATE

Maledetto tafferuglio!
NERONE

(dopo una breve lotta, cade con le spalle a terra)
Per i Numi dell'Averno!
(orgoglioso)
Atterrato ho il grande atleta!
MENECRATE

(intervenendo con energia)
Ferma!... lascialo... è Nerone!
TUTTI

(spaventati, si ritraggono)
15È Nerone!
EGLOGE

Lui!
PETRONIO

(sbigottito)
Nerone!
EULOGIO

(a Petronio)
Sciagurato, sei perduto!
(silenzio)
NERONE

(rialzandosi)
Sì, Nerone son io! Nè tal sorpresa
è per voi molto grata, se argomento
[p. 15]

della paura che v'imbianca il viso.
(I bevitori, meno Nevio, Petronio, ed Eulogio, prudentemente escono dalla taverna ad uno ad uno e ad intervalli)
20Al mio cospetto vi sentite rei
di lesa maestà. Ma questa notte
vogliamo esser clementi e perdoniamo!
MENECRATE

E ai malcontenti piace d'inventare
che Nerone è crudele!
NERONE

(a Petronio)
25A te, felice vecchio,
per lode, basti la memoria
d'avermi vinto.
NEVIO

(avanzando fieramente incontro a Nerone)
Ben altre sconfitte
avrai, Nerone.
NERONE

(sorridendo)
Ah! Ah! Parla l'oracolo!
NEVIO

(con atteggiamento audace)
Io voglio dirti che son troppe ormai
30le infamie che commetti nei palagi
patrizî, e quelle che infinite fanno,
in tuo nome, i tuoi sgherri nei tugurî
della plebe. E non tremi, Imperatore?!
Ma il pianto che si versa nelle case
35degli oppressi, diventa odio, e dall'odio
poi nasce il giorno del final castigo.
[p. 16]

NERONE

(che lo ha ascoltato attentamente)
Bravo! Declami bene e hai bella voce...
(a Menecrate)
Un vero artista!
(a Nevio)
T'apro la mia casa
come a compagno. Anch'io sono un artista.
40C'intenderemo...
(agli altri)
Ma l'umida notte
– come dice Virgilio – è ormai profonda.
Ite, quiriti, fra le vostre mura.
(improvvisamente ricordandosi)
Ma dov'è mai la bella fuggitiva?...
(a Egloge)
Ti nascondi. Perché?... Lascia il timore...
(a Menecrate)
45Menecrate, t'affido la fanciulla...
Conducila al palazzo e che le schiave
le dien ristoro.
EULOGIO

(saluta Nerone con enfasi)
A Cesare salute!
NERONE

(a Menecrate)
E chi è costui?
MENECRATE

È un mercante di schiavi...
50Egli t'aiuta a sostener l'Impero!
NERONE

Ten va', ed accompagna la fanciulla...
ma torna...
MENECRATE

Sta' sicuro.
(esce conducendo Egloge. Anche Nevio e Petronio escono, senza salutare Nerone)
[p. 17]

SCENA V
Nerone e Mucrone

NERONE

In quel tuo pingue corpo riconosco
il taverniere. Hai ricca la cantina?
MUCRONE

Ho del Falerno di cent'anni!
NERONE

Portalo!
(Mucrone esce frettoloso. Nerone si accascia sopra una panca)
Io son prostrato! Ho bisogno di pace!
5Trovo un conforto sol nella taverna.
MUCRONE

(rientrando con un'anfora)
Ecco il Falerno.
NERONE

Versa e bevi.
MUCRONE

(mescendo)
Quale
onore!
NERONE

Onor?!... Ciò che tu chiami onore,
chiamo prudenza...
(Mucrone beve. Nerone, guarda fisso il taverniere che comincia ad impaurirsi)
Hai tu sempre tranquillo
il sonno?
[p. 18]

MUCRONE

La fatica lo prepara.
10Dormo tranquillo.
NERONE

(con uno scatto subitaneo)
Dormi, traditore,
e dai ricetto nella tua taverna
ai nemici di Cesare... Furfante!
MUCRONE

No!... Giuro.
NERONE

Taci!... Va'!
(lo scaccia violentemente e ride della sua paura)
SCENA VI
Nerone poi Atte
NERONE

(si avvicina alla tavola e lentamente si versa da bere)
Da questo nappo,
come dal labbro d'una cara donna,
a me venga l'oblio d'ogni fastidio.
(Atte entra inosservata e resta dritta dietro a Nerone)
È il maggior dei poeti il nappo pieno!
Oh, vieni, liquida
5porpora, vieni...
Scendimi in petto
festosa... arridimi!
(beve dopo ciascuna strofa)
[p. 19]

ATTE

Ecco Cesare divo imperatore!
NERONE

Oh vieni, dammi
10la viva ebbrezza
che nelle vene
l'ardor mi susciti!
ATTE

La taverna è la casa di Nerone.
NERONE

Ahimè, la Morte
15gelida viene...
godiamo l'ora
che fugge rapida.
ATTE

Egli pensa alla morte ed ha trent'anni!
NERONE

Veloci filano,
20le Parche, i nostri
stami vitali...
Falerno, allietami!
ATTE

Solo nel vino annega i suoi rimorsi.
[p. 20]

NERONE

Nel nappo ride
25la giovinezza
eterna: vieni,
pur io son giovane!
ATTE

Giovinezza vissuta turpemente!
NERONE

Su dalla pàtera
30sorge ed invita
rosea la bocca
di greca vergine!
ATTE

Sogna baci d'etère e scorda Roma!
NERONE

(già ebbro)
Care parole
35dimmi, carezze
chiedimi, baci
d'amore innumeri!
ATTE

Voti e pensieri d'una mente inferma.
NERONE

Sei più di Venere
40bella, più bianca
sei di Giunone,
d'Ebe più tenera...
ATTE

Canta l'Eliso ed ha nel cor l'Averno!
NERONE

Sorgon dal nettare
45glorie, memorie...
Roma mi appare
divina, splendida.
ATTE

Ah, se Roma soltanto avesse in core!
NERONE

(con esaltazione)
Oh, vieni, liquida
50porpora, vieni...
l'estasi dammi
d'amor... Avvampami!
(scorgendo Atte)
Atte, sei tu?... Che fai lì immota?
ATTE

Ascolto.
NERONE

E non mi lodi?
ATTE

Io ti compiango.
NERONE

(scrollando le spalle)
Ed io...
(porgendo la coppa)
55io t'offro questa tazza...
[p. 22]

ATTE

Ancor t'illudi
di potere nel vin dimenticare
le cure ed i perigli dello Stato?
Nerone, ascolta ciò che vuoi obliare!
Non sei tu forse il successor dei Cesari?
60Devi ascoltarmi!... Già i Germani oppressi,
ma ancor non vinti, si accingono a nuove
guerre. Galli e Britanni sono uniti
nell'odio stesso del romano nome.
Galba si appresta a muovere su Roma.
65A sì gravi minacce, aggiungi i tuoi
eserciti rissosi e malcontenti;
e questa plebe che ti sta d'intorno,
piena d'odio e di fame... E tu, Nerone,
che fai?... Come provvedi alla ruina
70che ti sovrasta? Bevi! canti e bevi...
Va', fanciullo ubriaco... Vuoi vedere
l'Imperio tuo?...
(toglie dalla mano di Nerone la coppa e la getta a terra con violenza)
Lo guarda nei frantumi
di questa tazza!
NERONE

(irritato)
Basta coi rimbrotti!
Io sono stanco della tua tutela...
ATTE

(sorpresa)
(Menecrate, che vigila nella strada, si affaccia alla porta di tanto in tanto)
75Ah, mi parli così?
[p. 23]

NERONE

Perché stupirne?
(con semplicità)
Il vero emerge dal Falerno.
Tu,
(con rabbia repressa)
benchè odiosa, eserciti su me
un dominio...
(Atte sorride)
Tu ridi?...
(con voce cupa)
Bada! ancora
non ho potuto ucciderti!
ATTE

(reagendo, con vigore)
Malnato!
80E sei sicuro che non sorga alcuno
che possa uccider te?
NERONE

(impaurito)
Che dici mai?
Per Giove! tu potresti...
(gridando)
Olà, soldati!...
Menecrate...!
ATTE

Codardo!
NERONE

E niuno m'ode...
(barcolla)
La terra mi si muove sotto i piedi...
85Pretoriani!... Menecrate!...
(cade, vinto dall'ebbrezza)
ATTE

(con profondo disprezzo)
Codardo!
[p. 24]

SCENA VII
Menecrate, Vinicio, e detti; poi i pretoriani

MENECRATE

(accorrendo con Vinicio)
Feci venir Vinicio. Una coorte
di pretoriani
circonderà l'imperial lettiga:
ivi Nerone
5nasconderà l'ebbrezza... e la paura.
I PRETORIANI

(entrando con una ricca portantina)
Gloria a Nerone!
–... al divo Imperatore!
– Salve!
– Gloria!
MENECRATE

(a Vinicio)
Bisogna sostenerlo!
ATTE

E l'han chiamato Dio!
I PRETORIANI ed il POPOLO

(Il popolo, svegliato all'alba dall'insolito rumore, si precipita nella strada ed invade la taverna per vedere Nerone. Tanto i pretoriani, quanto il popolo portano delle faci accese. Mucrone entra seguito dalla schiava)
– Gloria a Nerone! – al divo Imperatore!
[p. 25]

(Menecrate e Vinicio alzano Nerone inerte e lo adagiano nella portantina. I pretoriani escono trasportando e circondando la lettiga. Il popolo li segue. Ultima, esce Atte, accompagnata da Vinicio e Menecrate il quale, allontanandosi getta sul tavolo delle monete)
10Cesare Augusto
veglia su Roma!
Vittorie e glorie!
per l'alma Roma!
Gli Dei proteggano
15Nerone e Roma!... Roma!... Roma!... Roma!...
FINE DELL'ATTO PRIMO
[p. 27]

ATTO SECONDO
Una grande terrazza fiorita nella Domus aurea, dalla quale si domina l'Urbe - A sinistra una statua di Venere, e altre statue intorno di divinità e di eroi – A destra il seggio di Nerone.

SCENA I
Nerone, poi Menecrate

NERONE

(cantando un passo dell' "Edipo re" di Sofocle)
«Possa la Morte cogliere il pastore
che mi tolse dal monte e sciolse i nodi
che mi teneano i piedi imprigionati...»
MENECRATE

(entrando)
Plausi e corone a Te, sommo cantore!
5Concedimi perdono se, cercando
Cesare Augusto, m'è forza interrompere
l'artista incomparabile!
NERONE

(accigliato)
Basta!... Che vuoi?... Su. Parla!
[p. 28]

MENECRATE

(sottomesso)
Già s'approssima il coro
10delle greche fanciulle,
per cantar di Giocasta.
NERONE

(rasserenato)
Noi guideremo e ascolteremo il coro!
MENECRATE

(cambiando tono)
Babilio, il vecchio astrologo,
e la giovane greca
15che mi affidasti, attendono.
Quale dei due desideri
prima veder?
NERONE

(dopo un istante di riflessione)
L'astrologo!
MENECRATE

(maravigliato)
Giorno nefasto è questo!
NERONE

Voglio saper che cosa sa predirmi...
20Non amo questi oracoli barbuti!...
(pausa)
Se condurrò Babilio
ad ammirare Roma,
ad un mio cenno, abbraccialo, sollevalo...
e giù lo scaraventa!
25...Che ne pensi, Menecrate?
MENECRATE

(ridendo)
Scherzo degno di te!
(esce)
[p. 29]

NERONE

(seguitando a cantare i versi di Sofocle)
«Chi mi serbò alla vita e all'ire atroci
delle Furie? Per quale ignota colpa
mi sono nemici, ahimè, tutti gli Dei?...»
(commentando)
30Quale tragedia si addensò sul capo
d'Edipo!... I nostri casi, in suo confronto,
degni non son del coturno di Sofocle,
ma del socco di Plauto!
SCENA II
Nerone, Babilio, Menecrate

BABILIO

(entra seguito da Menecrate)
Ti sien propizi i Numi,
o Claudio!
NERONE

Propizie
ho le coorti... Bastano!
BABILIO

(severo)
T'inganni; contro il fato
5forza umana non vale.
NERONE

Svelami il tuo presagio
[p. 30]

BABILIO

La nefasta cometa
che or ci splende sul capo, è la medesima
che rifulse nel cielo
10quanto fu spento il divo Giulio Cesare!...
NERONE

È la medesima?...
Ne puoi far fede?
BABILIO

Certo!...
Paventa del dimani... il tempo
è tenebroso!
NERONE

(conducendo Babilio alla balaustra)
Eppure guarda;
15risplende il sole maestoso
su i marmi dell'eterna Roma...
(Menecrate a un cenno di Nerone, abbraccia Babilio)
MENECRATE

(a Babilio)
Il tuo cor che ti dice in questo istante?
BABILIO

(con un grido)
Ci salvino gli Dei!
NERONE

(insospettito)
Che parli?
(fa cenno a Menecrate di lasciarlo)
BABILIO

Siamo sul più triste punto
20di nostra vita! Io rendo senza pena
il mio corpo alla terra... ma per te
tremo!
[p. 31]

NERONE

(impaurito)
Per me?
BABILIO

Sorride a te, Nerone,
la giovinezza. Ma il turbine schianta
25l'albero in fiore e il tronco disseccato...
Alla mia si congiunge la tua sorte!
NERONE

(con terrore)
Spiegati!
BABILIO

Tu morrai,
Nerone, un'ora dopo la mia morte!
NERONE

(abbracciando Babilio)
Caro Babilio, abbracciami! Ti giuro
30che la tua vita sempre mi fu cara
più della mia... Disponi di Nerone.
BABILIO

(con alterigia)
Il saggio sprezza i doni dei potenti...
nulla ti chiesi!
NERONE

Io tutto ti darò...
(a Menecrate)
Menecrate, consegnalo
35ai pretoriani, ché lo guardin bene
ed abbian cura della sua persona.
BABILIO

Mi metti dunque in carcere?
[p. 32]

NERONE

Non ti piace restar in casa mia?
BABILIO

Carcere anch'essa!... Ma di ciò mi rido...
40Ho libero il pensiero...
Cesare, ti saluto!
NERONE

(a Menecrate)
Va', lo segui...
e manda qui la giovinetta greca.
MENECRATE

(andadosene)
Della sua furberia solo è maggiore
la tua paura!
NERONE

45La paura? È meglio
assicurarsi... Chi sa? forse corrono
segrete intese fra le stelle e noi...
Uomini ed astri son misteri!
SCENA III
Egloge, Nerone

(Egloge si presenta timidamente)
NERONE

Entra, fanciulla... Ieri
ti vidi alla taverna e mi piacesti.
Il nome tuo?
[p. 33]

EGLOGE

(avanzando sorridente)
Mi chiamano
Egloge.
NERONE

Schiava?
EGLOGE

Sì.
NERONE

(facendola sedere accanto a sè e carezzandola)
La patria tua?
EGLOGE

5Io nacqui in Grecia.
NERONE

Almo paese, dove tutto è bello,
dai poemi d'Omero al Partenone.
Fin Leonida re coi suoi trecento,
morendo alle Termopili,
10creava la più bella
delle battaglie!
Sai chi sono?
EGLOGE

(sorridendo)

Sei
l'imperatore... Nerone...
NERONE

(maravagliato)
E sorridi?
[p. 34]

EGLOGE

Sorrido sempre!
NERONE

(minaccioso)
Sei dinnanzi a Nerone,
15e non tremi?
EGLOGE

(sempre sorridendo)
Perché dovrei tremare?
Un tuo cenno può togliermi la vita...
Ma che cos'è la vita, imperatore?
Io voglio sempre ridere e danzare...
(voluttuosa nella voce e nel gesto)
20Danzo notte e dì...
Rapido è il mio piè...
Arde il fuoco in me...
Sempre lieta son...
Io non so il dolor...
25O mio sogno d'or...


Come una rondine son...
Niun può arrestare il mio vol...
Non ha confini il mio ciel...
Danzo baciata dal sol...
30Son come l'alba d'april...
Amo il profumo dei fior...
Cerco la luce e il calor...
Ridon le Càriti a me!
[p. 35]

Danzo... danzo... danzo...
35Ma a poco a poco il ritmo
si fa più lento...
e beata m'addormento!
(con abbandono)
NERONE

(affascinato)
Non sei più schiava.
EGLOGE

Libera?... Son libera!
NERONE

Più che libera... sei imperatrice...
40imperatrice del mio cor!
EGLOGE

Son libera!
NERONE

(commosso, attira a sè Egloge e teneramente l'accarezza)
Egloge, o tutta bella, o fior purissimo,
t'amo! Le care braccia mi recingano
fervidamente, e dien le labbra rosee,
col bacio, l'estasi!
45Io, nel fulgore dei tuoi occhi ceruli,
dove tutto risplende il ciel dell'Ellade,
mi specchierò... Non sai qual nuovo fremito
mi strugge l'anima?
[p. 36]

È una festa di voli: già le garrule
50rondini han fatto il nido: all'aria tepida,
tra i fiori, al sole, la tua grazia effondesi,
pallida Venere!
EGLOGE

(con estasi)
Com'è bello l'amor! Che nuove e tenere
cose sai dire... Ancora, ancora, ancora parlami...
55la tua voce m'esalta... Ancor ripetimi
che m'ami... baciami!...
...Or s'acqueta il mio volo! La tua piccola
rondine cerca un nido... O divo, prendimi...
son tua per sempre... tua col cuore e l'anima,
60pallida Venere!
NERONE

(con entusiasmo)
Ah, tutta la mia gloria,
tutte le mie corone,
se potessi eternare
quest'ora
65sublime
d'amore!
EGLOGE

Amore!
EGLOGE e NERONE

Amor!
[p. 37]

SCENA IV
Faonte, Nerone, Egloge, poi le fanciulle greche

FAONTE

(entrando a Nerone)
Son le greche fanciulle.
NERONE

(sciogliendosi da Egloge)
Sofocle già m'aspetta.
EGLOGE

(corre ad abbracciare la statua di Venere)
A te Venere Iddia,
d'ogni beltà signora,
5l'anima mia s'inchina!
(Entra lo stuolo delle fanciulle greche, che lentamente traversano la scena)
EGLOGE

O Anadiomène, di mirti e gigli



sempre l'altare ti adornerò.
Diva dagli occhi viola accogli
benigna i voti che innalzo a te!...



10Amo con tutta l'anima mia...
fammi riamata di eguale amor! LE FANCIULLE GRECHE

O luminosi margini dell'Ellade
cui mare e cielo arridono,
date le rose e gli asfodeli pallidi
15e i crisantemi candidi...
Ecco che torna, ahimè, Giocasta a piangere
d'Edipo l'ansie orribili...
Giocasta... son di sangue le tue lacrimee
i crisantemi arrossano!
(si allontanano)

[p. 38]

SCENA V
Atte e Egloge

ATTE

(entrando)
Una donna?
Chi sei?
EGLOGE

Son danzatrice,
ed Egloge è il mio nome... E tu?
ATTE

Non giova
che tu sappia chi sono...
EGLOGE

Poveretta...
ti comprendo, sei schiava.
ATTE

(reprimendo un gesto di sdegno)
Schiava?
[p. 39]

EGLOGE

Anch'io
5ero tale poc'anzi; ed or son libera
e danzo in questo superbo teatro
che è la casa di Cesare...
ATTE

Rivela
la tua parola un'infantile e ingenua
natura... Vo' salvarti.
EGLOGE

Vuoi salvarmi?
ATTE

10Non danzare sull'orlo dell'abisso...
Immagini che in questa casa tutto
sia cosparso di fiori; ma t'è ignoto
che dove vive Cesare
i fiori stessi accolgono la morte...
15Va', fanciulla... allontanati e dimentica
il vano incanto... Pensa che su Cesare
non ha dominio che una donna sola:
io!
EGLOGE

Tu dunque, sei Atte... Atte liberta?
ATTE

(superba)
Sì.
EGLOGE

(ironica)
E tu non tremi davanti a Nerone?...
20Tu sola?
[p. 40]

ATTE

Sola!
EGLOGE

Ebben! Vengo a contenderti
questo potere!
ATTE

(sprezzante)
Tu?
EGLOGE

Pur io non tremo
innanzi al tuo Nerone imperatore!
ATTE

Tremerai quando non potrà giovarti
la tua paura!... In tempo ancora sei...
25ascolta il mio consiglio:... va'!
EGLOGE

Rimango!
...Oh, lasciami goder la giovinezza!...
Atte, l'Imperator mi ha fatto libera...
In queste sale, per la prima volta,
vedo un lembo di cielo; e tu, cattiva,
30mi predici sventura?...
Ma non t'ascolto,
rimango qui!
ATTE

Superba ed ostinata,
non intendi che parlo pe'l tuo bene?
Ritorna in Grecia, avrai tante ricchezze
35quante vorrai... ascoltami!
[p. 41]

EGLOGE

Rimango!
ATTE

(minacciosa)
Su te sciagura, o malaccorta!... Bada...
Io posso per forza d'incanti,
di filtri, d'arcani scongiuri,
l'amore tuo dissolvere,
40ellenica fanciulla!
Io posso con dolci veleni,
nell'ora del lieto convito,
la danza tua interrompere,
ellenica fanciulla!
45La Morte già sfiora il tuo capo;
dal tripode fuma la negra
nube che deve avvolgerti,
ellenica fanciulla!
Le Furie d'Averno verranno
50terribili in volo, recando
a te la tazza tragica,
ellenica fanciulla!
EGLOGE

(decisa)
Io qui rimango!
[p. 42]

ATTE

Ah, dunque ti ribelli?
Distruggere saprò con le mie mani
55la turpe tua bellezza!
(leva un pugnale e si slancia contro Egloge)
EGLOGE

Oh, chi mi salva
da questa forsennata?
ATTE

(insenguendola)
Non mi sfuggi!
SCENA VI
Nerone, Faonte, Atte, Egloge

NERONE

(accorrendo seguito da Faonte, da schiave e da liberti)
Chi mai grida così?
EGLOGE

Ah, Imperatore,
salvami!...
NERONE

(ad Atte)
Donna, lasciala!...
(Egloge cade svenuta fra le braccia di Nerone)
ATTE

(con rabbia)
Non sempre
salvare la potrai!
[p. 43]

NERONE

(ad Atte imperiosamente)
Esci, nè un motto
aggiungi, ché sarebbe il motto estremo.
5E voi, schiave, traete la fanciulla
alle mie stanze... Balsami e profumi
avvolgano la bella creatura...
Tu, mio Faonte, bada! Col tuo capo
mi rispondi del suo...
(Le schiave trasportano via Egloge, seguite da Faonte e dai liberti)
SCENA VII
Menecrate e Nerone; poi Rufo, Vinicio, Senatori, Pretoriani

MENECRATE

Divo Nerone, a te chiedono udienza
il Prence del Senato ed il Prefetto
del Pretorio.
NERONE

Importuni sempre... Vengano.
(Siede sul seggio)
(Menecrate fa entrare Rufo e Vinicio con i Senatori e i Pretoriani)
IL CORO DEI SENATORI

Salve Nerone! Per te fioriscano
del Campidoglio perenni i lauri!
5La tua gloria si spande
per l'Orbe intiero, o Cesare!
IL CORO DEI PRETORIANI

Tutte le genti romane esultano!
Dai sette colli te, Nume, invocano!
[p. 44]

La tua gloria si spande
10per l'Orbe intiero, o Cesare!
RUFO

Augusto, salve!
VINICIO

Salve!
NERONE

Che mi chiedi,
Vinicio?
VINICIO

Le coorti pretoriane
alzan tumulto...
NERONE

E perché?
VINICIO

Da più mesi
non hanno soldo e lo vogliono.
NERONE

Dite
15alle coorti che a pro loro Claudio
Nerone canterà l'"Edipo re"
Sarà pieno il teatro...
MENECRATE

E poi si dice
ch'egli è un avaro!
[p. 45]

NERONE

E tu che rechi, o Rufo?
RUFO

Poc'anzi è pervenuto dalla Spagna
20questo messaggio al Senato.
NERONE

(svogliato)
A suo tempo
lo leggerò. Mi sento stanco... Andate!
(Rufo depone il messaggio ai piedi di Nerone)
TUTTI

(uscendo)
Salve, Nerone!
Tutte le genti romane esultano!
Dai sette colli te, Nume, invocano!
25La tua gloria si spande
per l'Orbe intiero, o Cesare!
SCENA VIII
Nerone solo, poi Egloge

NERONE

(prende il messaggio lasciato da Rufo e legge)
«L'esercito di Spagna ha salutato
imperatore Galba...» Sarà vero?
Imperatore Galba!... No... no... mai!...
Rufo!... Rufo!... Vinicio!... Olà, Menecrate!...
(entra Egloge)
5Egloge bella, vieni... vieni... amiamoci,
finchè ci scorre nelle vene il sangue
[p. 46]

di giovinezza... Galba è ancor lontano
(abbraccia Egloge)
È una festa di voli!
EGLOGE

La tua piccola
rondine cerca un nido...
NERONE

All'aria tepida...
(abbracciati procedono lentamente verso i fiori, sospirando d'amore)
EGLOGE

10...tra i fiori...
NERONE

...al sole... FINE DEL SECONDO ATTO
ATTO TERZO
PRIMO QUADRO
Il triclinio. Ricchezze di marmi e di oro. Luce e profumi in ogni parte. – È notte. – NERONE, ATTE, EGLOGE, MENECRATE, RUFO, VINICIO, FAONTE, EPAFRODITO, ICELO e gli altri convitati (Patrizi, Senatori e liberti) stanno sdraiati sui letti coperti di porpora, che circondano le mense cosparse di mirto e di fiori e rifulgenti di vasi d'oro e d'argento. – Nerone ha innanzi a sè la grande "tazza murrina". Tutti indossano la veste conviviale ed hanno la fronte coronata di rose. – Orgia. Schiave, schiavi, suonatrici di cetra e di flauto.

SCENA I
I CONVITATI

Gloria a Nerone, gloria!
– Io Bacche!... Io Bacche!... Evohè!
La candida mensa scintilla
ricca di fiori, brilla
5di luce eterea!
– La coppa ricolma spumeggi!
– A te noi beviamo, Nerone!
– Io Bacche!... Io Bacche!... Evohè!
– Gloria a Nerone, gloria!
[p. 48]

NERONE

10Spargete vino e balsami
per terra e sulle tavole!...
All'ebbrezza consacro questa notte
od alla voluttà!
I CONVITATI

– Evohè! Evohè!...
15– Gloria a Nerone! – Gloria a Nerone!
Sopra il desco olezzante di rose,
più soavi di bocche amorose,
anfore... tazze... pàtere
a bere invitano!
ATTE

20Preziosa mirra sciolgasi
nelle ricolme tazze
di spumeggiante Cècubo!
RUFO

Al dio del vino, il vino!
I CONVITATI

Sol nel vino s'annegano i mali
25che travagliano il cor dei mortali...
Eternamente all'anima
sorrida Bromio!
[p. 49]

NERONE

(alle schiave)
Porgete ai commensali
la mia tazza murrina
30e ognuno beva alla salute d'Egloge!
I CONVITATI

Coroniamo di mirto la chioma:
quante lettere abbiamo nel nome,
votiamo tanti calici
alla bellezza d'Egloge!
EGLOGE

35Bevo a Venere iddia!
NERONE

Egloge, bevo a te, delizia mia!
MENECRATE

Eletta sia regina del convito!
VINICIO

Regina è ovunque e sempre la bellezza!
I CONVITATI

– A te noi beviamo, regina!
40– La coppa ricolma spumeggi!
– La pàtera vuota si spezzi!
NERONE

Ognuno, come mio dono, ritenga
la coppa d'oro che innante gli sta.
[p. 50]

MENECRATE

Munifico regalo!
I CONVITATI

– Evviva! – Evviva!
45– Evviva il padre della patria! – Evviva
il nostro dio, Nerone!
NERONE

Dite meglio:
viva l'artista!
I CONVITATI

A te plausi e corone!
TUTTI

– Io Bacche!... Io Bacche!... Evohè!...
– Gloria a Nerone! – Gloria!
NERONE

(sorgendo in piedi)
50Vergini Muse a te divino Apollo
chiamo presenti! L'estro concitato
scintilla poesia...
Sciolgo un inno all'amore!
MENECRATE

(ai convitati)
Udite! Canta Cesare... Silenzio!
FAONTE

55Il vincitore di Catullo canta!
(a poco a poco si stabilisce il silenzio perfetto)
[p. 51]

I CONVITATI

Udiamo il gran poeta!
MENECRATE

(ai convitati)
Taccian le vostre lingue...
FAONTE

Silenzio!
VINICIO

Udite!
RUFO

Udite!
NERONE

(con il tono di voce e con la esaltazione dell'improvvisatore)
Quando, al soave anelito
60di primavera, pallide
le rose si dischiudono,
fiorisce a me nell'anima
d'amor divina l'estasi!...
O visïon di Venere
65nascente dalle morbide
spume del mare! O candide
braccia che mi ricingono,
candide come il calice
d'un giglio. O labbra rosee
70nate pei baci... O fervidi
(Atte si avvicina ad Egloge, assorta nel dolce canto di Nerone, e cautamente versa nella tazza di lei alcune gocce da una piccola fiala che tiene nascosta nella mano)
[p. 52]

baci che suggon l'alito!...
...Come commuove l'anima
la ricordanza tenera!...
Il core non dimentica!
(getta la cetra e prende il calice)
75...Brilli nel nappo il Cècubo!
Arte, Bellezza e Gloria
dagli spumanti calici
d'oro, eterne prorompano!
I CONVITATI

– Viva Nerone! Evviva il gran poeta!
(Nerone torna a sdraiarsi abbracciando Egloge)
80– L'artista prodigioso!
– Il celebre cantore!... - Evviva!... Evviva!
– Io Bacche!... Io Bacche!... Evohè!


MENECRATE

(alzando la sua tazza con enfasi caricaturale)
M'ha abbandonato Venere,
ma mi conforta Bacco!
I CONVITATI

(ridono)
85– Bravo!
– Beviamo a Bacco! – Bravo!
ATTE

(sorridente)
Voglio
unirmi al vostro grido!...
Datemi il tirso, datemi
la corona di pampini...
[p. 53]

Io sono una baccante!...
(a Egloge)
90Egloge, bevo a te,
alla tua giovinezza!
I CONVITATI

(al colmo dell'ebbrezza)
– Beviam!... – Beviam!... Beviamo!
– Nerone a te la gloria!
– S'innalzi l'epinicio
95all'emulo d'Apollo!
– O sommo Citaredo,
artista sovrumano,
dei cantici signore!
– Al gran cantore i lauri!
(mentre tutti bevono, Atte inosservata fugge)
NERONE

(a tutti, gridando)
100Ah, tacete!...
VINICIO

(ai convitati)
Silenzio!
MENECRATE

Avete inteso?
NERONE

(carezzando Egloge)
Egloge mia...
VINICIO

(ai convitati)
Silenzio...
NERONE

(con grande turbamento, a Egloge)
...Che cos'hai?
[p. 54]

RUFO

(osservando Egloge)
Di quale pallidezza
si è coperto il suo volto!...
VINICIO

Sul petto di Nerone si abbandona...
NERONE

(assalito improvvisamente da un dubbio)
105Un subito malore... Qual sospetto!...
(volge intorno gli occhi)
...Atte dov'è
MENECRATE

Fuggita!
NERONE

(con furore)
Si riconduca a me dinanzi, subito.
(Alcuni convitati escono in fretta)
RUFO

Un qualche aiuto...
MENECRATE

(che ha guardato rapidamente Egloge)
È inutile...
Non c'è nessun rimedio contro l'arte
110di Locusta!
NERONE

(disperatamente)
Che dici?... Avvelenata!
I CONVITATI

(disperatamente)
Avvelenata!
(Due liberti entrano frettolosi e cercano Faonte ed Epafrodito ai quali parlano sottovoce concitamente. Subito i quattro escono correndo. Icelio che li ha spiati, li segue)
NERONE

(irato)
Ed Atte non è qui.
[p. 55]

(a Egloge con immenso dolore)
Tu soffri , o mio tesoro...
sei muta e gelida...
ti riscaldo con l'alito...
115Ancor vo' che tu danzi
la danza cara e dolce dell'amore!
Perché taci, bellissima?... Non parli?
Non senti la mia voce?...
Oh, dammi ancora
120il fiore della tua divina bocca!...
Oh, dammi baci!...
Odi l'ardente parola... sorridimi...
parlami, Egloge... Egloge mia,
vivi... pe'l nostro amore!
EGLOGE

(con tristezza profonda)
125O mio Nerone, io muoio!...
...La tua piccola rondine
ripiega l'ali... Il sole,
il caldo sole, ahimè,
s'oscura... Più non vedo
130lo sconfinato cielo...
Un profondo silenzio
mi circonda... È finito
il mio volo... Nerone...
ho freddo... io muoio!
(cade riversa sul letto)
NERONE

(singhiozzando)
135Morta!... Sei morta. Egloge mia... Sei morta!
TUTTI

(atterriti)
Morta!
[p. 56]

NERONE

(cupamente)
Dalla mia casa
esule vada ogni gioia
(con impeto, strappandosi la corono di fiori e gettandola a terra)
Strappatevi
dal capo le corone...
(i convitati si tolgono dalla fronte le corone)
Piangete tutti... io piango!
(Faonte ed Epafrodito rientrano pieni di spavento)
FAONTE

140Accorri, Imperatore!
NERONE

Che succede?
FAONTE

La plebe insorge contro te!
NERONE

La plebe?
FAONTE

La ribellione infuria per le vie!...
Cadono infrante le statue... Ovunque
s'inneggia a Galba!
(Scompiglio. I convitati, i servi, le schiave, tutti fuggono tumultuosamente, lasciando le mense nel massimo disordine)
NERONE

Maledetta sia
145questa notte!
(correndo supplichevole verso Rufo)
...Buon Rufo, ho fede in te!
Va'!... raduna il Senato!
RUFO

(sorpreso)
Che?... a quest'ora?
NERONE

(spingendolo fuori)
Puoi salvarmi... ed indugi?
(Rufo esce)
E tu Vinicio,
contro i ribelli con le tue coorti
irrompi... Avranno l'oro che vorranno...
150Usa l'ali del fulmine!
VINICIO

Nerone
e Roma mi conoscono!
(esce correndo)
SCENA II
Nerone, Menecrate, Faonte ed Epafrodito

(Menecrate sogghigna)
NERONE

Tu ridi,
Menecrate?
MENECRATE

Sorrido degli eventi!
NERONE

(abbracciandolo, pavido)
Non mi lasciare!
[p. 58]

MENECRATE

(svincolandosi)
È troppo
fragile scudo il petto
155d'un buffone!
NERONE

Che dici?
MENECRATE

(sarcastico)
Che la nostra commedia
è terminata ormai...
Vado a cercare altrove
di recitarne un'altra
160che porti un nuovo titolo!
NERONE

(furioso)
Le scale
Gemonie!
MENECRATE

Forse... può essere... Intanto
prendo la coppa d'oro che m'hai dato...
(prende la coppa e fugge)
NERONE

(scagliandosi dietro la tazza murrina)
E prenditi anche questo, parassita
infame!...
SCENA III
Nerone, Faonte, ed Epafrodito

NERONE

165Almeno voi non mi tradite...
Via, correte alle case degli amici...
solleciti adunateli... e tornate!
(i due liberti escono)
[p. 59]

SCENA IV
NERONE

...Eccomi solo!... Oh! tenebrosa notte!...
(Lontano rumore di temporale)
Questo silenzio m'empie di paura...
(guardando con angoscia il cadavere di Egloge)
170Tu dormi intanto sopra il tuo guanciale,
o misera fanciulla, ed il tuo sonno
è lungo, tristo, senza visioni.
Sonno fatal che non aspetta l'alba!...
(Il temporale si fa sempre più vicino)
Eppure sei bella ancora, e mi sorridi...
175Brami, o diletta, ch'io pur teco dorma?
La tua bellezza m'affanna... Ch'io copra
il tuo sorriso...
(ricopre col suo manto il corpo di Egloge)
(con grande scoraggiamento)
...Ed io son solo... Non torna nessuno...
nessuno... M'hanno tutti abbandonato...
SCENA V
Atte, Nerone

ATTE

(che ha ascoltato le ultime parole di Nerone, entrando)
180Io no!
NERONE

(con grande ira)
Sei tu, perversa!... T'allontana,
implacabile donna!... A goder vieni
della sventura mia?
[p. 60]

ATTE

Vengo a salvarti!
NERONE

A salvarmi?... Tu menti!
ATTE

Io dico il vero!...
NERONE

Ma tu potrai ridarmi
185l'impero?...
(supplichevole)
Dimmi... dimmi... Ai piedi tuoi
mi prostrerò...
ATTE

L'impero è morto!
NERONE

E quale
salute mi offri?
ATTE

(mostrandogli un'ampolla)
Questa.
NERONE

(con violenza)
Che?... Un veleno...
Infame!... E non è quello
che adoperava il tuo perfido ingegno
190contro la poveretta che là giace
senza vita?
[p. 61]

ATTE

(freddamente)
Rammenta un'altra notte...
Un giovinetto ti scherzava intorno:
sorridendo porgesti a lui la tazza...
egli bevve e spirò... Era Britannico...
195La tazza racchiudea veleno... questo.
(alzando l'ampolla)
NERONE

Maledetta! Allontana dal mio sguardo
quella truce bevanda... io la rifiuto...
Chiamami pur codardo,
(con grande respiro)
ma ho trent'anni,
la vita m'innamora, voglio vivere!...
200Tutto perduto ancor non è... Malvagia,
non venire a rubarmi ogni speranza!
[p. 62]

ATTE

(desolata)
Perché m'innamorai d'un uomo tanto
crudele e vil?... Qual premio ottenni, dimmi,
per il mio affetto?... Ebbi ripulse atroci,
205ma pur t'amai!
(Nerone tenta di allontanarsi; Atte lo ferma col gesto)
Nerone, ascolta... Io sola, non veduta,
d'armati e di salvezza circondai
le tue fughe notturne, allontanando
da te l'agguato!
210Io sola vigilai che dalle trame,
che accerchiano le case dei tiranni,
non uscisse il pugnal della vendetta
a trucidarti!
Io sola ora son qui per liberarti
215da un'infame agonia... e mi disprezzi!...
Ma il tuo disprezzo non è sol martirio
d'un core amante!
In quest'ora, da te, dalle tue colpe
voluta, io, madre d'un tuo figlio, t'offro
220il modo di morir romanamente...
e mi respingi!
Finir vuoi dunque, o sciagurato, come
un traditore, fra gl'insulti osceni
della plebaglia?... Vuoi così morire,
225o Imperatore!
NERONE

(con terrore, slanciandosi verso Atte)
Taci... taci... no!... Dammi quel veleno!
(fermandosi di colpo)
Giunge qualcuno!...
[p. 63]

SCENA VI
Epafrodito, Faonte, Nerone, Atte

NERONE

(a Epifrodito)
Parla...
EPAFRODITO

Ahimè! gli amici
fuggono e maledicono il tuo nome.
NERONE

I rinnegati!
(a Faonte)
E Vinicio?
FAONTE

Con pochi
230pretoriani a te fidi si opponeva
al furor della plebe... Soverchiato
dal numero, cedeva... Ampia è la strage...
e vidi tra i caduti...
NERONE

Chi?
FAONTE

Babilio.
NERONE

(spaventato)
Morto!... Bisogna ormai ch'io fugga... È giunta
235l'ora mia.
(Lampi e tuoni; comincia a piovere)
[p. 64]

FAONTE

(a Nerone)
Vieni... Il buio e la tempesta
aiuteran la fuga... Io t'offro intanto
una capanna sulla via Salaria...
NERONE

(affranto)
Andiamo, precedetemi... Tu pure,
240Atte, mi segui?
ATTE

T'amo... e non ti lascio!
NERONE

(prende la cetra e toglie il manto che ricopre il corpo d'Egloge guardando commosso con il cadavere)
O te beata nella tua miseria...
O te beata... almeno tu rimani
nella casa di Cesare!
(Atte, Faonte, ed Epafrodito sospingono Nerone. Tutti fuggono nella profonda oscurità della notte procellosa. Un fulmine scoppia con grande fragore)
FINE DEL PRIMO QUADRO DELL'ATTO TERZO
INTERLUDIO ORCHESTRALE
O neroniana potenza travolta dal Fato, squassata come una vecchia quercia! O temporale scatenato su Roma!
O ricordi dell'adolescenza serena, o prime nubi dei sensi inquieti e irrequieti!
O tu, che danzavi e sorridevi, Egloge, o tanto amava e tanto pianta! O immota rondine nel devastato nido!
O desiderata taverna che alleggeriva il fardello dei logoranti rimorsi! O invocazione a Dioniso consolatore!
O Atte, amante prima, madre dall'unico figlio, l'hai seguito, lo segui... lo seguirai fino alla morte...
O neroniana potenza, paurosamente, agitata sotto il presagio della Cometa di Cesare!


Lo scatenato temporale si dissolve in una muta, tragica attesa.

[p. 67]

SECONDO QUADRO
La capanna nel podere di Faonte fra le vie Salaria e Nomentana. Una squallida stanza. Da un lato un lettuccio; dall'altro una rozza tavola, con una tazza ed una lampada. In mezzo a le nubi squarciate, la fatale cometa rosseggia nel firmamento con la sua enorme coda sanguinosa.

SCENA I
Nerone, Atte, Faonte, Epafrodito
(Faonte si affretta, precedendo gli altri, per aprire la porta ed accendere la lampada)
NERONE

(entrando)
Faonte, la tua casa suburbana
è molto brutta...
FAONTE

Almeno per un poco
qui potrai riposarti...
NERONE

E siam lontani
dalla città?
[p. 68]

FAONTE

La pietra che sta innanzi
5alla mia porta segna il quarto miglio
della via consolare.
NERONE

(affranto)
Avrei creduto
d'aver percorso un più lungo cammino.
Che fuga paurosa!... O mio liberto,
la stanchezza mi vince, e orribil sete
10mi tormenta le fauci...
ATTE

(a Epafrodito)
Va', riempi
quella tazza nell'acqua del fossato...
NERONE

(ad Atte)
È sempre alta la notte?
ATTE

Nasce l'alba.
NERONE

Non sarebbe un gran male tramontare,
per rinascere poi come fa il giorno!
(Epafrodito rientra e porge la tazza ad Atte che la dà a Nerone. Egli se l'accosta avidamente alle labbra, ma la respinge subito)
15Quest'acqua è fango... Non la bevo!...
(ai liberti)
Avete
armi?
[p. 69]

FAONTE

(mostrandolo)
Questo pugnale.
EPAFRODITO

E questo.
NERONE

(prendendo i pugnali)
A me!
Li proverò... più tardi...
(a Faonte)
Ora torna
sulla strada di Roma; e, se t'incontri
in qualcuno, ti mostra a me nemico
20e cerca di sapere ciò che accade.
(Faonte esce)
SCENA II
Nerone, Atte, Epafrodito

NERONE

Ho sonno.
ATTE

Un letto è qui...
NERONE

(avvicinandosi al letto)
Questo è un covile...
ma non ne posso più...
ATTE

Vi stendo il mio
manto...
(si toglie il manto e lo distende sul letto. Nerone vi si abbandona: Atte lo ricopre)
[p. 70]

NERONE

La bianca veste del convito
avvolge il morituro...
(a Epafrodito)
Epafrodito,
25resta di guardia presso l'uscio:
(ad Atte)
e tu
dammi qui due pugnali... amo sentirli
(Atte dà i due pugnali a Nerone)
qui, sotto il capo mio che si addormenta...
(recitando)
«L'uom giusto e fermo nei suoi propositi,
l'ira non teme di plebe e i fulmini
30di Giove: precipiti il mondo,
sempre sereno sfida la morte!»
(quasi addormentato)
Un gran buffone quel poeta Orazio!...
Vorrei vederlo qui, lui che a Filippi,
per fuggir meglio, gettò via lo scudo.
35Che noia!.... Che stanchezza!... Ho sonno... ho sonno...
(si addormenta)
ATTE

(guardandolo con grande sconforto)
Nè tu possa mai risvegliarti,
o grande infelice!... Quand'ero
spregiata, avvilita dal fiero tuo sdegno,
un odio profondo sentivo per te!
(s'inginocchia ai piedi del lettuccio)
40Ma come lasciarti deserto,
Nerone, nell'ora suprema
del turpe abbandono?... Nel triste mio cuore
rinasce l'amore, Nerone, per te!
[p. 71]

La vita darei per poterti
45salvare... Nessun più t'ama...
nessun ti difende... sola ti resto
oppressa... straziata... e piango per te!
EPAFRODITO

(rientra frettoloso, pieno di sgomento)
Taci!
ATTE

(alzandosi inquieta)
Che c'è?
EPAFRODITE

Non senti? Di cavalli
lo scalpitio s'avanza per la via...
ATTE

(correndo all'uscio ed ascoltando)
50È vero... s'avvicina... è trapassato.
NERONE

(drizzandosi sul lettuccio, con un grido)
Galba!
ATTE

(ad Epafrodito, con angoscia)
Si sveglia...
NERONE

(balzando dal letto spaurito)
Galba è qui!
ATTE

(avvicinandosi a Nerone con dolce persuasione)
Non vedi?
Qui non c'è alcuno...
[p. 72]

NERONE

(sempre eccitato)
Eppure l'ho veduto...
Sì... nel mio sonno...
(trasognato)
Ma non vo' tristezza...
Atte, dammi la cetra... Ecco il teatro...
55Voglio cantare... Datemi le rose:
voglio le rose... il lauro è pianta vecchia!...
ATTE

È fuor di sè.
EPAFRODITO

Negli occhi ha la paura!
NERONE

(delirando)
Mi si accalcano attorno gl'importuni...
Quanta folla... Scostatevi! Littori,
60sgomberatemi la via...
(crede di aver dinanzi le sue vittime)
Sei tu, mia madre?...
Non m'ascolta!... Britannico, sei tu?...
E tu, Cassio Longino, come puoi
ora guardarmi, se eri cieco?... E tu,
o Lucano, cantor della «Farsaglia»
65ridi; e pensi che il tuo poema valga
più dei miei versi?... Stolto! È ver... cantasti
nel supremo momento di tua vita...
ma che perdevi?... la vita... Ed io perdo
vita ed impero, eppur voglio cantare...
70Son più forte di te... sgombra, e non ridere!
[p. 73]

ATTE

(abbracciandolo amorosamente)
Nerone, amato mio, ritorna in te...
Hai bisogno di tutta la tua mente!...
Ritorna in te...
NERONE

In me?
(guardandola con rabbia)
Perché ridevi?
ATTE

(sgomenta)
Io?
NERONE

Sì... ridevi!
(dolorosamente)
ATTE

Piangevo!
NERONE

Piangevi?
75Anticipar mi vuoi con le tue lacrime
il funerale?
EPAFRODITO

(dalla porta)
Ecco Faonte!
SCENA III
Faonte, Nerone, Atte, Epafrodito

NERONE

(correndo incontro a Faonte)
Amico,
puoi darmi vita o morte...
[p. 74]

FAONTE

Ah, non avessi
la lingua...
ATTE

Ebbene?
FAONTE

Roma confermava
l'eletto Imperatore!
NERONE

(ansiosamente)
Ed il Senato?
FAONTE

(esitante)
80Ti giudicò... nemico della Patria!
NERONE

(atterrito)
Nemico della Patria!
E voi che fate
istupiditi intorno a me?... Che fate?...
Io vivo turpemente, ed ho bisogno
di morire... Intendete?... Preparatemi
85il rogo!
ATTE

Ora t'ammiro... ora che parli
come conviene ad un romano!... Al fato
sorridi altero, come fan gli eroi,
e muori!
NERONE

(fissando Atte)
Muori!... Ecco un consiglio saggio;
[p. 75]

ma l'esempio sarebbe più efficace...
90E alcun di voi, per darmi un po' di core,
non sa ferire il suo?
ATTE

(corre a prendere uno dei pugnali)
Guardami, e impara!
(si immerge il pugnale nel petto)
NERONE

(sorreggendola)
Che hai fatto?
ATTE

(lasciando cadere il pugnale)
O mio Nerone, posso dirti,
per prova, che non duole.
(cade sul lettuccio)
NERONE

(si curva sul corpo di Atte)
Ad ogni modo,
sarà breve il dolore!
EPAFRODITO

(sempre sulla porta)
I legionari
95corrono a questa volta!
FAONTE

(a Nerone)
A te provvedi...
Vuoi cader vivo in man dei tuoi nemici?
NERONE

(raccoglie il pugnale e se lo appunta alla gola, ma rimane incerto)
Oh, mai!... Faonte, aiutami... non oso...
non oso...
EPAFRODITO

Già s'appressano i soldati!
(Faonte, risoluto, afferra la mano di Nerone e lo aiuta a colpirsi)
[p. 76]

NERONE

(manda un grido lungo e acuto)
Che grande artista muore!
(cade sui ginocchi)
SCENA ULTIMA
Icelo, Nerone, Faonte, Epafrodito, legionari

ICELO

(entra seguito da alcuni soldati)
Legionari,
(scorgendo Nerone)
100correte... È qui Nerone.
FAONTE

Ei si feriva
di propria mano...
ICELO

(correndo verso Nerone)
Ch'io fermi il suo sangue...
NERONE

(tenta di alzarsi e guarda il centurione con occhi terribili)
Tardi, soldato!... È questa la tua fede?...
(ricade e muore)
FINIS

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