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Saturday, August 13, 2011

Parodi, scultore genovese

Rano già molti anni, che Genova fi vedeva al pof

feffo di fertili, e nobili talenti nella Pittura: ma

1 non potea però vantar altrettanto nella Scultura—,

in cui pochi s' erano diftinti, e fpecialmente nello fcolpire in marmo: o fe pure alcuno ve n' era fiato , non era mai giunto ad uguagliare gl'intigni Profeffori, de* quali in ogni tempo (1 vide arricchita l'Italia. Uno finalmente ne vedemmo in Filippo Parodi fui decadere dello feorfo fecolo,

che ,

che, non folo potè illuftrar la patria, ma lafciarvi altresi quella fcuola, da cui ufcirono uomini tanto famofi , come avrem luogo di vedere nel progrefflò di quefta ftoria . Ciò ■■■

però, che farà più maraviglia , farà l'udire , come il Parodi Di giugneffe a tanta eccellenza, e un'arte cotanto difficile im- p^Jf. prendeffe in un' età declinata , e alle laboriofe azioni impotente , tutti gli oftacoli vincendo per la forte paflìone del genio, a cui le altre paflìoni tutte fon coftrette ubbidire.

L' arte , a cui venne il Parodi nella fua fanciullezza-. da' Genitori deftinato, fu quella del falegname: ed egli vi diede opera, e compiutamente 1' apprefe. Apertali quindi bottega , 1' efercitò qual Maeftro: e ne' lavori, che iacea , andava con certo naturai garbo intrecciando arabefchi, e fogliami, che piacquero molto a que'tempi, e ne riportò lodi; perché con leggiadria lavorati, e con ottimo gufto condotti. A poco a poco pafsò più oltre, e cominciò ad intagliare ne' fuoi arabefchi qualche mafcherina , qualche piccola Sfinge, o tefta di capricciofo animale, e Tempre con felice riufcita. Domenico Piola, che molte amicizie avea in città, l'introduce per fomiglianti lavori in alcune cafe nobili. Aiutavalo in oltre con fuoi difegni; e vedendo con quanta efattezza li trafportava in legno , s'avvisò, che quefto Giovane era capace di cofe maggiori; onde efortollo ad abbracciar di propofito la Scultura . Volentieri avrebbe condifcefo il Parodi alle perfuafioni dell' Amico . Ma ficcome trovavafi già incamminato in un' arte, in cui avea buon credito, e aitai guadagnava: perciò tncrefcevagli d'intraprenderne un' altra, per cui richiedevafi nuova fatica , e notabile fpefa in Roma fotto qualche eccellente Maeftro , con dubbiofa fperanza dì profpero riufcimento, e di prefto guadagno . Non fapea dunque rifolvere. In quefta fua perpleflìtà gli s'aperfe un ottimo mezzo: e quello fu d' una fua forella, la quale, avendo alcune foftanze da poterne difporre, fi rivolfe ad aiutarlo in tale occorrenza; e gli fece un convenevole affegnamento; acciocché egli fe ne valefle per mantenerli in Roma allo ftudio della Scultura. Provveduto il Parodi di sì opportuno iuflìdio? colà fenza indugio portofll.

D 3 Avea

Àvea feco lettere di raccomandazione al Cavalier Bernino, che di buon genio lo ricevette in difcepolo . Quefti, ==^^== feortane la bel1' indole, e la maravigliofa facilità nell' in> D, parare la Profeffione, grand' affetto gli prefe, e con ifpeFiliito ciale affiftenza infirmilo . Sei anni ftudiò colà il Parodi : indi Arodi . a Qenova ritornò tatto Scultore, e di qualche grido . Egli avrebbe voluto, profeguire più oltre in Roma , per meglio affinarli; ma quivi forfe mancolli la fùffiftenza . Occorfegli intanto di dover comunicare il motivo dell' involontario fuo ritorno al Signor Francefco Maria Saoli, Cavaliere amantiflìmo delle Arti nobili, e fpecialmente della-. Scultura. Quefti informatofi, e intefo avendo quanto avea il novello Scultore profittato , e quanto anche farebbe per profittare fe veniffe aiutato; lo rimandò a Roma a tutte lue fp'efe, e al prefato Bernino raccomandollo .

Lieto Filippo pel favorevole incontro, e pieno di buone fperanze diedefi colà ad uno ftudio più che mai vigorofò, ed intenfo . Non ommife quanto potea concorrere a farlo infigne nell' arte . Modellò , difegnò , ed apprefè affai bene a lavorare fui marmo, rendendolo fui gufto del Maeftro paftofo, e morbido all' ufo della carne. Onde fi può dire, che al Maeftro medefimo rubaffe attatto la maniera, come le Opere fue per qua fparfe chiaramente il dimoftrano.

Quefta feconda dimora del Parodi in Roma non fu men lunga della prima; perciocché egli non volle ripatriare , finche non fi foftè renduto perfetto nell'Arte. E ben per tale fi diede toflo a conofeere nella ftatua in marmo rapprefentativa di S. Gio. Battifta predicante d'altezza di palmi tredici, locata dentro una nicchia de' pilaftroni, che reggono la cupola in quefta Chiefa di S. Maria di Carignano; la quale ftatua gli fu ordinata dal Saoli fuo Mecenate . Molti furono i modelli, che per tale Opera formò; e n'andarono in giro de' migliori di quello, che efeguì: ma egli quello trafcelfe ad efortazione del Piola, del cui giudizio molto più , che del proprio fidavafi . La ftatua però riufeì belliffima , e d' una maniera magnifica, e nobile; e la proporzione delle parti vi fpicca con ottima fcelta, e verità . Oltracciò il marmo è lavorato con una finezza indicibile, avendo per

fino nello fteffo mallo cavato tutto intero il bafton della Croce, che refta ifolato, e molto lontano dal corpo della ftatua, a' piedi della quale fono alcune erbe fottili, e tra- ■ ■ forate con grand' artifizio. Di

Per commiflìone delle nobili Famiglie Grimaldo , e Spi- |jjTM noia lavorò in marmo I' egregia ftatua della Beatiflìma Vergine con un gruppo d' Angioli al baffo, efpofta in full' Aitar maggiore della Chiefa di S. Luca . E' condotta con tanta delicatezza queft' Opera, e le graziofe, e divote movenze di quegli Àngioli fono di tanta leggiadria fornite; che io per me poflb ammirarle, ma non già abbaftanza lodarle.

Per il Sig. Giacomo Brignole fcolpi in marmo gli ornamenti della porta del giardino contiguo al palazzo di detto Signore; la quale porta forma un vago profpetto alla maeftofa ftrada nuova . Tali ornamenti confiftono in due fuperbe figure di termini, che con le mani in capo moftrano di foftenere un architrave, fovra del quale pofano due graziofi. putti, che reggono 1' arme Brignole . I nudi di quefti termini fono d'un carattere sì franco, ed elegante , ch' io m' avanzo a dire , che migliori non gli avrebbe fatti lo fteffo Bernino . I putti poi fentono interamente del gufto del celebre Fiammingo, e non già dello ftile antico , come vanamente aflerifee il Guarienti nel fuo Abecedario . I Periti, che vedranno quella Scultura faran ragione al mio dire.

Entro il cortile del palazzo Mari, lungo la ftrada di Campetto, lavorò la ftatua coloffale d' Ercole, che nella.* deftra tiene i pomi d' oro, e con la finiftra s' appoggia alla clava. Anche quefta è un' Opera infigne, e che accrefce_» molto ornamento a quel maeftofo cortile.

Nobilitata da' fuoi fcarpelli fu la cappella della Madonna del Carmine , eretta nella Chiefa di S. Carlo; e vi fcolpì la bella ftatua della Vergine col Divino Infante fra le braccia , e due Angioli al di fopra della frontiera di eifa cappella , che reggono una cartella col motto: Ecce fignum Jalutis. Sue però non fono le altre ftatue in marmo colà locate, ma elei Ponfonelli di lui Difcepolo; del quale Autore-. a fuo luogo favellerò.

D 4 La fama

La fama intanto di quefto egregio Scultore divulgatali oltre i confini del Genovefato giunfe in molt' altre città sì i d'Italia , che dv oltramonti . Onde da varie parti veniva_. Eh richiefto di lavori. Lo richiefero primieramente a Venezia i SìFilippo gnori Morofinì per erigere colà un Depofito entro la Chiefa Arodi. g. gant0 Stefano al Doge Francefco di quell'inclita Famiglia. Intorno a queft'Opera lavorò il Parodi alcuni anni; e compiuta, che fu, ne ricevette onori, e ricompenfe affai confiderabili.

Terminati i lavori di Venezia fi trasferì a Padova chiamatovi da que' Monaci Benedettini a fornirvi di Scultura in marmo una cappella del loro maeftofo Tempio di S. Giuftina. Egli vi coitruì quella beli Opera rappa Tentante il Depofto di Croce, la Vergine Madre , S. Maria Maddalena , e S. Giovanni. Tal' Opera, che allora ebbe fomme lodi, ed anco al prefente le rifcuote dagl'Intelligenti [alcuni de' quali la lUmano una delle più lingolari Sculture, che adornino lo Stato Veneto ] , non ha incontrato 1' approvazione del Cochin . Goftui, quantunque in alcune parti la lodi; tuttavia, per non defraudar il bel genio, che lo tira ad avvilir le più pregiabili cofe Italiane, francamente aflerifce, che le figure della Maddalena , e del S. Giovanni fono troppo ifolate: che 1' Opera tutta in generale è minuta, e minute ne fono le pieghe: che non v ha naturai femplicità: che i mufcoli del Grifto fono di me(chino carattere: e per ultimo, che il tutto fente troppo dell'imitazion del Bernino: come fe l'imitare gli ottimi Autori fotte difetto; e nell' imitazion di coftoro potette effervi il troppo . Or io non darò giudizio di quella Scultura; perchè non l'ho veduta mai: tuttavia, ben fapendo qual Artefice foffe il Parodi; ed offervando tante inligni Opere, che di lui abbiamo in quefta città: pottò a un di preffo figurarmi, di qual bontà, ella fia l'accennata di Padova. Ed acciocchè il Cochin non fi creda , che io folo m'affacci ad acculare i fuoi sbagli; oda ciò, che della di lui cenfura fopra quelV Opera fenve Gio. Battifta Roffetti nella Defcrizione delle bellezze di Padova.

Monfeur

Monfieur Cockin, fecondo il fuo coflume vi nota molto da criticare, ritrovandovi tali, e tanti difetti, che niun altro forfè vi faprà ravvifare . Io mi appello dal giudizio di lui ■

all' Opera fìeffa; e fon certo, che chiunque fi fara a. confide- ut rarla fenza pafjione reflerà convinto della fua eccellenza ; fcor- ,flu"° gendovt il buon dìfegno, /' efatta notomia, l'ottima invenzione , le belle idee , /' efprejjon degli affetti, il tenero, e ti morbido; in modo, che il marmo fembra, per così dire, ridotto in carne. Cofe tutte con grande fìudio , e intelligenza condotte; e non per tanto dal Francefe taciute.

In quella ileffa cappella lavorò il Parodi due candelieri ornati di puttini molto graziofi; e che finifcono d' accrefcer 1' ornamento a quel funtuofo Altare.

Ritornato queiV Artefice a Genova carico d' onori, e di ricompenfe, ripigliò altri lavori tutti di nobil riufcita, de1 quali foggiugnerò qui apprefiò il catalogo..

Per la Chiefa delle Monache della Nunziata di Savona lavorò il maeftofo Aitar maggiore d' ordine corintio, e vi locò nel mezzo una gran cornice in figura ovale [ entro cui evvi il quadro di efta Nunziata ]; tal cornice è foftenuta da Angioli di rara bellezza. Al di fopra vi fcolpi un Padre Eterno, e all' intorno Angioletti, e teile di Serafini.

In quefta Chiefa di S. Pancrazio lavorò la fìat ua del Santo ali' Aitar maggiore, e i putti a baflòrilievo nel profpetto d'eflò Altare. In Santa Marta, parimente all'Aitar maggiore, fece la ftatua di quefta Santa, ed entro la cappella dedicata alla Madonna in quefta Chiefa di Noftra Signora delle Vigne lavorò fopra all' ornamento della nicchia della Madonna le tre fuperbe (latue figuranti le tre Teologali Virtù . Una belliflìma ftatua di S. Maria Maddalena inviò alla Parrocchiale della Bordighera , luogo poco diilante da San Remo: e quattro grandiofe tlatue de' Santi Taddeo, Mattia, Filippo, e Marco gli vennero ordinate da'Deputati della Chiefa della nazione Italiana in Lisbona . Egli ve le mandò: ma oggidì tre fole vi fi confervano; perché quella di S. Marco andò a male nel fiero tremuoto, a cui foggiacque l'anno 1755. quella città.

In quefto palazzo dell' Eccellentiflìmo Marcello Durazzo

del fu Gio. Luca fono del Parodi alcuni preziofi marmi.

====== Entro la galleria vi fi veggono quattro ftatue rapprefentati

Di ve di due ninfe , e di due fanciulli; le une, e gli altri Erow. trasformati in fiori; ficcome favoleggia Ovidio nelle fue_» Metamorfofi .

In un falotto del prefato Sig. Durazzo v' ha un bambino, che dorme. Nell'antica cappella di fala V ha la ftatua di Grifto legato alla colonna: nell' antigalleria il ritratto del Sig. Gio. Luca di quella Famiglia: e nell' antifala alcuni bufti di marmo . Lo ftetto Signore poflìede nella fua villa di Ramairone una fuperba ftatua d' Adone con Amore , che lo tiene fra' lacci.

In Voltri nella villa Brignole v' ha del Parodi una figura d' Amore , che dorme, la qual ferve d' ornamento ad un fonte nel giardino: e nella villa già Frugoni, ora Cambiafo, v'ha la figura d'un fatirctto, che tiene un cane: cofa di grand' artifizio; come altresì lo è un gruppo di due puttini da tutti i lati egregiamente lavorato , il quale adorna un fonte nella cafa di "quefti PP. Gemiti in Carignano. In cafa Raggi vedefi la flatua d' un Bacco degna d'offervazione; e nella fala Grimaldi fono alcuni marmi lavorati con ottimo gufto; e fpecialmente quello d' un putto (òpra d' un cane: Opera ai noftro Artefice commeffa dal Sig. Silveftro allora padrone di detto palazzo .

Un' egregia figura di Crifto legato alla colonna era nel palazzo Brignole. Ma il fu Sig. Francefco Maria di quella Famiglia ne fece dono al Confervatorio di Santa Maria del Refugio: e quivi entro una nicchia della Chiefa tal figura tuttavia fi conferva . Si conferva altresì un' altra (tatua di S. Agata in una nicchia all' Aitar maggiore di detta Santa, nella Chiefa alla medefima Santa dedicata in Bifagno. A dir vero però quella Scultura non è delle migliori, che fiano (late formate dallo fcarpello di coftui.

Lavorò il Parodi anche molto bene in legno. Prova di ciò ne fono la divota figura der*Crifto morto, che s' efpone il Giovedì Santo in occafione di farne il fepolcro in quefta Chiefa di S. Luca, e 1' altra pur di Crifto morto, che allo

fteflb

fleflb ufo è dedicata dalle Monache di S. Terefa in Savona. Altri fuoi lavori in legno fi confervano da alcuni de' più

qualificati Signori di quefta città . Il Principe Doria ha molte

figure, le quali fervono d' ornamento agli angoli di quel Di fuo tanto egregiamente dipinto palazzo; e il già menziona- £^'TM° to Eccellentiflìmo Durazzo ha in Albizzuola, entro il fuo palazzo di villa , un belliflìmo fpecchio lavorato a foggia-. di fonte, ove Narcifo fi fta vagheggiando . Cofa, che per l'invenzione , eia naturalezza merita l'alta llima, in cui è tenuta. Chi poi un di quefti lavori più capricciofì, e più rari vuol conoscere , facciafi a vedere il magnifico letto , che conferva!! in una camera del maeftofo palazzo Brignole di ftrada nuova; e quivi trovera un compleffo, anzi un miracolo dell' ingegno , e dell' arte . Quefto Ietto , veramente-» degno d'ogni gran Perfonaggio, fervi ad ufo dell' Elettore di Baviera, poi Giufeppe II. -Imperadore, allora che pafsò per Genova. Ciò fu l'anno 1716.

Finalmente colmo d' onoie fini i fuoi giorni in patria-. il Parodi Tanno 1702.; e in S. Teodoro ebbe fepoltura . I fuoi figli Domenico, e Gio. Battifla in memoria d' un_ tant' uomo fegnarono la lapide fepolcrale con un' infcrizione comporta dallo fleflb Domenico: ed è la feguente.

D. O. M.

Jacobo Philippo Parodio

Dominicus Et Joannes Baptista

Patri Optimo

Filii Moestissimi.

V I X. Ann. L Xx I I.

Q.u Antus Sculpendo F U E R 1 T

Aequa P. Osteritas Dicet.

Ob. Xxii. Jul. An. Mdccii.

Fu Filippo piccolo di ftatura, di vifo rotondo, e ben colorito . Di coftumi fu illibato, civile, ed affabile nel tratto . Guadagnò molto, onde potè agiatamente mantenere la fua famiglia, e lafciar fuflìcienti foftanze a' figli; i quali eflèndo riufciti eccellenti Pittori, ci porgeran materia di fcri. . verne

venie feparatamente la vita. Ma coftoro poco conto tennero del patrimonio paterno; attefochè furono ufi a trattarli con

====== foverchia lautezza .

Di Lafciò il Parodi, oltre a' prefati due figli, un altro

Filippo valente Difcepolo; e quefli fu Giacomo Antonio Ponfonelli, a cui avea data in ifpofa la figlia. Ma dei Ponfonelli Priveremo a fuo luogo. Furono altresì fuoi allievi Francefco Biggi, di cui pur diremo altrove alcuna cofa; e Domenico Garibaldo , il quale mori affai vecchio nel 1756".. Goftui avea qualche mediocre talento; e per notare un fuo lavoro, accennerò due ftatue, che fi veggono nella cappella dedicata alla Madonna del Rofario entro la Chiefa Parrocchiale di Seftri di ponente, che fono le cofe migliori, ch' egli facefie. Ma il più eccellente fra tutti i Difcepoli di quefta Parodi fu Angioi o Rofli, il quale tanto valfe nella Scultura, che potè uguagliare, anzi in alcune parti forpaflàre il Maeflxo. Di quefto RofU parlerò più ftefamente nel ragguaglio della fua vita.

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