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Saturday, August 13, 2011

Spoleti, pittore genovese

UN Pittore avemmo in Pier Lorenzo Spoleti di molta abilità nel fare ritratti . Il fuo nome è poco noto in Italia . Io m'ingegnerò di pubblicarlo , e celebrarlo in quefti miei fogli; che ciò è ben— dovuto alla virtù d' un tanto Soggetto.

Egli nacque in Finale, città di quefta occidentale Riviera, l'anno i
perciocché

perciocché affai prefto egli avea perduto i Tuoi Genitori . Quefta fua Zia, vedendo il Giovanetto inclinato alla Pittura , lo inviò a Genova, e lo fece raccomandare al famofò ===__Domenico Piola, che volentieri accettollo , ed amorevol- Di Pier mente inftruillo. Già lo Spoleti in età di quindici anni k°"**° dava buon faggio di fe, e ragionevolmente dipingeva-.. Ma fui più bello mancò al Piola quefto Difcepolo: conci oflìacofaché, ritornato lo Spoleti alla Patria in quella verde età , s'invaghì d' una graziofa zitella, e la prefe in— ifpofa . Intanto flette qualche tempo fenza ftudiare, e dubbi ofo , fe dovefle profeguir la Pittura, o ad altra Profeflìone appigliarfi, che meno tempo richiedeffe . Ma vinfe finalmente la primiera elezione. Così , efercitatofi molti mefi da per fe fu' buoni efemplari, che andò inveftigando; e fu' difegni, che aveva raccolti, fi rendè maggiormente abilitato a dipìngere con lode . Indi, a perfualione d' alcuni Cavalieri fpagnuoli, che gli davano fperanza di grandi vantaggi in Ifpagna , lafciò la Spofa in cuftodia de' Parenti; e s'imbarcò alla volta di Cadice, ove giunfe con profpera, e prefta navigazione, e prefentò lettere di raccomandazione al Governatore di quella città, dal quale cortefemente fu accolto, e tenuto in palazzo . Né molto andò, che chiamato quel Signore all' ufficio di Regio Teforiere in Madrid, colà feco menò lo Spoleti. Pofcia lo introduffe a vedere— il famofo Efcuriale , ove fono in tanta copia le Opere de' più infìgni Maeftri. Quivi ricominciò il noftro Pittore nuovi Uudj; e talmente fi perfezionò nel copiare, che potè ricavare alcuni quadri , al cui paragone quelle copie non fi diflinguevano dagli originali. Si diede anche a far de' ritratti; felicemente efeguendoli; e con impafto fimile in tutto a quello del celebre Muriglio, fulle cui Opere anche molto avea_. faticato, ritraendone gran parte delle più egregie.

Dopo otto anni di dimora in Madrid pafsò a Lisbona. Quivi fu introdotto al Re; e vi fece i ritratti della— Reale Famiglia. Circa quattro anni flette in Lisbona, dopo i quali ritornò a Madrid; e finalmente anche di là partì, e venne a Genova, ottenuto avendo imbarco fopra una nave, che conduceva in Italia la Principeffa di PiomTom. IL S~ bino,

SrOLETI.

bino, dalla quale, durante il viaggio, ricevette mille accoglienze , diftuizioni, ed onori. ^^^^ In Genova fi prefentò al Piola , antico fuo Maeftro,

Di Pier il quale (lupi nel vedere quefto Giovane così bene impofLoreneo feffato dell'Arte; come indicavano certi fuoi dipinti, che feco aveva. Pafsò finalmente alla Patria, dopo fedici anni d' affenza: ed ivi fi ftabilì.

In Finale profeguì a dipingere; e fecevi di molti belli ritratti a' principali Signori di quella città, come a' Galesj, ed a' Raimondi, i quali tuttavia li poflìedono con alcune Aie efattiflime copie de' quadri di Tiziano ricavate in Madrid. Fece ritratti anche ad alcuni Governatori di quel Marchefato; e diftimamente a'Signori Bendinello Negrone, ed Anfaldo Grimaldo .

La poca cura, che s' era prefa quefto Pittore di lavorare di tua invenzione, fu cagione , che egli aveife la fantasia poco fertile , e poco pronta ad Opere di vafta compofizione . Onde avveniva, che egli, come colui, che lontano era da ogni fuperbia, e pofledeva una preziofa raccolta di carte d' ottimi Maellri; quando avea a colorir qualche tavola llonata , fi metteva innanzi agli occhi una di quelle carte-., ed accuratamente ccpiavala. Ciò fembrerà, come ella è, miferia di talento: ma bifogna veder quefte copie, per formar giufto concetto dello Spoleti; e Ipecialmente le due, che fono in borgo di Finale nelle laterali pareti del coro di quella Parrocchiale . Elie fono due tele di trenta palmi, nell' una delle quali è la copia della celebre tavola della Trasfigurazione di Grifto fui Taborre, di Raffaello: e nell'altra vi è quella della Vergine Att'unta con gli Apoftoh al baifo, del Rubens. Egli è certo, che, avendo lo Spoleti copiato dalle pure llampe quefte fue pitture , non ha feguitato nelle tinte delle carnagioni, e de' panni gli originali: ma s'è fervito piuttofto del genio fuo naturale. Ad ogni modo fono dosi felici nell' efecuzione; e le idee delle tefte fono tanto fedelmente trafportate dal piccolo in grande, e con tanta fomiglianza delle fifonomìe; che alla fua età pochi in ciò ebbe pari. In quella Chiefa però diede anche qualche prova del fuo inventare nelle tavole da Altare rapprefentative della Vergine,

e delle

e delle Anime purganti, di San Filippo in Gloria, e di San Tomraafo Aportolo, che pone il dito nel .xoftato di Crifto; le quali, per vero dire, non fono troppo eleganti di compo- ====. fizione: ma con tutto ciò non lafciano di piacere per la de- Di PiEr licatezza de' tratti, e proprietà de' colori. Vi fono anche Sporenz° nella (teflaChiefa due altre tavole; 1' una della Maddalena; *

V altra di S. Girolamo, copiate da lui fu gli originali di non fo qual eccellente Autore.

Entro 1' Oratorio detto de' Bianchi, di cui era confratello , ha lafciato molte fue memorie. Sono quefte, la tavola rapprefentante la Gena di Crifto: la tavola pur di Crifto, che chiama S. Pietro all' Apoftolato: e tre altre tavole: la prima figurante eflò Crifto , che fa orazione nell' orto: la feconda , quando è moftrato al Popolo: e la terza, quando va al Calvario: tutte copiate da diverfi Autori con ottima imitazione. E poco difeofto da quivi in mila piazzadei Governatore v' ha un' immagine della Santiffinia Vergine dipinta ad olio, che è cofa molto ftimabile.

Era giunto quefto Pittore all' anno quarantefimofefto di fua età; quando , colpito da apoplesia , perdette la loquela; e in pochi giorni la vita . Ciò avvenne in Finale 1' anno 1725. Il fuo cadavere fu feppellito nella Chiefa di S. Biagio.

Lafciò lo Spoleti una figliuola, che avea maritata— in San Remo ad un Cittadino di cafa Pefante, preflò del quale fi confervano molti quadri di mano del Suocero da me veduti; e fono cofe di molto merito; fpecialmente alcune copie del Rubens; in copiar le Opere del quale ebbe molta felicità . Avvi anche detto Cittadino fei fuperbi paefi. in tavole, che acquiftò lo Spoleti in Madrid . Quefti fono di mano del Tiziano; ed è fama, che li teneffe intorno al letto l'Imperador Carlo V.

Allevò lo Spoleti alcuni Difccpoli fuoi compatrioti, fra' quali Giufeppe Folco , e Giuièppe Piuma . Ambedue coftoro andarono poi fuori della Liguria ad efercitar la loro Arte: e fi fecero onore. Viffe anche in Finale nello fteflò tempo , che lo Spoleti, un tal Giacomo Grana, che ha_. lafciato alcune memorie di fe in quella città, nella cui Chiefa principale fece un quadro; due altri ne riftorò: ed in

S 2 quella

quella de' Cappuccini v' ha il quadro di S. Felice, che riceve il Bambino dalla Madonna: e da tutto ciò lì vede.,, che colìui aveva bel talento, e buona maniera. Quando egli mane affe, non m'è giunto a notizia.

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