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Thursday, August 2, 2012

Il disegno nella scultura italiana dell'ottocento tra neoclassicismo e restaurazione: il corpus dei disegni di Giuseppe de Fabris.

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Il disegno nella scultura italiana dell'Ottocento tra Neoclassicismo e Restaurazione. Il corpus dei disegni di Giuseppe De Fabris

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il disegno nella scultura italiana dell'Ottocento tra Neoclassicismo e Restaurazione. Il corpus dei disegni di Giuseppe De Fabris


 

Formatosi all'Accademia di Brera di Milano, direttore dei Musei Vaticani, poco amato dai suoi contemporanei, Giuseppe De Fabris (Nove, 1790 - Roma, 1860) è stato una figura di primo piano nella Roma di Gregorio XVI, con cui gli altri scultori si sono dovuti confrontare.
 
Seguace dei dettami di Winckelmann, di Mengs e del conterraneo Canova, è stato autore di numerose opere, tra le quali si ricordano il monumento a Torquato Tasso a Roma, il monumento sepolcrale ad Andrea Palladio a Vicenza, il San Pietro collocato nella gradinata di sinistra davanti la Basilica di San Pietro a Roma.
 
Il suo percorso artistico viene ora presentato in una raccolta di disegni, in gran parte inedita, conservato presso il fondo storico dell'Istituto “Giuseppe de Fabris” di Nove (Vicenza), sua città natale.
 
Tale corpus, introdotto dai testi critici di Saverio Simi de Burgis, Lara-Vinca Masini, Nico Stringa e Francesco Tognoni, documenta l'evoluzione di quanto resta dell'eredità di Canova alla corte dei papi e la personale ricerca di una nuova via per la scultura attraverso la Restaurazione.

 

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