Il Bellerofonte
Il Bellerofonte | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | opera seria |
Musica | Josef Mysliveček |
Libretto | Giuseppe Bonecchi |
Atti | tre |
Prima rappr. | 20 gennaio 1767 |
Teatro | Teatro San Carlo di Napoli |
Personaggi | |
Il "Bellerofonte" è un'opera seria in lingua italiana del compositore ceco Josef Mysliveček.
Si basa sul mito greco di Bellerofonte.
Il libretto fu scritto da Giuseppe Bonecchi e debuttò al teatro San Carlo di Napoli il 20 gennaio 1767.
L'opera fu commissionata per festeggiare il compleanno del Re di Spagna Carlo III e venne preceduta dalla rappresentazione di una cantata composta dal compositore stesso.
Tra i cantanti dell'epoca che coprirono parti di rilievo in questo lavoro si ricordano Anton Raaff e Caterina Gabrielli.
Il successo ottenuto al San Carlo portò a successive rappresentazioni, tra le quali sono note quella del 7 maggio 1767 a Siena e quella del 1768 a Praga, la quale glorificò Mysliveček a compositore di fama anche nella sua città natale.
Incisioni [modifica]
La prima e unica registrazione di quest'opera fu prodotta nel 1987 sotto Zoltan Pesko con il Coro Filarmonico Ceco e dall'Orchestra da Camera di Praga.
Categorie:
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Bellerofonte (in greco antico βελλεροφῶν o βελλεροφόντης), ovvero Ipponoo (Bellerofonte, letteralmente "uccisore di Bellero", era il soprannome che gli fu dato dopo che ebbe ucciso Bellero, re di Siracusa, oppure di Corinto) è un personaggio della mitologia greca, un eroe la cui impresa più grande fu quella di uccidere la Chimera, un mostro che Omero descrisse con la testa di un leone, il corpo di una capra e la coda di serpente[1].
Esiodo e altri autori tragici hanno immaginato che l'eroe fosse seduto a cavallo di Pegaso, ma nell'Iliade di Omero (libro VI) viene raffigurato senza il celebre cavallo alato.
Pindaro, nelle Olimpiche (la versione maggiormente nota), lo affianca nuovamente a Pegaso, assegnando a taluni personaggi nome diverso rispetto alle versioni dei suoi contemporanei[2].
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Bellerofonte (in greco antico βελλεροφῶν o βελλεροφόντης), ovvero Ipponoo (Bellerofonte, letteralmente "uccisore di Bellero", era il soprannome che gli fu dato dopo che ebbe ucciso Bellero, re di Siracusa, oppure di Corinto) è un personaggio della mitologia greca, un eroe la cui impresa più grande fu quella di uccidere la Chimera, un mostro che Omero descrisse con la testa di un leone, il corpo di una capra e la coda di serpente[1].
Esiodo e altri autori tragici hanno immaginato che l'eroe fosse seduto a cavallo di Pegaso, ma nell'Iliade di Omero (libro VI) viene raffigurato senza il celebre cavallo alato.
Pindaro, nelle Olimpiche (la versione maggiormente nota), lo affianca nuovamente a Pegaso, assegnando a taluni personaggi nome diverso rispetto alle versioni dei suoi contemporanei[2].
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