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Friday, July 6, 2012

La Biblioteca dell'Accademia dei Lincei, Villa Corsini, Trastevere, Roma.

Speranza

Biblioteca dell'Accademia dei Lincei e Corsiniana

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Biblioteca dell'Accademia dei Lincei e Corsiniana
Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana
Palazzo Corsini alla Lungara
Statobandiera Italia
RegioneStemma Lazio
CittàRoma-Stemma.png Roma
IndirizzoVia della Lungara, 10 - 00165
TipoPubblica
Specialistica
Numero opere
Stile
Architetto
Costruzione
Apertura
Chiusura
SitoAccademia Nazionale dei Lincei
La Biblioteca dell'Accademia dei Lincei e Corsiniana è una delle biblioteche storiche di Roma. Ha sede in Palazzo Corsini a via della Lungara dove ha sede anche l'Accademia dei Lincei.

La biblioteca attuale nasce dalla fusione della Biblioteca Corsiniana con quella dell'Accademia dei Lincei.

 

Il primo nucleo della biblioteca Corsiniana si fa risalire alla donazione di papa Clemente XII a suo nipote il cardinale Neri Maria Corsini della sua biblioteca personale nel 1733. Al 1738 risale la prima inventariazione dei manoscritti conservati nella biblioteca da parte del copista della stessa biblioteca Arrigo Arrigoni[1], intitolata "Indice de' libri manoscritti che si conservano nella Libreria della Ecc.ma Casa Corsini". Questo indice, arricchito nel tempo dai successivi copisti e dai bibliotecari della biblioteca di casa Corsini, è la base dei moderni cataloghi di manoscritti della biblioteca e si conserva ancora nella biblioteca stessa. Nel 1754 la biblioteca venne aperta al pubblico.

A questo primo nucleo si sono via via aggiunte altre collezioni (vale la pena ricordare ad esempio il Fondo Rossi acquistato dagli eredi Corsini nel 1786), fino alla fusione con la Biblioteca dell'Accademia dei Lincei (promossa dallo Stato italiano nel 1883) e con le sue pregevoli opere di cui vale senz'altro la pena citare il Fondo orientale dello studioso Leone Caetani.
Oltre ad un cospicuo numero di preziosi manoscritti dunque, la biblioteca conserva pregevolissime collezioni a stampa tra cui primeggiano gli incunaboli (c' è ad esempio la collezione probabilmente più completa al mondo delle edizioni sublacensi e romane degli stampatori Sveynheym e Pannartz dal 1465 al 1473 - vale a dire di coloro che per primi hanno introdotto la stampa in Italia),[2] e le cinquecentine e tra queste, di notevole pregio, le edizioni aldine.

Note [modifica]

  1. ^ A. Arrigoni, in: Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani dal sec. XIV al sec. XIX, raccolto e pubblicato da Albano Corbelli, Firenze, Olschki, 1983, pp. 68 e 378.
  2. ^ Il loro incunabolo più antico datato conservatosi è il "Lattanzio", impresso a Subiaco nell'ottobre del 1465, che contiene tre opere di questo autore cristiano del Basso impero e di cui una copia delle circa venti ancora esistenti in Italia si conserva alla Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana

Collegamenti esterni [modifica]

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