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Friday, July 6, 2012

Le ville di Roma e dei dintorni: La Villa Borghese (1606), sul colle Pincio.

Speranza

  
Villa Borghese
Villa borghese tempio.jpg
Giardino del Lago con Tempio di Esculapio

File:AusDemGartenDerVillaBorgHeseInRomS112.jpg


Volpato

File:Villa Borghese - Fontane Oscure scalinata 01222-4.JPG

Scalinata delle Fontane oscure
Ubicazione
TipoVilla
IndirizzoRoma, Municipio II, Italia
Paese
Informazioni generali
Dimensioni80 ettari
GestoreRoma Capitale
AperturaTutti i giorni dall'alba al tramonto
IngressiPiazzale S. Paolo del Brasile, Piazzale Flaminio, Via di Porta Pinciana, Via Raimondi, Via di Valle Giulia
NoteAll'interno del parco sono situati: la Galleria Borghese, il Museo Canonica, il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, la Galleria Nazionale d'arte Moderna, la Casa del Cinema, il Museo Civico di Zoologia, la Casina di Raffaello, il Silvano Toti Globe Theatre e il Bioparco
www.060608.it

Villa Borghese: l'ingresso monumentale su piazzale Flaminio

Villa Borghese è un grande parco della città di Roma che comprende sistemazioni a verde di diverso tipo, dal giardino all'italiana alle ampie aree di stile inglese, edifici, piccoli fabbricati, fontane e laghetti.

È il terzo più grande parco pubblico a Roma (circa 80 ettari), dopo Villa Doria Pamphilj e Villa Ada e si estende in gran parte sul quartiere Pinciano e in piccola parte sul rione Campo Marzio, divisi dalle Mura aureliane.

Villa Borghese è una Villa di Roma costruita tra il XVI secolo ed il XX secolo.

Nel 1606 iniziano i lavori di riassetto della villa su incarico di Papa Paolo V Borghese quando egli affida al nipote Scipione Caffarelli Borghese di realizzare nella villa una residenza extra-urbana.

Nella zona intorno a Porta Pinciana i Borghese avevano dei possedimenti terrieri che si estendevano a 50 ettari.

Nel Casino Nobile si cercò di ospitare una raccolta antiquaria.

Alcuni architetti lavorarono negli ampliamenti ed agli abbellimenti della Villa tra cui Flaminio Ponzio, Giovanni Vasanzio, e Girolamo Rainaldi.

Intorno al Palazzo (Casino Nobile) vennero posti dei giardini recintati, si cercò di dare un giusto apporto tra architetture dell'edificio e la posizione dei giardini.

Il piazzale antistante fu contornato da una balaustra ed abbellito da sedili, fontane e statue antiche.

La Fontana della Vela completava la veduta. Successivamente, nel XVIII secolo tale fontana fu sostituita con la Fontana dei Cavalli Marini.

I giardini furono suddivisi in tre parti tramite dei recinti secondo le esigenze del barocco.

Il primo recinto racchiudeva il Giardino Boschereccio, chiamato così perche ospitava un bosco di olmi, pini e cipressi, era sito di fronte al Casino Nobile.

Il secondo recinto, racchiudeva il Giardino della Prospettiva o Parco dei Daini, era sito dietro al Casino Nobile; vi si accedeva da una piazza ove era la Fontana del Narciso; vi si trovava il teatro costruito verso il 1615 da Girolamo Rainaldi.

Il terzo recinto racchiudeva il Barco o campagna, la zona più ampia della villa misurante 40 ettari, in cui il Principe Borghese amava fare delle battute di caccia sia presso la Ragnaia, l'attuale Piazza di Siena, e nella valle di Graziano; le piante vi crescevano spontanee mentre la fauna scorreva libera.

Come complemento del Casino Nobile vennero creati i Giardini Segreti ad uso esclusivo del Principe Borghese e dei suoi ospiti. In origine erano tre ed erano chiamati dei Melangoli e dei Fiori.

Al termine dei Giardini Segreti vennero posti due edifici:

l'Uccelliera, di forma quadrangolare, che ospitava varie specie di uccelli rare

e l'edificio della Meridiana, costruito nel 1680 da Carlo Rainaldi.
 
Marcantonio IV Borghese riassettò il Barco con dei templi, delle statue, delle fontane, edifici eleganti ed arredi vari. In questa ala della villa vi si potavano ammirare degli animali girovagare in libertà. Dato che la zona verso di Porta del Popolo si stava modificando in polo turistico, Marcantonio decise di migliorarne la qualità estetiche ed urbanistiche, per giunta l'ingresso verso Via Flaminia era il preferito dagli artisti del Grand Tour in arrivo a Roma. In queso periodo vennero abbattuti, nella zona, dei muri di cinta. Gli Asprucci riqualificarono perciò uno degli ingressi verso Via del Muro Torto con uno più solenne con due piloni bugnati e due portici laterali. Tali piloni saranno spostati negli anni trenta del XX secolo, per sottostare a esigenze della viabilita moderna, nella Piazza del Brasile.

Sempre in questo periodo, l'Aranciera fu ammodernata da casale rustico a sede per ricevimenti di famiglia ove si potevano ammirare delle fontane e dei giochi d'acqua. Tuttavia, nel 1849 tale edificio sarà quasi totalmente abbattuto durante i bormardamenti francesi.

Altri edifici o arredi furono abbelliti o costruiti tra cui Piazza di Siena che fu ispirata ai circhi romani, la Casa del Gallinaro o Fortezzuola fu abbellita nella facciata del cortile con affreschi a medaglioni e con le aggiunte di cornici nelle porte e nelle finestre, la Casa del Giardiniere (attualmente detta Casino dell'Orologio) fu ampliata ed abbellita, specialmente all'esterno, e fu adibito a museo fino al 1807 quando la stragrande maggioranza delle sculture fu venduta a Napoleone Bonaparte, la Palazzina dell'Alboreto dei Gelsi (attualmente Casina di Raffaello) fu impreziosita con lesene a capitelli ionici ed un loggiato sulla facciata di Piazza di Siena e la consacrazione della chiesa dell'Immacolata Concezione nel suo interno sul lato del Giardino del Lago, inoltre vennero creati il Tempio di Antonino e Faustina, realizzato con materiali in parte riutilizzati come il cippo con l'iscrizione in greco, ed il Giardino del Lago realizzato nella zona del Piano dei Licini ed ispirato ai classici giardini all'inglese. Presso il lago venne costruito il Tempio di Esculapio in stile ionico ai cui lati furono poste delle statue di ninfe ed alla sommità delle divinità greche. Un altro tempio di questo periodo è il Tempio di Diana, opera di Mario Asprucci.
 


Veduta del 1831 della zona del Casino Nobile

I lavori di stampo neoclassico che iniziarono nel Settecento si protrassero nell'Ottocento. Di questo periodo sono i Propilei Greci realizzati nel 1829. Dominavano Piazza del Popolo. Erano dodate di due fusti di colonne con delle aquile. Per la costruzione fu adottato lo stile ionico.
I giardini furono creati in base alla viabilità, così la Fontana di Esculapio o del Fiocco fu creato in modo di ruotare per dirigersi al centro del giardino e per congiungere la viabilità già esistente furono creati i Propilei Egizi e l'Arco di Settimio Severo. I primi rappresentavano, tra l'altro un ingresso monumentale. L'arco di Settimio Severo si ricongiungeva presso l'Aranciera.
I giardini de' lustrati (tipo di agrumi), presso l'Aranciera, erano stati ideati con una tradizione italiana.
Il Portico dei Leoni è posto nel muro che separa l'Aranciera dal sovrastante giardino.
I Borghese comprarono i possedimenti dei Doria nella zona dell'attuale Galoppatoio, ma anche dei possedimenti dei Bourbon Del Monte e dei Manfroni.
Dopo l'unità d'Italia la villa subì una lottizzazione. Fino ad allora fu scena di manifestazioni, sagre e feste musicali. Lo stato, nel 1901 si aggiudicò, per tre milioni di lire, l'intera villa a discapito dei Borghese.

Età contemporanea. Gestione del comune di Roma [modifica]

 
Nel periodo iniziale del secolo XX, dopo che lo stato era venuto in possesso della Villa con eccezione del Museo Borghese, si riprogettò il sistema viario interno alla Villa[5] asfaltandolo[6], inoltre venne realizzato il ponte che collega la villa con il Pincio,[5][6] inaugurato il 1908 in presenza del re Vittorio Emanuele III e di svariate personalità[5], inoltre l'ingresso sul lato di Porta Pinciana venne arretrato di dieci metri per allargare il manto stradale[6].
Nel 1911 fu inaugurato il Giardino zoologico, poi divenuto Bioparco, realizzato da un'impresa diretta da Carlo Hagenbeck di Amburgo. Fu realizzato nella zona della villa destinata alla campagna. Nel 1935 lo zoo fu ampliato fino all'adiacente Parco dei Daini con progetto di Raffaele de Vico[5].
Nel 1925 fu progettato da de Vico il serbatoio per l'acquedotto dell'Acqua Marcia in stile barocco[5].
Nel 1926 nasce il concorso ippico di Piazza di Siena.[7]
Nel 1929 fu costruita Fonte Gaia da Giovanni Nicolini[5].
La Casina delle Rose, dopo essere restaurata fu un teatro, un dancing ed un luogo di ristorazione. Negli anni settanta cadde in un periodo di abbandono e trascurazione. Un nuovo restauro renderà lo stabile nuovamente aperto al pubblico[5].
Nel 1935 viene inaugurato il Cinema dei Piccoli, chiamato in passato anche Cinema Topolino, ma la Disney fece togliere il nome di Topolino dal nome del locale, anche se molti, in seguito chiameranno il locale Cinema di Topolino.[8]
Nel 1938 i propilei egizi vennero in parte demoliti per l'ingrandimento della via Fiorello La Guardia[5].
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Busti del Pincio.
I primi monumenti celebrativi furono del 1904 e del 1905[5].
Negli anni trenta il Giardino del Lago fu adibito ad angolo di lettura con l'installazione di chioschi con biblioteche[5]. Tali biblioteche, progettate da Raffaele de Vico[6], consentivano il prestito di un libro fino al tramonto previa esibizione di un documento d'identità[5][6] ed il libro doveva essere riconsegnato al tramonto[6].
Nei periodo delle guerre mondiali la villa fu soggetto di abbandono e distruzioni. I giardini segreti furono adibiti a coltivazioni di ortaggi, mentre Piazza di Siena divenne una coltivazione di grano[5][6].
Nel secondo dopoguerra incominciarono i restauri[5][6] e, nel 1961 venne aperto il Museo Canonica nell'edificio della Fortezzuola (nel 1926 Pietro Canonica ebbe in concessione lo stabile della Fortezzuola che lo mantenne fino alla morte)[5].
 
Nel 2003 il concorso ippico di Piazza di Siena viene inserito nella Super League.[7]
Nel 2005 il Cinema dei Piccoli è stato inserito nel Guinness dei primati come cinema più piccolo del mondo.[8]
Nel 2006 il Cinema dei Piccoli riceve il premio FICE per l'attività di divulgazione del cinema dei ragazzi e d'autore.[8]
Nel 2007 viene inaugurato il Cinema dei Piccoli Filmfestival.[8]
Nel 2007 dopo un restauro di circa due anni, ha ripreso a funzionare l'orologio ad acqua del Pincio.[9]
Nel 2009 vengono approvati dei lavori alla rete idrica, realizzati dall'ACEA, i quali non hanno apportati gravi danni all'ambiente circostante.[10][11]
Si svolge da alcuni anni, nella Villa, ogni 6 gennaio, la Corsa del Giocattolo, patrocinata dalla Provincia di Roma. L'evento costa di portare dei giocattoli usati, purché in buono stato, da destinarsi ad alcuni istituti per bambini abbandonati ed alcuni ospedali con reparti pediatrici.[12][13]
Nella Villa vengono organizzate delle manifestazioni non competitive come delle corse podistiche amatoriali.[14][15]
Nel 2004 viene fondata la Casa del Cinema, attualmente sita nella Casina delle Rose.[16]
Recentemente è stato fondato anche il Silvano Toti Globe Theatre dalla caratteristica forma di O.[17]

Note [modifica]

  1. ^ Sito ufficiale della Soprintendenza di Roma
  2. ^ Giuseppina Licordari, Villa Borghese nel Seicento in Villa Borghese, op. cit., pp. 10-13.
  3. ^ Francesca Torella, Villa Borghese nel Settecento in Villa Borghese, op. cit., pp. 14-18.
  4. ^ Giovanna Forte, Villa Borghese nell'Ottocento in Villa Borghese, op. cit., pp. 19-22.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n Anna Sanzi, Villa Borghese nel Novecento in Villa Borghese, op. cit., pp. 23-26.
  6. ^ a b c d e f g h Campitelli, op. cit., pp.82-85.
  7. ^ a b La storia su piazzadisiena.com
  8. ^ a b c d 1934-2009: il cinema dei piccoli compie 75 anni
  9. ^ L'orologio del Pincio ha ripreso a funzionare
  10. ^ Villa Borghese. Lavori nuova rete idrica. Nessun rischio ambientale nè archeologico.
  11. ^ Villa Borghese e le fontane, acqua a rischio su un sito del Corriere della Sera
  12. ^ Corsa del giocattolo: donare un gioco per un sorriso
  13. ^ La Corsa del Giocattolo: donare un gioco per un sorriso
  14. ^ Corsa podistica a Villa Borghese
  15. ^ Scheda gara: Maratona di Roma a Staffetta
  16. ^ Presentazione Le origini
  17. ^ Presentazione

Bibliografia [modifica]

  • Villa Borghese, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2001. ISBN 88-8016-398-1
  • Alberta Campitelli, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (a cura di), Villa Borghese, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1997. ISBN 88-240-3787-9

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

Il nucleo della tenuta era già di proprietà dei Borghese nel 1580, sul sito nel quale è stata identificata anche la posizione dei Giardini di Lucullo (o horti luculliani).
Il possedimento fu ampliato con una serie di acquisti e acquisizioni dal cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V e futuro patrono di Gianlorenzo Bernini, con l'intento di crearvi una "villa di delizie" e il più vasto giardino costruito a Roma dall'antichità. Nel 1606 la realizzazione degli edifici fu affidata dal cardinale agli architetti Flaminio Ponzio e, dopo la morte del predecessore, a Giovanni Vasanzio (Jan van Santen); gli architetti furono affiancati dal giardiniere Domenico Savini da Montelpulciano e dall'intervento anche altri artisti, quali Pietro e Gianlorenzo Bernini. La villa era completata nel 1633.
Nel 1766 lavori di trasformazione furono intrapresi dal principe Marcantonio IV Colonna, nel "Casino nobile" (ora sede della Galleria Borghese) e nel "Casino dei giuochi d'acqua" (attuale "Aranciera" e sede del Museo Carlo Bilotti), e soprattutto nel parco, con la sistemazione del "Giardino del lago", ad opera degli architetti Antonio e Mario Asprucci. Tutto il giardino venne ornato di fontane e piccole fabbriche che permettevano di godere di scorci prospettici suggestivi.
Agli inizi del XIX secolo la villa venne ulteriormente ampliata da Camillo Borghese con l'acquisto di terreni verso Porta del Popolo e Porta Pinciana, che furono integrati alla villa con l'intervento dell'architetto Luigi Canina. Nel corso del secolo gran parte del precedente giardino formale fu trasformato in giardino di paesaggio di gusto inglese. Durante tutto il secolo i giardini furono aperti per il passeggio festivo e vi erano ospitate feste popolari con canti e balli.
Il complesso fu acquistato dallo Stato italiano nel 1901 e ceduto al comune di Roma nel 1903 per essere stabilmente aperto al pubblico, mentre iniziava la lottizzazione della confinante Villa Ludovisi sui cui terreni stava sorgendo l'omonimo quartiere. La villa fu acquistata per 3 milioni di lire dell'epoca (equivalenti a circa 10 milioni di euro attuali), e denominata ufficialmente "Villa comunale Umberto I già Borghese". I romani non smisero mai di chiamarla Villa Borghese.

Descrizione [modifica]

Il grande parco contiene diversi edifici ed ha 9 ingressi: tra i più frequentati quello di Porta Pinciana, quello dalla scalinata di Trinità dei Monti, quello dalle rampe del Pincio a piazza del Popolo e l'ingresso monumentale di Piazzale Flaminio. Il "giardino del Pincio" (corrispondente al colle Pincio), nella parte sud del parco, offre un noto panorama su Roma.
L'edificio della villa ("Villa Borghese Pinciana"), oggi sede della Galleria Borghese, fu costruita dall'architetto Flaminio Ponzio, che sviluppò gli schizzi di Scipione Borghese. Ora è la sede della Galleria Borghese. Alla morte di Ponzio, i lavori furono terminati dal fiammingo Giovanni Vasanzio. L'edificio fu destinato da Camillo Borghese a contenere le sculture di Bernini, tra cui il David e Apollo e Dafne, e di Antonio Canova (Paolina Borghese) nonché le pitture di Tiziano, Raffaello e del Caravaggio.
Contigua a Villa Borghese, ma oggi fuori dal perimetro vero e proprio del parco, ai piedi del colle, è Villa Giulia, costruita nel 1551 - 1555 come residenza estiva per papa Giulio III, che ora ospita il Museo nazionale etrusco. Era legata a Villa Borghese anche Villa Medici, sede dell'Accademia francese a Roma. Altri edifici sparsi nei giardini di Villa Borghese, su viale delle Belle Arti, sono stati edificati in occasione della Esposizione internazionale tenutasi a Roma nel 1911 per festeggiare il primo cinquantenario dell'Unità d'Italia. La Galleria nazionale d'arte moderna risale a questo periodo.
La villa ospita anche lo zoo di Roma trasformato recentemente in Bioparco ed il Museo civico di zoologia, mentre la "Casina delle Rose" è oggi la sede della Casa del Cinema. Nei pressi di quest'ultima si trova il Cinema dei Piccoli, la sala cinematografica più piccola al mondo.
È sede del concorso ippico Piazza di Siena, giunto nel 2009 alla 77ma edizione.
Nel 2003 è stato inaugurato il Silvano Toti Globe Theatre, una ricostruzione del Globe Theatre di Shakespeare a Londra.

Edifici [modifica]


La facciata del Casino Nobile (cosiddetta Villa Borghese Pinciana)

il Casino di Raffaello e piazza di Siena
Il parco della villa ospita numerosi edifici. Tra i più importanti vi sono:
È sito in viale David Lubin. In una planimetria del 1828 era indicato come casa dipendente degli Orti Giustiniani ed in una incisione del 1840 disegnata da G.H. Busse come Casale Giustinani. Le facciate e il portico ospitano dei lacerti di affreschi che rappresentano delle sculture e prospettive a trompe l'œil. Attualmente ospita un'associazione culturale.[2]
  • Casino del Graziano
È sito in viale del Giardino Zoologico ai confini della Valle dei Platani. Fu proprietà del giurista Stefano Graziano. Nel 1616 fu comprato dal cardinale Borghese per farvi una mostra di quadri e statue, ma principalmente fu usato come casino di delitia e riposo dopo le battute di caccia. All'interno vi sono degli affreschi.[3] Originariamente, prima dell'acquisto del Cardinale Borghese, il Casino era di un certo Stefano Graziani, personaggio di cui si ignora la biografia, ma certamente non fu lui il committente della costruzione dell'edificio, in quanto la costruzione risale al secolo precedente[4].
L'edificio consta di tre piani: nei primi due vi sono due stanze e un corridoio centrale, mentre al terzo è una stanza loggiata. Il palazzo ha un muro di cinta, due cortili quadrati con fontana centrale decorata a roccaglie, resti di decorazioni a stucco[4].
Secondo Montelanici in una delle due fontane era una statua di Venere e nei giardini erano aiole ornate di mortella[4].
Al pian terreno vi sono decorazioni cinquecentesche a grottesche, tra cui degno di menzione è il "Ratto di Europa" richiamante lo stile di Prospero Fontana[4].
Al piano superiore un fregio rappresentante un paesaggio incorniciato da puttini è posto lungo il perimetro superiore di una delle due due stanze[4].
Durante la residenza dei Borghese vi erano arredi pregevoli, quadri e statue provenienti da scavi nelle proprietà di famiglia[4].
  • Casina delle Rose - Casa del Cinema
È sita in piazzale Marcello Mastroianni. Dal 1748 fu parte di Villa Manfroni, in seguito fu acquistata dai Borghese e ristrutturata da Luigi Canina.[5]
Questo edificio viene rappresentato in una cartina di Roma realizzata da Nolli nel 1748 come parte della suindicata Villa Manfroni. La villa fu acquistata dai Borghese nel 1833 insieme a una villa più antica[6].
Questo complesso viene descritto nell'atto di vendita come villetta sita fuori Porta del Popolo e Porta Salara, confinante da un lato con la strada delle mura, dall'altro con la villa dei Principi Borghese, composta di vigne e di alberi da frutto, di vari viali, un casino nobile, un fienile, una casetta rurale presso il casino nobile, un tinello, un giardino con un'uccelliera, una grotta, una neviera e un pozzo[6].
L'area fu decisamente trasformata, in modo da non rendere riconoscibile l'aspetto e l'assetto originario, con l'inaugurazione di una strada carrozzabile e con l'inserimento dell'ingresso verso la Porta Pinciana; anche la Casina fu modificata[6].
Nel 1834 la Casina fu ristrutturata per essere adibita a trattoria[6], come narrato da Gioachino Belli[5].
Una rappresentazione successiva è la litografia del 1842 di Landesio e Rosa[6].
L'edificio consisteva in due corpi di fabbrica, divisi mediante un cortile interno[6].
L'edificio più arcaico era sito verso Porta Pinciana. Consisteva in un loggiato con quattro archi corrispondente a una loggia coperta al piano superiore. Questa costruzione era circondata da un giardino[6].
Oltre il cortile vi era un edificio rustico, costituito da un fienile e dalla residenza dell'addetto alle vigne[6].
Nel 1849 la Casina fu colpita dai bombardamenti. Fu restaurata nel 1854[6] e destinata a vaccheria[5][6].
Con l'acquisizione della Villa da parte del Comune di Roma, la Casina fu lasciata al degrado; quando fu restaurata, il cortile interno fu chiuso per creare nuovi locali e la zona rustica fu rimodellata secondo gli chalet alpini[6].
In seguito la Casina fu trasformata in dancing[5][6] e successivamente in punto di ristoro[6].
Nel 1976 furono intrapresi lavori di ristrutturazione abusivi per l'ampliamento da parte una concessionaria, il che portò a un contenzioso legale con il comune di Roma che condannò al degrado l'edificio[5][6].
Non rimane traccia delle decorazioni interne, eccetto un affresco con stemmi e delle vedute cinquecentesche in degrado[6].
Attualmente è sede della Casa del Cinema[5].
  • Casina del lago - caffetteria Bilotti
È sita nel Giardino del Lago in via dell'Aranciera. Trattasi di un piccolo chalet risalente agli anni venti del XX secolo. Nel secondo dopoguerra fu ingrandito e sfigurato. Attualmente, al suo interno vi è la caffetteria del Museo Carlo Bilotti.[7]
  • Casina dell'Orologio
È sita in Piazza di Siena[8].
Come descritto da documenti seicenteschi[9], la Casina era utilizzata dal giardiniere come abitazione[8].
Nel Settecento[9], sotto la direzione degli Asprucci, vi fu inserito un porticato[8], trasformazione attribuita a Nicola Fagioli che sicuramente inserì l'orologio; di questo periodo è la struttura con basamento a bugnato, interrotto da vari portali con archi anch'essi bugnati[9].
L'edificio è a due piani, sormontato da una torretta con quattro orologi e coronamento a piccolo tempio circolare a cupola, sorretta da otto colonne doriche. La torre ospita tre campane; nel suo apice è posta una banderuola[9].
Dopo questa trasformazione, terminata nel 1791[9], l'edificio divenne museo con il materiale di scavo proveniente da Gabii[8][9] e fu chiamato "Casino di Gabi"[9]. Il museo fu smantellato nel 1807 e il materiale che vi era esposto venne trasferito al Museo del Louvre[8]. Della destinazione dell'edificio a museo rimangono due iscrizioni, sovrastate da due statue[9].
Nella seconda metà del XIX secolo, l'edificio ospitò varie mostre di acquerelli di artisti romani[9].
In seguito, quando la villa passò al comune di Roma, non si fa menzione della destinazione d'uso della Casina[9].
Ora al suo interno ospita uffici comunali[8][9].
È sita tra via del galoppatoio e via San Paolo del Brasile[10]. Anticamente era di proprietà di Giuseppe Doria Pamphilj[11], al momento dell'acquisto di Giuseppe Doria Pamphilj, il podere era formato da una vigna[12], poi fu trasformato in un giardino all'inglese da Francesco Bettini dal 1785 al 1790 [11]. Questo giardino all'inglese era composto da piante esotiche secondo la moda dei giardini inglesi[12]. Tra le piante sono da menzionare[12]:
ananas;
liriodendri;
cedri del Libano;
sofora japonica;
yucca;
aloe.
Non vi erano molti edifici, i quali erano rustici escluso il casino di Raffaello, con gli affreschi in stile raffaellesco attribuiti a Girolamo Siciolante da Sermoneta [12].
Le attrazioni della villa erano le fabbriche[12], di cui ricordiamo[12]:
i finti ruderi gotici;
la pagoda cinese;
l'isola artificiale con un tempio neoclassico;
i ponti con rifiniture esotiche;
un romitorio;
fontane.
Nel 1798 Giuseppe Doria Pamphilj vendette la proprietà, trasportando alcune delle opere nella villa del fratello. Nel 1831 la villetta Doria venne acquistata dai Borghese [12].
La zona fu bombardata dai francesi nel 1849, bombardamento che distrusse anche il casino di Raffaello[11], ma i Borghese riuscirono a trasportare gli affreschi nel Casino Nobile della villa[12].
Nella seconda metà dell'Ottocento fu utilizzato come galoppatoio [11] [12]. Ogni ricordo storico fu distrutto negli anni settanta del XX secolo per realizzare un parcheggio seminterrato[11], tuttavia il nome (galoppatoio) e l'uso ne rimangono tuttora[12].
  • Meridiana
È sita in viale dell'Uccelliera[13].
Fu creata da Carlo Rainaldi successivamente all'Uccelliera[13] per chiudere in maniera monumentale il terzo giardino segreto, al posto di un piccolo edificio rurale raffigurato nella piantina di Simone Delfico[14].
Viene chiamata anche seconda uccelliera poiché richiama il prospetto del giardino interno[13][14].
Consta di una meridiana con decorazioni in marmo[13] e stucco[13][14].
La facciata verso l'ingresso al Parco dei Daini è più semplice, con lesene alternate a porte, che corrispondono ai piani superiori a nicchie e a finestre[14].
L'edificio ospita il Centro Informazioni e il Centro di Documentazione della Villa[13].
  • Uccelliera
È sita in viale dell'Uccelliera[15].
Fu progettata da Girolamo Rainaldi[14].
Fu realizzata in concomitanza del Casino Nobile come completamento della facciata del secondo giardino segreto[15].
La fabbrica è a pianta rettangolare, costituita da due vani e da un passaggio con copertura a volta che li unisce[14].
Lo stabile aveva affreschi. Le finestre hanno lesene e cornici. La facciata verso la meridiana è meno ricca di decorazioni, tuttavia lesene e cornici delle finestre contenevano busti poggianti su piedistalli[14].
Alcuni documenti narrano che nel quadriennio 1616-19 i visitatori potevano vedere uccelli rari e costosi all'interno dell'Uccelliera[15][14].
L'interno presenta degli affreschi[15].
È sita in viale David Lubin. Fu disegnata da Pompeo Passerini ed edificata tra il 1906-1908.[16]
  • Casino degli Uffizi o delle Officine
È sito al confine con via Pinciana. L'edificio è antecedente alla proprietà dei Borghese. Nel periodo di realizzazione della Villa, fu utilizzato come magazzino e laboratorio per il restauro dei pezzi da adibire agli edifici o ai giardini; questo verosimilmente le diede il nome. L'edificio, attualmente in restauro, è adibito a scuola materna; conserva all'interno alcuni pezzi che testimoniano la sua passata utilizzazione.[17]

Giardino del Lago con Tempio di Esculapio

I recinti [modifica]

  • Il primo recinto
Le peculiarità di questa zona sono l'abbondanza di alberi che davano l'impressione di un fitto bosco e gli arredi, tra cui fontane e statue. La zona è percorsa da nove viali, di cui sei con direzione nord-sud e tre con direzione est-ovest. Tutta la zona di questo recinto era ripartita in 23 riquadri.
Nei pressi del Casino Nobile erano 2 boschi di lauri, un boschetto di lecci e abeti con siepi in alloro, qualche cipresso e olmo; presso il Viale degli Olmi erano parecchi pini che attorniavano l'abitazione del custode del parco, che veniva chiamato "Casino del pineto", edificio distrutto nel 1849. Il vialone di confine tra il primo e il terzo recinto era attorniato da melograni e terminante in una piccola ragnaia (piccolo bosco con una rete, detta ragna, per la cattura di uccelli), sita presso il terzo recinto e ampia circa un ettaro, con al centro un canale in peperino ove scorreva l'acqua. I frutti e l'acqua attiravano gli uccelli, che venivano predati in battute di caccia mediante la chiusura della zona mediante delle reti. La ragnaia, così come la più ampia ragnaia del terzo recinto, erano opera verosimilmente del giardiniere Domenico Savino, che con le ragnaie ha dato alla villa un'impronta tipicamente toscana. Il primo recinto, con l'abbattimento dei muri di cinta nel Settecento, ha mantenuto la suddivisione in riquadri e il sistema viario; tuttavia la ragnaia già nel XIX secolo risulta scomparsa e, successivamente, scomparvero anche gli olmi colpiti dalla grafiosi, che negli anni trenta del XX secolo ha portato alla scomparsa della specie nella villa. Ciò nonostante, il primo recinto è quello che ha avuto meno ritocchi rispetto agli altri due e ancora presenta un aspetto neoclassico.[18]
  • Il secondo recinto
Il retro del Casino Nobile si affacciava su un grande piazzale, da cui ci si poteva immettere nel secondo recinto, che oggi corrisponde al Parco dei Daini, chiamato così perché, oltre alle gazzelle, vi erano daini che venivano lasciati liberi nel lecceto.
Il secondo recinto era zona riservata al principe: era possibile accedervi solamente dal Casino Nobile ed era cinto di mura che lo dividevano dalla campagna circostante. Pochi edifici adornavano il secondo recinto, tra essi: l'edificio detto gli "Uffici", poi in parte demolito per l'ampliamento della strada e attualmente utilizzato come asilo; l'edificio anticamente utilizzato come fienile e in seguito totalmente demolito; il più recente serbatoio dell'Acqua Marcia di Raffaele de Vico.[19]
  • Terzo recinto
Questa sezione della villa era la più grande (misura circa 40 ettari) e i suoi confini si perdevano nella campagna romana. Tra le zone del recinto erano: il cosiddetto "Piano bello", una pianura con ottocento lecci che fu poi trasformata nel Giardino del Lago; un grande prato (la zona dell'attuale Bioparco di Roma); la Valle del Graziano, con una grande peschiera rustica, al cui centro era un'isoletta con due platani usata come rifugio per anatre e altri uccelli acquatici, e con in fondo il casino che conserva l'aspetto originario; la Valle di Piazza di Siena, in cui erano la ragnaia grande, il Gallinaro o Fortezzuola (usato anticamente come rifugio di struzzi e pavoni), il Casino dell'Orologio, la Casina di Raffaello, un altro palazzo scomparso detto "Serraglio dei Leoni".
Oltre alla ragnaia, vi erano lepri, daini, cervi e caprioli usati per battute di caccia per tutta la zona di questo recinto. Un altro edificio del recinto è il Casino dei Giochi d'Acqua o Aranciera, più volte modificato nel corso del tempo. Il terzo recinto è quello che ha avuto maggiori modifiche: il Piano dei Licini è stato trasformato in giardino all'inglese, la grande ragnaia in Piazza di Siena, la peschiera della Valle dei Platani è stata prosciugata e nel grande prato attualmente è il Bioparco[20]

Giardini [modifica]

  • Giardino del Lago
Gli accessi al Giardino sono in via Madama Letizia e in viale Pietro Canonica. Trattasi di un giardino all'inglese, trasformato da Piano dei licini da Marcantonio IV Borghese al termine del Settecento in un giardino alla moda. Assieme agli Asprucci come direttori dei lavori, si alternarono tra giardineri e artisti persone del calibro di Jacob More. Caratteristico è il lago in cui si specchia il Tempio di Esculapio.[21]
Le prime fonti storiche che attestano dei lavori al Piano dei Licini risalgono al 1784, lavori che terminarono nel 1790 con direttore Mario Asprucci. Furono inseriti, oltre al suddetto Tempio di Esculapio, il Tempio di Antonino e Faustina e il Tempio di Diana, tutti in stile neoclassico, opere immerse in un giardino in stile inglese, anche se la presenza di viali rettilinei e l'uso di arredi classicheggianti erano piuttosto lontani dai giardini alla moda dell'epoca in Francia e in Inghilterra. Di questi arredi rimane ben poco: oltre ai tre templi, il sarcofago di Fetonte, una colonna, qualche olla e una statua. Ma le citazioni dell'epoca suggeriscono che la zona era disseminata di statue. Il gruppo statuario più recente è quello in bronzo con i satiri che giocano col loro piccolo, del al 1929[22]
Flora del giardino del lago:
Palme:
Nome comune palma[23]Nome scientifico palma[23]
CycasCycas revoluta
TrachicarpoTrachycarpus fortunei
Palma di San Pietro o Palma nanaChamaerops humilis
Palma delle CanariePhoenix canariensis
Palma azzurra o Palma blu delle Esperidi[24]Erythaea armata
Palma di Guadalupe[25]Erythaea edulis
Conifere:
Nome comune conifera[23]Nome scientifico conifera[23]
Pino domesticoPinus pinea
CipressoCupressus sempervirens
Cedro dell'HimalayaCedrus deodara
Cipresso di LawsonChamaecyparis lawsoniana
AraucariaAraucaria bildwillii
Cedro dell'AtlanteCedrus atlantica
Cipresso calvoTaxodium distichum
Cedro del LibanoCedrus libani
Piante originarie dell'estremo orienteo dell'Asia:
Nome comune pianta[23]Nome scientifico pianta[23]
BambùArundinaria japonica
CryptomeriaCryptomeria japonica
TrachicarpoTrachycarpus fortunei
Lagerstroemia indica[26]Lagerstroemia indica
Paulownia tomentosa
Arancio amaroCitrus aurantium
CanforaCinnamomum camphora
Altre piante:
Nome comune pianta[23]Nome scientifico pianta[23]
EucaliptoEucalyptus globulus
MagnoliaMagnolia grandiflora
Fauna del Giardino del Lago:
Avifauna:
Uccelli rapaci e corvidi:
Nome comune rapace o corvide[27]Nome scientifico rapace o corvide[27]
Falco pellegrinoFalco peregrinus
GheppioFalco tinnunculus
Nibbio brunoMilvus migrans
Cornacchia grigiaCorvus corone cornix
TaccolaCorvus monedula
Passeriformi, gabbiani ed anatre:
Nome comune passeriforme, gabbiano o anatra[27]Nome scientifico passeriforme, gabbiano o anatra[27]
MerloTurdus merula
Passero domesticoPasser domesticus italiae
FringuelloFringilla coelebs
StornoSturnus vulgaris
Gabbiano realeLarus cachinnans
Gabbiano comuneLarus ridibundus
Germano realeAnas platyrhynchos
CanapigliaAnas strepera
Altri uccelli
Nome comune altri uccelli[27]Nume scientifico altri uccelli[27]
Cormorano[28]Phalacrocorax carbo
Gallinella d'acqua[29]Gallinula chloropus
ColombiColumba livia
Ittiofauna
Nome comune pesce[27]Nome scientifico pesce[27]
Persico trotaMicropterus salmoides
Persico soleLepomis gibbosus
CarpeCyprinus carpio
Mammiferi, rettili ed anfibi
Nome comune mammiferi, rettili ed anfibi[27]Nome scientifico mammiferi, rettili ed anfibi[27]
ScoiattoloSciurus vulgaris[30]
Ratto delle chiavicheRattus norvegicus
Testuggine palustre americanaTharachiemys scripta elegans
Rospo comuneBufo bufo
Rospo smeraldinoBufo viridis
  • Giardino Piazzale Scipione Borghese o Giardino posteriore del Casino Nobile
Originariamente vi era la fontana del Narciso (Vedi la sezione fontane) attorniata da statue antiche, degli arredi e da quattro erme forse di Pietro e Gian Lorenzo Bernini. Il giardino, come lo vediamo oggi, è un'elaborazione novecentesca con la sostituzione della fontana precedente con quella di Venere (Vedi la sezione fontane) con attorno un giardino classico.[31]
  • Giardini Segreti
Sono siti in Viale dell'Uccelliera[32], al confine tra il primo ed il secondo recinto[33].
Originariamente erano due posti ai due lati del Casino Nobile[32]. Il primo era detto dei melangoli, mentre il secondo dei fiori. Risalgono al periodo del cardinale Scipione[32][33]. Ve ne sono altri due risalenti all'incirca al 1680 siti tra i padiglioni dell'Uccelliera e della Meridiana. Erano adibite a piantagioni di fiori rari ed esotici, principalmente a bulbo[32][33]. Uno di questi giardini aveva dei filari di agrumi presso i muri di cinta lunghi ed a fiori nei viali centrali. Nei libri mastri del 1610 vi sono dei mandati di pagamento per piante a bulbo[33]. Il quarto giardino, o giardino di propagazione, è utilizzato come vivaio per le piante da utilizzare per gli altri tre giardini segreti[32].
Questi giardini sono di derivazione dell'hortus conclusus del medioevo, del rinascimento e dell'epoca barocca. In questi periodi i giardini segreti sono sempre cinti da mura[33].
Successivamente ai giardini più antichi vennero poste delle fontane marmore con la funzione di pilo[33].
Nel XIX secolo i giardini segreti risultano devastati dai bombardamenti francesi[33].
Agli inizi del XX secolo risulta l'apertura al pubblico, una nuova risistemazione riassettò le piante togliendo tutti i vegetali ritenuti allora impropri e la risistemazione fu più semplice e lineare e suddivisa in quattro aiole site attorno alle fontane centrali, ma verso l'inizio della prima guerra mondiale si progettò già un nuovo intervento ai primi tre giardini segreti con la sistemazione di due gazebi per gli ospiti, ma già nel dopoguerra tali gazebi non esistevano più così come la fontana detta del Narciso lasciando il piazzale spoglio e vuoto. Indi furono inserite nuove aiole che furono distrutte durante la seconda guerra mondiale, tuttavia, dopo svariate trasformazioni nel corso dei secoli, poco rimane dell'impianto originale dei giardini segreti[33].
È possibile ottenere delle visite guidate ai Giardini Segreti[32].
  • Giardini di Valle Giulia
Sono siti in largo Firdousi. Furono realizzati per l'esposizione universale del 1911 per ornare la scalinata creata da Cesare Bazzani come collegamento da Valle Giulia alla Villa stessa. I giardini balaustrati constano di due ninfei neoclassici.[34]
  • Parco dei Daini
È sito in via P. Raimondi. Il giardino era una riserva del principe ed era cinto da alcune erme di Pietro e Gian Lorenzo Bernini. Attaccato al muro di confine vi era la "Prospettiva del Teatro", del 1615, con decorazioni a rilievo. Il nome deriva dal fatto che nel parco, fino alla fine dell'Ottocento, vi erano dei daini e delle gazzelle.[35]
Flora del parco dei Daini:
Nome comune pianta[36]Nome scientifico pianta[36]
LeccioQuercus ilex
AlloroLaurus nobilis
Pioppo neroPopulus nigra
EucaliptoEucaliptus globulus
Quercia rossaQuercus rubra
BagolaroCeltis australis
Pino domesticoPinus pinea
Cipresso comuneCupressum sempervirens
UlivoOlea europea
  • Valle dei Platani
È sita in Largo P. Picasso. È rimasta più o meno immutata dal Seicento ed è conosciuta anche col nome di "Valle dei cani". Consta, tra l'altro, di platani piantati dal cardinale Scipione.[37]
Flora della Valle dei Platani:
Nome comune pianta[38]Nome scientifico pianta[38]
PlatanoPlatanus orientalis
TiglioTilia cordata
Noce europeo o noce nostranoJuglans regia
Noce neroJuglans nigra
Catalpa[39]Catalpa hignonoides
Albizzia o Acacia di CostantinopoliAlbizzia julibrissin
BagolaroCeltis australis
QuerceQuercus rubra
Quercus robur
CastagnoCastanea sativa
Acero negundoAcer negundo
RobiniaRobinia pseudoacacia
IppocastanoAesculus hippocastanum
Albero di GiudaCercis siliquastrum
  • Giardini non esistenti più:
    • Giardino boschereccio
Era sito davanti al Casino Nobile. Era stato disegnato da Flaminio Ponzio nel 1606. Anticamente era suddiviso in 23 zone suddivise da siepi, che ospitavano le varie specie di alberi e degli arredi del tipo le Fontane Oscure (Vedi la sezione fontane) e la Grotta dei Vini. Allo stato attuale è percepibile la suddivisione con le siepi, ma la vegetazione all'interno di esse è stata variata con altre piante.[40]
Flora attuale del Giardino Boschereccio:
Nome comune pianta[41]Nome scientifico pianta[41]
LeccioQuercus ilex
Cedro dell'AtlanteCedrus atlantica
Abete rossoPicea abies
Pino da pinoliPinus pinea
Pino stroboPinus strobus
Cipresso comuneCupressum sempervirens
AlloroLaurus nobilis
Bosso comuneBuxus sempervirens
CerroQuercus ilex
BagolaroCeltis australi
Spino di GiudaGleditsia triacanthos
Quercia rossaQuercus rubra
Albero di GiudaCercis siliquastrum
Mirabolano porporinoPrunus cerasifera
Falsa acaciaRobinia pseudoacacia
Acero americanoAcer negundo
Olmo campestreUlmus minor

Fontane [modifica]

Le fontane di Villa Borghese furono costruite tra l'inizio del XVII e gli inizi del XX secolo. Le fontane si dividono in vari tipi: fontane usate come decorazione, fontane usate come punto di sosta e di refrigerio e fontane minori come elementi naturali.[42]
Le fontane sotto elencate sono le principali, con cui quest'elenco vuole ripercorrere la collocazione originaria delle primitive fontane nel parco ideato da Flaminio Ponzio su commissione del cardinale Scipione Borghese Caffarelli, nipote di papa Paolo V. Nel 1610 fu affidato a Giovanni Fontana la costruzione dell'acquedotto dell'Acqua Felice e le fontane della villa. Alla morte di Flaminio Ponzio l'incarico di cura dell'abbellimento del parco fu affidato a Jan van Santen e successivamente da Girolamo Rainaldi. Durante il periodo di Marcantonio IV Borghese si iniziano nuovi ampliamenti ed abbellimenti della villa. Tali lavori furono affidati a Antonio e Mario Asprucci. In questo periodo fu realizzato il Giardino del Lago, rinnovando l'interesse per le fontane, che furono collocate secondo un nuovo schema e nuovi gusti, diventando costituenti essenziali dei lavori che proseguirono nei primi anni dell'Ottocento e del Novecento, quando Villa Borghese venne unita al Pincio. Raffaele De Vico costruì il serbatoio dell'Acqua Pia Antica Marcia, che approvvigionava l'acqua destinata alle fontane e ai laghetti della villa, ora fornita dal Peschiera.[42]
Nome fontana[43]Periodo costruzione[43]Posizionamento[43]Descrizione e cenni storici[43]
Fontana dell'Anfora
Fontana del Fiocco (o Fontana di Esculapio)1833Piazza del FioccoFu progettata da Luigi Canina e realizzata successivamente tra il 1830 ed il 1834 per via dei lavori di ricongiungimento tra i terreni dei Borghese e Piazza del Popolo. La fontana si compone di una vasca con dei pezzi a roccaglia. È sormontata da un arco classico con una statua di Esculapio in restauro.[44]
Fontana dei Cavalli Marini1791Piazzale omonimoFu progettata dal pittore Cristoforo Untemperger su di un modello preesistente.[45] La realizzazione è di Vincenzo Pacetti.[44] Sostituisce nel settecento la precedente fontana del Mascherone distrutta insieme ai suoi recinti di delimitazione.[44] La fontana è sita al centro di una piazza sita a sua volta presso un quadrivio. La fontana consta di una grande vasca circolare che è sorretta da quattro ippocampi.[45]
Fontana del Mosè
Fontana Oscura (già Fontana Ovale)1620Viale del Museo BorgheseTrattasi di due fontane site ai lati del viale che li ospita. Anticamente erano dette "Fontana rotonda" e "Fontana ovale". Sono dette fontane oscure per via delle ombre create dagli alberi che le attorniano.[44]
Fontana Oscura (già Fontana Rotonda)
Fontana del Peschiera (o Fontana Ovale)Viale omonimo
Fontana dei PupazziFine XVIII secoloVia dei Pupazzi altezza Piazza di SienaVerosimilmente la statua ha sostituito una statua con dei cavalli marini. La vasca in granito pare provenire dalla preesistente del Narciso anticamente posta al giardino dietro al Casino Nobile. Le statue dei putti e dei delfini sono state rubate nel 1983.[44]
Fontana del Sarcofago delle Vittorie1917Viale Goethe
Fontana con Sileno che versa l'acqua (o fontana di Atlante)Inizio XX secoloLaghetto del Parco dei DainiTrattasi di un piccolo lago artificiale creato tra il 1922 e il 1925 da Raffaele de Vico, al cui centro è la statua in cemento raffigurante un sileno.[44]
Prima Fontana della VenereXX secolo secondo alcuniGiardini all'italiana, Piazzale Firdusi
Seconda Fontana della VenereXIX secoloPiazzale Scipione BorgheseConsta di una vasca circolare con una statua di Venere su di una scogliera.[44]
Due Fontane delle Tartarughe1911Esedra Pietro II NiejosQueste due fontane poste sulla scalinata dei giardini di Valle Giulia sono del 1910, di Cesare Bazzani, e furono costruite per l'esposizione universale del 1911. Nel 2004 furono eseguiti restauri sia alle statue che alle piazze circostanti.[44]
Mostra dell'Acqua Felice (o Mostra dell'Acqua Felix)Fine XVIII secoloViale Pietro Canonica
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Fontana dell'Acqua Felice.

L'Acqua Felice fu portata a Villa Borghese da Giovanni Fontana nel 1910. Della struttura originaria attualmente rimane solo la mostra, costruita nel XVIII secolo da Antonio Asprucci, costituita da una lastra di un sarcofago sostenuta da due grifi e sormontata da un leone, in mezzo a due fontanelle a forma di conchiglia.[44]
Fontana dell'Acqua FeliceXVIII-XIX secoloN.B. Da non confondere con l'altra Fontana dell'Acqua Felice, vedi cella sopra.
Ninfeo Giustiniani
Fontana dell'AquilaXVIII secoloPrimo Giardino SegretoConstano dei motivi araldici dei Borghese.
Fontana del DragoSecondo Giardino Segreto
Quattro Fontanelle rustiche in marmo africano1609-1623Secondo e Terzo Giardino Segreto
Fontana circolareViale dell'Uccelliera-Quarto Giardino Segreto
Due Fontanine trilobate con bassorilievi1897 circaPiazzale Museo Borghese
Due fontanelle con vasca a forma di conchiglia1618-1620Piazzale Scipione Borghese
Due Fontane delle PiramidiFine XVII secoloViale delle Piramidi
Fontana con tazza baccellataSul retro della Fontana del Sarcofago delle Vittorie
Fontana dei LeoniAntecedente al 1788Viale Fiorello La Guardia
Fontana con vasca ovale o fontama della Preschiera1908[44]Venne realizzata quando fu costruito il ponte che collega Villa Borghese con il Pincio.[44]
Ninfeo rustico con sarcofagoXVII secoloAtrio della Palazzina dell'Aranciera-Museo Carlo Bilotti, Piazzale Victor Hugo
Fontana rustica e scogliera tufaceaXVII secoloLato sinistro della Palazzina dell'Aranciera-Museo Carlo Bilotti, Piazzale Victor Hugo
Due fontane con vasca circolareXX secoloGiardino del lago
Fontana rustica circolare
Quattro fontane con vaschette semicircolari1909Queste 2 fontane riutilizzano varie sculture provenienti da Piazza Navona
Fontana dei Mascheroni e Tritoni
Laghetto rustico1791
Vasca con fontana in una nicchia1620
Fonte Gaia (o Fonte dei Satiri o Fonte dei Conigli)1929Al centro del lago vi è una serie di sculture bronzee che rappresenta due satiri che reggono un giovane satiro.[44]
Fontana di DianaXX secoloGiardini all'italiana, Piazzale Firdusi
Due fontane con vasca addossate alla pareteXX secoloCortile del servizio giardini, Viale Esculapio
Fontana con vasca circolare
Fontana della MietitriceFine XIX secolo-Inizio XX secoloVia degli Orti Giustiniani
Fontana dei Delfini
Fontana-Ninfeo-LaghettoXVI secoloViale WhasingtonTali fontane erano già nella Villa Giustiniani
Fontana con statua maschile acefala raffigurante un Fiume
Vera da Pozzo[46]XV secolo[46]Cortile del Museo Canonica[46]Questa fontana è a pianta ottagonale. In uno dei lati consta dello stemma del cardinale Rangoni. Originariamente era sita in uno dei vari chiostri demoliti della Chiesa di Santa Maria in Aracoeli poi posto nel giardino dei Fiori, tra l'Uccelliera e la Meridiana a Villa Borghese, poi, nel 1960 fu posta nell'attuale sistemazione, in seguito fu restaurato. Nel restauro furono tolte le croste nere dovute a fattori biologici e le chiazze rossastre di ruggine. Il restauro, inoltre tolse le stuccature di cemento ed infine si copri la fontana con un materiale idrorepellente per riparare la fontana dalle piogge e dalle variazioni di temperatura.[46]
Fontana con mascherone[46]Parete orientale del cortile del museo Canonica[46]Il mascherone è in marmo bianco. L'acqua che fuoriesce dalla bocca del mascherone cade in una vasca in travertino avente la forma di una conchiglia che poggia su un basamento anch'esso in marmo bianco, però con decorazioni imitanti foglie di acanto. Nel restauro fu tolto il calcare ed il pitting. Dopo il restauro fu posto sulla superficie della fontana uno strato di protettivo idrorepellente.[46]

Monumenti [modifica]


Il Tempietto di Diana
MonumentoEpoca di costruzione[47][48]Localizzazione[47][48]Descrizione[47][48]
Orologio ad acqua1873[49]Via dell'orologio, Pincio[49]
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Orologio ad acqua (Roma).

La fontana è stata costruita da Giovanni Battista Embrìaco
Chalet Rustico
Edicola del DaceViale del Parco dei DainiInizio del NovecentoLa statua del Dace è in età adrianea
Edicola della musaTra il 1833 ed il 1842Viale GoetheLa statua, dalla veste pare essere una baccante, anche se, delle aggiunte successive, l'hanno trasformata in musa.
Grotta dei ViniXVII secolo circaIngresso di Via PincianaVenne realizzata su disegno di Flaminio Ponzio. Fu utilizzata per organizzare feste, banchetti e cantina. Nella volta vi sono degli affreschi posti tra decorazioni in stucco con temi mitologici pagani disegnati da Archita Ricci.
Piazza di Siena1792[50]Tra Viale Pietro Canonica e Viale dei Pupazzi[50]
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Piazza di Siena.
Portico dei LeoniTra la fine del Settecento e gli inizi del OttocentoViale Fiorello La GuardiaFu iziziato da Antonio Asprucci e terminato da Luigi Canina secondo le mode dell'epoca.
Propilei Egizi1825Viale Fiorello La GuardiaFurono costruiti da Luigi Canina in stile egiziano. Univano i giardini del Muro Torto con il viale ove vennero posti i propilei.
Obelisco pinciano o Obelisco di Antinoo o Obelisco del PincioEpoca adrianea[51]Viale dell'obelisco[51]
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Obelisco pinciano.
Arco di Settimio SeveroLargo Santander, presso l'ingresso del giardino del LagoFu progettato da Luigi Canina in stile romano. In cima Canina vi pose una statua dell'imperatore Settimio Severo
Propilei NeoclassiciVedi sezione Ingressi monumentaliVedi sezione Ingressi monumentaliVedi sezione Ingressi monumentali
Prospettiva del TeatroViale Fiorello La GuardiaAnticamente era posta tra i giardini e la parte rustica. La facciata è vivacemente decorata.
Serbatoio dell'Acqua Marcia1922-1925Parco dei DainiFu progettato da Raffaele De Vico in stile barocco. Il serbatoio veniva utilizzato dai quartieri limitrofi alla villa.
Tempietto di Diana1789Viale della Casina di RaffaelloTrattasi di un piccolo tempio di forma circolare edificato da Antonio Asprucci. Deve il nome alla statua che vi era all'interno di origine antica e restaurata dalla bottega di Vincenzo Pacetti.
Tempio di Esculapio1786Giardino del lago
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Tempio di Esculapio (Villa Borghese).
Monumento a Wolfgang Goethe1904Viale GoetheÈ stato donato da Valentino Casali in marmo di Carrara. È stato donato da Guglielmo II di Germania. Alla base della statua vi sono tre gruppi di sculture inerenti tre fasi della poetica di Goethe rappresentanti[52]:
Monumento a Victor Hugo1905Piazzale Victor HugoÈ stato realizzato da Lucien Pallez. È stato donato dalla Lega Franco-Italiana.
Monumento a Umberto I1926Viale della PinetaÈ stato progettato ed iniziato da Davide Calandra nel 1914 e completato da Edoardo Rubino. In seguito fu inaugurato nel 1926. Il basamento è in porfido che sorregge la statua equestre bronzea del re. Due bassorilievi raffigurano il Valore e la Pietà regale. Una statua raffigura l'Italia con il capo velato che piange la morte del re.[53]
Monumento all'Alpino e all'Umile Eroe1940-1957Viale Pietro Canonica, davanti alll'ingresso del museo Museo CanonicaNel 1940 Pietro Canonica dona la statua bronzea de "L'umile eroe" raffigurante il mulo Scudela che fu decorato nel primo dopoguerra con una medaglia al valore. Successivamente, nel 1957 fu aggiunta la statua dell'alpino.[54]
Monumento a Ferdousi1958Piazzale FerdousiÈ stato realizzato da Sadighi in marmo. È stato donato dalla città di Teheran.
Monumento a George Byron1959 circaVia della PinetaÈ sito in via della pineta. Fu inaugurato nel 1959. È una copia della statua scolpita da Bertel Throvalsen è sito nel Trinity College di Cambridge Sul piedistallo vi sono dei brani tratti dal poema di Byron "Child Harol".[55]
Monumento a Francisco De Paula Santander1961Viale Madama LetiziaÈ stato realizzato da Carlos Viejo in bronzo. È stato donato dalla Colombia.
Monumento a Admed Shawki1962Piazzale Paolina BorgheseÈ stato realizzato da Gamai el Sagimi. È stato donato dal Consiglio superiore di letteratura, arti e scienze del Cairo.
Monumento a Josè Artigas1966Piazzale Josè ArtigasÈ una copia dell'originale scolpito da Josè L. Zorilla. È stato donato dall'associazione italo-uruguayana.
Monumento a Garcilacio De La Vega1967Piazzale Paolina BorgheseÈ stato realizzato da Joaquin Roca Rey in marmo. È stato donato dal comitato peruviano.
Monumento a Aleksander Puskin2000Viale Madama LetiziaÈ stato realizzato da Yuri Orekow. È stato donato dalla città di Mosca.
Monumento a Petar Njegos2005Piazzale Paolina BorgheseÈ una copia dell'originale di Sreten Stojanovic. È stato donato dal Montenegro
Monumento a Nicolaj Gogol2002Viale BernadotteÈ stato realizzato da Zurab Zureteh in bronzo. È stato donato dalla Russia.
Monumento a Henryk Sienkiewicz1950Piazzale FerdousiÈ stato realizzato da Czeslaw Dźwigaj. È stato realizzato per volere dell'Arciconfraternita degli arcieri di Cracovia. Con il patrocinio dell'ambasciata polacca è stato collocata al posto di un'altra statua di Hendyk Sienkiewicz.
Monumento ai Fratelli Cairoli1883[56]Viale del Pincio[56]È stato realizzato da Ercole Rosa.[56]
Monumento a Enrico Toti1922[57]Presso l'incrocio di Via dell'orologio con via della casina Valadier[57]Fu realizzato da Arturo Dazzi secondo la moda dell'epoca.[57]
Stele commemorativa a Josè Martì e a Giuseppe Garibaldi1983[58]Viale Madama Letizia[58]La stele commemora la nascita di Josè Martì che chiamò Garibaldi figlio della libertà patria e umana.[58]
Monumento a Jan van der Capellen de PollXVIII secolo[59]In deposito momentaneo al Museo Canonica, anticamente nel Giardino del Lago[59]Fu realizzato da Giuseppe Ceracchi per l'Olanda. Fu acquistato dai Borghese nel 1835 che la suddivisero nelle sue quattro parti eliminando ogni rapporto tra di loro. Le quattro sezioni del monumento rappresentano: il giurista Cappellen de Poll in abbigliamento romano, le allegorie della Temperanza e della Giustizia, un'allegoria della Fortezza rappresentato da un leone.[59]
Monumento a Simon Bolivar
Stele a George Washington
Tempio di Antonino e Faustina1792Viale di Antonino e FaustinaFu progettato da Cristoforo Unterperger su commissione di Marcantonio Borghese. È stato realizzato mediante delle rovine antiche atte a rappresentare un rudere secondo una moda inglese. Ai due lati vi sono due altari con delle iscrizioni in greco.
Busti del PincioEpoca variaVari viali del Pincio
Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Busti del Pincio.

Ingressi monumentali [modifica]

Nome ingresso[11]Epoca di costruzione[11]Localizzazione[11]Descrizione e cenni storici[11]
Portale Flaminio Ponzio1609Via Pinciana, presso il civico 67La porta è ad arco decorata con stemmi. Fu costruita da Flaminio Ponzio in qualità di ingresso principale. Successivamente, tra il 1910 ed il 1912 il portale venne posto più indietro per consentire un ampliamento della via Pinciana stessa.
Propilei delle aquile1790Piazzale san Paolo del BrasileVennero edificati da A. Asrpucci e collocati presso l'ingresso al Muro Torto, nel 1933 furono spostati presso Porta Pinciana.
Propilei neoclassiciTermine del 1827Piazzale FlaminioFurono progettati da L. Canina su modelli dell'antica Grecia.
Portale del leoneXVII secoloVia P. RaimondiLa sua costruzione è attribuita a Flaminio Ponzio. Delle originarie decorazioni rimangono la protome a forma di leone sopra la chiave di volta. Da accesso al Parco dei Daini.
Portale del drago1617Via PincianaTermina in un timpano e con lo stemma del drago della famiglia Borghese. Attualmente dà accesso ad una scuola materna sita nell'ex Casino degli Uffizi.
Portale dei vasi (ex Portale di Porta Pinciana)Prima del 1914Via U. AldovrandiOriginariamente si trovava presso Porta Pinciana. Nel 1914 fu spostato presso l'ingresso del Giardino Zoologico di Roma aperto nel 1911.

Musei [modifica]

All'interno o in prossimità del parco sono situati numerosi musei:
Inoltre Il parco ospita la Casa del Cinema, la Casina di Raffaello, il Silvano Toti Globe Theatre e il Bioparco.

Flora [modifica]

Di seguito ecco la lista dei principali alberi di Villa Borghese:
Nome comune pianta[60]Nome scientifico[60]
Cipresso calvoTaxodium distichum
LariceLarix decidua
Pino domestico o Pino da pinoliPinus pinea
Pino stroboPinus strobus
CipressiCupressus sempervirens
Cipresso calvo delle paludiTaxodium distichum
Cedro dell'AtlanteCedrus atlantica
Cedro dell'HimalaiaCedrus deodara
Cedro del LibanoCedrus Libani
Abete biancoAbies alba
Abete rossoPicea abies
LeccioQuercus ilex
Quercia da sugheroQuercus suber
CerroQuercus cerris
Quercia rossaQuercus rubra
FarniaQuercus robur
Olmo siberiano[61]Ulmus pumila
Olmo campestreUlmus campestris o Ulmus minor
Bagolaro o spaccasassiCeltis australis
Pioppi cipressiniPopulus nigra varietà italica
Pioppo neroPopulus nigra
TriacantoGleditsia triacanthos
TigliTilia cordata
NociJuglans nigra
Juglans regia
AilantiAilanthus glandulosa
AceriAcer negundo
Acer campestris o Acer campestre
IppocastaniAesculus hippocastanum
RobiniaRobinia pseudoacacia
Albero di Giuda o siliquastroCercis siliquastrum
Albero del RosarioMelia azedarach
PauloniaPaulownia tomentosa
KoelreuteriaKoelreuteria paniculata
Ed ecco di seguito la lista delle piante erbacee di Villa Borghese:
Nome comune pianta[62]Nome scientifico[62]
PratolinaBellis perennis
FlavagelloRanunculus ficaria
AnemoneAnemone stellata hortensis
CalendulaCalendula arvensis
AsfodeloAsfodelus albus
RomuleaRomulea bubocondium
Giacinto selvaticoBellevalia ciliata
OrnitogalloOrnithogallum umbellatum
Aglio selvaticoAllium neapolitanum
Cicuta maggioreConium maculatum
OrchideaOphyx apifera
Aro o gigaroArum italicum
CiclaminoCiclamen neapolitanum
PervincaVinca mayor
CapperoCapparis spinosa
PolipodioPolipodium vulgaris
FelciAnogramma leptophylla

Fauna [modifica]

Avifauna sita in tutta la villa:
Nome comune animale[63]Nome scientifico[63]
MerloTurdus merula
Cornacchia grigiaCorvus corone cornix
TaccolaCorvus monedula
StornoSturnus vulgaris
Passero domesticoPasser domesticus italiae
PettirossoErithacus rubecula
FringuelloFringilla coelebs
ScriccioloTroglodytes troglodytes
CardellinoCarduelis carduelis
Picchio rosso maggiorePicoides major
Falco pellegrinoFalco peregrinus
GheppioFalco tinnunculus
CivettaAthene noctua
AlloccoStrix aluco
Avifauna sita nel piccolo lago artificiale:
Nome comune animale[63]Nome scientifico[63]
Oche
Anatra domesticaAnas platyrhynchos domesticus
Gabbiano comuneLarus ridibundus
Gabbiano realeLarus cachinnans
CanapigliaAnas strepera
Germano realeAnas platyrhynchos
CormoranoPhalacrocorax carbo
Airone cenerinoArdea cinerea
Gallinella d'acquaGallinula chloropus
Ittiofauna:
Nome comune animale[63]Nome scientifico[63]
Persico trotaMicropterus salmoides
Persico soleLepomis gibbosus
CarpaCyprinus carpio
GambusieGambusia affinis holbrooki
Mammiferi:
Nome comune animale[63]Nome scientifico[63]
ScoiattoloSciurus vulgaris
Ratto neroRattus rattus
Topo selvaticoApodemus sylvaticus
RiccioErinaceus europaeus
Rettili:
Nome comune animale[63]Nome scientifico[63]
Lucertola muraiolaPodarcis muralis
Lucertola campestrePodarcis sicula
GecoTarentola mauritanica
Testuggine palustre americanaTrachemys scripta elegans
Testuggine palustreEmys orbicularis
BiaccoHierophis viridiflavus
Colubro di EsculapioElaphe longissima
Tra gli insetti xilofagi, infine, è da citare il Cerambicide (Cerambix cerdo) visibile in tarda primavera verso il tramonto sui tronchi degli alberi.[64]

Note [modifica]

  1. ^ Villa Borghese. 060608.it. URL consultato in data 19-05-2010.
  2. ^ Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Casino Giustiniani. 02/02/2011
  3. ^ Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Casino del Graziano. 02/02/2011
  4. ^ a b c d e f Alberta Campitelli, op. cit., Il Casino del Graziano, pagg. 37-41
  5. ^ a b c d e f Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Casina delle Rose-Casa del Cinema. 02/02/2011
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Alberta Campitelli, op. cit., La Casina delle Rose, pagg. 59-61
  7. ^ Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Casina del Lago. 02/02/2011Villa Borghese Edifici, paragrafo Casina del Lago
  8. ^ a b c d e f Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Casino dell'Orologio. 02/02/2011
  9. ^ a b c d e f g h i j k Alberta Campitelli, op. cit., Il Casino dell'Orologio, pagg. 66-68
  10. ^ Da alcuni stradari di Roma
  11. ^ a b c d e f g h i Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Galoppatoio (Villetta Doria). 02/02/2011
  12. ^ a b c d e f g h i j Alberta Campitelli, op. cit., Pagg. 55-59
  13. ^ a b c d e f Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Meridiana. 02/02/2011
  14. ^ a b c d e f g h Alberta Campitelli, op. cit., La Meridiana e L'Uccelliera
  15. ^ a b c d Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Uccelliera. 02/02/2011
  16. ^ Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Villa Lubin. 02/02/2011
  17. ^ Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Edifici, paragrafo Casino degli Uffizi. 02/02/2011
  18. ^ Alberta Campitelli, op. cit., Primo recinto, pagg.26-31
  19. ^ Alberta Campitelli, op. cit., Secondo recinto, pagg. 31-34
  20. ^ Alberta Campitelli, op. cit., Terzo recinto, pagg. 34-37
  21. ^ Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini, sezione Giardino del lago. URL consultato in data 02/01/2011.
  22. ^ Alberta Campitelli, op. cit., Il Giardino del Lago, pagg. 45-54
  23. ^ a b c d e f g h Marco Colombo, op. cit., Piante esotiche del Giardino del Lago, pagg. 62-66
  24. ^ Per la descrizione della pianta vedi il seguente sito dell'Hortus Botanicus Catinensis
  25. ^ Per la descrizione della pianta vedi il seguente sito dell'Hortus Botanicus Catinensis
  26. ^ Per la descrizione della pianta vedi il seguente sito di giardinaggio.it
  27. ^ a b c d e f g h i j Lippolis Pietro, op. cit., Il Giardino del Lago, La Fauna, pagg. 66-67
  28. ^ Avvistabile solo raramente (Fonte: Pietro Lippolis, op. cit., Il Giardino del Lago, La fauna, pagg. 66-67
  29. ^ Solo una coppia che ivi nidifica da qualche anno (Fonte: Pietro Lippolis, op. cit., Il Giardino del Lago, La fauna, pagg. 66-67
  30. ^ Anticamente era molto comune, ma la presenza di cornacchie grigie pare averne ridotto molto drasticamente il numero, dato che si nutre in particolarmente dei piccoli.(Fonte: Pietro Lippolis, op. cit., Il Giardino del Lago, La fauna, pagg. 66-67
  31. ^ Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini, sezione Giardino posteriore del Casino Nobile. URL consultato in data 02/01/2011.
  32. ^ a b c d e f Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini, sezione Giardini Segreti. URL consultato in data 02/01/2011.
  33. ^ a b c d e f g h Alberta Campitelli, op. cit., I Giardini Segreti, pagg. 8-12
  34. ^ Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini, sezione Giardini di Valle Giulia. URL consultato in data 02/01/2011.
  35. ^ Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini, sezione Parco dei Daini. URL consultato in data 02/01/2011.
  36. ^ a b Rosaria Adduci, op. cit., La Valle dei Daini, pagg. 58-59
  37. ^ Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini, sezione Valle dei Platani. URL consultato in data 02/01/2011.
  38. ^ a b Rosaria Adduci, op. cit., La Valle dei Platani, pagg. 60-61
  39. ^ Per la descrizione di Catalpa vedi il seguente sito di:giardinaggio.it
  40. ^ Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini, sezione Giardino boschereccio. URL consultato in data 02/01/2011.
  41. ^ a b Lucia Amodio, op. cit., Giardino Boschereccio, pagg. 56-57
  42. ^ a b Fabiola Polsinelli, op. cit., Le Fontane, pagg. 36-37
  43. ^ a b c d Dati della tabella da: Fabiola Polsinelli, op. cit., Elenco delle fontane nel capitolo "Le fontane", pagg. 36-37, fonte salvo dove diversamente indicato
  44. ^ a b c d e f g h i j k l Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Fontane. URL consultato in data 02/01/2011.
  45. ^ a b Anna R. D'Andrea, op. cit., Sezione "Fontana dei Cavalli Marini" nel capitolo "Mito Arte e Natura", pagg. 45
  46. ^ a b c d e f g Autori Vari, op. cit., Restauri nel Giardino del Museo Canonica, pagg. 69-70
  47. ^ a b c Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Monumenti celebrativi. 02/01/2011, fonte salvo dove diversamente indicato
  48. ^ a b c Sovraintendenza di Roma. Villa Borghese Arredi architettonici. 02/01/2011, fonte salvo dove diversamente indicato
  49. ^ a b Amarilli Marcovecchio, Susanna Misiano, Manuela Reggiani, Nadia Sorace, op. cit., Sezione L'orologio ad acqua nel capitolo "Gli arredi: percorso di visita", pagg. 32
  50. ^ a b Sovrintendenza di Roma. Villa Borghese Giardini alla sezione Piazza di Siena. URL consultato in data 02/01/2011.
  51. ^ a b Dalla voce obelisco pinciano
  52. ^ Anna Sanzi, op. cit., Sezione Monumento a Wolfgang Goethenel capitolo "I monumenti celebrativi", pagg. 43
  53. ^ Anna Sanzi, op. cit., Sezione Monumento a Vittorio Emanuele I nel capitolo "I monumenti celebrativi", pagg. 42
  54. ^ Anna Sanzi, op. cit., sezione Monumento all'umile eroe e all'alpino nel capitolo "I monumenti celebrativi", pag. 43
  55. ^ Anna Sanzi, op. cit., sezione Monumento a George Byron nel capitolo "I monumenti celebrativi", pag. 42
  56. ^ a b c Amarilli Marcovecchio, Susanna Misiano, Manuela Reggiani, Nadia Sorace, op. cit., Sezione Monumento ai fratelli Cairoli nel capitolo "Gli arredi: percorso di visita", pagg. 29-30
  57. ^ a b c Amarilli Marcovecchio, Susanna Misiano, Manuela Reggiani, Nadia Sorace, op. cit., Sezione Monumento ad Enrico Toti nel capitolo "Gli arredi: percorso di visita", pag. 32
  58. ^ a b c Anna Sanzi, op. cit., sezione Stele commemorativa a Jose Marti nel capitolo "I monumenti celebrativi"
  59. ^ a b c Anna Sanzi, op. cit., sezione Monumento a Jan van der Cappellen de Pollnel capitolo "I monumenti celebrativi", pag. 43
  60. ^ a b Dati della tabella da: Rosaria Alducci, Lucia Amodio, op. cit., La flora arborea, pagg. 27-29
  61. ^ L'olmo siberiano è stato impiantato in Italia settentrionale perché sembra resistere alla grafiosi dell'olmo (Fonte: Rosaria Alducci, op. cit., La flora arborea, pagg. 27-29
  62. ^ a b Dati della tabella da: Pietro Lippolis, op. cit., La flora cespugliosa, pagg. 30-31
  63. ^ a b c d e f g h i j Dati della tabella da: Pietro Lippolis, op. cit., La fauna, pagg.31-32
  64. ^ Pietro Lippolis, op. cit., La fauna, pagg. 31-32

Bibliografia [modifica]

  • Autori Vari, Villa Borghese, Roma, Edizioni De Luca [2000]. ISBN 88-8016-198-1
  • Alberta Campitelli, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (a cura di), Villa Borghese, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato [1997]. ISBN 88-240-3787-9
  • Autori Vari, Il Pincio, Roma, Edizioni De Luca [2000]. ISBN 88-8016-400-7

Voci correlate [modifica]

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Metropolitana di Roma A.svg
È raggiungibile dalle stazioni: Flaminio - Piazza del Popolo e Spagna.

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