Speranza
< Villa Madama
Iniziata nel 1518 per Giuliano de' Medici, la villa è
tra le opere più significative del Rinascimento. Alla morte di Raffaello il
progetto fu terminato dal Sangallo. Le sale recano i cicli decorativi di Giulio
Romano e Giovanni da Udine. Splendido lo Xystus, il giardino rustico, il ninfeo
e la peschiera. E' sede di rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri ...
segue >
< Visita con apertura straordinaria riservata soci sostenitori
< App.to in via di villa Madama, all'ingresso della villa
< Quota
Euro 10.00.
< richiedi informazioni sulle modalità di
partecipazione
< prenota entro 23/01
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dell'Associazione
Palladio
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La
villa, situata sull’altura di Monte Mario, fu realizzata dopo il 1517 per volere
di Giulio de’Medici, all’epoca cardinale e cugino di papa Leone X, che sarebbe
stato elevato al soglio pontificio nel 1523 con il nome di Clemente VII.
L’attribuzione del progetto architettonico della villa è stata oggetto di un
lungo e complesso dibattito critico. Si ipotizza che il progetto sia stato
realizzato da Raffaello, come tra l’altro comproverebbe anche il Vasari, secondo
il quale, l’artista “diede molti disegni d’architettura alla vigna del papa”.
Raffaello non avrebbe potuto seguire i lavori, se non per breve tempo, perché
impegnato nelle Logge Vaticane.
Sul progetto sarebbero inoltre intervenuti
Giovan Francesco da Sangallo e Antonio da Sangallo il Giovane. Presero parte
all’elaborazione di pitture, stucchi, sculture e lavori in architettura, sia al
palazzo che al giardino, Giulio Romano e Giovanni da Udine; per la scultura è
stato individuato anche l’apporto di Baccio Bandinelli.
Giovanni da Udine,
insieme a Giulio Romano, sono entrambi menzionati dal Vasari.
Al progetto
furono apportati decisivi cambiamenti, anche per il carattere troppo argilloso e
friabile del terreno.
Alla morte di papa Leone X il cantiere ebbe una
battuta d’arresto. Solo tra il 1524 e il ’25, dopo l’elezione di Clemente VII, i
lavori vennero portati a compimento molto rapidamente.
Alla morte del
pontefice la villa passava ai Medici. Il duca Alessandro sposò Margherita
d'Austria, figlia di Carlo V, che divenne in seguito duchessa di Parma e
Piacenza e quindi governatrice dei Paesi Bassi. Da questa prese nome la villa,
così come il Palazzo a Roma. Alla sua morte, il complesso divenne proprietà dei
Farnese, duchi di Parma e Piacenza e nel corso dei secoli XVII e XVIII, conobbe
un lento ma inesorabile deterioramento.
All’estinzione dei Farnese ne divenne
proprietario don Carlo di Borbone che la depredò di tutti i residui splendori.
La villa rimase appannaggio dei sovrani di Napoli fino all'annessione del Regno
delle Due Sicilie al Regno d'Italia. Venne successivamente acquistata dal
francese di Tolosa Maurice Berges che intraprese alcuni significativi lavori di
restauro, proseguiti poi in seguito dal nuovo proprietario, il conte Dentice di
Frasso che fece inoltre apportare alcune modifiche, tra le quali, oltre alla
parziale sopraelevazione dell'edificio verso il fronte dell'emiciclo,
soprattutto la nuova scala a chiocciola, interamente in travertino, progettata e
costruita da Marcello Piacentini.
Dopo vari passaggi di proprietà nel 1937
venne presa in affitto dal Ministero degli Esteri e infine acquistata dallo
Stato nel giugno del 1941. Notevoli i giardini, dal cosiddetto xystus posto in
asse con la loggia al giardino rustico terminante in un bel ninfeo.
Thursday, July 5, 2012
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