Speranza
Una ragazza bella, istruita e capricciosa (Adina), è corteggiata da un ragazzotto ingenuo (Nemorino), il quale, dopo svariate traversie, riesce a conquistarla.
Al di là dei due innamorati, l’opera regala un altro personaggio, irresistibile: è il dottor Dulcamara, condensato dei ciarlatani, truffatore che spaccia miracoli.
Sarà lui a spacciare per “elisir d’amore” del vino, al povero Nemorino innamorato, il quale si vede soffiar via l’amore dal tronfio Belcore.
Alla fine è un’eredità, e non l’elisir, a rendere lo sprovveduto giovane (che nel frattempo ha deciso d’arruolarsi) improvvisamente attraente.
Adina, vedendolo - brillo per il vino – attorniato da fanciulle, capisce di amarlo.
Ed ecco l’happy end.
Il libretto de “L’elisir d’amore” porta la firma del poeta genovese Felice Romani (1788 – 1865), il quale a sua volta si ispira all’intreccio delineato dal francese Eugène Scribe per il libretto dell’opera Il filtro messo in musica appena un anno prima e andato in scena a Parigi con grande successo il 20 giugno 1831.
Ma la storia, in origine, porta la firma di un autore italiano.
Infatti il soggetto è tratto da un testo teatrale, la commedia Il filtro, scritta da Silvio Malaperta.
(Tratto da “L’Elisir d’amore: istruzioni per l’uso” di Giorgio De Martino)
Perchè vederlo?
Per immergersi nel fantastico mondo di Lele Luzzati e Santuzza Calì, per vivere una storia d'amore poetica e divertente e per scoprire giovani cantanti di straordinario talento e godere della partecipazione didattica ed artistica di Bruno de Simone. Sul podio avrete il graditissimo ritorno del maestro Christopher Franklin. La regia è di Filippo Crivelli con l'allestimento originale della Fondazione Teatro Carlo Felice.
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