| |
Autore | sconosciuto |
Data | 330 d.C. circa |
Materiale | marmo |
Dimensioni | la testa 260 cm |
Ubicazione | Musei Capitolini (Palazzo dei Conservatori), Roma |
La statua colossale di Costantino I, in marmo, fu una delle opere più importanti della scultura romana tardo-antica.
I suoi resti si trovano al Palazzo dei Conservatori a Roma e sono databili vicino al 330.
La statua sorgeva nella basilica di Massenzio o comunque nei pressi del Campidoglio, dove ne sono stati trovati alcuni resti; la mancanza del corpo ha fatto supporre che fosse un acrolito, costruito parte in marmo e parte in bronzo dorato su di una struttura portante in legno e mattoni, per un'altezza complessiva che doveva raggiungere i 12 metri. La sola testa misura 2,60 metri e il piede 2.
Esiste anche una testa bronzea colossa di Costantino nel Museo dei Conservatori (secondo alcuni raffigurante Costanzo II).
Della statua restano una mano e il braccio destro, i due piedi, il ginocchio e il femore destro, il polpaccio sinistro e la testa. Si presume che fosse rappresentato seduto, a giudicare almeno dai resti. Doveva essere avvolto nel paludamentum ed avere scoperti il petto e le altre parti ritrovate; in mano, sollevata sul braccio destro, doveva tenere lo scettro che terminava con una croce[1].
La testa, che originariamente era ornata da una corona metallica, è grandiosa e solenne.
Presenta i caratteri dell'arte romana di quell'epoca, con le tendenze di stilizzazione e semplificazione delle linee: la plastica del volto è più squadrata, con capelli e sopracciglia resi con incisioni nel marmo molto raffinate e "calligrafiche", ma del tutto innaturali; gli occhi sono grandi, quasi smisurati, con la pupilla ben marcata mentre guarda verso l'alto, e sono il punto focale dell'intero ritratto; lo sguardo fisso dell'Imperatore sembra scrutare l'ambiente circostante e dà al ritratto un'apparenza di austerità extraterrena. I capelli sono trattati come un'unica massa rigonfia solcata profondamente dalle striature che separano alcune ciocche. Il naso è aquilino, le labbra lunghe e sottili e il mento prominente.
A differenza del curato realismo della ritrattistica romana anteriore, qui siamo in presenza di un volto idealizzato, nonostante l'importazione classica, che cerca di rendere un'aura di santità: vi si possono leggere le prime influenze del Cristianesimo nell'arte (l'imperatore visto come un'emanazione divina), ma anche le tendenze "provinciali" e "plebee" che dal IV secolo divennero molto forti nella cultura romana (funzionari, senatori, ma anche gli stessi imperatori provenivano ormai largamente dalle province).
- La testa colossale di Costantino il Grande
Note [modifica]
- ^ Eusebio di Cesarea, Hist. Eccl., 9, 10 s
Bibliografia [modifica]
- Ranuccio Bianchi Bandinelli e Mario Torelli, L’arte dell’antichità classica, Etruria-Roma, Utet, Torino 1976.
Voci correlate [modifica]
Altri progetti [modifica]
- Commons contiene file multimediali su Statua colossale di Costantino I
No comments:
Post a Comment