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Sunday, July 8, 2012

Le ville di Genova e dei dintorni: la villa Durazzo-Pallavicini, Pegli

Speranza


Voce principale: Parchi di Genova.
Particolare del parco con il tempio a Diana, in stile neoclassico

La Villa Durazzo-Pallavicini si trova a Pegli, quartiere residenziale del ponente di Genova.

Il parco romantico annesso alla villa, comprendente anche il Museo di Archeologia Ligure, è uno tra i maggiori giardini storici a livello europeo.

Fu costruito per volere del nipote della marchesa Clelia Durazzo, Ignazio Alessandro Pallavicini, il quale ne affidò la progettazione e la completa realizzazione a Michele Canzio, fratello di Stefano Canzio e scenografo del Teatro Carlo Felice nonché maestro presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti.

I lavori che furono realizzati tra il 1840 e il 1846, anno dell'inaugurazione ufficiale anche se proseguirono ancora qualche tempo, diedero compimento ad un'opera considerata oggi tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, grazie all'interpretazione del Canzio che, disponendo le diverse scenografie, ha saputo comporre un itinerario di ispirazione melodrammatica, per mezzo di un racconto che si svolge in un prologo e tre atti di quattro scene ciascuno. Ci si trova quindi a viaggiare attraverso sentieri contornati da architetture neoclassiche, o di stile neogotico o rustiche, contornate da palme, piante esotiche, lecci e allori.

Busto raffigurante Michele Canzio

Il prologo tramite due viali porta al primo atto incentrato sulla natura. Qui è presente una delle più antiche collezioni italiane di camelie la cui fioritura è ovviamente visibile in primavera.
Il secondo atto nella zona alta, ora non visitabile, raffigura il succedersi della storia tramite finte rovine medioevali (edicola dedicata alla Madonna, castello trecentesco, mausoleo del signore).
Il terzo atto è quello della Purificazione. Tramite le grotte (oggi chiuse al pubblico) raffiguranti gli inferi si arriva alla scenografia del Lago grande, immagine catartica del Paradiso: qui la maestria scenografica del Canzio si rivela in pieno, col tempio neoclassico di Diana e il ponticello in stile orientale.

Infine, oltre a numerose opere d'arte scultoree, attribuite per lo più a Giovanni Battista Cevasco, si contano numerosissimi esemplari di vegetali assai rari.
Nonostante l'aggressione dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione (sotto al parco è stata scavata una galleria autostradale), villa Durazzo-Pallavicini resta uno dei migliori esempi delle residenze di villa nobiliare, che nei secoli passati furono tradizione delle potenti famiglie genovesi.

La villa è facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Genova-Pegli.

Voci correlate [modifica]

Bibliografia [modifica]

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Bibliografia su Genova.
  • Amerigo Cassarini, Souvenir du Jardin Pallavicini de Pegli: ed itinéraire de Génes à Voltri, Fratelli Ferrando, 1857

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