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Wednesday, July 6, 2011

La questione della lingua

La questione della lingua
dall‘Accademia della Crusca
fino ad Alessandro Manzoni
(’600 –’800)

L`Accademia della Crusca
Fondazione:

Inizialmente si chiamarono >
La brigata dei Crusconi <

Brigata di soci, letterari e uomini di diritto
che si riuniva dal 1570

recitavano per gioco cruscate come parodie delle pedanti e
dotti orazioni dell`Accademia fiorentina

differenziarsi da loro

I fondatori

Giovan Battista Deti

Anton Francesco Grazzini

Bernardo Canigiani

Bernardo Zanchini

Bastiano de Rossi

Lionardo Salviati (dal 1582)

Il Sollo
Il Lasca
Il Gramolato
Il Macerato
L´Inferigno
L´infarinato

La nuova spinta

Leonardo Salviati (1540 –1589)

filologo

entrò nel 1582

suo simbolo fu il frullone

Scopo:

Separare il fior di farina (la buona lingua) dalla crusca

Compilare un grande dizionario della lingua fiorentina

La nuova spinta (2)

La Lingua perfetta deve avere:

(a) un termine approppriato

(b) una certa leggerezza

(c) brevità e chiarezza

la lingua contemporanea fiorentina non è meglio del fiorentino
arcaico perché ha delle inadeguatezze

il buon uso rappresentano solo i trecentisti

Il fiorentino ha una dolcezza incomparabile

la brigata seguiva le sue idee

Il primo vocabolario

cominciarono col lavoro 2 anni dopo la morte di Salviati

apparve 19 anni dopo nel 1612 a Venezia

un lavoro di 35 accademici

parole italiane, ma soltanto quelle degli
scrittori fiorentini del trecento ed i loro
successori

senza termini moderni, scientifici, tecnici, e
quelli delle arti e mestieri

secondo il modello di Bembo

Il vocabolario e le sue reazioni (1)

• causa una lite caratterizzata di autori come:

Paolo Beni (1552-1525)

Giorgio Ottonelli (1550-1620)

Alessandro Tassoni (1565-1635)

Scipio Errico (1592-1670)

motivi:

l`orientamento all`uso linguistico del Trecento

la limitazione dello sviluppo della lingua

lingua è una forza dinamica la quale si deve sviluppare


Il vocabolario e le sue reazioni (2)

s`impose immediatamente ai dotti italiani ed europei

esempio per la Fruchtbringende Gesellschaft

reazione molto significante di Paolo Beni (1552-1625)
eugubino d`origine ma padovano d`elezione

opera: l`Anticrusca overo il Paragone della lingua
italiana, nella quale si dimostra chiaramente che
l`antica sia inculta e rozza, e la moderna regolata e
gentile

conclusione: Il Vocabolario della Crusca „non sia di
farina ma piuttosto di crusca“

L`Accademia risponde…


Benedetto Fioretti (1579- 1642)

cruscante, fiorentinista e avversario dell`Ariosto

con Frullone dell‘Anticrusca prova a diffendere il
modello dell‘Accademia

ma l`Accademia preferì affidarsi all`intervento
di Orlando Pescetti (avversario di Beni),
autore di una Risposta [… ] all`Anticrusca (1613)

Alessandro Tassoni

però più significato avevano le critiche di A. Tassoni

scientista

fautore della superiorità dei moderni sugli antichi

pure iscritto all`Accademia fino a 1589

convinto che lingua e cultura costituissero un
collegamento inscindibile
à le critiche non scoraggiarono gli accademici, anzi
cominciarono a lavorare ad una 2° edizione

Alessandro Tassoni (1565-1635)

2 modi:
(1) pubblicando un breve scritto L`incognito da Modena
contro ad alcuni voci del vocabolario della Crusca

(2) postillando una copia del vocabolario

i suoi punti di critica

troppe voci arcaiche

troppe voci pedantesche e poetiche

troppe plebee ed oscene

Il ruolo di Siena

mostrava autonomia contro il fiorentino

tentativo di affermare la regione Siena di fronte al modello
fiorentino fu realizzato in 2 ambiti:

nella lessicografia da Adriano Politi con un

dizionario toscano

nel dibattito linguistico da Scipione Bargagli con il
dialogo Il turamino (1602)

conseguenze: le differenze vengono accentuate,
moltiplicando le varianti

ballarino
ballerino

Carlo Roberto Dati (1619-1676)

il suo

"Discorso dell`obbligo di ben parlare la propria lingua
(1657)

costituisce la più lineare e lanciata difesa della toscofiorentinità-
letteraria

manifesta la sua ammirazione per il fiorentino-antico

La letteratura deve essere scritta
tosco-fiorentino, non solo in fiorentino

La terza edizione

uscì nel 1691

3 volumi

si amplifica l`intenzione di documentare invece di
legittimare

il corpus si allarga
finalmente al Tasso

contiene anche grammatici
meno cruscanti come
Cinonio e Marc`Antonio
Mambelli

La quarta edizione
in 6 volumi 1729-1738
Cinonio e Mambelli
vengono espunti


I grammatici –Benedetto Buommattei

1581-1684

personaggio di maggiore rilevanza

autore di una

"Grammatica Della lingua toscana"

la
quale diventò un classico nel suo genere

il suo modello si orienta a quello dei grandi trecentisti, però
purgato degli arcaismi troppo marcati


Un paragone

L´Accademia della Crusca

-- fiorentino arcaico

-- La lingua attuale è impura

-- Il buon uso era rappresentato
solo dai trecentisti


L`Anticrusca (parti)

• fiorentino contemporaneo
• La lingua attuale è dinamica
→ limita lo sviluppo della
lingua

2 Alessandro Manzoni
2.1 Biografia, idee ed opere
• autore del romanticismo
italiano di opere letterarie e
teoretiche
• partecipa attivamente alla
discussione della questione
della lingua nell‘Ottocento con
il suo romanzo I Promessi
Sposi tra il 1821 e il 1842
• alla ricerca di una lingua “viva”
come base di un’Italia unita

2.1 Alessandro Manzoni
(*7 marzo 1785 a Milano - † 22 maggio 1873 a Milano)
Infanzia ed educazione in collegio
• unico figlio di Giulia Beccaria e del nobile Pietro Manzoni
• fino al 1801 educazione in un collegio cattolico
• contatto con l’ambiente culturale milanese à accoglie le idee
giacobine ed anticlericali àpoemetto Il trionfo della libertà
(1801)
• Vincenzo Monti à poesia neoclassica
• Vincenzo Cuoco à Risorgimento italiano
• fratelli Pietro e Alessandro Verri à rivista Il Caffè1807 torna a Milano per la morte del padre à Enrichetta
Blondel
• 1809 pubblicazione del poemetto neoclassico Urania àtema:
funzione civilizzatrice della poesia àultima opera neoclassica
• 1810 torna a Milano, mantiene però intensi rapporti con gli
intellettuali parigini à Claude Fauriel ed il gruppo “idéologues”
• 1819 –1820 nuovo soggiorno a Parigi

"La lingua italiana è a Firenze,
come la latina era in Roma,
come la francese è in Parigi."
•1816 - 1820 tragedia Il conte di Carmagnola
•“Lettera”al critico francese Chauvet àdifende le sue scelte
anticlassiciste e spiega le ragioni della propria adesione al
romanticismo
•1818 –1819 rivista della letteratura romantica Il Conciliator
http://pic.viveresenigallia.it/m/0602/ilconciliatore.jpg
•1819 Osservazioni sulla morale
cattolica
•1820 Adelchi
•1821 composizione delle due odi civili
Marzo 1821 e Il cinque maggio

I promesi sposi

aprile 1821 - settembre 1823 àcomposizione
di un romanzo storico à Fermo e Lucia
• viaggio a Firenze à contatto con il “Gabinetto Scientifico
Letterario”
• 1842 versione definitiva de I Promessi Sposi
• dopo i Promessi sposi si distanzia dal genere del romanzo
storico à falsificante dal punto di vista storico, fuori moda
...ho settantun lenzuoli da risciaquare, e un‘acqua come Arno, e lavandaie
come Cioni e Niccolini, fuor di qui non le trovo in nessun luogo...

1833/34 muoiono Enrichetta
Blondel e la figlia
Giulia à scrive Il natale del
1833
• 1837 si risposa con Teresa
Borri
à Rosmini à Dell’invenzione
(1850)
• inno Ognissanti (1847)dagli anni ‘30 à studi linguistici à
problema dell’unità linguistica italiana
•1868 presiede una commissione
ministeriale à per la diffusione della
lingua italiana
•studi storici à Adelchi
•1859 La Rivoluzione francese del
1859 La Rivoluzione francese del
1789 e la Rivoluzione italiana del 1859

àultimo tentativo di scrivere
poesia

Il pensiero manzoniano
• sofferenza dell’umanità per il non raggiungere gli
ideali causato dalla brama di soddisfare le sue
passioni
à conseguenze: distruzione della armonia, della pace
• in Manzoni un senso di missione e di responsabilità
• mezzo: letteratura per elevare verso nobili idee gli
uomini
• questa elevazione fa soltanto senso se la letteratura
si rivolge a tutto il popolo
• per tutto il popolo = nella lingua di tutto il popolo à
l’ideale di una lingua comunitaria, viva




• per questo: superare il grande distacco tra la
lingua letteraria e quella dei parlanti
Quale lingua potrebbe essere?
• modello di una lingua parlata e scritta: francese
• in Francia: unità politica e un centro (Parigi) di
intensa vita sociale e intellettuale à di forte
attrazione e assimilazioneà in Italia no
• francese solamente paragonabile con il
fiorentino
• Manzoni: decisione per il fiorentino del suo
tempo

La genesi del testo
1° stesura
• fonti lette: Storia (Ripamonti), Economia
e statistica (Gioia) e altre opere sulla vita del ‘600
• su questa via scopre la trama
• 1° stesura (nominato Fermo e Lucia): scritto dal 1821 al 1823,
non pubblicato
• consistenza della lingua di Fermo e Lucia: uso letterario
toscano (lessico, sintassi), prosatori francesi (ordine logicoprogressivo),

uso vivo (lessico), lombardo (locuzioni)

Ventisettana
• rielaborazione di tutto il romanzo dal 1823 al 1825
• stampa dal 1825 al 1827
• differenze tra la 1° stesura e la 2°: riduzione dei brani
storici, abbreviazioni della storie personali di alcuni
personaggi e alcuni cambiamenti dei nomi
• accolto con generale entusiasmo in tutta Italia
• Manzoni insoddisfatto con la lingua usata: non naturale,
ma un composto indigesto di lombardo, toscano,
francese, latino à progettazione di una versione corretta

per la elaborazione della Quarantana
• soggiorno a Firenze nel 1827 (cosidetta
risciacquatura in Arno)
• consultazione di
– amici e autorità di lingua (Grossi, Rossari, Niccolini,
Luti, ecc.)
– il vocabolario milanese-toscano (Cherubini)
– il vocabolario francese- italiano
– il vocabolario della Crusca
– testi letterari toscani (popolareggianti per una lingua
viva)
• stampa della 2° edizione dal 1840 al 42
• risultato per Manzoni: 1° romanzo: lingua artificiale e
composta, 2° edizione: toscano

I criteri della prassi correttoria dalla
Ventisettana alla Quarantana
• le eccezioni dalle regole:
– teoria manzoniana della lingua parlata dai fiorentini coltià non
sempre così, anche popolare (modi di dire);
– confessò di aver usate parole o frasi lombarde, quando fossero
comprensibili da ogni lettore italiano
1. espunzione di idiotismi lombardi: es. pontava> puntava
2. decrescimento della letterarietà: es. inspirazione> ispirazione
3. introduzione del fiorentinismo: spagnuolo > spagnolo
4. riduzione dei doppioni linguistici: es. ineguale> inuguale
• conclusione: eliminazione di improprietà e di imperfezioni
dalla Ventisettana

Il merito

riproposizione della questione della lingua sul
fondamento di una unità culturale e nazionale

modernizzazione del lessico e della morfologia

riduzione del forte divario tra lingua scritta e parlata

nella scuola dell’Italia unita I Promessi Sposi come
oggetto a favore dell’unità della lingua nazionale

mutamenti non sempre accettati dal moderno uso
nazionale

ciò che vi è di manzoniano nella lingua attuale più di
quello che non lo è


Caretti, Lanfranco (1974):

Manzoni. Ideologia e stile. Turin
• Cattaneo, Mario A. (1990): Manzoni, le ‘gride’ e la concezione illuministica del diritto.

• Cecchi, Emilio/Sapegno, Natalino (Hg):Storia della letteratura italiana.Milano.

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Nencioni, Giovanni (1993): La lingua di Manzoni. Bologna. (=Bd. 9 Storia della lingua
italiana a cura di Francesco Bruni)

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lingua e del dialetto nell’opera e negli studi del Manzoni: Manzoni. L’eterno lavoro.
Mailand.

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Manzoni: Manzoni. L’eterno lavoro. Mailand.

Vitale, Maurizio (1992): La lingua di Alessandro Manzoni. Mailand

Viti, Gorizio (1994): Conoscere I Promessi Sposi. Florenz.

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