Luigi Speranza
Sessa Aurunca è un comune italiano di 22.605 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Il nome Sessa deriva da Suessa, città appartenente alla Pentapoli Aurunca, nucleo storico del centro.
Si presume che il nome possa derivare dalla felice posizione (sessio, cioè sedile, dolce collina dal clima mite del territorio denominato dai Romani Campania felix).
Sessa Aurunca è il primo comune della provincia di Caserta per estensione territoriale e dista dal capoluogo km 44. La sua posizione sulla S.S. Appia e la vicinanza alla S.S. Domitiana, i collegamenti con l'Autostrada del Sole (uscite a Cassino e Capua) e la stazione ferroviaria sulla linea Roma - Formia - Napoli, i notevoli monumenti di tutte le epoche, le moderne attrezzature alberghiere e per il tempo libero di Baia Domizia, ne fanno un grosso centro turistico della costa tirrenica ma anche uno dei punti di riferimento culturale dei numerosi centri minori della zona.
Sessa Aurunca, città d'arte e anche tradizionale centro di studi, dispone di scuole di ogni ordine e grado che vanno dal Liceo Classico - istituito, col Convitto Nazionale, nel secolo scorso - all'Istituto d'Arte di Cascano nato per la valorizzazione di un antico e caratteristico artigianato locale.
La particolare dislocazione geografica del Centro e delle 26 frazioni fra un'ampia zona collinare e la fertilissima "Piana del Garigliano", rende sempre importante tutto il territorio comunale per una produzione agricola altamente differenziata e particolarmente apprezzata soprattutto per quanto riguarda olio e vini noti già nell'epoca romana (numerose sono sul territorio le tracce di grossi insediamenti produttivi di età imperiale). Da queste terre, fino alle pendici del Massico - da vari anni zona riconosciuta di produzione d.o.c. - proviene quel vino Falerno tanto decantato nella antichità da essere ritenuto un dono del Dio Dioniso alle ospitali genti del luogo.
Ben noto a Plinio per le sue doti terapeutiche, ad Orazio, Marziale, Petronio ed altri per il suo gusto asciutto e forte, il "Falerno" è ancora oggi oggetto di una qualificata richiesta anche dall'estero. Altrettanto pregevole è l'olio d'oliva, Terre Aurunche d.o.p. prodotto nella zona aurunca ancora con i tradizionali metodi di lavorazione, quali la raccolta a mano delle olive e la molitura in antichi frantoi. Non mancano l'allevamento del bestiame (in modo particolare delle "bufale" in pianura e degli ovini in collina), recenti impianti ittici, né insediamenti industriali. Sessa dispone, infine, dei maggiori servizi di zona: Ufficio del Giudice di Pace, Agenzia delle Entrate, INAIL, INPS, Banche, Commissariato P.S., Comando di Compagnia CC., Guardia di Finanza, Curia Vescovile, Distretto Scolastico, Ospedale, servizi autobus.
[modifica] Clima Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Sessa Aurunca.
[modifica] CollocazioneSessa Aurunca è collocata al confine Nord-Ovest della Campania e della Provincia di Caserta. È separata dal Lazio, Provincia di Latina, dal fiume Garigliano. Il centro cittadino che da il nome alla municipalità è collocato sul pendio di tufo vulcanico a Sud-Ovest del vulcano spento di Roccamonfina (vulcano), su di un piccolo affluente del Garigliano. Il centro storico della città fa parte del Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano.
[modifica] StoriaSessa Aurunca è di origine antichissima origine come confermano tracce di insediamenti preistorici e le necropoli del VIII secolo a.C., epoca in cui qui risiedevano gli Aurunci, un antico popolo italico.
Sessa fu fortificata con mura ciclopiche che abbracciano una superficie di circa 1 ettaro: probabilmente questo era l'originario nucleo di Suessa, città preromana che aderiva a una federazione di città aurunche, nota come Pentapoli Aurunca. La superficie pare troppo esigua per un centro abitato e si ipotizza che le mura proteggessero solo un forte militare a difesa degli abitanti. Nel 337 a.C. la postazione fu abbandonata, sotto la pressione dei Sidicini, in favore della zona dell'attuale centro storico di Sessa.
Fu un centro importante degli Aurunci, ma nel IV secolo a.C. fu conquistato dai Romani che sconfissero nel 313 a.C. la Pentapoli Aurunca: vi si insediò allora una colonia di diritto latino, Suessa. Batté moneta dal 270 a.C. circa alla seconda guerra punica (219-202 a.C.). Divenne un ragguardevole centro militare, commerciale e agricolo e venne elevata a "municipium" nel 90 a.C.
La posizione vantaggiosa tra la Via Appia e la Via Latina ne fa un centro di produzione agricola, i cui prodotti possono essere trasportati verso Roma o verso Capua. Cicerone menziona Suessa come di un'importante città. Cesare distribuì le terre di Sessa fra i suoi veterani qui, per cui la città assume in alcuni testi il nome di Colonia Julia Felix Classica Suessa.
Nell'età imperiale Suessa conosce la sua massima espansione urbana: il centro abitato si estendeva su un'area quasi doppia rispetto a quella attuale e contava numerosi e importanti monumenti. Nel 2001 gli scavi hanno riportato alla luce il Teatro Romano, struttura che poteva contenere più di 3.500 spettatori con una scena di circa 30 metri di fronte e 15 di profondità; il teatro ha come cornice naturale la campagna con il golfo di Gaeta all'orizzonte. Presso la città sorse una villa, proprietà di Matidia.
Al declinare dell'Impero romano, Sessa - diocesi almeno dal V secolo - vive un periodo di decadenza.
Dopo essere stata interessata alle vicende storiche di Capua, Salerno, Benevento e Gaeta, riacquista parte della sua antica importanza verso il XII secolo. Tra il XIV e il XV secolo i Marzano, signori di buona parte di Terra di Lavoro e una delle più potenti famiglie del Regno di Napoli, fecero di Sessa la capitale dei loro feudi.
La signoria dei Marzano ebbe termine nel 1464 e Sessa per breve tempo è eretta in arciducato. Nel 1507 è concessa in feudo a Gonzalo Fernández de Córdoba, che aveva portato a termine la definitiva conquista del Regno di Napoli da parte di Ferdinando il Cattolico e ne aveva ottenuto il titolo di viceré. Apparteneva ad una delle più illustri famiglie di Spagna.
Agli inizi del XIX secolo in seguito agli avvenimenti che andavano scuotendo il Regno napoletano, Sessa si trovò priva di due pilastri della sua importanza: la nobiltà e gli ordini religiosi che sin dal XIII secolo, avevano formato uno dei cardini della vita cittadina. Conservò però la diocesi e mantenne un suo ruolo come centro importante della provincia di Terra di Lavoro.
Per approfondire, vedi la voce Centrale elettronucleare Garigliano.
Nelle campagne di Sessa Aurunca sorge la centrale elettronucleare dismessa "del Garigliano"[2],aperta nel 1964 e chiusa nel 1982 a causa di un guasto e della classificazione della zona come zona sismica in seguito alla rivalutazione conseguente al terremoto dell'Irpinia. Tale centrale non compare nelle carte geografiche perché "abusiva", in quanto sorta in terreno agricolo. Essa contiene a tutt'oggi dei residui radioattivi (anche se non il combustibile, traslato a Sellafield negli anni ottanta). I residui a bassa e media attività sono circa 3 000 metri cubi di materiale, contenuti in 700 fusti di cemento: una parte di tale materiale è stato stoccato (conformemente ai parametri di sicurezza dell'epoca) sottoterra, in buste di plastica. Non si hanno misure attendibili della pericolosità attuale delle possibili radiazioni o infiltrazioni in falda di tali rifiuti. Il loro recupero, richiesto nel 2005, è stato negato a causa dell'"inesistenza" formale della centrale.
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse[modifica] Architetture religioseCattedrale di Sessa Aurunca
[modifica] Evoluzione demograficaAbitanti censiti
[modifica] ManifestazioniCarnevale Aurunco
Settimana Santa
Festival internazionale di sculture di sabbia -"L'Arena d'Arte" (da giugno ad agosto)
Baia Domizia Blues [1] (luglio)
Rassegna teatrale "I Luoghi della Memoria" (luglio - agosto)
Sessa Jazz - (agosto)
Festival di musica di insieme (settembre)
Medioevo sotto le stelle (settembre)
Gran Torneo dei Quartieri (settembre)
Buco buco - canto tradizionale di fine anno (31 dicembre)
[modifica] Associazioni presenti sul territorioPro Loco di Sessa Aurunca [2] Via Campano, 1
Gruppo Folk Laurianum [3]
Sbandieratori Marino Marzano [4]
[modifica] FrazioniIl territorio comunale attualmente conta 26 frazioni fra cui ricordiamo:
Baia Domizia, importante località turistica balneare internazionale nata nei primi anni '60 nel mezzo della cosiddetta "Pineta o Pantano di Sessa".
Il comune di Sessa Aurunca vendette l'area dopo deliberazione del consiglio comunale del 29/9/1962 alla società Aurunca Litora S.p.a. esattamente 313 ettari 35 are e 51 centiare a condizione che rimanesse aperta a tutti e che fosse sviluppata e valorizzata per scopi "turistico-balnearo-residenziale" come citato nell'atto di compravendita.
Le caratteristiche climatiche e paesaggistiche della sua pineta resinosa e balsamica, il suo finissimo arenile, fanno di Baia Domizia una bella oasi turistica.
Carano, borgo agricolo, il cui toponimo risale all'età romana, è noto per il Santuario di Maria SS. della Libera, meta di pellegrinaggi. La chiesa, a navata unica con cappelle laterali e cupola maiolicata, conserva all'altare maggiore un affresco campano-bizantino attardato (XIV secolo) e una statua in legno policromo della Vergine, di Giacomo Colombo. La festa patronale in onore della Madonna della Libera si svolge la prima domenica di maggio.
Cascano. Il borgo, d'origine romana come evidenzia il toponimo, è un centro noto soprattutto per l'artigianato della ceramica, la cui lavorazione è documentata nel sito almeno dal IV secolo d.C.
Corbara, piccola frazione, conta circa 200 abitanti.
Fontanaradina, piccola frazione del comune di Sessa Aurunca, conta all'incirca 150 abitanti.È situata a 400 m s.l.m. ed è famosa per il suo lavatoio, le cui acque provengono da una sorgente attigua (da cui probabilmente eredita il nome di Fontana Gradita). Gode di un suggestivo e invidiatissimo panorama, visibile soprattutto dalla possente scalinata della chiesa parrocchiale risalente al 1600 d.C., l 'unica a tre navate su tutta la zona delle toraglie.
Lauro, ha circa 2.000 abitanti ed è situata a circa 100 m s.l.m.
La festa patronale principale ricorre la seconda domenica di maggio, in onore di Maria SS. delle Grazie sotto il titolo dei Pozzi, particolarmente suggestivo è il luogo ove sorge il Santuario della Madonna.
Altri santi patroni venerati a Lauro sono Sant'Antonio abate (17 gennaio), San Michele Arcangelo (29 settembre) e Santa Lucia (13 dicembre).
Nel mese di agosto si tiene la sagra degli "Strangolaprievoti".
Presente una sempre crescente attività culturale nell'ambito della musica con diverse scuole e formazioni bandistiche.
Il centro storico è pavimentato da tipiche basaltine.
Ponte, piccola frazione di Sessa Aurunca con circa 450 abitanti, uno dei più suggestivi e antichi paesini di montagna del Casertano, al centro di un'ampia zona per le escursioni a piedi e in mountain bike. Il suo nome deriva da un ponte aurunco, che attraversava il rivo ivi presso. La via di cui il ponte era parte, era a lastre di basalto e veniva da Sessa. Questa strada era la via Fistula, che fu attraversata dal console Marcello con le sue truppe per raggiungere il campo trincerato di Suessa durante la guerra contro Annibale.
Rongolise. Da Segnalare la Chiesa di S. Maria in Grotta, ricavata nel tufo, conserva nell'interno notevoli affreschi del XII secolo. Alla parete destra, di particolare interesse, è "il transito della Vergine", segue l'"Arcangelo Michele che pesa le anime"; "S. Tommaso Apostolo", "Madonna in trono con Bambino". Alla parete sinistra, in un riquadro, "S. Esdra", "S. Margherita e S. Onofrio". Altri affreschi sono di epoche successive.
San Carlo.
San Castrese. La comunità di San Castrese vive nel territorio di Sessa Aurunca.
Il suo nome gli deriva dal Santo Vescovo Castrese che, espulso dall’Africa settentrionale durante la persecuzione vandalica, verso la metà del V secolo, si è, probabilmente, rifugiato in questi luoghi, dove ha continuato la sua missione apostolica.
Il nucleo urbano sorge su una collina, a ridosso della piana del Garigliano, ad un’altitudine di 46 metri s.l.m.
Il clima mite e la fertilità del suolo, favorisce ancora le colture e le piantagioni.
Il paese è collegato attraverso la strada provinciale con il centro di Sessa Aurunca, distante 9 km e con la SS. 430 a 100 metri.
San Limato. Frazione agricola situata nei pressi del Villaggio Turistico di Baia Felice, nota per i resti della Villa Romana di Punta San Limato.
Piedimonte Massicano di Sessa Aurunca località agricola posta tra il Monte Massico e il mare. Nel suo territorio vi sono le vestigie della Magna Grecia (resti delle mura della colonia greca presso spiaggia di San Limato)
[modifica] Personalità legate a Sessa Aurunca
Francobollo dedicato al Liceo Classico della città intitolato ad "Agostino Nifo"[modifica] Cittadini illustriSessa Aurunca ha dato i natali a:
Caio Lucilio,(II secolo a.C.), poeta, definito il "padre della satira";
San Casto, (III secolo), Vescovo di Sessa, martirizzato durante la persecuzione ai cristiani di Diocleziano;
Taddeo da Sessa, (XIII secolo), insigne giurista, Gran Giustiziere di Federico II;
Papa Alessandro IV, (XIII secolo), fu il 181º papa della Chiesa Cattolica dal 1254 al 1261;
Agostino Nifo, (XVI secolo), celebre filosofo che insegnò nelle più note università d'Italia;
Galeazzo Florimonte, (XVI secolo), fine umanista e Vescovo di Sessa che ispirò a Monsignor Giovanni della Casa quel celebre libretto del vivere civile che proprio dal prelato sessano prese il nome di "Galateo".
[modifica] SportiviDino Fava Passaro, calciatore, attaccante della Salernitana (1977).
[modifica] AmministrazioneSindaco: Dott. Luigi Tommasino (centrodestra) dal 16/05/2011
[modifica] Galleria fotograficaVeduta aerea della piazza Luigi Toro della Frazione di Lauro, antistante la chiesa di Santa Maria delle Grazie
Chiesa di Santa Maria delle Grazie, chiesa principale della Frazione di Lauro
Chiesa di Santa Lucia della Frazione di Lauro
La Madonna all'uscita della chiesa durante i festeggiamenti in suo onore
Chiesa dedicata a San Michele le cui origini sono datate intorno all'anno Mille
Veduta panoramica dalla chiesa di San Michele a Lauro di Sessa: in lontananza si può scorgere il mare
[modifica] BibliografiaRicerca bibliografia a cura di Rosario Ago
AA.VV., Cronache di santità e di ragù: dieci anni di satira a Sessa Aurunca, Editore Cooperatrice La Comune, Sessa Aurunca, 1985.
AA.VV., Lungo le tracce dell'Appia: Sessa Aurunca e Capua due città di cultura, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1993.
BOVE GENNARO, Il volto francescano della Diocesi di Sessa Aurunca, Edizioni Miscellanea Francescana, Perugia, 1979.
CAPIZZI ERASMO, Al Parlamento d'Italia: lagnanze del popolo di Piedimonte di Sessa Aurunca, provincia di Terra di Lavoro, 1866.
CAPOMACCIO COSMA, La Basilica Cattedrale di Sessa Aurunca, Stampa Valsele Tipografica s.r.l., Materdomini (Av), 1999.
CAPOMACCIO COSMA, Monumentum resurrectionis: ambone e candelabro per il cero pasquale: iconografia e iconologia del monumento nella cattedrale di Sessa Aurunca, La Poligrafica, Gaeta, 1993.
CARRETTONI GIANFILIPPO, Statua ornamentale di fontana: Sessa Aurunca, Accademia d'Italia, 1944.
CASCELLA SERGIO, Il teatro romano di Sessa Aurunca, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 2002.
COLLETTA TERESA, La Struttura antica del territorio di Sessa Aurunca: il Ponte Ronaco e le vie per Suessa, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1989.
COLLETTA TERESA, Le cinte murarie urbane della Campania: Teano, Sessa Aurunca, Capua, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1997.
DE MASI DEL PEZZO TOMMASO, Memorie Istoriche degli Aurunci: antichissimi popoli dell'Italia e delle loro principali città Aurunca e Sessa, Per G. Severini Boezio, Napoli, 1761.
DIAMARE GIOVANNI MARIA, Memorie critico-storiche della Chiesa di Sessa Aurunca: opera divisa in due parti, Tipografia Artigianelli, Napoli, 1906.
DI LELLA AGOSTINO, L'antica basilica cristiana di Sessa Aurunca: le sculture ed i musaici, Napoli, 1904.
DI MARCO GIAMPIERO, Incunaboli e Cinquecentine nelle biblioteche di Sessa, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1997.
DI MARCO GIAMPIERO, Sessa e il suo territorio: Tra medioevo ed età moderna, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1995.
DI MARCO GIAMPIERO, PAROLINO GIUSEPPE, Frati e Fabbriche - I Conventi Maschili di Sessa Aurunca: storia e architettura, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 2000.
DI SILVESTRO LEONE, Diocesi di Sessa Aurunca: Il cammino della Chiesa locale, dalle origini al 1939, Corrado Zano Editore, Sessa Aurunca, 1996.
DI SILVESTRO LEONE, Appunti di Storia Sessana: Pillole di storia del 1700 e 1800, Arti Grafiche Caramanica, Marina di Minturno (Lt), 1995.
GAGLIARDO GIOVANNI BATTISTA, Della Agricoltura di Sessa: Memoria, a cura di Aldo Di Biasio, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1995.
GIUSTI PIETRO, Cenni di cronistoria sessana: 1348-1868, Arti Grafiche La Sociale, Caserta, 1928.
GRANATA FRANCESCO, Ragguaglio istorico della città di Sessa, Simone Editore, Napoli, 1865.
GUERRIERO UGO, La città di Sessa Aurunca (Suessa detta in antico): La storia della città dalle origini fino all'unità d'Italia, Stabilimento Grafico Niccolai, Pistoia, 1969.
LONDRINO FELICE, Leone IX e Sessa Aurunca: Il papa santo e una città, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1998.
MONARCA GENNARO, Sessa Aurunca dalla A alla Z: guida storica e turistica in forma di dizionario, Publiscoop, Sessa Aurunca, 1994.
PANNONE ARMANDO, Sessa Aurunca: prima e dopo la 2 guerra mondiale, Publiscoop, Sessa Aurunca, 1995.
PANNONE ARMANDO, Vicende storiche di Sessa Aurunca nel ventennio 1930-1950, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1992.
PAROLINO GIUSEPPE, Della porta del Trofeo a Sessa detta in antico Porta del Macello, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1992.
PAROLINO GIUSEPPE, Sessa Aurunca: storia della toponomastica, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 2005.
PERROTTA PIETRO, La Settimana Santa a Sessa Aurunca, Gabriele Corbo Editore, Ferrara, 1986.
PERROTTA PIETRO, Tradizioni Pasquali a Sessa Aurunca, Istituto Etnografico Meridionale, Napoli, 1978.
SACCO LUCIO, L'antichissima Sessa Pometia, Beltramo Editore, Napoli, 1648.
TOMMASINO ATTILIA, Sessa Aurunca nel periodo aragonese, Gabriele Corbo Editore, Ferrara, 1997.
TOMMASINO GIUSEPPE, Aurunci Patres, con prefazione di Pietro Fedele, Tipografia Eugubina, Gubbio, 1942.
TOMMASINO GIUSEPPE, Il Duomo di Sessa Aurunca, Tipografia F. Feola, S. Maria C.V. (Ce), 1953.
VILLUCCI ANTONIO MARCELLO, I Monumenti di Suessa Aurunca, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1980.
VILLUCCI ANTONIO MARCELLO, Sessa Aurunca: storia ed arte, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1995.
VILLUCCI ANTONIO MARCELLO, Testimonianze della pittura medievale in territorio aurunco, Lions Club, Sessa Aurunca, 1999.
VILLUCCI ANTONIO MARCELLO, Testimonianze inedite di arte sacra a Sessa Aurunca tra Cinquecento, Seicento e Settecento, Centro Studi Suessa, Sessa Aurunca, 1986.
VILLUCCI ANTONIO MARCELLO, ROMANO ANNA MARIA, Sessa Aurunca: un itinerario storico-artistico, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1998.
VILLUCCI ANTONIO MARCELLO, D'ONOFRIO MARIO, PACE VALENTINO, ACETO FRANCESCO, La Cattedrale di Sessa Aurunca, Caramanica Editore, Marina di Minturno (Lt), 1983.
[modifica] Note1.^ Dati Istat - Popolazione residente all'1/6/2009
2.^ Archivio Istituto Luce - La nasciata della Centrale del Garigliano.
[modifica] Voci correlateMonetazione di Suessa
[modifica] Altri progetti Wikimedia Commons contiene file multimediali su Sessa Aurunca
Tuesday, July 5, 2011
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment