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Wednesday, July 6, 2011

Umanesimo

Luigi Speranza

L'Umanesimo è un movimento italiano principalmente letterario e culturale che afferma la dignità degli esseri umani.

Raggiunse il suo apice con l'umanesimo rinascimentale (XIV-XV-XVI), che partì dall'Italia (i centri maggiori furono Firenze e Napoli[1]).

Umanesimo pre-italiano.

La prima affermazione umanistica nella filosofia occidentale può essere riferita a Protagora, che affermò:

"di tutte le cose misura è l'uomo, di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono per ciò che non sono"

Questa affermazione spostò l'interesse filosofico dalla natura all'essere umano, che, da questo momento, diventò il personaggio centrale della speculazione filosofica.

Questa impostazione fu ripresa immediatamente da Socrate e successivamente da Zenone, fondatore dello stoicismo.

La posizione di Protagora nell'ambito della società prima greca poi ellenistica fu sempre una posizione minoritaria (è importante mettere in evidenza, sotto questo aspetto, che le opere di Protagora dopo la sua morte furono bruciate in piazza ad Atene) dato che non era congruente con le idee religiose più diffuse nella Grecia del V secolo a.C. ed era nettamente in contrasto con la divinizzazione dei re in epoca ellenistica.

Nel V secolo a.C. il filosofo Protagora affermò che l'uomo è alla base del mondo.

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ITALIA:

Nel 1490 Leonardo Da vinci rappresento l'uomo vitruviano.

L'umanesimo prese il nome dalla riscoperta svolta da parte degli autori umanisti di origini greche e latine.

Gli umanisti inventarono un nuovo metodo, quello filologico, che consentì lo studio di testi antichi.

Il medioevo venne considerato un'età di passaggio, inoltre si ebbe un pregiudizio sbagliato che presentava quest'epoca in modo buio.

Il Cristianesimo, fin dalle sue origini, ebbe un atteggiamento ambivalente nei confronti dell'uomo in quanto quest'ultimo era tanto "figlio di Adamo", quindi il veicolo attraverso il quale il peccato originale si era diffuso sulla Terra, quanto "fratello di Cristo", quindi l'essere prediletto in cui si era incarnato Dio.

Nel corso dell'alto medioevo i problemi della figura umana rimasero in secondo piano rispetto ai grandi problemi teologici dibattuti dai filosofi medioevali, che in genere davano maggior peso alla prima interpretazione della natura umana.

D'altro canto la situazione politica, che vedeva il fronteggiarsi di papato ("città celeste") ed impero ("città terrestre") si rifaceva all'origine divina del potere politico, quindi non lasciava spazio politico per chi non aveva ricevuto un'unzione come nobile o come ecclesiastico.

Il basso medioevo (a partire dal XII - XIII secolo) vide un radicale cambiamento culturale, cioè la nascita in Italia dei liberi comuni e, attraverso le crociate, uno sviluppo dei commerci che ridussero il potere economico (e quindi politico) dei nobili.

Ovviamente l'acquisizione dell'autocoscienza politico-sociale della borghesia mercantile portò anche ad una revisione filosofica della propria posizione nell'Universo, quindi ad una messa a fuoco sulle potenzialità umane nei confronti dei due poteri dominanti (imperiale ed ecclesiastico).

Il periodo storico in cui il movimento si diffonde in tutta Italia è infatti delicatissimo, in quanto i tentativi di unire lo Stato sotto un Re (come nel resto dell'Europa) risultarono vani, cosicché le cinque città più influenti (Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia) usufruirono della possibilità di spartirsi il territorio italico in cinque stati relativamente piccoli rispetto alle potenze europee.

La nascita proprio in Italia del movimento fu dovuta alla situazione favorevole per i commerci.

Difatti l'Italia era decisamente uno dei paesi europei più importanti e fiorenti, e le materie prime erano abbondanti (nell'artigianato come nell'agricoltura) grazie sia a raccolti ingenti sia all'emancipazione dei lavoratori nelle industrie di trasformazioni di materie prime in prodotti finiti, specialmente l'industria tessile (lana e seta).

Notevole peso per lo sviluppo dell'umanesimo in Italia invece che nel resto dell'Europa ebbe l'economia mercantile, in quanto, dopo le crociate, tornarono i commerci con l'oriente (Cina e India), che dovevano avvenire attraverso il Mediterraneo, ed in questa situazione la penisola italiana rappresentava un punto di passaggio obbligato.

Lo sviluppo economico basato sui commerci inoltre ebbe l'effetto di mettere in contatto gli intellettuali italiani con gli intellettuali del Mediterraneo orientale, che portarono alla diffusione di idee che non erano più legate al modo di vedere dominante all'epoca in Europa.

Altro fattore fu il papato: il pensiero dell'umanesimo va di sicuro contro la visione teologica del potere nel Medio Evo, in quanto l'uomo si separa da Dio (e conseguentemente dalla Chiesa) concentrandosi su di sé.

Tuttavia anche la Chiesa contribuì allo sviluppo di questa filosofia mentre contemporaneamente la osteggiava in altri modi.

In pratica il Papa aiutò lo sviluppo dei comuni (centro del pensiero umanistico) in quanto furono i baluardi militari di difesa contro l'Impero tedesco.

Allo stesso tempo invece i comuni (diventati ormai signorie)rappresentavano un pericolo per il potere temporale della chiesa.

Infatti era evidente alla politica del papato il rischio che una delle signorie italiane potesse riunire la penisola sotto un unico stato unitario, come era già successo nel resto dell'Europa.

Per questo motivo il papato fu sempre un oppositore dello sviluppo di uno stato italiano forte, cercando una politica di equilibrio fra le esigenze delle varie signorie.

Nonostante questi numerosi e potenti nemici, le signorie fiorirono per numerosi anni fino a raggiungere una grande espansione.

Insieme a queste quindi si prolungò nel tempo anche la cultura umanista, anche grazie alle università, sempre più numerose a causa della frammentazione in piccole città-stato che necessitavano di una classe dirigente che avesse un'istruzione efficiente e non legata alle istituzioni ecclesiastiche.

Grazie a questa scuola efficiente, poiché dedicata a strette cerchie di persone (per lo più borghesi), ampliò le frontiere del sapere umano, condizione che portò l'uomo ad aiutarsi rispetto a Dio.

Grazie all'unione di questi fattori ebbe inizio in Italia il Rinascimento, ovvero un periodo di espansione culturale ed artistica lungo tutta la penisola.

L'arte rinascimentale fu infatti molto contagiata da questo movimento culturale odierno in quanto le rappresentazioni di Dio o di Santi diventarono quasi assenti mentre le rappresentazioni dell'uomo si moltiplicarono.

Il Rinascimento italiano politicamente terminò con la morte di Lorenzo il Magnifico (1492), mentre culturalmente proseguì per tutto il secolo successivo, fino agli inizi del XVII secolo.

In questo periodo c'è anche un umanesimo monastico il quale non si riduce al camaldolese Ambrogio Traversari.

Ad esempio nell'ordine delle Clarisse si riconoscono delle vere e proprie monache-umaniste, quali Camilla da Varano.

È proprio nel 1600 che si diffonde in Italia una esaltazione dell'Arte del Rinascimento, ovvero il Barocco, movimento artistico che porta l'uomo a decorare gli edifici in modo estremamente fantasioso e vistoso.

Centro del Barocco in Europa fu Roma, che attirò grandi artisti dal resto dell'Italia e del mondo.

A conseguenza di questa esaltazione dell'uomo nel 1700 vedono luce due movimenti culturali i quali si basano sui valori umanistici, quelli che distinguono l'essere umano dalle bestie.

I Sentimenti (che diedero la base di sviluppo al Romanticismo)e la Ragione (sulla quale sorse invece l'Illuminismo). Per approfondire, vedi la voce Illuminismo.

La letteratura umanistica sposta i suoi interessi dall'etica e la teologia ("La Divina Commedia", di Dante Aligheri) alla figura dell'uomo che utilizza la sua intelligenza per risolvere situazioni in cui nulla può con la forza (il "Decameron" di Boccaccio), sviluppandosi poi fino alle commedie di Machiavelli ed alla sua opera politica ("Il Principe"), in cui l'autore chiarisce che l'artefice della storia è l'uomo e che questa non dipende più da un destino imposto da una divinità.

Importanti esponenti della letteratura umanistica furono

Marsilio Ficino
Pico della Mirandola
Poliziano.

Per riscoperta dell'era latino-greca si intende lo studio dei testi e delle opere d'arte greco-romane, nonché l'ispirazione ad esse.

Difatti quella dell'epoca romana viene considerata umanità, ovvero esempio di civiltà adatto appunto per l'Umanesimo.

Ciriaco Pizzecolli, il crononauta o il pater antiquitas (padre dell'antichità), come lo chiamavano i suoi contemporanei), con i suoi viaggi nel Mediterraneo alla ricerca di documenti e monumenti dell'epoca classica, fu una figura centrale nella riscoperta del mondo antico. Le sue scoperte poi influenzarono gli studiosi e gli artisti nei principali centri dell'Umanesimo.

Determinante fu la caduta dell'Impero Romano d'Oriente nel 1453 (data che si usa anche per indicare la fine del medioevo) sotto i turchi ottomani: centinaia di letterati bizantini fuggirono in Italia, dove portarono numerosissimi testi greci che altrimenti non sarebbero stati recuperabili.

Questi testi a loro volta diffusero la filosofia di autori come Platone che ancora non erano pienamente conosciuti e studiati.

L'opera classica più usata dagli umanisti fu forse il Codice Giustiniano, scritto da Giustiniano I (il più antico fondamento delle attuali leggi), dal quale poterono ricavare oltre che un Codice civile anche una buona base di studio delle lingue antiche.

Esponenti importanti di questa nuova dottrina furono

Telesio,
Campanella e
Giordano Bruno.

[modifica] Note1.^ Corriere del Mezzogiorno: lezioni di storia di Franco Cardini
2.^ Informazioni riguardo l'Umanesimo
3.^ Da Diogene Laerzio IX, 51, citata da AAVV L'Universale - Filosofia - Edizioni Garzanti (1986, edizione 2005)
4.^ Riguardo al commercio nel Basso Medioevo
5.^ Informazioni sulle Signorie
6.^ Cultura e desiderio di Dio. L'Umanesimo e le Clarisse dell'Osservanza. Atti della II giornata di studio sull'Osservanza Francescana al femminile (Foligno – Monastero S. Lucia, 10 novembre 2007). A cura di P. Messa – A.E. Scandella – M. Sensi (Viator, 7), Edizioni Porziuncola, Assisi 2008
7.^ Informazioni su MSN Encarta
8.^ Informazioni su MSN Encarta
9.^ Informazioni su MSN Encarta
10.^ Informazioni al riguardo
11.^ Info su MSN encarta
12.^ GGiuseppe A. Possedoni (a cura di). Ciriaco d'Ancona e il suo tempo. Ancona, edizioni Canonici, 2002. (Atti del convegno internazionale organizzato nel marzo 2000 dal centro studi oriente-occidente); www.orienteoccidente.org; www.italica.rai.it/rinascimento/monografie; LA Roma antica di Ciriaco d'Ancona - Disegni indediti del sec. XV pubblicati ed illustrati da Christian Huelsen - Roma - Ermanno Loescher & Co - 1907; www.archaeology.co.tv
13.^ Informazioni al riguardo
[modifica] BibliografiaClaudio Gallico, Storia della musica - L'Età dell'Umanesimo e del Rinascimento, EDT srl, 1991. ISBN 88-7063-106-0
Francesco Taleo, Tradizione e realtà nell'Umanesimo italiano, Edizioni Dedalo, 1974. ISBN 88-220-0503-1
Fromm Erich, L'umanesimo socialista, Edizioni Dedalo, 1971.
Giovannangiola Tarugi, Interrogativi dell'Umanesimo, L. S. Olschki, 1976.
Giuseppe Toffanin, Storia dell'Umanesimo, N.Zanichelli, 1964.
Giuseppe Toffanin, La fine dell'umanesimo, Fratelli Bocca, 1920.
Stefano Zen, Baronio storico. Controriforma e crisi del metodo umanistico («La Ricerca Umanistica», 2), Napoli, Vivarium, 1994. ISBN 88-85239-12-9.
Salvatore Puledda, Interpretazioni dell'Umanesimo, Multimage, 1999. ISBN 88-86762-13-5
[modifica] Voci correlateRinascimento
Umanisti
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