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Monday, July 9, 2012

Le ville d'Italia -- dall'A alla Z: Villa Baldironi Paleari Reati, Lissone.

Speranza



Particolare della facciata di "Villa Reati" a Lissone.
Villa Reati o Villa Baldironi Paleari Reati, è una tipica Villa di delizia della Brianza in Lombardia.
È situata nel comune di Lissone, in Via Fiume, 3.

Indice

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Cenni storici [modifica]

La struttura fu parte di un più ampio complesso che nel corso degli anni è stato trasformato secondo i gusti del tempo e delle diverse famiglie, che si avvicendarono nella proprietà come:
La storia della costruzione è strettamente legata alle vicende delle famiglie che l'abitarono. Comprendeva originariamente, oltre la zona padronale, anche la cappella gentilizia di famiglia, inglobata poi nell'oratorio dedicato all' Immacolata Concezione di Maria (oggi sede dell'Associazione Italiana Combattenti e Reduci), nel 1702. In passato la residenza era circondata da un vasto parco, purtroppo oggi perduto dalle varie speculazioni edilizie dei recenti anni. In pochi anni il giardino venne sottratto alla villa, ceduto alla speculazione edilizia. Per decisione dell' Amministrazione comunale si realizzeranno edifici multipiani, in parte ancora oggi nuovamente in costruzione, rendendo la villa chiusa e soffocata in una posizione del tutto anonima rispetto al contesto della città.
Nel catasto austro-ungarico del Regno Lombardo-Veneto (1855) l'intero complesso dava vita ad un nucleo unitario che si affacciava su piazza Piscina (attuale piazza Garibaldi), su via Baldironi e su via Fiume. Quest'ultima, oltre ad essere un passaggio per il giardino posto a sud, era l'ingresso principale della villa. I Paleari successivamente, divenuti nuovi proprietari dal 1897, sposteranno l'ingresso su piazza Garibaldi, conferendo alla stessa dimora un tono marcatamente più classico. I Reati, dopo il 1940, sostituiranno la vecchia scala di collegamento tra i piani con una nuova scala in stile liberty.
La villa viene acquistata dall'Amministrazione Comunale nel 1981 e vengono eseguiti i primi interventi: si demolisce il capannone-laboratorio e successivamente si interviene sulla copertura (1986). Fra il 1997 e il 2001 è stato portato a termine l'intervento di restauro conservativo di tutti gli affreschi e delle sale a piano terra, cui è seguita la riapertura al pubblico delle sale nobili del piano terra, finalmente restituite al loro splendore originario. Successivamente si sono svolti i lavori per il recupero ed il restauro conservativo del primo piano della villa, completati nei primi mesi del 2007.

Composizione della villa [modifica]

La villa si compone di due piani fuori terra, per un totale di 650 m. Il primo piano, restaurato, è formato dalle seguenti sale interamente affrescate:
  • Sala delle Battaglie, con soggetti mitologici dediti alla guerra
  • Sala dei Busti, con dipinti di busti romani
  • Sala delle Colonne, con particolari colonne dipinte con l'illusione ottica e l'effetto di sostenere le travi del soffitto
  • Sala Marina, con soggetti mitologici legati al mare
  • Atrio e Scalone Liberty.

Attualità [modifica]

La villa resta di proprietà comunale, che si spera promuoverà presto un' integrazione del sito artistico nell'ambito di un Sistema turistico locale, inserendo la dimora cinquecentesca nei tour della Brianza.
Attualmente infatti è aperta al pubblico, con visite guidate, solo in rare e particolari occasioni, come nell' ambito di : "Ville Aperte in Brianza", la manifestazione culturale briantea che si svolge a fine Settembre, ogni anno.
Nel complesso è possibile celebrare i matrimoni di rito civile.[1]

Le origini [modifica]

Non si hanno notizie certe e documentate sull'esatta datazione dell' edificazione e sul progettista della villa.
Si è propensi ad accettarne una origine cinquecentesca, ipotesi che sembra confermata da alcuni elementi strutturali ed estetici, nonché dalla struttura porta-campana a forma di timpano posta sul tetto della villa, tipicamente cinquecentesca.
Per una datazione più precisa occorrerebbe sottoporre l'intero complesso ad indagini chimico-fisiche sulle murature e tipologiche sulle fondamenta.[2]

Architettura della villa [modifica]

L'edificio è a due ordini: il piano terra, con quattro sale più gruppo servizi e vano scala, e il piano primo, con otto locali più vano scala. Le sale del piano basso hanno pareti con cicli di grandi affreschi databili tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo e da soffitti con boiseries a cassettoni, con legno intarsiato e dipinto.[3]

Gli affreschi interni [modifica]

Gli affreschi interni, probabilmente attribuibili a Giovanni Ghisolfi di scuola veneziana che lavorò similmente anche a Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, mostrano scenografie architettoniche di colonne marmoree dipinte, che creano una sorprendente illusione ottica di reggere apparentemente le travi dei soffitti.
Vi sono portali con festoni e putti, che inquadrano paesaggi di edifici classici e ruderi e una sala della Marina.
L'edificio è vincolato dalla Sovrintendenza, visto il notevole valore storico-artistico e documentario delle decorazioni artistiche.[4]

Note [modifica]

  1. ^ fonte :Sito Città di Lissone, pagina "Villa Reati"
  2. ^ fonte :Sito Città di Lissone, pagina "Villa Reati"
  3. ^ fonte :Sito Città di Lissone, pagina "Villa Reati"
  4. ^ fonte :Sito Città di Lissone, pagina "Villa Reati"

Collegamenti esterni [modifica]

Bibliografia [modifica]

  • Lissoni S., I Quaderni della Brianza, La villa Baldironi Reati ed i suoi affreschi, Seregno, 2002, pp, 92- 100, n. 140

Voci correlate [modifica]


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