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Papa Clemente XII | |
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Clemente XII ritratto da Agostino Masucci | |
246º papa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 12 luglio 1730 |
Insediamento | 16 luglio 1730 |
Fine pontificato | 6 febbraio 1740 |
Cardinali creati | vedi categoria |
Predecessore | papa Benedetto XIII |
Successore | papa Benedetto XIV |
Nome | Lorenzo Corsini |
Nascita | Firenze, 7 aprile 1652 |
Morte | Roma, 6 febbraio 1740 |
Sepoltura | Basilica di San Giovanni in Laterano |
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Biografia [modifica]
Aristocratico fiorentino, figlio di Bartolomeo ed Elisabetta Strozzi, era stato avvocato e gestore delle finanze sotto i pontefici precedenti. È famoso per aver fatto costruire la nuova facciata di San Giovanni in Laterano, la Fontana di Trevi ed aver acquistato la collezione di antichità del cardinale Albani, per la Galleria Pontificia.Sotto papa Benedetto XIII, le finanze degli Stati Pontifici erano state consegnate nelle mani del cardinale Coscia e di altri membri della Curia, che le avevano lasciate in una cattiva condizione. Dopo quattro mesi di deliberazioni, il Collegio dei Cardinali scelse come papa il cardinale Lorenzo Corsini, un settantottenne con la vista in declino, che aveva retto tutti gli incarichi più importanti della Curia Romana.
In quanto Corsini, e con una Strozzi come madre, il nuovo papa rappresentava una famiglia di altissimo livello della società fiorentina, rappresentata da un cardinale per ogni generazione nel secolo precedente. Corsini era un avvocato, con una laurea all'Università di Pisa, che aveva esercitato la professione sotto l'abile guida dello zio, il cardinale Neri Corsini. Dopo la morte di questi e del padre, nel 1685, Lorenzo, all'epoca trentatreenne, sarebbe diventato il capo della famiglia Corsini. Egli invece rinunciò al suo diritto di primogenitura ed acquistò da papa Innocenzo XI per 30.000 scudi, secondo le consuetudini dell'epoca, una posizione da prelato, dedicando il suo patrimonio e il suo piacere all'allargamento della biblioteca ereditata dallo zio.
Nel 1696 Lorenzo Corsini venne nominato tesoriere-generale e governatore di Castel Sant'Angelo. La sua fortuna aumentò durante il pontificato di papa Clemente XI, che impiegò il suo talento a corte e lo ricompensò con la berretta cardinalizia (17 maggio 1706), mantenendo i suoi servigi come tesoriere pontificio. Fece ulteriore carriera sotto papa Benedetto XIII, che lo nominò prefetto del tribunale giudiziario noto come Segnatura di Giustizia. Divenne successivamente cardinale-presbitero del titolo di San Pietro in Vincoli e cardinale-vescovo di Frascati.
Benché ormai cieco e costretto nel suo letto, dal quale dava udienza e conduceva gli affari dello stato, seppe circondarsi di funzionari capaci, molti dei quali suoi parenti, ma fece poco per la famiglia, ad eccezione dell'acquisto di un grosso palazzo costruito a Trastevere per i Riarii, ed ora noto come Palazzo Corsini alla Lungara (sede dell'Accademia dei Lincei). Nel 1754 suo nipote, il cardinale Neri Corsini, vi fondò la famosa Biblioteca Corsini.
Le sue prime mosse come papa furono indirizzate a ripristinare le finanze dello stato.[1] Clemente XII richiese la restituzione di alcune somme da parte dei ministri che avevano abusato della confidenza del suo predecessore. Il principale colpevole, il cardinale Coscia, venne multato pesantemente e condannato a dieci anni di prigione. Le finanze pontificie vennero migliorate anche attraverso il ripristino del lotto nel 1732, che era stato soppresso dalla severa moralità di Benedetto XIII. A chi gli rimproverò la scelta, obiettò che gli introiti sarebbero serviti per opere pubbliche ed opere di carità. Ben presto riuscì a versare nelle casse del tesoro una somma annua che ammontava a quasi mezzo milione di scudi, che gli permise di intraprendere il vasto programma di costruzioni per il quale viene principalmente ricordato, ma che non fu mai in grado di vedere.
Una competizione per la maestosa facciata di San Giovanni in Laterano, forse più signorile che ecclesiastica, venne vinta dall'architetto Alessandro Galilei (completata nel 1735), e Clemente fece erigere in quell'antica basilica una magnifica cappella dedicata ad un suo parente del XIII secolo, Sant'Andrea Corsini. Fece restaurare l'Arco di Costantino e costruire il palazzo governativo della "Consulta" sul colle Quirinale. Acquistò dal cardinale Albani, per 60.000 scudi, una famosa collezione di statue, iscrizioni ed altro, e la aggiunse alla Galleria del Campidoglio. Pavimentò le vie di Roma e le strade che portavano in città, oltre ad ampliare il Corso. Diede il via ai lavori per la Fontana di Trevi, uno dei più noti monumenti di Roma, con il suo trionfale barocco.
Durante il suo pontificato venne ampliato il porto di Ancona, che venne dichiarato porto franco. Clemente XII chiamò Luigi Vanvitelli a progettarne e seguirne i lavori, cosa che il celebre architetto fece con grande efficacia, prolungando il molo costruito dall'imperatore Traiano e realizzando una grande isola artificiale pentagonale sulla quale costruì il Lazzaretto, vera e propria struttura polifunzionale, in quanto era anche opera militare e funzionava da frangiflutti. In seguito a questi lavori lo Stato della chiesa ebbe a disposizione un ottimo scalo sull'Adriatico; Clemente XII, come già l'imperatore Traiano quasi sedici secoli prima, aveva nuovamente dato a Roma uno sbocco marittimo verso l'Oriente. Il porto di Ancona venne poi collegato alla capitale con una strada detta via Clementina. Verso il Mediterraneo occidentale utilizzò come porto di Roma lo scalo di Civitavecchia. Con l'ampliamento dei due porti, Roma si proponeva nuovamente, come nell'antichità classica, quale centro del Mediterraneo.
Fece anche prosciugare le paludi malariche della Chiana, vicino al Lago Trasimeno. Dal punto di vista politico però, questo non fu un periodo di successi per l'autorità pontificia tra i poteri secolari d'Europa. Quando fallì il tentativo da parte delle forze pontificie di catturare l'antica e indipendente Repubblica di San Marino, Clemente XII disconobbe l'azione arbitraria del suo legato, il cardinale Alberoni, ripristinando l'indipendenza di quello stato. Egli, inoltre, ritirò le pretese pontificie sui ducati di Parma e di Piacenza.
Nelle questioni ecclesiastiche Clemente XII emanò il primo decreto pontificio contro la massoneria, scomunicandone gli aderenti con la bolla In eminenti apostolatus specula (1738). Canonizzò San Vincenzo de' Paoli e procedette con vigore contro i giansenisti francesi. Lavorò per la riunione della Chiesa cattolica con quella ortodossa, ricevette il patriarca della Chiesa copta e persuase il patriarca armeno a rimuovere l'anatema contro il Concilio di Calcedonia e papa Leone I. Inviò Giuseppe Simone Assemani ad oriente, con il duplice scopo di continuare la sua ricerca di manoscritti e di presiedere come legato il concilio nazionale dei Maroniti.
Morì il 6 febbraio 1740 quasi novantenne. La sua maestosa tomba si trova a San Giovanni in Laterano, mentre un cenotafio si trova nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini.
Onorificenze [modifica]
Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo | |
Genealogia episcopale [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale. |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni
- Cardinale Flavio Chigi
- Papa Lorenzo Corsini (Clemente XII)
Note [modifica]
- ^ Una pasquinata ricorda come papa Clemente XII arrivò al soglio pontificio trovando finanze dissestate che, se non fosse stato per la sua oculata gestione e per la sua ricchezza familiare, avrebbero fatto di lui un papa ben "povero": «Son stato un ricco abate / un comodo prelato / un pover cardinale / e un papa spiantato.»
Voci correlate [modifica]
Altri progetti [modifica]
- Commons contiene file multimediali su Papa Clemente XII
- Wikiquote contiene citazioni di o su Papa Clemente XII
Collegamenti esterni [modifica]
Predecessore | Papa della Chiesa cattolica | Successore | |
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Papa Benedetto XIII | 1730 - 1740 | Papa Benedetto XIV |
Predecessore | Arcivescovo Titolare di Nicomedia | Successore | |
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? | 1690 - 1706 | ? |
Predecessore | Cardinale presbitero di Santa Susanna | Successore | |
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Daniello Marco Delfino | 1706-1720 | José Pereira de Lacerda |
Predecessore | Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali | Successore | |
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Giovanni Maria Gabrielli | (1710-1711) | Francesco Acquaviva d'Aragona |
Predecessore | Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli | Successore | |
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Lorenzo Casoni | 1720-1725 | Gianantonio Davia |
Predecessore | Presidente del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica | Successore | |
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Bernardino Scotti | 1720-1730 | Antonio Felice Zondadari |
Predecessore | Cardinale vescovo di Frascati | Successore | |
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Francesco Pignatelli | 1725-1730 | Pietro Ottoboni |
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