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Monday, April 8, 2024

GRICE E CAVALLO: L'IMPLICATURA CONVERSAZIONALE DI FRANKENSTEIN -- HOMO ELECTRICUS -- LA MORTE DI FEDRO -- FULMINATED BY ONE OF GIOVE'S LIGHTNINGS -- ELETTRICO -- FILOSOFIA ITALIANA -- LUIGI SPERANZA

 

 

Grice e Cavallo: l’implicatura conversazionale di Frankenstein, homo electricus – la morte di Fedro – fulminated by one of Giove’s lightnings -- elettrico – filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. Grice: “I love Cavallo, and so did most of the members of the Royal Society!” Grice: “Cavallo wasn’t strictly onto mythology, but the Italians on the whole are: the Elettridi are a couple of islands off the mouth of the shore where Fetonte fell – due to … electricity, as Cavallo called it – Cavallo is what at Oxford we would call a ‘natural philosoophy’ – for which there was once a chair – it’s very odd that it’s the chair in transnatural or ‘metaphysical’ philosophy that still sub-sists, as Heidegger would put it! By using ‘elettricita’ in the feminine abstract, Strawson criticsed Cavallo – but Strawson criticised most!” -- Autore di trattati di elettricità, magnetismo ed elettricità medicale, compe anche studi relativi ai gas e all'influenza dell'aria e della luce sulla biologia. Propone numerosi apparecchi elettrostatici di misura e di ricerca. Intue la possibilità di volare utilizzando palloni aerostatici. Costrue il primo elettroscopio. Altre opere: TreccaniEnciclopedie. Figlio di un medico. Si dedica alla filosofia e al commercio a giudicare da alcuni suoi studi. Si ritaglia un posto di rilievo come ideatore di esperimenti, inventore e realizzatore di strumenti di precisione e di apparati sperimentali, anche su commessa, e autore di trattati sistematici molto valutati per chiarezza, sistematicità e completezza.  Si lo ricorda in particolare per i suoi studi di aeronautica, legati alla possibilità di usare l’idrogeno come gas portante. E il primo a effettuare esperimenti sistematici sulle capacità ascensionali dell’idrogeno, gas che era stato scoperto quindici anni prima da Cavendish. Inizia con bolle di sapone riempite d’idrogeno, e che per questo salivano in verticale. Prova poi con involucri di carta, che però si rivelano inadatti perché permeabili al gas, e infine con vesciche di animali, troppo pesanti per sollevarsi ma in grado di far misurare una riduzione del peso. Non riusce a trovare un involucro abbastanza leggero da sollevarsi una volta riempito di gas. Cavallo, Tiberio. - Fisico (Napoli 1749 - Londra 1809); recatosi per commercio in Inghilterra nel 1771, ivi si dedicò a ricerche di fisica e di chimica. Già nel 1777 aveva intuito la possibilità del volo per via aerostatica, mediante un pallone ripieno di gas leggero; eseguì in proposito una serie di ingegnose esperienze servendosi di bolle di sapone gonfiate con idrogeno. Deve considerarsi il vero inventore dell'elettroscopio.  Fisico e filosofo naturale italiano. I suoi interessi includeno l’elettricità, lo sviluppo di strumenti scientifici, la natura delle "arie" e il volo in mongolfiera. Membro della Royal Academy of Sciences di Napoli. Presenta tredici volte di seguito la Lezione Bakeriana della Royal Society di Londra. Nacque a Napoli, Italia, dove suo padre era un medico. Apporta diversi ingegnosi miglioramenti agli strumenti scientifici. È spesso citato come l'inventore del “moltiplicatore di Cavallo”. Sviluppa anche un "elettrometro tascabile" che usa per amplificare piccole cariche elettriche per renderle osservabili e misurabili con un elettroscopio. Parti dello strumento e protetto dalle correnti d'aria da un involucro di vetro. Lavorato alla refrigerazione. In seguito al lavoro di Cullen e Black, fu il primo a condurre esperimenti sistematici sulla refrigerazione utilizzando l'evaporazione di liquidi volatile. Si interessa alle proprietà fisiche delle "arie" o dei gas e condusse esperimenti sull '"aria infiammabile" (idrogeno gassoso). Nel suo “Trattato sulla natura e le proprietà dell'aria” fece "un esame giudizioso del lavoro contemporaneo", discutendo sia la teoria del “flogisto” (citado da Grice in “Actions and events”) di Priestley che le opinioni contrastanti di Lavoisier. Alla Royal Society venne letto un articolo che descrive il primo tentativo di sollevare in aria un palloncino pieno di idrogeno. La sua “Storia e pratica dell'aerostazione” e considerata "una delle prime e migliori opere sull'aerostazione pubblicate nel diciottesimo secolo". In esso, discute sia i recenti esperimenti in mongolfiera, sia i suoi principi fondamentali. Si rivolge a un pubblico più generale in questo lavoro, evitando il gergo tecnico e le prove matematiche, ed era un efficace comunicatore scientifico sia per i suoi colleghi che per il pubblico in generale. Influenza i pionieri dell'aerostato Charles, i fratelli Blanchard. Storia e pratica dell'aerostazione, Tiberio Cavallo. La piastra I, che illustra l'apparato chimico e i palloncini utilizzati per la generazione di idrogeno La piastra II, che illustra l'apparato chimico e i palloncini utilizzati per la generazione di idrogeno Cavallo pubblicò anche sul temperamento musicale nel suo trattato “Del temperamento di quegli strumenti musicali, in cui sono fissati i toni, le chiavi o i tasti, come nel clavicembalo, nell'organo, nella chitarra, ecc. Il memoriale di Burdett Coutts, Old St. Pancras. Il nome di Cavallo è verso il basso, ma mancano le lettere B e C. Secondo quanto riferito, fu sepolto nel cimitero di Old St. Pancras in una volta vicino a quella di Paoli. La tomba è perduta ma è elencato nel memoriale di Burdett Coutts alle molte persone importanti sepolte in essa. Altre opere: Pubblica numerosi lavori su diversi rami della fisic, tra cui: “Trattato completo di elettricità in teoria e pratica” (Firenze: Gaetano Cambiagi); “Teoria e pratica dell'elettricità medica”; “Trattato sulla natura e le proprietà dell'aria e di altri fluidi permanentemente elastici”; “Trattato completo sull'elettricità in teoria e pratica”; “Storia e pratica dell'aerostazione”; “Trattato sul magnetismo”; “Proprietà mediche dell'aria fittizia”; “Elementi di filosofia naturale e sperimentale”. Per la Cyclopædia di Rees ha contribuito con articoli su Elettricità, Macchinari e Meccanica, ma gli argomenti non sono noti. Un resoconto di alcuni nuovi esperimenti elettrici del Sig. Tiberio Cavallo comunicato dal Sig. Henley, FRS, Transazioni filosofiche della Royal Society di Londra. TRATTATO COMPLETO D'ELETTRICITÀ TEORICA E PRATICA CON SPERIMENTI ORIGINALI.  FIRENZE, CAMBIAGI STAMP. GRANDUCALE CON LICENZA DE SUPÈRIORI. 1 ' A SUA ALTEZZA I OR D NASSAU CLAVERING PRINCIPE E CONTE DICO W P E R PRINCIPE DEL S. ROM. IMP. E PARI DELLA GRAN BRETTAGNA ec. AVoi folo Altezza e non ad altri dovea dedicarſi queſta verſione dall'origi nale ingleſe che ha l'onore di IV di renderſi pubblica colle preſenti ſtampe e di compa rire ſotto il Voſtro autore vole patrocinio. Ella è d'uno della Voſtra Nazione, è ſtata intrapreſa per Voſtro comando, fatta ſotto i Voſtriocchi, e quafi tutti gli addotti ſperimenti reiterati nel Voſtro copioſo ed elegante Gabinetto, che avete voluto rendere quaſi pubblico a comune vantag gio di chi brama profittare delle ſcoperte fiſiche ſperi mentali. Proſeguite come fate in que queſta Voſtra generoſa in trapreſa; mentre ſotto i Vo ftri fortunatiſſimiauſpicjcol più profondo riſpetto mi glorio di poter paſſare a di chiararmi DI VOSTRA ALTEZZA Di Caſa Umiliſſimo Servo. Mi ſarei facilmente diſpenſato dal fare veruno avviſo a queſt' opera ſe non mi foffi creduto in dovere di rendere in teſo l'Autore della medeſima, della ſtampa che meditavo fare della preſente verſione, anco per ſentire da ello ſe avea niente da aggiugnere o mutare al ſuo lavoro. Avendogli dunque ſcritto il Sig. Ma gellan alle richieſte d'un mio amico ſu queſto propoſito, gradì molto queſta parte, e traſmeſſe alcune addizioni e cambiamenti che deſiderava che foſſerofatti, come èſtato eſeguito, accompagnati con una corteſe let tera del tenore ſeguente. Signore. Incluſa in queſta Ella riceverà una nota di alcune poche addizioni e cam bia 1 a 4 VIII A V VISO biamenti che bramerei foſſero inſeriti nella traduzione del mio Trattato ſull'E. lettricità. La prego fare intendere al Traduttore e al di Lei corriſpondente che ſono loro molto obbligato per aver mi dato parte di queſta intrapreſa, e che ſon pronto a ſervirgli in quel poco che poſſo. Nov. 30. 1778. Suo Tiberio Cavallo, Sig. Magellan Nevils Court Ferter Lane. 1 NEL TRATTATO DI CAVALLO SULL' ELETTRICITA'. Pag. 2.8. v. 6. In vece di è quaſi tutte le dure pietre prezioſe ſi legga ad alcune altre dure pietre prezioſe. Pag. 40. Il paragrafo che comincia fiz nalmente concluderemo e finiſce da un corpo ad un' altro ſi dee totalinente omertere. Pag. DEL TRADUTTORE } . Il paragrafo che comincia Le caufe e gli effetti ſono così intimamente, e termina nella pag. 100. colle parole cer tezza epreciſione fi dee omettere affatto. . Alla nota in cui ſi deſcrive l’Amalgama ſi poſſono aggiungere i fe guenti verſi: Il Dott. Higgins ha ultima mente inventato un Amalgama che è molto preferibile a quello di ſtagno, perchè una piccoliffima quantità di effo non solo fa agire il vetro più potentemente, ma dura anco più lungo tempo ſullo ſtrofinatore che quello di fagno. Queſt' amalgama è fatto d'un feſto di zinco e cinque ſefti di mer. curio meſcolati inſieme. v. 12. Si dice non ſarà at tratta del ec. ma più toſto recederà dal punto ſpecialmente ſe l' ago ſi preſenti velociſſimamente verſo ilmedeſimo: Ora leparole di queſto paſſocheſono interpun tate deono ometterſi, cioè dee dir così, non ſarà attratta dal medefino. a 5 Pag. X À VVISO 1 Pag. 335.v.8. Tra le parole poichè e l'e lettricità ſi dee aggiugnere in parità di circoſtanze. Pag. 393. v. ult. cioè della nota In ve ce di Vol. XLVIII. e LXVII. ſi legga Vol. LIV. e LXVII. Del reſto polo aſſicurare il mio Lettore che la maggior parte degli ſperimenti in queſto Trattato riferiti ſono ſtati ripetuti Sotto i miei occhi nel ricco e ſcelto Gabi netto di S. A. il Sig. PRINCIPE COWPER che ne ha dato tutto il comodo, ed ha colla sua autorità promoſſo queſto lavoro. In tanto vivi felice, e godi di queſta fatica. 1. HL diſegno di queſto Trattato è di pre ſentare al pubblico un proſpetto che comprenda lo ſtato preſente dell'elettri cità ridotto in quei limiti più riſtretti che la natura della ſcienza può tollerare. Eſſo è diviſo in quattro parti, in ciaſcuna delle quali ſono contenute certe particolarità che avevano anche minor conneſſione col rimanente, e la cui diſtinta veduta ſi è creduto, che poteſſe eſſere un mezzo da impedire la confuſione dell' idee nella mente di quei lettori che non fi erano prima refa molto familiare queſta materia. La prima parte tratta ſolamente delle leggi dell'elettricità; cioè di quelle leggi naturali relative all' elettricità che per mezzo d' innumerabili ſperimenti ſi ſono trovate coſtantemente vere, e che non dipendono da veruna ipoteſi. In queſta parte l'autore non è diſceſo a veruna par ticolarità, la quale non foſſe chiaramente ſicura, o la quale foſſe di poca conſeguen za; ma nel tempo medeſimo ha procu rato di non omettere coſa alcuna impor tante, o che ſembraſſe promettere ulte riori: ſcoperte La ſeconda parte è meramente ipote tica, non per rapporto ai fatti, ma in ri guardo all opinioni. La grande improba bilità della maggior parte di queſte ipo teſi ha deterininato l'autore a renderla più breve che foſſe poſſibile. La parte terza contiene la pratica dell' elettricità. Qui l'autore ha procurato d'in ferire una deſcrizione di tutti i nuovi mi glioramenti fatti nell'apparato, i quali nel tempo medeſimo ſervono a minorare la fpefa, e a facilitare l'eſecuzione degli eſperimenti. In riguardo agli eſperimenti medeſimi, egli ha principalmente inſiſtito ſu quei pochi primari che gli ſon parſi i più neceſſari a illuſtrare e confermare le leggi dell'elettricità, omettendo un gran numero d'altri che ha trovato non eflere altro che i primi in qualche coſa va rjati. Egli niente di meno ha dato un rag guaglio di alcuni altri che quantunque non affolutamente neceſſari, gli parvero però meritare che ſene defle notizia. La quarta ed ultima parte contiene un breve ragguaglio dei principali ſperi menti eſeguiti dall'autore medeſimo in conſeguenza di quanto gli è accaduto nel corſo dei ſuoi ſtudj in queſta parte di fi loſofia. Quì egli ha laſciato di far men zione non ſolo di quei tentativi che non hanno prodotto verun conſiderabile effet to, maancora d'innumerabili congetture che ha formato intorno a' medeſimi, e intorno ad altri non ancora ridotti alla ſicurezza dell'attuale oſſervazione. L'autore prende queſt' opportunità di dimoſtrare la ſua riconoſcenza a varj ſuoi ingegnoſi amici per diverſe eſperienze comunicategli, e particolarmente al Sig. Guglielmo Henly il quale ha fatto quel che per lui ſi poteva per informarlo di ciaſcuna particolarità che ha creduto po teſſe arricchire e abbellire l'opera. Non è ſembrato neceffario il nominare quei ſoggetti, le di cui eſperienze e of fervazioni recate in queſt' opera erano avanti ben cognite al mondo; per lo che l'autore ſi è riſtretto a far menzione di quelle perſone le cui eſperienze erano nuo ve, o non comunemente note agli ſcrit tori di queſta materia. Per rendere il trattato più intelligibile ed utile ſono ſtate aggiunte tre tavole in rame, e un copioſo indice delle materie che meritano maggiore attenzione. Neroduzione pag. Leggi fondamentali dell'elettricità. Contenente la spiegazione d ' alcuni termi ni che fono principalmente uſati nelle lettricità. Degli elettrici, e dei conduttori. Delle due elettricità. Dei differenti metodi di eccitare gli elet trici. Dell elettricità comunicata Dell' elettricità comunicata agli elettri ci. Degli elettrici caricati, ovvero della Boc cia di Leida '. Dell elettricità atmosferica go. Vantaggi derivati dall elettricità.. Che contiene un proſpetto compendioſo del le proprietà principali dell elettrici tà. Teoria dell'elettricità, Ipoteſi dell' elettricità poſitiva, e negati Va 126. Della natura del fluido elettrico Della natura degli elettrici, e dei con duttori... Del luogo occupato dal fluido elettrico. Elettricità pratica. Dell'apparato elettrico in generale. Deſcrizione d' alcune particolari macchine elettriche ze... Deſcrizioneparticolare di alcune altreparti neceſſarie dell'apparato elettrico. Regole pratiche riguardanti l'uſo dell' ap parato elettrico, ed il fare l'eſperien Sperimenti relativi all'attrazione, e re pulſione elettrica Sperimenti ſulla luce elettrica... Sperimenti colla bottiglia di Leida. Sperimenti con altri elettrici caricati. Sperimenti ſull' influenza delle punte, e ſull' utilità dei conduttori metallici ap puntati per difendere gli edifizj dagli effetti del fulmine Elettricità medica..Sperimenti fatti con la batteria elettri Sperimenti promiſcui Ulteriori proprietà della boccia di Leida ovvero degli elettrici caricati.  Nuovi ſperimenti dell' elettricità.. . Coſtruzione dell' aquilone elettrico, e di altri ſtrumenti uſati con ello Sperimenti fatti con l' aquilone elettri . co Sperimenti fatti coll.elettrometro atmosfe rico, e coll' elettrometro per la prog gia. Sperimenti fatti coll' elettroforo comune mente chiamato macchina per eſibire l'elettricità perpetua · Sperimenti ſu i colori. Sperimenti promiſcui L E arti e le ſcienze a guiſa dei re gni e delle nazioni, anno cia ſcuna alcuni fortunati periodi di gloria e di fplendore, in cui eſſe mag giormente attirano l'umana attenzione, e fpandendo una luce più viva che in qualunque altro tempo divengono l'oga getto favorito e la moda del ſecolo; ma queſti periodi terminan preſto, e pochi anni di luſtro e di fama reſtano ſpetto oſcurati da interi ſecoli d'oblivione. Da queſto faro infelice per altro alcune ſcien ze ſono riſervate ed elenti, le quali in grazia della vaſta e neceſſaria eilenſione del loro uſo e delle fruttuole produzioni che da loro ſi ricavano, ſono ſempre flo ride; e ſebbene una volta ſiano ſtate incognite, pure quando la fama ne ha fatto riionare il lor naſcimento o pubblicato i loro progreſli, giammai dopo declina no, e benchè divenute languenti per l'età in verun tempo periſcono. Di queſto ge nere è l’Elettricità la più dilettevole e la più ſorprendente tra tutte le parti della Filoſofia naturale, che mai ſia ſtata coltivata dall'uomo. Queſta ſcienza dopo aver fatto conocere l'eſtenſione e la ge neralità della ſua forza, dopo che ſi è conoſciuto eſſer uno dei più grandi agenti della natura, è ſtata ſempre in voga, è ſtata col maſſimo profitto coltivata, e ſenza interruzione alcuna ha fatto tali progreſſi, che ora è ridotta a uno ſtato in cui in vece di divenire ſterile, ſembra ulteriormente impegnare la generale at tenzione e ripromettere ai ſuoi ſeguaci le più degne e le più vaſte ricompenſe. Gli Ottici è vero, moſtrano molte in cantatrici ed utili proprietà, ma ſempre relative alla ſola viſione: il Magnetiſmo rappreſenta la forza d'attrazione, re pultione, e direzione verſo le parti po lari di quella ſoſtanza che ſi chiama ca lamita; la Chimica tratta delle varie compoſizioni e riſoluzionidei corpi: ma l ' Elettricità contenendo per così dire tutte queſte coſe dentro di ſe ſola eſibiſce gli effetti di molte ſcienze, combina in ſieme le diverſe energie e ferendo i ſenſi in una particolare e forprendente manie ra, dà piacere ed è di grand'uſo all'igno rante ugualmente che al Filoſofo, all' opulento ugualmente che al povero. Nell' Elettricità ci divertiamo contem plando la ſua penetrante luce rappreſen tata in innumerabili diverſe forme, am. miriamo la ſua attrazione e repulſione che agiſce ſopra ciaſcun genere di corpi, reſtiamo ſorpreſi dall'urto, atterriti dall' eſploſione e forza della ſua batteria; ma quando la conſideriamo ed eſaminiamo A 2, Come cauſa del tuono, del fulmine, dell' aurora boreale, e di altri fenomeni na turali, i cui terribili effetti poliamo in parte imitare, ſpiegare, ed anche allon tanare, allora sì che reſtiamo attoniti per la maraviglia, la quale non ci per mette di contemplare altro che l'ineſpri mibile e permanente idea dell'aminira zione e della ſorpreſa. Il più remoto rag guaglio a noi cognito, che abbiamo di qualche effetto elettrico eſiſte nell ' opere del famoſo antico naturaliſta Teofraſto che fiori circa trecento anni avanti Cri ſto. Ei ci dice che l'ambra il cui nome greco è nextpor, e da cui il nome d'E lettricità è derivato, come pure il Lin curio poſſiede la qualità di attrarre i corpi leggieri. Queſto ſolamente era tutto cio [E ftato in qualche maniera provato cbe il Lin curio di Teofraſto è la medeſima ſoſtanza che va ſotto il nome di Turmalina, di cui avremo occae fione di parlare nel corſo di queſto trattato. ciò che ſi conoſceva ſu tal ſoggetto per circa 19. ſecoli dopo Teofraſto, nel qual lungo periodo non troviamo nell'iſtoria fatta menzione di alcuna perſona che abbia fatto veruna ſcoperta, e ne pure ſperimento alcuno in queſta parte di Filoſofia, eſſendo rimaſta queſta ſcienza affatto nell'oſcurità fino al tempo di Guglielmo Gilbert medico Ingleſe, che viveva ful principio del decimo fertimo ſecolo; ed il quale a cagione delle ſue ſcoperte in queſto nuovo e inculto cam po può giuſtamente chiamarſi il padre della preſente Elettricità. Offerva egli che la proprietà d'attrarre i corpi leg gieri dopo la confricazione non è una proprietà particolare dell'ambra o del Lincurio, ma che molti altri corpi la poſſeggono egualmente. Rammenta un gran numero di queſti e nel medeſimo tempo varie particolarità, che conſide rando lo ſtato della ſcienza in quel ſe colo poſſono ſembrare veramente grandi ed intereſſanti. Dopo Gilbert la ſcienza avanzando benchè con piccoli progrefli, paſsò per così dire dall'infanzia alla puerilità, a vendo intrapreſo alcuni eccellenti filo ſofi ad eſaminare la natura in queſte ope razioni. Tale fu  Bacone, Boyle, Guericke, Newton, e più di tutti Hawkesbee ſoggetto a cui ſiamo molto obbligati per alcune importanti ſcoperte e per il reale avanzamento dell'Elettricità. Hawkesbee fu il primo che oſſervò la gran forza elettrica del vetro, ſoſtanza che fin da quel tempo fu generalmente uſata da tutti gli elettriciſti in preferenza di qualunque altro elettrico. Egli fu il primo che notaſie le varie apparenze della luce elettrica e il fragore accom pagnato con eſſa, inſieme con una varietà di fenomeni relativi all'attrazione e ri pulſione elettrica. Dopo il Sig. Hawkesbee la ſcienza dell' elettricità per quanto fin lì foſſe avanzata, rimaſe quaſi per venti anni in uno ſtato di quiete, eſſendo l'attenzione dei Filoſofi in quel tempo occupata in altri filoſofici ſoggetti, i quali in riguardo alle nuove ſcoperte dell'incomparabile Iſacco Newton erano allora grandemen. te in reputazione. Il Sig. Grey fu il primo dopo queſto periodo d' oblivione a portar la ſcienza di nuovo alla luce del mondo. Egli mediante le gran ſcoperte che fece la inſinuò di nuovo alla cogni zion dei Filoſofi e da lui ſi può dire che prenda la ſua data la vera e florida epoca dell' Elettricità. Il numero degli elettriciſti che ſi è giornalmente moltiplicato dal tempo del Sig. Grey, le ſcoperte fatte, e gli uſi che ne ſon derivati fino al tempo preſente, fono materia realmente degna d'atten zione e meritano l'ammirazione di qua lunqne amatore delle ſcienze ed amico dell'uman genere. Chiunque vuole informarſi dei parti colari progrelli fatti in queſta ſcienza, legga l'elaborata iſtoria dell'Elettricità compilata dall'eccellente D: Prieſtley, opera che lo può informare di tutto ciò che è ſtato fatto in rapporto a queſto ſoggetto fino alla ſua pubblicazione. Io per me mi diſpenſerò dal farre un lungo dettaglio iſtorico; queſto trattato eſſendo diretto a dare un ragguaglio dello ſtato preſente dell'Elettricità, e non a for marne un'iſtoria. Soltanto oſſerverò in generale, che quantunque la ſcienza ab bia, mediante l'indefella attenzione di molti ingegnoſi foggetti, e mediante le ſcoperte che furono giornalmente pro dotte, eccitata la curioſità dei Filoſofi e impegnata la loro attenzione; con tut to queſto ſiccome le cauſe di ciaſcuna cola piccola o grande, cognita o incognita, di rado ſono oſſervate con at tenzione, ſe i loro effetti non ſono sfol goranti e ſingolari; così l'Elettricità è ſtata fino all'anno 1746. ſtudiata da nel fun altro che da Filoſofi. La ſua attra zione può eſſere rappreſentata in parte dalla calamita, la ſua luce dal fosforo, e in una parola neſſuna coſa ha contria buito a rendere l'Elettricità il ſoggetto della pubblica attenzione, e ad eccitare una generale curioſità, fin che non fu. accidentalmente fatta la primaria ſco gran cumulo della ſua forza, in ciò che ſi chiama boccia di Leida in ventata dal Sig. Muſchenbroeck nel 1746. Allora lo ſtudio dell' Elettricità divenne generale, ſorpreſe ciaſcuno oſſervatore, e invitò alla caſa degli elettriciſti un più gran numero di ſpettatori di quello che avanti ſi foſſe mai unito inſieme per oſſervare qualunque altro filoſofico ſpe rimento. Dal perta del Dal tempo di queſta ſcoperta il pro digioſo numero d'elettriciſti, di ſperi menti, e di fatti nuovi che ſono ſtati giornalmente prodotti da ciaſcun angolo dell'Europa e da altre parti del mondo, è quafi incredibile. Le ſcoperte ſi cumu larono ſopra altre ſcoperte, i megliora menti ſopra altri meglioramenti, e la ſcienza da quel tempo fece un così ra pido corſo, ed ora ſi eſtende con sì mi rabile velocità, che ſembra che il fog getto dovrebbe eſſere tutto eſaurito, e gli elettriciſti pervenuti al fine delle loro ricerche: per altro non è così. Il non plus ultra è con tutta probabilità ancora molto lontano, e il giovane elettriciſta ha avanti a ſe un vaſto campo che mé rita altamente la ſua attenzione e che gli promette ulteriori ſcoperte forſe o d' uguale o di maggiore importanza di quelle che ſono ſtate già fatte.Of Natural Philosophy;—~its Name;•—its Objeft —its Axioms; —and the Rules of Philofophizing. T HE word Philofophy, though ufed by ancient authors in fenfes fomewhat different, does, however, in its moft ufual acceptation, mean the love of general knowledge. It is divided into moral and natural. Moral philofophy treats of the manners, the duties, and the condud of man, confidered as a rational and focial beings but the bufinefs of natural philofophy, is to colled the hiftory of the phenomena which take place amongft natural things, viz. among# the bodies of the Univerfes to inveftigate their caufes and effeds; and thence to deduce fuch natural laws, as may afterwards be applied to a variety of ufeful purpofes*. Natural * The word philofophy is of Greek origin. PITAGORA, a learned Greek, feems to have been the firfl who called himfelf philofopher j viz. a lover of knowledge, or of wifvol. r. b dom. 2 Of Philosophy in general. Natural things means all bodies; and the aflemblage or fyftem of them all is called the univerfe. The word phenomenon fignifies an appearance, or, in a more enlarged acceptation, whatever is perceived by our fenfes*. Thus the fall of a ftone, the evaporation of water, the folution of fait in water, a tlafh of lightning, and fo on; are all phenomena. As all phenomena depend on properties peculiar to different bodies; for it is a property of a ftone to fall towards the earth, of the water to be cvaporable, of the fait to be foluble in water, &c. therefore v/e fay that the bufinefs of natural philofophy is to examine the properties of the various bodies of the univerfe, to inveftigate their caufes, and thence to infer ufeful deductions. Agreeably dom, from the words piaoj, a lover or friend, and croplxi, of knowledge or wifdom. Moral philofophy is derived from the latin mos, or its plural mores, fignifying manners or behiyiour. It has been likewife called ethics, from the Greek r,ccs, mos, manner, behaviour. Natural philofophy has alfj been called p hylics, phyfology, and experimental phi Ifophy: The ftrft of thofe names is derived from nature, or gv-T.hr., natural; the fecond is derived from pvair, nature, and >. a dijeourfe; the laft deno nination, which was introduced not many years ego, is obvioufly derived from the juft method of experiment. ' inveftigation, which has been univerfally adopted ftnee the r P.vul of learnin-"- 'n Europe. * Phenomenon, whofe plural is phenomena, owes its origin to the Greek word pf.-.ai, to appear. and the Rules of Philofophizing. 3 Agreeably to this, the reader will find in the courfe of this work, an account of the principal properties of natural bodies, arranged under diftincft heads, with an explanation of their efFefts, and of the caufes on which they depend, as far as has been afeertained by means of reafoning and experience; he will be informed of the principal hypothefes that have been offered for the explanation of faffs, whofe caufes have not yet been demonflratively proved; he will find a flatement of the laws of nature, or of fuch rules as have been deduced from the concurrence of fimilar facts; and, laftly, he will be inftrudted in the management of philofophical inflruments, and in the mode of performing the experiments that may be thought neceffary either for the llluftration of what has been already afeertained, or for the farther inveftigation of the properties of natural bodies. We need not fay much with refpect to the end 01 defign of natural philofophy.—Its application and its ufes, or the advantages which mankind may deuve therefrom, will be eafily fuggefted by a very fuperficial examination of whatever takes place about us. The properties of the air we breathe; the action and power of our limbs; the light, the found, and other perceptions of our fenfes; the adcions of the engines that are ufed in hufoandry, navigation, &c.; the viciffitudes of the feafons, the movements of the celeflial bodies, and io forth; do all fall under the con fideration of b 2 the 4 Of Philosophy in general; the philofophcr. Our welfare, our very exiftenee-. depends upon them. A very flight acquaintance with the political ftate of the world, will be fufficient to fhew, that the cultivation of the various branches of natural philofophy has actually placed the Europeans and their colonies above the reft of mankind. Their. difcoveries and improvements in aftronomy, optics, navigation, chemiftry, magnetifm, mineralogy, and in the numerous arts which depend on thofe and other branches of philofophy, have fupplied them with innumerable articles of ufe and luxury, have multiplied their riches, and have extended their powers to a degree even beyond the expectations of our predeceffors. The various properties of matter may be divided into two claffes, viz. the general properties, which belong to all bodies, and the peculiar properties, or thofe which belong to certain bodies only, exclufively of others. In the firft part of this work we fhall examine the general properties of matter. Thofe which belong to certain bodies only, will be treated of in the l'econd. In the third part we fhall examine the properties of fuch fubftances as may be called hypothetical; their exiftenee having not yet been iatisfadtorily proved. In the fourth we fhall extend our views beyond the limits of our Earth, and fhall examine the number, the movements, and other properties of the celeltial bodies. The and the Rules of Philofophizing. 5 The fifth, or laft part, will contain feveral detached articles, fuch as the defeription of feveral additional experiments, machines, &c. which cannot conveniently be inferted in the preceding divilions. The axioms of philofophy, or the axioms which have been deduced from common and conftant experience, are fo evident and fo generally known> that it will be fufficient to mention a few of them only. I. Nothing has no property; hence, JI. No fubftance, or nothing, can be produced from nothing. III. Matter cannot be annihilated, or reduced to nothing. Some perfons may perhaps not readily admit, the propriety of this axiom; feeing that a great many things appear to be utterly deftroyed by the action of fire; alfo that water may be caufed to difappear by means of evaporation, and fo forth. But it mud be obferved, that in thofe cafes the lubftances are not annihilated; but they are only difperfed, or removed from one place to another, or they are divided into particles fo minute as to elude our fenfes. Thus when a piece of wood is placed upon the fire, the greateft part of it difappears, and a few afhes only remain, the weight and bulk of which does not amount to the hundredth part ot that of the original piece of wood. Now in this cafe the piece of wood is divided into b 3 its 6 O/Philosophy in general; its component fubdances, which the atdion of the fire drives different ways: the fluid part, for inftance, becomes fleam, the light coaly part either adheres to the chimney or is difperfed through the air, &c. And if, after the combuftion, the fcattered materials were collecded together, (which may in great meafure be done), the fum of their weights would equal the weight of the original piece of wood. Every effect has, or is produced by, a caufe, and is proportionate to it. It may in general be obferved with refpedt to. thofe axioms, that we only mean to affert what has been conflantly (hewn, and confirmed by experience, and is not cont rad idled either by reafon, or by any experiment. But we do not mean to affert that they are as evident as the axioms of geometry; nor do we in the lead prefume to preferibe limits to the agency of the Almighty Creator of every thing, wvhofe power and whofe ends are too far re- moved from the reach of our underBandings. Having dated the principal axioms of philolophy, it is in the next place neceffary to mention the rules of philofophizing, which have been formed after mature confideration, for the purpofe of preventing errors as much as poffible, and in order to lead the dudent of nature along the fhorted and fifed way, to the attainment of true and ufeful knowledge.—Thofe rules are not more than four; viz. I. We and the Rules of Philofophizing. 7 I. We are to admit no more caufes of natural things, than fuch as are both true and fufHcient to e:g in the appearances. II. Therefore to the fame natural effects we muft, as far as poffible, affign the fame caufes. III. Such qualities of bodies as are not capable of increafe or decreafe, and which are found to belong to all bodies within the reach of our experiments, are to be efteemed the univerfal qualities ol all bodies whatfoever. IV. In experimental philofophy we are to look upon propofitions colledted by general induction from phenomena, as accurately or very nearly true, notwithftanding any contrary hypothefes that may be imagined, till fuch time as other phenomena occur, by which they either may be corrected, or may be fhewn to be liable to exceptions With refpeft to the degree of evidence which ought to be expected in natural philofophy, it is neceifary to remark, that phyficai matters cannot in general be capable of luch abfolute certainty as the branches of mathematics.—The propofitions of the latter fcience are clearly deduced from a fet of axioms fo very fimple and evident, as to convey perfect convi&ion to the mind; nor can any of them be denied without a manifeft: abfurdity. But in natural philofophy we can only fay, that becaufe lome particular effects have been conflantly produced under certain circumftances; therefore they will moft likely continue to bV produced as long E 4 as 8 Of Philosoph Y in general $ as the lame circumftances exifl; and likewife that they do, in all probability, depend upon thofe circumftances. And this is what vve mean by laias of nature \ as will be more particularly defined in the next chapter. We may, indeed, affume various phyfical princi[>ies, and by reafoning upon them, we may ftndtly demontliate the deduction of certain confequences. But as the demonftration goes no farther than to prove that luch confequences muft neceflarily follow the principles which have been afl'urned, the conlequences themfelves can have no greater degree of certainty than the principles are pofieftedof; fo that they are true, or falfe, or probable, according as the principles upon which they depend are true, or faife, or probable. It has been found, for inftance, that a magnet, when left at liberty, does always direct itfelf to certain parrs of the world; upon which property the mariner’s compafs has been conftructed; and it has been likewife obferved, that this directive property of a natural or artificial magnet, is not obftructed by the interpofition or proximity of gold, or filver, or glaft, or, in fhort, of any other fubftance, as far as has been tried, excepting iron and ferrugineous bodies. Now afluming this obfervation as a principle, it naturally follows, that, iron excepted, the box of the mariner’s compafs may be made of any fubftance that may be moft agreeable to the. workman, or that may beft anivver other purpofes. Yet it muft be confefted. and the Rules of Philofophizing. 9 confe fifed, that this proportion is by no means fo certain as a geometrical one; and (luctly lpeaking it may only be laid to be highly probable; for though all the bodies that have been tried with this view, iron excepted, have been found not to afifefl the directive property of the magnet or magnetic needle, yet we are not certain that a body, or fome combination of bodies, may not. hereafter be difcovered, which may obftrudt that property. Nqtwithftanding this obfervation, I am far from meaning to encourage fcepticilm; my only objedt being to fhew that juft and proper degree of conviction which ought to be annexed tophyfical knowledge; fo that the ftudent of this fcience may become neither a blind believer, nor a uielels fceDtic*. Befides a ftriCt adherence to the abovementioned rules, whoever withes to make any proficiency in the ftudy of nature, (liould make himfelf acquainted with the various branches of mathematics, at leaft with the elements of geometry, arithmetic, trigonometry, and the principal properties of the conic * Scepticifm or fkepticifm is the do&rine of the fceptics, an ancient let of philofopbers, whofe peculiar tenet was, that all things are uncertain and incomprehenlible; and that the mind is never to afient to any thing, but to remain in an absolute date of hefitation and. indifference. — The word fceptic is derived from the Greek anc7flM®~y which fignifies confederate, and inquiftive. A General Idea of Matter, conic fedions; for fincc almoft every phyfical effed depends upon motion, magnitude, and figure, it is impofiible to calculate velocities, powers, weights, times, &c, without a competent degree of mathematical knowledge; which fcience may in truth be called the language of nature.  Mary Shelley Who put the spark in Frankenstein’s monster? On the 200th anniversary of Mary Shelley’s gothic horror, a new edition discusses its roots in experiments with electricity on the dead  Jamie Doward  It is one of the most famous novels of all time, often cited as the first work of science fiction, with a genesis almost as well known as its terrifying central character.  Mary Shelley’s Frankenstein: or the Modern Prometheus was published.  It was the result of a challenge laid down by Lord Byron, when Shelley and her lover – later her husband – Byron’s fellow poet Shelley were holidaying at Lake Geneva in Switzerland.  The party had hoped for good weather, but the eruption of a volcano in the East Indies, the greatest event of its kind in recorded history, had ushered in three years of bone-chilling cold that killed crops and cast a shadow across Europe. As they huddled for warmth around a fire one night, Byron suggested each of them should write a horror story.  For days Shelley suffered writer’s block until she came up with the idea of a scientist who reanimated a creature stitched together from body parts, only to be horrified by his success. Some believe Shelley was inspired by a trip to Germany, where she is thought to have learned the legend of Frankenstein Castle and one of its 17th-century inhabitants, an alchemist called Dippel, who was rumoured to have exhumed bodies for experimentation.  But it now appears Shelley’s true source of inspiration for Victor Frankenstein’s monster was considerably closer to home. In a foreword to a new edition of the classic, to be published by Oxford University Press next month, Nick Groom, of Exeter, sometimes referred to as the “Prof of Goth”, suggests it was her husband’s fascination with galvanism – chemically generated electricity – that sparked her imagination.  Mary Shelley.Mary Shelley. Photograph: Getty Images Percy Shelley, one of Britain’s most cherished Romantic poets and author of the celebrated sonnet Ozymandias, was fascinated by science, in particular the creation of electricity. “He was very excited by galvanic apparatus,” Groom explained. “His sister, Helen, would recall that he would, as she put it, ‘practise electricity upon us’. He used to make all the family sit around the dining room table holding hands, and he’d turn up with some brown paper, a bottle and a wire and they’d all get electrocuted.”  On one occasion Percy even threatened to electrocute the son of his scout at Oxford.  Mary and Percy enjoyed a symbiotic working relationship. She corrected his proofs and he helped edit Frankenstein. But Groom is clear that the book was, contrary to what some have argued, Mary’s creation. “The work is by her and should be attributed to her.”  Sent down from Oxford for co-authoring a pamphlet on atheism, Percy attended anatomy classes for a term at St Bartholomew’s hospital in London.. “One of the things she would have got from talking to her husband about laboratories was that they were really filthy places,” Groom said. “The cadavers would be in a state of advanced putrefaction when they arrived. These were not antiseptic places full of chaps in white coats. They were unpleasant. The word filthy turns up a lot in Frankenstein. There was something really disreputable about medical science, which Mary Shelley is fascinated in.”  She would have been aware of notorious public experiments involving galvanism. “There was a particularly chilling one in London when galvanism was used on the body of an executed criminal,” Groom said. “The very first thing that happened was that the corpse opened its eyes. A very Frankenstein moment.”  At the time Mary was writing, the rights of animals had become a concern for many of the intelligentsia. “The being that Victor creates knows he’s not human but still believes that he should have rights,” Groom said. “Part of the conundrum of the novel is, do you afford comparable rights to non-human sentient creatures?”  Two centuries on, the novel continues to shape contemporary thinking, Groom suggested, posing questions about matters such as artificial intelligence and genetic modification.  But Mary’s astonishing foresight has yet to be fully recognised.  “Her reputation has been overtaken by the films, which have oversimplified these questions in ways that don’t really reflect the sophistication of her novel,” Groom said. “Boris Karloff’s monster has none of the subtlety that the being has in the novel. He’s not a zombie, he’s intelligent and sentient.  “People need to see this as a novel for today. It’s very much entangled with the pressing questions of humanity, which still concern us.”Cavallo. Tiberius Cavallo. Tiberio Cavallo. Keywords: elettrico, filosofia naturale, filosofia trans-naturale, la rana ambigua. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Cavallo” – The Swimming-Pool Library. Cavallo.

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