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Monday, July 9, 2012

Le ville d'Italia -- dall'A alla Z: la Villa Tesoriera, Torino

Speranza




La Tesoriera è una villa settecentesca torinese, sita nella IV circoscrizione, con ingresso principale da Corso Francia e circondata da un vasto giardino aperto al pubblico.


La facciata principale della villa

La villa si denomina La Tesoriera essendo stata costruita per il potente consigliere di Stato e tesoriere generale dello Stato sabaudo di qua dai Monti, Aymo Ferrero di Cocconato (nato a Racconigi, circa 1663 - morto a Torino, il 25 dicembre 1718) che aveva acquistato nel 1713 i terreni sui quali sorge la costruzione.

L'architetto cui venne affidato l'incarico dell'edificazione fu Jacopo Maggi, che si ispirò allo stile di Guarino Guarini. Il Ferrero, già possessore di modesti diritti di giurisdizionali (ad esempio nel feudo di Cavoretto) aveva acquistato parte del feudo di Cocconato dai fratelli Carlo e Francesco Boetti nel 1697. L'inaugurazione della villa avvenne nel 1715 alla presenza di Vittorio Amedeo II e della corte. Aymo Ferrero morì nel 1718 e complesse vicissitudini finanziarie coinvolsero la seconda moglie ed erede universale, Clara Teresa Gay (in prime nozze aveva sposato Giovanna Maria Battista Cisaletti ma da entrambi i matrimoni non aveva avuto discendenti) che fu costretta a vendere la villa, acquistata dal marchese Ghiron Roberto Asinari di San Marzano, il quale la cedette dopo non molti anni all'avvocato Bonaudi. La parabola ascensionale dei Ferrero di Cocconato (che erano ramo di una tra le più antiche e influenti famiglie di Carignano) volgeva al termine (anche il fratello di Aymo, Emanuele Filiberto, tesoriere della Città di Torino e del Monte di San Giovanni Battista ebbe in quel torno di tempo alcune disavventure finanziarie) e la villa stessa visse momenti di parziale decadenza. Così Amedeo Grossi descriveva la villa diversi anni dopo la sua costruzione, nel 1790: «La Tesorera villa, e cascina del signor Avvocato Casimiro Donaudi [è] situata lungo, ed alla destra dello stradone di Rivoli distante un miglio da Torino. Avanti il palazzo èvvi un filare d'olmi a tre ordini con un grande rastello di ferro, che la chiude verso lo stradone; quindi altri tre rastelli frammezzati da tre ben architettati pilastri, che separa il filare dal cortile; il suddetto palazzo è il più bello, che vi sia lungo lo stradone di Rivoli tutto in architettura, con un bel salone, e magnifici appartamenti». Al piano terreno vi erano stanze con volte decorate il cui accesso avveniva attraverso un ingresso a galleria che collegava i due fronti. Il primo piano era occupato dal grande salone d’onore dedicato a Vittorio Amedeo II con quattro sale di contorno. I due piani erano collegati da una doppia scala simmetrica che verrà in seguito demolita e sostituita da uno scalone laterale. Intorno, il paesaggio era costituito da campi, prati, dal braccio della bealera Porta, dalle vicine cascine Rolando, il Marino, Sant'Antonio. Nel corso dell’occupazione francese (1797-1814) la villa conobbe un periodo di decadenza e la cascina fu adibita a caserma dagli occupanti francesi. Nel 1840 il catasto Rabbini non rilevò variazioni planimetriche. Proprietario era il signor Agostino Fontana. Pochi anni più tardi, nel 1844, l'edificio e la tenuta vennero acquistati dal marchese Ferdinando Arborio Gattinara di Sartirana e Breme, senatore del Regno e famoso entomologo, che apportò numerose modifiche sia alla villa sia al parco: fu costruita la manica est con un nuovo scalone d’accesso al piano superiore e i due piani furono occupati da un museo di ornitologia. La cappella originaria venne adibita ad altri usi e ne fu edificata una nuova nei pressi del rustico, mentre i giardini furono trasformati con disegno di gusto pittorico. Nel 1934 l’edificio fu acquistato da S.A.R. Amedeo di Savoia duca d'Aosta, il quale provvide all'erezione dell'ala ovest su progetto dell'architetto Giovanni Ricci: due piani fuori terra e camere di piccole dimensioni con una scala di collegamento.

La biblioteca [modifica]

Appartiene al Sistema bibliotecario urbano della Città di Torino.
Attualmente l'edificio è adibito a biblioteca musicale e a sede rappresentativa comunale. È intitolata al musicologo e critico musicale Andrea Della Corte, del quale conserva la biblioteca e l'archivio personale. Studiosi, studenti e appassionati di musica, in particolare di musica classica, trovano in questa biblioteca ricche collezioni di libretti d'opera, di saggistica musicale, dischi e CD e una interessante sezione di manoscritti e documenti iconografici. La Biblioteca accoglie inoltre un'ampia documentazione sulla danza e le arti coreutiche, grazie anche alle raccolte già facenti parte del Centro per la danza (documentazione e ricerca) e successivamente integrate nelle sue collezioni.

Una veduta della villa dal parco

Bibliografia [modifica]

  • Grossi, Giovanni Lorenzo Amedeo. Pratica dell’estimatore compilata dall’architetto Amedeo Grossi con cui si dà un chiaro ragguaglio del valore de’ materiali, la quantità d’essi, e fatture che si richiedono per la costruzione d’un edificio si civile, che rustico..., Torino, dalla Stamperia di Giuseppe Davico librajo in Dora grossa, 1790
  • Grossi, Giovanni Lorenzo Amedeo. Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino e contorni, con aggiunta dell’indice dei nomi a cura di Elisa Rossi Gribaudi, Torino, Bottega d’Erasmo, 1968(Ripr. facs. dell’ed.: Torino, 1790-1791)
  • Grossi, Giovanni Lorenzo Amedeo. Carta corografica dimostrativa del territorio di Torino, appartenente alla "Guida alle cascine e vigne del territorio di Torino", stampata a Torino nel 1791, Torino, Bottega d’Erasmo, 1968 (Ripr. facs. dell'ed.: Torino, 1790-1791)
  • Rabbini, Antonio. Elenco dei nomi dei proprietarii delle cascine, ville e fabbriche designate sulla carta topografica della Città, territorio di Torino e suoi contorni, Torino, Maggi, 1840
  • Ricci, Giovanni. Alcune notizie intorno alla Tesoriera e ai suoi recenti restauri, in «Bollettino storico-bibliografico subalpino», 1941
  • Ricci, Giovanni. Una villa settecentesca alle porte di Torino, in «ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 5 - N. 8 - AGOSTO 1951» Pag. 239-241
  • Pedrini, Augusto. Ville dei secoli XVII e XVIII in Piemonte, Torino, Dagnino, 1965
  • Gribaudi Rossi, Elisa. Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Torino, Le bouquiniste, 1970
  • Torino. Assessorato al Patrimonio e alle Opere Pubbliche. Restauro e riuso del patrimonio edilizio comunale di Torino (1975-1980), Torino, Assessorato al Patrimonio e alle Opere Pubbliche, [198.] (Già pubbl. in: «Atti e rassegna tecnica», 1980, n. 3/4, p. 107-118)
  • Mola di Nomaglio, Gustavo. Aymo Ferrero di Cocconato e "la Tesoriera" di Torino, Torino, Centro studi piemontesi, 1985 (Estr. da: «Studi piemontesi», XIV (1985), n. 2, p. 302-314)
  • Cascine a Torino: la più bella prospettiva d’Europa per l’occhio di un coltivatore, a cura di Chiara Ronchetta, Laura Palmucci, Torino, Camera di commercio, industria, artigianato ed agricoltura, 1996
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