Luigi Speranza
Agrigento. Nominata inizialmente in greco "Άκράγάς" ("Akragas"), dall'omonimo fiume che bagna il territorio, fu poi conquistata dai Romani nel 210 a.C. che la ribattezzarono "Agrigentum," derivato dalla corruzione fonetica del genitivo greco "Akragantos".
Alessandria. Fondata ufficialmente nel 1168 assunse il nome attuale in onore di Papa Alessandro III.
Ancona. Dal greco "αγκών" (ankón, “gomito”), così chiamata dai Greci di Siracusa fondatori della città nel 387 a.C. poiché sita su un promontorio a forma di gomito piegato.
Andria. Etimologia incerta. Un'ipotesi vuole che sia stata fondata da Diomede che le avrebbe dato il nome di "Andros". Un'altra che abbia preso il nome da "Sant'Andrea" il quale, insieme a San Pietro, evangelizzò la zona. Un'ulteriore ipotesi vuole che alcuni monaci brasiliani, fuggiti dall'Impero bizantino tra il VII e il IX secolo, abbiano scavato in questo territorio delle grotte dove ripararsi, e il termine deriverebbe quindi dal latino "antrum", che significa appunto “grotta”.
Aosta. Deriva dal suo nome latino, "Augusta" (Augusta Praetoria), dal nome dell'imperatore romano Augusto che la fondò.
Aquila (L'Aquila). Il castello che diede il nome alla città, per la presenza di numerose sorgenti, era chiamato "Santa Maria de Aquilis" o "Santa Maria de Acquilis", successivamente divenuto "Acculum", poi "Accula" e quindi "Acquili", mantenendo sempre la caratteristica di diminutivo latino di "aqua". L'assonanza lo fece paragonare al nome del rapace che figurava sulle insegne imperiali di Federico II e contribuì alla scelta di "Aquila". Nel 1939 fu scelto definitivamente il nome attuale, "L'Aquila".
Arezzo. Documentato con il nome latino di "Arretium" e greco di "Arretion", pare che derivi da una radice etrusca -- "arra" -- collegata al nome etrusco "Arnth", e latinizzato poi in "Arruns" (per le persone), "Arrenius" (come nome di famiglia) e "Arrone" (nome di fiume -- idronimo).
Ascoli Piceno. Anticamente era chiamata "Ausculum" o "Ausclum", forse derivata dalla base latina "aus", fonte. La specifica "Piceno" deriva da "Picus" o "Picumnus" di etimo incerto.
Asti. Fino a qualche decennio fa era convinzione comune che il nome derivasse dalla matrice ligure "ast", altura. Una leggenda vuole Pompeo aver piantato la sua “nobile asta” in questo luogo per indicare il sito di costruzione della città, il che spiegherebbe il nome latino della città "Hasta Pompeia". Secondo il canonico Dacquino il nome deriva dall'indoeuropeo "owis", pecora, ad indicare il luogo della pastorizia.
Avellino. Dal nome latino "Abellinum", la cui origine viene da abel (“mela”).
Bari. Dal nome latino "Barium" che si riferisce a "baur" o "bur", ovvero casa, riparo.
Barletta. Il primo nome è stato "Bardulos", trasformato poi in "Barduli": tale toponimo derivava dal nome della popolazione transadriatica che, intorno al IV secolo a.C., approdò sulle coste barlettane, i "Bardei". Durante il primo Medioevo diventò "Baruli", e in volgare era anche detta "Varolum" o "Varletum", da cui deriverebbe il nome della città in dialetto barlettano, ossia "Varrett". A partire dall'XI secolo si inizia ad utilizzare l'attuale denominazione.
Belluno. Il nome della città deriva dal celtico "belo donum", che significa “collina splendente”, per la posizione favorevole che occupa l'abitato nel cuore della Valbelluna.
Benevento. Secondo una teoria poco solida, il primo nome della città fu, in lingua osca, "Malies" (o "Malocis"), poi mutato in "Maloenton" (oppure "Maloenta" o "Malowent"). Tale teoria si fonda sul ritrovamento di una moneta bronzea del IV secolo a.C. nella metà del XVIII secolo (non in suolo beneventano ma comunque in Campania) riportante la scritta "Malies". Comunque il nome della città cambiò, forse attraverso il dialetto italico, in "Malventum"/"Maleventum". Nel 268 a.C. divenne colonia romana e, poiché qui nella battaglia del 275 a.C. sconfissero Pirro, ribattezzarono la città con il nome augurale di "Beneventum" (avendo inteso la radice "mal-"/"male-" col significato latino, lo stesso dell'italiano, che nel significato originale non aveva però nulla a che fare con il “male”).
Bergamo. Etimologia incerta, forse dal greco "Πέργαμον" ("Pérgamon") che significa “cittadella, rocca” in riferimento ad abitazioni fortificate in cima ad un colle. Un'altra ipotesi contempla una derivazione germanica in quanto nel tedesco moderno "berg" significa “montagna” e "heim" “casa” (in svedese "Hem", cfr. E. 'home'), tuttavia non esistono documenti che attestino insediamenti germanici prima della conquista romana.
Biella. Dal latino "Bugella", che probabilmente deriva da "bu-cellae", dove "cellae" significa luogo di dimora e il prefisso bu indicherebbe qualcosa di importanza minore, forse in riferimento a Vercelli (vd. etimologia di "Vercelli").
Bologna. Etimologia incerta. Si ritiene che derivi dal celtico "bona", luogo fortificato, il quale trova riscontro in altri toponimi come "Lillebonne", "Boulogne-sur-Mer" o "Boulogne-sur-Seine" in Francia, "Ratisbona" in Germania, o ancora l'antico nome di "Vienna", "Vindobona". Anticamente era nota col nome di "Felsina", latinizzazione dell'etrusco "Velzna" che probabilmente significa “terra fertile”. Secondo altre opinioni però anche "Velzna" significherebbe “luogo fortificato”.
Bolzano/Bozen. L'ipotesi più diffusa è quella che indica l'attuale territorio di Bolzano come un antico possedimento di un celta di nome "Bautius" (o "Baudius"), da cui derivò "Praedium Bautianum" o "Praedium Baudianum", ovvero “podere di Bautius/Baudius”, poi tramutatosi in "Bauzanum" e quindi nell'italiano "Bolzano", nel tedesco "Bozen" e nel ladino "Bulsan" o "Balsan". Un'altra ipotesi lo vuole derivante da "Castellum Balteanum", ossia “accampamento in terreno paludoso”, dall'indoeuropeo "balt" (la stessa radice da cui deriva la parola "baltico").
Brescia. Dal celtico "brik", "brig" che significa sommità, in riferimento al colle Cidneo dove attualmente sorge il castello cittadino. Latinizzato in "Brixia".
Brindisi. Il toponimo latino "Brundisium", attraverso il greco "Brentesion", ricalca il vocabolo messapico "brention", ovvero, testa di cervo. Il nome della città sembra quindi riferirsi alla forma del porto.
Cagliari. Etimologia incerta. Chiamata "Krly" dai fenicio-punici, "Caralis" dai latini. Nel XVI secolo l'umanista sardo Roderigo Hunno Baeza affermò che il nome derivasse dal greco "κάρα" (kara) che significa “testa”, poiché la città era il principale centro dell'isola. Il semitista Guglielmo Genesius fece derivare il nome dal fenicio "Kar Baalis", che significa città di Dio. Accanto alle altre numerose ipotesi è quella di Francesco Artizzu il quale notò che la radice "kar" nel linguaggio dei popoli mediterranei significava pietra e il suffisso "al/ar" dava valore collettivo, e si sarebbe formato così "Karali" che significherebbe, luogo di comunità sulla roccia, o località rocciosa.
Caltanissetta. L'antico nome "Nissa" viene attestato per la prima volta da un'epigrafe del 397 a.C. Gli arabi che arrivarono nell'846 ne mutarono il nome in "Qal-at-al-nisa", castello delle donne, e vi si stanziarono oltre trecento famiglie di origine tunisina. L'attuale nome italiano deriva proprio da quello arabo. L'antico toponimo "Nissa" viene tuttora mantenuto come radice per denominare gli abitanti della città, detti "nisseni".
Campobasso. Si tratta dell'unione di due termini, ma il termine “basso” non avrebbe il significato che ha in italiano bensì si riferirebbe a una persona, "Bassus" (o "Bassius", diventando in latino "campus Bassi", ovvero, campo di Basso.
Carbonia. Il nome semplicemente sta ad indicare il luogo o la terra del "carbone", a testimonianza della sua vocazione e attività mineraria del passato.
Carrara. Etimologia incerta. Secondo alcuni deriverebbe dal ligure "kar", pietra, quindi, luogo delle pietre. Secondo San Gerolamo deriverebbe dalle parole "car", città sui carri, e "lara", luna”, quindi, città della luna sui carri. Per il geografo Emanuele Repetti deriverebbe dal francese "carriere", cava, derivato a sua volta dal latino "Carrariae".
Caserta. Deriva dal latino "casa irta", in riferimento alla sua posizione elevata (in italiano “erta”).
Catania. Secondo Plutarco il nome deriverebbe dal greco "katane", grattugia, per l'associazione con le asperità del territorio lavico su cui sorge, o dal protolatino "katina", catino, bacinella, per la conformazione naturale a conca delle colline intorno alla città. Tuttavia l'etimologia rimane oscura.
Catanzaro (Catanciarium). Deriva dai termini arabi "kato", sotto, e "antsari", terrazza, in quanto la zona circostante la città era terrazzata con molti giardini. In latino era "Catanciarium".
Cesena (Caesena). Dal latino "Caesena", la cui origine è incerta. Diversi studiosi ritengono derivi dal torrente "Cesuola" che attraversa la città, altre fonti ipotizzano che il prefisso "caes-" rimandi al termine desueto "cesina" (cioè “terra disboscata”), cui si è aggiunto il suffisso "-ena", di origine etrusca.
Chieti. Anticamente nota come "Teate", le origini del nome affondano nella leggenda, secondo cui la città fu fondata da Achille, che la chiamò "Teate" in onore della madre, la ninfa "Teti". Tutt'oggi i suoi abitanti vengono chiamati "teatini".
Como. Il nome deriva dalla radice celtica "koimo", che significa abitato. La popolazione originale dei Comenses chiamava la propria città "Comm", latinizzato poi in "Comum".
Cosenza (Consentia). Il primo nome della città fu "Consentia", dato dai Bretti alla loro capitale nel 356 a.C., e che deriva dal “consenso” che diedero le altre città del Bruzio affinché diventasse la loro capitale.
Cremona. Etimologia incerta. È diffusa la credenza che il termine sia di origine preromana (gallica o celtica) e legata alla variante prelatina carm del termine “carra”, cioè sasso, roccia, e dal comune suffisso pure prelatino "-ona".
Crotone. La leggenda narra che il nome derivi da "Kroton", figlio di Eaco, che morì ucciso per errore dal suo amico Eracle. Questi, per rimediare all'errore e onorare l'amico, lo fece seppellire con solenne cerimonia sulle sponde del torrente Esaro e poi vicino alla tomba fece sorgere la città a cui diede il suo nome.
Cuneo (Cuneus). Dal latino "cuneus", cuneo, inteso come punta di terra tra due fiumi.
Enna. Deriva dall'antico toponimo "Henna" di origine pre-indoeuropea, assolutamente incomprensibile dal punto di vista etimologico.
Fermo. Forse derivante dall'aggettivo latino "firmus", con il senso di “fedele” oppure “dai certi confini”. Altre ipotesi indicano una provenienza dal sabino "perwom" ovvero dall'etrusco, "permu", con il significato di “storto”, da porre in relazione con la pianta iniziale della città.
Ferrara. Etimologia incerta. Esistono numerose ipotesi ma la più vicina alla realtà è che derivi da "farro", specie di frumento duro, il più antico nutrimento dei Romani, abbondante, pare, nel ferrarese: "Farraria", terra dove si coltiva il farro.
Firenze. Dall'etrusco "birent" (o "birenz"), terra tra le acque, paludosa, in riferimento ai fiumi Mugnone e Affrico, su cui poi i Romani innestarono il nome "Florentia" per dare un significato latino alla parola, e per cancellare il ricordo della preesistenza etrusca, come spesso facevano. L'italiano ha poi recuperato in parte le origini etrusche del nome, diversamente da altre lingue in cui il nome della città deriva dal latino "Florentia" (in inglese e francese "Florence", in spagnolo "Florencia", in tedesco "Florenz").
Foggia. Secondo l'opinione più diffusa il nome deriverebbe dal latino "fovea", ovvero “fossa”, in riferimento a un bacino imbrifero (forse la foce di un ruscelletto).
Forlì (Forum Livii). Deriva dal nome latino della città, "Forum Livii", foro di Livio, in onore al suo probabile fondatore nel 188 a.C. Caio Livio Salinatore, figlio del console Marco Livio Salinatore.
Frosinone. Il nome preromano era "Frusna", ma l'etimologia è controversa. Secondo alcuni deriverebbe dalla radice del greco "πόρτις", portis, giovenca. Una seconda ipotesi ricollega il nome ad un'ipotetica gens etrusca "fursina" (o "frusina" o "prusina"). Fu latinizzato in "Frusĭno".
Genova. Etimologia incerta, esistono diverse ipotesi. La più gettonata fa risalire il nome alla radice indo-europea "geneu-", ginocchio, o "genu-", bocca. "Genu-" sarebbe un'allusione alla foce (bocca) di uno degli antichi corsi d'acqua del sito o la forma dell'insediamento sul mare.
Gorizia. Deriva dallo sloveno "Gorica" (leggi gorìza), diminutivo di "gora", monte, quindi col significato di collina. In Slovenia esiste per esempio la città di Nova Gorica, e nello stesso Friuli-Venezia Giulia altri toponimi presentano la stessa matrice (Goricizza, Gorizzo, ecc.).
Grosseto. Etimologia incerta. Forse si riferisce ad un bosco con "grosse" piante, appunto un "grosseto" (così come ad esempio il pineto è un bosco di pini, o il querceto un bosco di querce).
Iglesias. Deriva dal latino "ecclesia", chiesa. Curiosamente in spagnolo il termine iglesias è il plurale di iglesia, appunto “chiesa”.
Imperia. Il comune nasce solo nel 1923 a seguito della fusione di Oneglia, Porto Maurizio e altri nove comuni minori. Il nome "Imperia" fu scelto prendendo spunto dal torrente "Impero" che scorre fra i due rioni principali della città, per aggirare dispute campanilistiche sulla scelta del nome stesso.
Isernia (Aesernia). Etimologia incerta. Ipotesi più probabile è che derivi dalla radice indo-europea "ausa", acqua. Altra ipotesi è che provenga dalla radice sannitica "aiser", dio. In latino era nota come Aesernia.
L
Lanusei. Etimologia incerta. Forse dal greco "lainos", pietroso”.
Lecce (Lupiae). Chiamata dai Romani "Lupiae", tuttavia l'etimologia è sconosciuta, ma potrebbe riferirsi al "lupo".
Lecco. Probabilmente di origine celtica e derivante dal termine "lech" (o "loch") cioè lago (in riferimento al Lago di Como sulle cui rive sorge la città). Tutt'oggi il termine "loch" è utilizzato in toponimi di origine celtica (il più noto è sicuramente il "loch Ness").
Livorno. Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1017 come “Livorna” e probabilmente deriva da un nome di persona romana di origine etrusca ("Liburna", "Liburnius", "Leburna", "Leburnius"). Secondo altre ipotesi deriverebbe dal latino "liburna", una nave veloce da guerra, o dal nome del popolo illirico dei "Liburni".
Lodi (Laus Pompeia) Dal latino "laus", gen. "laudis", lode, onore, in memoria dell'antico nome "Laus Pompeia", datogli da Gneo Pompeo Stradone.
Lucca (Luca). È opinione diffusa che derivi dalla radice celto-ligure "luk", luogo di paludi. Il deflusso irregolare del fiume Auser, infatti, causava molti problemi alla città, soggetta a continue alluvioni. In latino era nota come "Luca".
Macerata. Un'ipotesi vuole che derivi dal lat. "maceria" con riferimento ai ruderi dell'antica Helvia Recina. Un'altra ipotesi vuole che derivi da "macera", luogo adibito alla "macerazione" di canapa e lino.
Mantova. L'etimologia ha una versione mitologica, legata alla storia della profetessa "Manto", che la tradizione greca vuole figlia dell'indovino tebano Tiresia. Alcune fonti narrano dell'arrivo di "Manto", dopo lungo errare, nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città. Manto avrebbe incontrato poi la divinità fluviale Tybris (il Tevere) re dei Toscani, e il loro figlio Ocno (detto anche Bianore) avrebbe fondato una città sulle sponde del fiume Mincio chiamandola, in onore della madre, "Mantua". Un'altra teoria vuole il nome derivante da "Manth", dio etrusco signore dei morti nel pantheon tirreno.
Massa (lat. Massa). Il nome era lo stesso anche in latino, e il centro sarebbe stato così chiamato in quanto meta di vacanza dei ricchi patrizi i quali iniziarono a costruirvi le loro case estive, mentre i soldati veterani di Roma vi edificavano i primi villaggi, che prendevano così la consistenza di una "massa".
Matera. Potrebbe derivare dal greco "Mataia ole", che deriva da "Mataio olos", il cui significato è “tutto vacuo”, con riferimento alla gravina, fossa attraversata da torrenti; ulteriore ipotesi è che il nome derivi da "Mata", cumulo di rocce. Ancora "Mateola", il nome antico della città, potrebbe derivare dal consolato romano di Quinto Cecilio Metello Numidico, che la riedificò e la fece cingere di mura e alte torri.
Messina. Fondata dai Greci come Zancle (che significa “falce” in riferimento alla forma del braccio sabbioso di San Rinieri, che chiude il grande porto naturale), venne rinominata da Anassilao di Reggio all'inizio del V secolo a.C. col nome "Messanion", dalla patria originaria dei suoi avi, la "Messenia", in Grecia.
Milano (lat. Mediolanum). Deriva dal nome latino della città, "Mediolanum", che probabilmente riproduce un toponimo celtico (in mezzo alla pianura). Un'altra ipotesi si basa sul primo simbolo della città, la scrofa semilanuta ("in medio lanum"). La discussione tra le due etimologie è ancora aperta, estesa ad una ventina di altre ipotesi.
Modena (lat. "Mutina"). Dal latino "Mutina", toponimo messo in relazione all'etrusco "mutna" o "mutana", tomba, a sua volta forse derivato da una radice anteriore che dà nome ad un rialzo di terreno, una collina.
Monza. Etimologia incerta. Forse deriva dal nome latino di persona "Modicia", divenuto poi "Modcia", "Moncia" e infine "Monza". Un'altra ipotesi dice "modica" (curtis) (“città modesta”).
Napoli. Fondata dalla colonia greca di Cuma fra il IX e VIII secolo a.C. con il nome di Partenope, l'insediamento venne successivamente chiamato Palaepolis (in greco “città vecchia”). Nel V secolo a.C. la città venne rifondata e quindi nominata "Neapolis", città nuova.
Novara. Un'ipotesi toponomastica vuole il nome formato da "Nova" (in latino "nuova") ed "ara" ("altare"), col significato di "Nuovo altare" dunque. Molto più accreditata l'ipotesi che il nome originario di "Novaria" derivasse per traslazione diretta da "Novalia", che in epoca romana rappresentavano le nuove terre colonizzate, sottratte all'incolto e rese coltivabili.
Nuoro. Da "nux", nuce (“noce”) con l'aggiunta del suffisso "-oro".
Olbia. Deriverebbe dal greco "Ολβιός", Olbiòs, felice.
Oristano. Dal nome latino di persona "Aristius" con l'aggiunta del suffisso "-anus" che indica appartenenza. Quindi “di Aristius”.
Padova. Etimologia incerta, ma l'assonanza col nome latino del "Po" ("Padus") pare evidente. Altri vi riconoscono la radice indo-europea "pat-" in riferimento forse a un luogo pianeggiante ed aperto, a cui si aggiunge il suffisso "-av" di antica origine venetica che indica la presenza di un fiume (probabilmente il Brenta-Medoacus).
Palermo. I Greci chiamarono la città "Panormos" dal greco "πανόρμος", tutto-porto, in quanto i due fiumi che la circondavano, il Kemonia e il Papireto, creavano un enorme approdo naturale. Con l'arrivo dei Romani la città mantenne quasi intatto il nome greco, diventando "Panormus", e successivamente gli arabi lo adattarono alla loro pronuncia in "Balarm", divenuto poi "Balermus" con la conquista normanna.
Parma. Etimologia incerta. È tuttavia molto consolidata la convinzione che possa derivare da nomi documentati di tribù etrusche "Parmeal", "Parmni" o "Parmnial", che risiedettero nell'attuale territorio. Altra ipotesi è la derivazione latina dal termine "parma", "parmae", che designava lo scudo rotondo utilizzato dai Romani e, forse, richiamava la forma dell'antico nucleo cittadino.
Pavia (lat. Ticinum). Deriva dal nome "Papia" dato dai Longobardi alla città quando nel 572 la conquistarono sottraendola alla dominazione romana. Il nome deriva verosimilmente da un nome di gens romana, per esempio "Papilia", e significherebbe dunque terra della gens "Papilia". Altri ritengono invece che derivi dal greco "papìas", custode del palazzo, nome che sarebbe stato dato da soldati bizantini venuti a combattere i Goti con riferimento a un palazzo di Teodorico, ma è ipotesi poco probabile. Il nome latino della città era "Ticinum", con la stessa etimologia del fiume Ticino, purtroppo incerta.
Perugia (lat. Perusia). Etimologia incerta. Forse deriva da "pero-", dal latino "parra" (“cinciallegra, frosone”). In latino era conosciuta come "Perusia".
Pesaro (lat. Pisaurum). In latino era "Pisaurum", dal nome del fiume "Foglia Pisaurus".
Pescara (lat. Piscaria) Intorno all'anno 1000 la città nota fino ad allora col nome Aternum venne rinominata "Piscaria" con riferimento, sembra, alla "pescosità" della zona, mentre il fiume che la bagnava venne ribattezzato Piscarius.
Piacenza (lat. Placentia). Il nome ha funzione augurale in quanto deriva dal latino "Placentia", dal verbo placere (“piacere”).
Pisa (lat. Pisae) Etimologia incerta. Spesso lo si fa risalire all'omonima città greca dell'Elide, "Pisa", i cui abitanti forse fondarono la Pisa italiana dopo la Guerra di Troia. Altri storici pensano derivi dalla parola etrusca "pise", foce (cfr. in accadico "pi", bocca, "pise", estuario di fiume). Secondo Pino Masi deriverebbe dal latino "Bisae" che si riferirebbe ai gradini che salgono dal fiume. Tuttavia l'ipotesi etrusca è la più consolidata anche perché i Romani la chiamavano "Pisae", al plurale, che ricorda molto l'etrusco "pise".
Pistoia. Toponimi latini documentati sono "Pistorium", "Pistoria" o "Pistoriae", e il nome viene fatto risalire a coloro che impastavano il pane per rifornire le truppe, i "pistores", tanto che Plauto, in un noto passo della sua commedia Captivi, scherzò sul doppio senso del nome attribuito ai "pistoiesi": abitanti di Pistoia e fornai.
Pordenone (lat. Portuns Naonis). Deriva dal nome latino della città, "Portus Naonis", che significa “Porto sul [fiume] Naone”.
Potenza (lat. Potentia). Formazione latina di tipo augurale, deriva da Potentia, ovvero “la potente”.
Prato. Chiamata così dai fondatori che vi acquistarono una terra privata installando la loro dimora.
R
Ragusa. L'origine risale all'epoca bizantina, "Rogos" ovvero “granaio”, dovuto alla ricchezza agricola della zona. Durante il dominio arabo il nome diventa "Ragus" o "Rakkusa" che in arabo significa “luogo noto per un sorprendente avvenimento”, forse una battaglia. In epoca normanna e aragonese venne latinizzato in Ragusia, divenuto alla fine del XVIII secolo Ragusa.
Ravenna. Deriverebbe dal prelativo "rava", probabilmente di origine umbra, che in origine designava un “dirupo prodotto da acqua che scorre” e successivamente “canale, palude, bassura, fanghiglia”, unito al suffisso "-enna" di origine etrusca.
Reggio Calabria (lat. Rhegium). La città era nota come "Rhegium", "Regium", in epoca romana, "Regium Iulium" con Augusto. Assunse poi il nome "Rise" durante la dominazione normanna. L'etimologia potrebbe collegarsi al greco "rhegnumi" (“rompo”) o al latino "rex", gen. "regis", re, o "regnum", regno. La specifica Calabria si riferisce alla sua posizione geografica.
Reggio nell'Emilia. Città fondata da Marco Emilio Lepido e in suo onore chiamata "Regium Lepidi", regno di Lepido. Successivamente italianizzato in Reggio nell'Emilia (o Reggio Emilia) semplicemente per il fatto che si trova in Emilia, il cui nome anch'esso deriva da Marco Emilio Lepido.
Rimini. Deriva dall'antico nome del fiume Marecchia ("Ariminus"), alla foce del quale i Romani fondarono la colonia di Ariminum.
Roma. Numerose interpretazioni fanno derivare il termine da nomi di personaggi più o meno storici, quali Romolo e "Remo", una donna di nome "Roma", o ancora il figlio di Odisseo e Circe chiamato "Romano", il figlio di Ematione di nome "Romo", e Romide, tiranno dei Latini che espulse gli Etruschi dal territorio. Altra interpretazione lo vuole derivato dal nome arcaico del fiume Tevere, "Rumon" (o "Rumen") con radice analoga al verbo greco "ῥέω", rhèo, “scorrere”. O ancora dall'etrusco "ruma" che significa “mammella”, quindi potrebbe riferirsi al mito di Romolo e Remo. Dal greco "ῤώμη", rhòme, forza. Lo scrittore bizantino dei V secolo Giovanni Lorenzo Lido infine sostiene che derivi dalla parola "amor" letta al contrario.
Rovigo. L'origine del nome è oscura, tuttavia pare che abbia a che fare con i Campi Raudii, noti per la famosa battaglia in cui i Romani sconfissero i Cimbri nel 101 a.C. La radice celtica raud sarebbe stata contratta in rod da cui deriverebbe il toponimo documentato nell'Alto Medioevo di Rodigo, e da cui deriva anche il nome degli abitanti della città, detti rodigini. Un'altra ipotesi farebbe derivare il nome dal popolo dei Roti, e quindi Roti vicus, da cui l'italiano Rovigo.
Salerno. Etimologia incerta. Deriva dal latino Salernum che a sua volta potrebbe derivare da salum (“mare”). Più probabilmente però deriva dalla base prelatina sal (“canale”), riferito ai fiumi.
Sanluri. Deriverebbe dal probabile antico nome Sellori, a sua volta derivante da Se-Lori, Sullurium e Selluri. Varie ipotesi convergono sul fatto che in questo nome si nasconde un richiamo alla fecondità granifera del territorio di Sanluri: lori ovvero grano. E forse può significare su logu de su lori (il luogo del grano).
Sassari. L'odierno toponimo ricorre dalla metà del XII secolo in diverse forme e potrebbe essere tradotto come “ciottoli di fiume” dal protosardo, antecedente al latino saxum.
Savona. Se l'origine del termine fosse ligure-indo-europea si potrebbe trovare correlazione sia con la radice "seu-", bagnato, umido, sia con l'idronimo "Sava". Attendibile è l'ipotesi che fa derivare il suo nome dalla dea celtica "Souconna" e ad avvalorare questa tesi vi è il fatto che ancora oggi nel dialetto savonese la città viene nominata "sanna". È noto a pochi che il termine "sapone" deriva proprio dalla città di "Savona" (nella lingua locale e in francese si dice "savon").
Siena. Grazie a Mauro Cristofani l'ipotesi più probabile è che il nome derivi dal gentilizio etrusco "Saina" (o "Seina"), attestato epigraficamente a Montalcino, Chiusi e Perugia.
Siracusa. Dal greco Surakousai o dal latino Syracusae, derivanti da sur-aku, ovvero “acqua salata”, dove su- suro- si riferisce al termine indoeuropeo che significa “salato”.
Sondrio. Deriva dal longobardo sunder che significa letteralmente “Terra coltivata dal padrone, terreno riservato”.
Spezia. Etimologia incerta. L'articolo è stato più volte soppresso e ripristinato nel corso dei secoli, per essere definitivamente inserito nel 1926.
Taranto. Deriva dal nome greco della città, Taras (Τάράς). Taras era una figura della mitologia greca, figlio di Poseidone e della ninfa Satyria, nonché fondatore leggendario della città. Tuttavia non si esclude la derivazione del toponimo dal nome del fiume Tara, oppure dal termine sanscrito taranta-h (“mare”).
Tempio Pausania. Deriva dal latino templum (“tempio”). La specifica Pausania pare che derivi da Pasana, un piccolo centro nei pressi di Olbia, antica sede della diocesi.
Teramo. Fondata dagli Fenici col nome di Petrut (“luogo elevato circondato dalle acque”) latinizzato poi in Praetut e poi Praetutium. Ufficialmente il nome romano fu comunque quello di Interamnia Urbs, ovvero “città fra i due fiumi”, con riferimento ai fiumi Tordino e Vezzola, e fu detta Praetutium (o Praetutianorum o Praetutia) per distinguerla da altre città col nome Interamnia. In epoca medievale da Praetutium derivò Aprutium che fino al XII secolo circa designò la città per poi estendersi ai territori circostanti (nome che diede quindi origine ad Abruzzo). Il nome Interamnia invece si trasformò in Interamne, Teramne e Interamnium, Teramnium per giungere infine all'attuale Teramo.
Terni. Deriva dal suo nome latino Interamna Nahars. Interamna era un nome che avevano molte città che presentavano la caratteristica di essere inter amnes, ovvero “tra i fiumi”. Nahars si riferisce al fiume Nera.
Torino. Dal nome del popolo dei Taurini che anticamente abitava la pianura piemontese nell'area dove attualmente sorge la città. La radice taur sarebbe di origine indo-ariana, col significato di “monte”. Con la conquista romana la città passò a chiamarsi Castra Taurinorum e successivamente Iulia Augusta Taurinorum. In realtà il toro, divenuto poi simbolo della città, non ha nulla a che fare con le origini del nome.
Tortolì. C'è chi sostiene che sia una contrazione di Portus Ilii, il “porto degli ilienses”. Altri hanno visto la derivazione del termine Portus con il suffisso Elia, quindi “porto di Sant'Elia”.
Trani. La leggenda vuole che la città sia stata fondata dal figlio di Diomede, Tirreno, da cui il nome Tirenum o Turenum. Le ipotesi più accreditate tuttavia sono altre due, una che sia la forma ridotta di Traiano, l'altra che derivi dal termine medievale trana o traina che indicava un'insenatura adatta alla pesca. Nei documenti del XIII secolo è attestato il nome Trano.
Trapani. La mitologia vuole che una falce caduta a Cerere oppure a Saturno, quest'ultimo il tradizionale dio patrono della città, una volta caduta in mare si mutò in una lingua di terra arcuata sulla quale sorse poi la città, per tale forma detta Drepanon (“falce” in greco antico). Ma a seguito della conquista Romana nel 241 a.C. il nome fu latinizzato in Drepanum per poi venire arabizzato (a seguito della conquista araba) in Itràbinis, Taràbanis, Tràpanesch, da cui deriva più direttamente l'attuale nome.
Trento. Nome di origine retica, derivante dal termine trent, ovvero “triforcazione” (a causa del letto irregolare del fiume Adige). In seguito i Romani hanno modificato il nome in Tridentum per via dei tre colli che circondano la città (Monte Verruca o Doss Trent, Sant'Agata e San Rocco).
Treviso. Vi sono diverse congetture. La più diffusa è che il nome latino della città, Tarvisium, possa derivare dalla romanizzazione di un toponimo precedente a sua volta relativo alla popolazione celtica dei Taurisci che, dall'estremità orientale delle Alpi (i Monti Tauri), si sarebbe spostata in pianura fondando un primo embrione della città.
Trieste. Deriva dal nome dato dagli antichi popoli venetici di Tergeste, dove Terg significava “mercato”, mentre il suffisso -este era tipico dei toponimi venetici.
Udine. Etimologia incerta, ma si ipotizza possa derivare dalla radice preromana oudh-/udh- che significa “mammella” ma anche “colle”, seguita da un suffisso non chiaro. La città era nota col nome di Udene secondo un'attestazione del 983, poi latinizzato in Utinum intorno al 1000.
Urbino. Dall'antico nome della città Urvinum Mataurense (del Metauro), dove Urvinum fa riferimento agli Urvinates, il nome della popolazione.
Varese. Etimologia incerta. Pare che derivi dal termine celtico var che significa “acqua”, in quanto la città sorge nelle vicinanze del Lago di Varese.
Venezia. Inizialmente tale nome era utilizzato per indicare tutta la terra dei Veneti antichi, corrispondente pressappoco agli attuali Veneto e Friuli. L'etimologia deriva ovviamente dal nome del popolo dei Veneti che a sua volta potrebbe derivare dalla radice indoeuropea wen-, con il significato di “desiderare” (da qui il soprannome di Beneamata).
Verbania. Il comune fu istituito nella prima metà del XX secolo a seguito dell'unione di diversi altri comuni. Il toponimo Verbania fu usato prendendo spunto dal Lago Verbano, nome con cui era noto il Lago Maggiore all'epoca.
Vercelli. Esistono diverse teorie, tutte linguisticamente di origine celtico-ligure. La prima vuole che il termine sia la coniazione del vocabolo Verk con il suffisso elle. Un'altra teoria vorrebbe che Vercelli fosse la giunzione Wehr-Celt. Terza teoria, questa volta sulla binata celto-latina di ver-cellae, dove cellae significa luogo di dimora, mentre il prefisso ver è particella intensiva per indicarne la maggiore importanza. Etimologia simile per Biella.
Verona. Etimologia incerta. Forse dalla forma etrusca veru, verona che potrebbero essere nome di persona.
Vibo Valentia. Precedentemente chiamata Monteleone di Calabria, nel 1928 assume il nome attuale. Vibo si rifà a Vibona che deriva a sua volta dal latino Hipponium (da hippos, “cavallo”). Valentia deriva dal verbo valere, col significato di essere forte.
Vicenza. Deriva dal nome latino della città Vicetia o Vincentia o ancora Vicentia. Nell'XI secolo si arriva a Vicencia fino all'odierno nome. L'origine può esser fatta risalire al latino vincens (vincente) o al greco Oniketia (terra dei veneti).
Villacidro. Composto di villa e cedro (dal latino cidrus).
Viterbo. Deriva dall'antico nome della città Viterbium, a sua volta derivante forse da vetus urbs, “vecchia città”.
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