Silio Italico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Tiberio Cazio Asconio Silio Italico Avvocato, Console e Proconsole dell'Impero romano Nome originale Tiberius Catius Asconius Silius Italicus[1] Nascita 25[2][3] circa forse Padova[4] Morte 101[2][3] Campania[4] Figli Lucio Silio Deciano Consolato 68[2][3][4][5] Proconsolato 77[3][4] (circa) in Asia[2][3][4][5] Tiberio Cazio Asconio Silio Italico (in latino: Tiberius Catius Asconius Silius Italicus[1]), noto semplicemente come Silio Italico (25 circa[2] – Campania, 101[2]) è stato un poeta, avvocato e politico romano, autore dei Punica[2][3][4][5] (Punicorum libri XVII[4]), il più lungo poema epico latino pervenutoci[1][4] (12.202 versi[4]). Indice 1 Biografia 2 I Punica 3 Note 4 Bibliografia 5 Altri progetti 6 Collegamenti esterni Biografia Abbiamo notizie di lui da una lettera di Plinio il Giovane a Caninio Rufo[6], nella quale parla della sua morte, all'età di settantacinque anni. Poiché la lettera è databile fra il 101 e il 106 è probabile che la morte sia avvenuta fra il 101 e il 104. Da queste deduzioni si evince che Silio nacque fra il 25 e il 29 d.C. Il nome Asconio (Asconius) porta a ritenere che fosse legato alla gens patavina[7] ma non se ne ha certezza. Altre brevi informazioni ci vengono da Tacito e da Marziale: di quest'ultimo Silio fu il patrono e sappiamo che operò nel Foro come avvocato difensore, probabilmente già all'epoca dell'Imperatore Claudio. Secondo Plinio, nel periodo neroniano dovette esercitare anche l'avvocatura d'accusa, ovvero la delazione vera e falsa per il favore dell'imperatore. Il beneficio che ne trasse fu il consolato ordinario che esercitò nel 68. Con la caduta e morte di Nerone, in quanto amico di Vitellio, Silio Italico partecipò alle trattative di questi con il fratello di Vespasiano, Tito Flavio Sabino, che era a Roma con il figlio di Vespasiano, Domiziano. Nel 77 Silio Italico fu proconsole in Asia Minore agli ordini dell'Imperatore Vespasianoː testimonianza sarebbe un'epigrafe, rinvenuta nel 1934 ad Afrodisia, che riporta il suo nome completo: Tib. Catius Asconius Silius Italicus. Allo scadere del mandato proconsolare Silio Italico si ritirò dalla vita politica attiva dedicandosi agli studi e alla stesura del suo poema, i Punica. Nel terzo libro vi è un riferimento al titolo di "Germanico" assunto da Domiziano (nell'83) e Marziale saluta l'opera nel IV libro degli Epigrammi (composto attorno all'88-89). Anche a causa dello stato di salute trascorse gli ultimi anni in Campania, dove aveva acquistato una villa che era stata di Cicerone, il suo modello di oratoria[8] e la terra che custodiva la tomba di Virgilio di cui era un estimatore[9] (e ai cui stilemi si rifà abbondantemente nel corso dei Punica). Durante il principato di Domiziano, nel 94 ebbe la paterna soddisfazione di vedere nominato console il figlio Lucio Silio Deciano, anche se Marziale e Plinio ci informano che, peraltro, dovette subire la perdita del figlio minore. In Campania, probabilmente nel 101, provato da un male incurabile, si lasciò stoicamente morire di fame. I Punica Lo stesso argomento in dettaglio: Punica (poema). Silio scrisse i Punica, poema storico in diciassette libri, anche se secondo una parte della critica il testo è incompiuto, in quanto si ipotizza un progetto originario in diciotto libri, parallelo alle dimensioni degli Annales di Ennio. La tomba di Virgilio al chiaro di luna, con Silio Italico, dipinto di Joseph Wright of Derby I Punica sono il più lungo poema della letteratura latina che ci sia pervenuto[10], che raccontano la seconda guerra punica dalla spedizione di Annibale in Spagna al trionfo di Scipione dopo Zama. La disposizione annalistica testimonia la sua volontà di ricollegarsi alla terza decade di Livio, ne recupera la cornice architettonica del modello: colloca dopo il proemio il ritratto di Annibale e chiude, come Livio, con l'immagine del trionfo di Scipione. L'opera fu concepita quale continuazione ed esplicazione dell'Eneide virgilianaː infatti la guerra di Annibale è, di fatto, vista come la continuazione di Virgilio, originata dalla maledizione di Didone contro Enea, mentre dal poema virgiliano Silio restaura la funzione strutturale dell'apparato mitologico, anche se lo stravolgimento antifrastico della provvidenza virgiliana è sostituito da un'epopea dal finale rassicurante. Plinio ha delle riserve sulle capacità di Silio, lo ritiene più antiquario che artista per il suo gusto per le ricostruzioni minuziose. Lo stile sembra influenzato dal gusto del tempo: "barocco", scene macabre unite al modello epico mitologico, con banali riflessioni etiche. L'opera, comunque, risulta frammentaria, poiché dà più importanza ai particolari piuttosto che non all'unità dell'opera stessa. Quindi, lo scritto di Silio Italico è importante soprattutto per la quantità di informazioni storiche e mitologiche piuttosto che per la sua poesia. Note (EN) Silius Italicus, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. URL consultato il 16 marzo 2018. Sìlio Itàlico, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 marzo 2018. Silio Italico, su Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 16 marzo 2018. Giovanni Pollidori - Postilla a Silio Italico, su gionni.altervista.org. URL consultato il 16 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2017). Cesare Giarratano, SILIO Italico, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936. URL consultato il 16 marzo 2018. Modifica su Wikidata ^ Epist. III, 7. ^ Patavino: cittadino di Padova (dal latino Patăvium, nome della città di Padova). ^ Marziale, XI, 48. ^ Marziale, XI, 48 e 50. ^ M. A. Vinchesi, Introduzione, in Le guerre puniche, BUR, Milano, 2001, p. 5. Bibliografia O. Occioni, Cajo Silio Italico e il suo poema, Firenze, Le Monnier, 1871. M. A. Vinchesi, Introduzione, in Le guerre puniche, BUR, Milano, 2001. Altri progetti Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina dedicata a Silio Italico Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Silio Italico Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Silio Italico Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Silio Italico Collegamenti esterni Sìlio Itàlico, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Cesare Giarratano, SILIO Italico, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936. Modifica su Wikidata Sìlio Itàlico, Tibèrio Càzio, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata (EN) Silius Italicus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata (ES) Silio Italico, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia. Modifica su Wikidata (DE) Silio Italico, su ALCUIN, Università di Ratisbona. Modifica su Wikidata (LA) Opere di Silio Italico, su Musisque Deoque. Modifica su Wikidata (LA) Opere di Silio Italico, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute. Modifica su Wikidata Opere di Silio Italico / Silio Italico (altra versione) / Silio Italico (altra versione), su openMLOL, Horizons Unlimited srl. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Silio Italico, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Silio Italico, su Progetto Gutenberg. Modifica su Wikidata V · D · M Poeti epici antichi Controllo di autorità VIAF (EN) 27071645 · ISNI (EN) 0000 0001 0881 4517 · SBN CFIV037894 · BAV 495/44504 · CERL cnp01881055 · LCCN (EN) n79120267 · GND (DE) 118614347 · BNE (ES) XX1122047 (data) · BNF (FR) cb11924756s (data) · J9U (EN, HE) 987007268281505171 · NSK (HR) 000098384 · CONOR.SI (SL) 109523043 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79120267 Portale Antica Roma Portale Biografie Portale Letteratura Categorie: Poeti romaniAvvocati romaniPolitici romani del II secoloPoeti del II secoloMorti nel 101Consoli imperiali romani[altre]
Wednesday, February 7, 2024
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