Ario Didimo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Ario Didimo (in greco Ἄρειος?; latino: Arius Didymus) (I secolo a.C. – I secolo) è stato un filosofo romano, insegnante di filosofia di Augusto. Indice 1 Biografia 2 Filosofia 3 Note 4 Bibliografia 5 Altri progetti 6 Collegamenti esterni Biografia Ario era un cittadino di Alessandria d'Egitto. Augusto lo stimava talmente tanto che, dopo la conquista di Alessandria, dichiarò di aver risparmiato la città solo per il bene di Ario.[1] Secondo Plutarco, Ario suggerì ad Augusto di giustiziare Cesarione, il figlio di Cleopatra e Giulio Cesare, con le parole οὐκ αγαθὸν πολυκαισαρίη (ouk agathòn polukaisarìe, "non è bello avere troppi Cesari"), un gioco di parole basato su un verso di Omero.[2] Ario, come i suoi due figli Dionisio e Nicanore, avrebbe insegnato filosofia ad Augusto.[3] Viene spesso citato da Temistio, il quale afferma che Augusto lo considerava meritevole quanto Agrippa.[4] In Quintiliano[5] si scopre che Ario scrisse o insegnò anche retorica.[6] Si tratta probabilmente dello stesso Ario la cui Vita era nella parte finale mancante del libro VII delle Vite di Diogene Laerzio.[7] Filosofia Ario Didimo viene solitamente identificato con l'Ario le cui opere vengono citate a lungo da Stobeo, e che sintetizzano lo stoicismo, la scuola peripatetica ed il platonismo.[8] Il fatto che il nome completo sia Ario Didimo lo sappiamo grazie ad Eusebio, il quale cita due lunghi passaggi della sua visione stoica di Dio; la conflagrazione dell'universo; e l'anima.[9] Note ^ Plutarco, Ant. 80, Apophth.; Cassio Dione, li. 16; Giuliano, Epistles, 51; comp. Strabone, xiv. ^ David Braund at al, Myth, history and culture in republican Rome: studies in honour of T.P. Wiseman, University of Exeter Press, 2003, p.305. La frase originale era οὐκ αγαθὸν πολυκοιρανίη "ouk agathòn polukoiranìe", cioè "Non è bello avere troppi capi" o "il regno di molti è una brutta cosa" (Omero, Iliade II, v. 204). In greco "polukaisarie" è una variante di "polukoiranie". "Kaisar" (Cesare) sostituisce "Koiran(os)", che significa "capo". ^ Sventonio, Augustus, 89. ^ Temistio, Orat. v., viii., x., xiii ^ Quintiliano, ii. 15. § 36, iii. 1. § 16 ^ Comp. Seneca, consol. ad Marc. 4; Eliano, Varia Historia, xii. 25; Suda ^ Richard Hope, 1930, The book of Diogenes Laertius: its spirit and its method, pag 17. ^ Inwood, B., (2003), The Cambridge Companion to the Stoics, pag 32. Cambridge University Press ^ Eusebio, Praeparatio Evangelica, xv. 15, 18, 19, 20. Bibliografia Arthur J. Pomeroy (ed.), Arius Didymus. Epitome of Stoic Ethics. Texts and Translations 44; Graeco-Roman 14. Atlanta, GA: Society of Biblical Literature, 1999. Pp. ix, 160. ISBN 0-88414-001-6. B. Inwood, e L.P. Gerson, Hellenistic Philosophy. Introductory Readings, 2ª edizione, Hackett Publishing Company, Indianapolis/Cambridge 1997, pp. 203–232. Fortenbaugh, W. (Editor), On Stoic and Peripatetic Ethics: The Work of Arius Didymus. Transaction Publishers. (2002). ISBN 0-7658-0972-9 Altri progetti Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Ario Didimo Collegamenti esterni Arìo Dìdimo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Andrea Ferro, ARIO DIDIMO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929. Modifica su Wikidata Ario Didimo, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009. Modifica su Wikidata Arìo Dìdimo, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Ario Didimo, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata Eusebio di Cesarea, Praeparatio Evangelica, Libro XV. 15, 18, 19, 20. Controllo di autorità VIAF (EN) 7670336 · ISNI (EN) 0000 0000 0280 5209 · SBN VIAV100927 · BAV 495/19787 · CERL cnp00405661 · LCCN (EN) n83031882 · GND (DE) 119362805 · BNF (FR) cb15042665d (data) · J9U (EN, HE) 987007422494105171 · NSK (HR) 000126063 · CONOR.SI (SL) 67395939 · WorldCat Identities (EN) lccn-n83031882 Portale Biografie Portale Filosofia Categorie: Filosofi romaniFilosofi del I secoloRomani del I secoloNati nel I secolo a.C.Morti nel I secoloAlessandrini di epoca romanaStoici[altre]
Tuesday, February 6, 2024
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