Grice e Turoldo: le XII fatiche della ragione conversazionale e l’implicatura
conversazionale -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel Gruppo di
Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool
Library (Coderno). Filosofo italiano. Coderno, comune
di Sedegliano, Udine, Friuli-Venezia Giulia. Figura profetica, resistente
sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale, di ispirazione conciliare,
tenuto da alcuni uno dei più rappresentativi esponenti di un cambiamento spirituale,
il che gli ha valso il titolo di coscienza inquieta. Riceve con intensità le
caratteristiche della semplice cultura umana del suo ambiente nativo e
prevalentemente contadino. Colse e fece propria la dignità delle condizioni
povere della sua terra, che costituirono una solida radice informante tutto lo
sviluppo della sua sensibilità e della sua attività futura. Accolto tra i servi
di Maria nel convento di S. Maria al Cengio a Isola Vicentina, sede triveneta
della casa di formazione dell'ordine servita, dove trascorse l’anno di
noviziato. Emise la professione religiosa. Pronuncia i voti solenni a Vicenza.
Incomincia gli studi filosofici a Venezia.
Nel santuario della Madonna di Monte Berico di Vicenza e ordinato presbitero
da Rodolfi, arcivescovo di Vicenza. Assegnato
al convento di S. Maria dei servi in S. Carlo al Corso in Milano. Su invito di Schuster,
arcivescovo della città, tenne la predicazione domenicale nel duomo milanese.
Insieme con il suo confratello, compagno di studi durante tutto l’iter
formativo nell’ordine dei servi e amico Piaz, si iscrive al corso a Milano e
conseguì la laurea con una tesi dal titolo, “La fatica della ragione: Contributo
per un'ontologia dell'uomo”, redatta sotto la guida di BONTADINI. Sia BONTADINI
sia BO gl’offriranno il ruolo d’assistente universitario, a Milano, il secondo
a Urbino. Durante l'occupazione nazista di Milano collabora attivamente con la
resistenza creando e diffondendo dal suo convento il periodico clandestino
l'Uomo. Il titolo testimonia la sua scelta dell'umano contro il dis-umano,
perché la realizzazione della propria umanità. Questo è il solo scopo della
vita. La sua militanza dura tutta la vita, interpretando il comando evangelico
essere nel mondo senza essere del mondo come un essere nel sistema senza essere
del sistema. Rifiuta sempre di schierarsi con un partito. Il suo impegno
nel dialogo senza preconcetti e nel confronto di idee talvolta anche duro, si
tradusse in particolare nel far nascere, insieme con PIAZ, il centro culturale
la Corsia dei Servi -- il vecchio nome della strada che dal convento dei servi
conduceva al duomo. Uno dei principali sostenitori del progetto
Nomadelfia, il villaggio nato per accogliere gl’orfani di guerra con la
fraternità come unica legge, fondato da SALTINI nell'ex campo di concentramento
di Fossoli presso Carpi, raccogliendo fondi presso la ricca borghesia milanese. Si
rende noto al grande pubblico con due raccolte di liriche “Io non ho mani” -- che
gli valse il Premio letterario Saint Vincent -- e “Gl’occhi miei” lo vedranno,
presentato nella collana mondadoriana Lo Specchio d’Ungaretti. A seguito
di prese di posizione assunte da politici locali e da alcune autorità
ecclesiastiche, deve lasciare Milano e soggiornare in conventi dei servi
dell’Austria e della iera. Venne dai superiori dell’ordine assegnato al
convento della S. Annunziata di Firenze, e qui incontra personalità affini al
suo modo di sentire, quali fra VANNUCCI, BALDUCCI, PIRA, e molti altri che
nell’ambiente fiorentino animano un tempo in cui si accendono speranze di
rinnovamento a tutti i livelli. Ma anche da Firenze è costretto ad allontanarsi
e trascorre un periodo di peregrinazioni all’estero. Ri-entrato in
Italia, venne assegnato al convento di S. Maria delle Grazie, nella “sua”
Udine. Ma con il ri-entro in Italia porta con sé un progetto, nato a contatto
cogl’emigrati friuliani: realizzare un film che raccontasse la nobiltà della
povera vita rurale del suo Friuli. Il film con il titolo “Gl’ultimi” e ispirato
al racconto “Io non ero fanciullo” scritto da T. in precedenza, venne concluso con
la regia di Pandolfi. Presentato a Udine, “Gl’ultimi” tuttavia fu ben presto
rifiutato dall’opinione pubblica friulana, che lo ritenne addirittura
offensivo. Incomincia a cercare un sito dove dare avvio a una nuova
esperienza religiosa comunitaria, allargata alla partecipazione anche di laici.
Questo luogo, con le indicazioni ricevute d’amici, venne individuato
nell’antico Priorato cluniacense di S.Egidio in Fontanella. Ottenuto il
consenso del vescovo bergamasco GADDI, vi si insedia ufficialmente. Costruì
accanto allo storico edificio del Priorato una casa per l’ospitalità, la Casa
di Emmaus, titolo ispirato all’episodio in cui Gesù risorto si manifesta a
Emmaus alla cena nello spezzare il pane. La casa costituì un simbolico richiamo
alla semplice accoglienza, senza distinzioni di censo, di religione, o altro:
aspetti che caratterizzarono tutta la presenza e la sua multiforme opera.
Costituì inoltre un punto di riferimento per molti protagonisti della storia
culturale e civile italiana. Per molte personalità del mondo ecclesiale e d’altre
confessioni cristiane; un solido incentivo al rinnovamento di linguaggi e di
strutture; un laboratorio di creazioni liturgiche e celebrative, di cui
continuano a essere testimoni la versione metrica per il canto dei salmi e
migliaia di inni liturgici. Insieme con altri frati, impegnati particolarmente
in iniziative di rinnovamento spirituale e culturale, diede avvio alla
pubblicazione di una rivista, il cui titolo è ispirato all’ordine dei servi di
Maria, “Servitium”, e ad altre pubblicazioni che si ricollegavano
all’esperienza editoriale della Corsia dei Servi. La pubblicazione della
rivista continua tuttora con cadenza bimestrale, unitamente all’edizione di
altre proposte librarie edite sotto l’omonimo marchio Servitium. Molti
sono i suoi interventi sui media, dalla carta stampata alle trasmissioni radio
e televisive; molti i luoghi e le circostanze in cui è stato chiamato a
intervenire con la sua avvincente parola. Da ricordare in particolare i suoi
“viaggi della memoria” nei luoghi della Shoah, tra cui spicca quello a
Mauthausen. In quest’occasione compose una preghiera, poi recitata nella
cerimonia conclusiva, pubblicata successivamente nel saggio, “Ritorniamo ai
giorni del rischio”. Colpito da un tumore del pancreas, visse con lucida
consapevolezza e trasparente coraggio l’ultimo periodo della vita, dando una
incoraggiante testimonianza sul cammino verso “sorella morte”. Migliaia di
persone sfilarono accanto alla bara in cui era esposto il corpo di padre I
funerali a Milano videro la partecipazione di una numerosa folla nella chiesa
di S. Carlo al Corso, dove presiedette le esequie il cardinale MARTINI, che aveva
consegnato a T. il primo "Premio Lazzati", affermando la propria
opinione secondo la quale la chiesa riconosce la profezia troppo tardi. Un
secondo rito funebre venne celebrato nel pomeriggio a Fontanella di Sotto il
Monte, presente ancora una folla che copre tutta la collina circostante
l’antico priorato. Nel cimitero riposa ora sotto una semplice croce lignea, in
mezzo alla sua gente. Servitium dedica perciò alla sua figura un quaderno a
frate dei servi di S. Maria e ugualmente fa nel decennale. La grande passione. Saggi: Poesia e opere
letterarie «Lungo i fiumi..» I Salmi Milano, San Paolo, O sensi miei...: Poesie
(Milano, Rizzoli). Sul monte la morte, Servitium, La morte ha paura, Servitium,
poesie, Milano, Garzanti Teatro, Servitium,
I giorni del rischio con Salmodia della
speranza e rappresentazione in Duomo a Milano con Moni Ovadia, Servitium, Salmi
e cantici. Versione metrica per il canto di T., Servitium, La passione di S. Lorenzo, Servitium, La
terra non sarà distrutta, Servitium, Luminoso vuoto. Scritti, Servitium, David
M. T., Capovilla, Nel solco di Giovanni, lettere inedite, Servitium. Saggistica
e spiritualità. Lettere dalla Casa di Emmaus, Servitium, La parabola di Giobbe,
Servitium, Santa Maria. Servitium, Mia chiesa, una terra sola, Servitium, Il dramma è Dio: il divino la fede la poesia. Milano,
Rizzoli, Come i primi trovadori, Servitium, Colloqui con Giovanni, Servitium,
Profezia della povertà, Servitium, Chiamati ad essere, Servitium, È Natale,
Servitium, Mio amico don Milani, Servitium, Pregare, Servitium, Anche Dio è
infelice, S. Paolo, Amare Cinisello Balsamo, Edizioni S. Paolo, Padre del
mondo, Servitium, Povero sant’Antonio,
Il Messaggero, Padova. Narrativa Mia infanzia d’oro (con “Ritratto d’autore” Servitium,
e poi la morte dell'ultimo teologo Torino, Gribaudi. “Gli ultimi” Regia:
Pandolfi; soggetto: T.; sceneggiatura: Pandolfi e T.. Tra le tante, ci è un'iniziativa
che è tentata pochi giorni prima della morte di Moro e che è stata evocata da Craxi
nel corso della sua audizione nella prima Commissione d'inchiesta. In quella
circostanza, l'onorevole Craxi afferma che è chiamato da T., che gli chiedeva
sostanzialmente di domandare alla nunziatura apostolica di dichiararsi
disponibile come sede per far svolgere una trattativa. T. chiese II giorni di
silenzio stampa e insistette molto, con veemenza, affermando che era la sola
via possible. Legislatura, Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento
e sulla morte di Moro, Resoconto stenografico, “Tra i memoriali di Mauthausen”,
in “Ritorniamo ai giorni del rischio. Maledetto colui che non spera”, Milano,
Corriere "E T. nascose le armi dei partigiani" La vita, la testimonianza
Morcelliana. Piaz e la Corsia dei Servi di Milano, Morcelliana, T. e gl’organi
divini. Lettura concordanziale di “O sensi miei...”, Olschki, Una vita con gli
amici; Il mondo delle amicizie di T., documentario Salvi, Roma,
Rai-Educational, Elia, La peregrinatio poietica prefazione di Terza, Firenze, Olschki,
Cardinali, Il Dio Inseguito. Viaggio alla scoperta della poesia di T., Edizioni
Pro Sanctitate, Roma, Romero Balducci, Piaz, Fabbretti. Treccani, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. David Maria Turolo. David M. Turoldo. David
Turoldo. Giuseppe Turoldo. Turoldo. Keywords: gl’ultimi, le XII fatiche della
ragione. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Turoldo” – The Swimming-Pool Library.
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