Enea, Anchise e Ascanio a Piazza Soziglia a Genova
La storia di una fontana di Genova il cui barchile rappresenta la fuga da Troia di Enea con Anchise e Ascanio e che dal 1700 non ha ancora trovato una collocazione definitiva.
“Canto l’ armi e l’ eroe, che primo dai lidi di Troia,profugo per fato, giunse in Italia alle spiagge di Lavinio…..”
-Eneide-
Per dirla in gergo rock, questa “intro” Enea se la merita tutta, e vi spiego anche perché.
Facendo un passo indietro, anzi in avanti rispetto ai tempi di Virgilio, immaginiamo di essere in Piazza Soziglia nel XVIII° secolo, e tra il via vai di gente al mercato dello slargo e i frequentatori della basilica delle Vigne, dove i più famosi predicatori del tempo tenevano i loro quaresimali, si discuteva attorno alla fontana posta al centro della piazza, dell’insurrezione in atto in Corsica.
La fontana in questione è il barchile scolpito nel marmo e realizzato nel 1726 da uno dei grandi allievi della scuola del Bernini, il carrarese Francesco Baratta.
Rappresenta la fuga da Troia di Enea, che sorregge sulle spalle il padre Anchise, tenendo per mano il figlioletto Ascanio.
E mai soggetto fu più azzeccato per questo barchile, perchè la fuga da Troia rispetto a quello che lo aspetterà a Genova, per Enea sarà una passeggiata di salute.
Passati cento anni, nel 1826 la fontana ritenuta d’ intralcio al traffico delle carrozze, venne spostata nella vicina piazza Lavagna, ma non passano che pochi decenni e Enea e famiglia vengono trasferiti in Piazza Fossatello, siamo nel 1844 anno di nascita della “Società di Illuminazione a Gas” che segna il passaggio dell’ illuminazione pubblica dai fanali a olio a quelli a gas.
Ma la “fuga” continua, il barchile per l’ennesima volta salpa l’ancora, e mentre per Regio Decreto i Comuni di San Martino d’ Albaro, San Francesco d’ Albaro, Foce, Marassi, San Fruttuoso e Staglieno vengono soppressi e accorpati al Comune di Genova, l’opera di Francesco Baratta viene posizionata in Piazza Bandiera all’Annunziata, dove ancora oggi è visibile mortificata tra le auto in sosta nel parcheggio.
Fin qui il viaggio del monumento nel mondo materiale, perchè ne esiste anche uno in quello virtuale visto che nel 2002, anno di Genova capitale della cultura, su delibera comunale la fontana sarebbe dovuta tornare in Piazza Fossatello (!?).
Passa un lustro e nell’ Aprile 2007 salta fuori una petizione, con l’approvazione della sovraintendenza e di alcuni politici, che vorrebbe Enea manlevato dal ruolo di posteggiatore in Piazza Bandiera, per trasferirlo in Piazza Fontane Marose.
Finita qui? Niente affatto; Settembre 2010 dibattito a tema dell’ acqua nell’Auditorium di Confindustria, proposta di spostare il barchile di Piazza Bandiera a Piazza Lavagna (!?!?). Ma mi domando e dico, quel pover’uomo di Enea, che oltretutto ha sempre il padre in spalla e il figliolo per mano, lo vogliamo lasciare in pace o no!
Sta a vedere che visto che da Piazza Soziglia carrozze non ne passano più, tra qualche giorno ci ritroviamo padre, figlio e nipote che fanno colazione nelle sale barocche dello storico Cafè Klainguti, con il barchile tornato alla sua destinazione originaria.
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