Storia della scultura
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Preistoria e le prime civiltà [modifica]
La scultura è un'arte molto antica, che si può riscontrare già nel 24000 a.C. con le famose Veneri, figure femminili scoperte in varie zone d'Europa che hanno la caratteristica di avere seno, ventre e glutei ingrossati per rappresentare il potere della donna di creare una vita.In Egitto, intorno al XIV secolo a.C., erano note tutte le tecniche della sculture, ma il materiale che venne più usato era la pietra. Le figure ritratte erano di solito faraoni ed erano rappresentati in modo solenne, con una postura molto rigida e con una forte schematizzazione delle forme.
Se per l'Egitto le materie prime come il marmo, granito e il legno erano in abbondanza, almeno presso il Nilo, per la Mesopotamia spesso si doveva ricorrere al mattone, che veniva spesso importato. Gli stilemi erano ripetitivi, infatti veniva ritratto soprattutto l'uomo come figura terrena. Le rappresentazioni erano scolpite con piccole dimensioni e veniva scolpito con molta accuratezza il viso, si vedano le pose, le parrucche che si congiungevano con la barba, le espressioni e gli occhi. Se vogliamo vedere altre scene rappresentative dovremmo vedere i bassorilievi, che soprattutto nell'Assiria venivano riportate le gesta e le imprese eroiche di quel popolo.
Scultura greca
Per approfondire, vedi la voce Scultura greca. |
Periodo di formazione
Il periodo di formazione si sviluppa attorno al IX-VIII secolo a.C. Le sculture sono di piccole dimensioni e vengono scolpite in vari materiali (alabastro, oro, bronzo etc.). Le figure raffigurate rappresentano divinità o atleti (spesso nudi ma con un elmo in testa). Le statue ricoprono un ruolo votivo.Periodo arcaico
Per approfondire, vedi la voce Scultura greca arcaica. |
- Stile dorico, nato attorno al VII sec nel Peloponneso. Come la coeva architettura dorica, le statue, spesso kouroi, sono massicce e austere.
- stile ionico nato attorno al VI sec nelle coste ioniche. Presenta analogie con l'architettura ionica, in quanto le sculture sono slanciate e dai lineamenti morbidi.
- stile attico, sviluppatosi nella regione omonima, presenta una maggior plasticità e un maggior rigore nelle forme.
Periodo severo e classico
Per approfondire, vedi le voci Stile severo e Scultura greca classica. |
Ellenismo [modifica]
Per approfondire, vedi la voce scultura ellenistica. |
Durante l'ellenismo (IV-I secolo a.C.) ci fu una fioritura della scultura sia per le posture complicate dei soggetti, sia nei tratti di viso della scultura umana.
Civiltà sarda [modifica]
Prive di apparenti influenze egee è invece la statuaria in bronzo e in pietra sarda. Essa raggiunge probabilmente il suo apice con la civiltà nuragica attraverso i giganti di Monti Prama improntate al cosiddetto stile dedalico che le rende uniche nell'intero panorama artistico nonché probabilmente le più antiche statue a tutto tondo del mediterraneo occidentale. L'arco di tempo nel quale si colloca la creazione di queste statue oscilla dall'VIII al X secolo a.C. a seconda delle ipotesi archeologiche ma in ogni caso, anteriori alla statuaria greca.Civiltà italiche
Nella penisola italica le civiltà che conobbero eccellenti scultori furono due: gli etruschi e i romani, tutti e due influenzati dall'arte greca.I primi (VIII-III a.C.) usavano soprattutto la terracotta e il bronzo, materiali molto diffusi a quell'epoca. Le principali sculture erano i sarcofagi, e i vasi canopi, contenitori dove all'interno si mettevano le ceneri dei morti, e tutto l'arredamento funebre, e questo fa pensare che gli etruschi siano un popolo molto religioso e che credevano alla continuità della vita dopo la morte.
La civiltà etrusca tra l'VIII e il III secolo a.C., conobbe eccellenti scultori i quali erano influenzati dall'arte greca, ed operavano utilizzando in particolar modo la terracotta e il bronzo, un esempio è il Sarcofago degli sposi. I romani, invece, davano alle forme più realismo rispetto all'arte etrusca, e per loro quest'arte non serve solo per fattore estetico, ma era uno modo per diffondere a tutto l'impero la conoscenza di nuovi imperatori e di famiglie nobili.
Tra i personaggi più ritratti c'erano i cavalli, simbolo di ricchezza, e gli avi, poiché i romani avevano una forte venerazione degli antenati.
Dall'ascesa del Cristianesimo all'arte gotica [modifica]
Per approfondire, vedi le voci scultura romanica e scultura gotica. |
Le sculture preferite erano i bassorilievi e tutte le opere di piccole dimensioni, come urne e reliquari.
In epoca romanica e le facciate delle chiese si affollarono di scene bibliche, angeli e diavoli che avevano il compito di educare i fedeli.
Il fiorire del gotico (secoli XII-XV) segnò il ritorno alla scultura a tutto tondo e alla statuaria in tutta Europa, molte sculture erano ancora strettamente legate all'architettura ecclesiastica ma altre godevano di maggiore autonomia e ritraevano re e signori del tempo.
La scultura è fortemente legata all'architettura e diventa un suo completamento, in Italia le figure sono simili a quelle romane e c'è una diffusione delle forme allungate. I materiali più usati sono marmo, bronzo, metalli preziosi, pietra e il legno. Gli scultori più importanti di quest'epoca sono Nicola Pisano, Giovanni Pisano e Arnolfo Di Cambio.
Dal Rinascimento al Neoclassicismo
Il XVI secolo si caratterizza per tre grandi movimenti artistici strettamente legati l'un l'altro:il Rinascimento, il Manierismo ed il Barocco.
Con il Rinascimento si assiste ad una riscoperta dell'arte classica, sotto l'influenza degli scavi di Pompei ed Ercolano, e la scultura diviene oggetto d'interesse delle classi più ricche.
La scultura non è più legata all'architettura ma diventa protagonista. Le statue assumono toni sempre più realistici, per via del continuo studio dell'anatomia umana. In questo movimento, spicca il nome di Michelangelo Buonarroti.
Soggetto artistico molto scolpito in questo periodo è la figura del David: esso rappresenta il trionfo definitivo della ragione sulla bruta forza dell'uomo, la vittoria di David mediante l'uso della ragione. Il più famoso David di questo periodo è quello di Michelangelo. Successivamente segue il manierismo, che non è altro che uno stile più virtuosistico, e più complesso nelle forme. Gli scultori manieristi imitarono gli scultori rinascimentali, e perfezionarono le loro opere. Le statue sono più virtuosistiche e vogliono spingere il visitatore a guardarle con più attenzione.
Lo stile barocco, sviluppatosi inizialmente a Roma, si impose presto in tutt'Italia, dove rimase dominante per tutto il XVII secolo, e fu l'arte della Chiesa vincitrice sulla Riforma Protestante. Perciò la scultura doveva essere fortemente dinamica, con basiliche grandissime, e non dovevano essere solo private ma anche pubbliche, a rispecchiare il fasto e la potenza della Chiesa.
Grande protagonista di questo movimento culturale fu Gian Lorenzo Bernini, che seppe dare un nuovo linguaggio di quest'arte, con il movimento delle forme immerse nello spazio.
Verso la fine del XVIII secolo, in opposizione al Barocco, si sviluppò il neoclassicismo, caratterizzato da una riscoperta dell'arte classica, che si tradusse nella scultura, nella semplicità e nella regolarità delle forme così come nell'assenza di elementi superflui. Tra i grandi scultori dell'epoca si annovera Antonio Canova (1757-1822).
Il XIX secolo
Dopo l'avvento della fotografia, la pittura muta la sua natura, i suoi scopi. Di conseguenza viene a crearsi il movimento impressionista e successivamente tutta una serie di correnti artistiche che abbattono via via i limiti del naturalismo e del ritrattismo. Di conseguenza, l'interesse generale per la pittura aumenta, a discapito di quello per la scultura. In questa epoca di grandi novità pittoriche l'unico scultore che riesce a farsi strada rimanendo quasi sempre legato al naturalismo è il francese Auguste Rodin: egli supera i principi di equilibrio, proporzione e tranquillità propri del neoclassicismo e porta alla luce opere intrise di tensione, passionali, cariche di pathos. A volte si stacca nettamente dalle convenzioni, come si può notare nel monumento a Balzac o nei Borghesi di Calais. Altre opere importanti sono il Bacio, il Pensatore, la Porta dell'inferno. Un altro scultore contemporaneo, l'italiano Medardo Rosso, sceglie di trasferire i principi del movimento impressionista nella scultura, abbozzando visi di fanciulli in uscita dalla pietra. Socchiudendo gli occhi si accentua la percezione dell'immagine che prende forma dalla massa rocciosa.Il XX secolo [modifica]
È un periodo che tende a rompere definitivamente con le convenzioni della scultura dei secoli passati. Ci sono varie correnti quelle che tendono a scomporre l'unitarietà della scultura in più sfaccettature, o realizzando quasi dei solidi geometrici riprendendo la pittura Cubista e la scultura aborigena extra europea molto geometrizzata, talvolta l'arte egizia (fra i massimi esempi Picasso, Boccioni nel futurismo italiano, le avanguardie russe...), altri distruggono definitivamente il concetto di unicità ed artigianalità dell'opera (i dadaisti, usando oggetti già fatti ad esempio Marcel Duchamp, l'arte concettuale-povera italiana con Manzoni...). Altri scultori invece guardano ancora al passato, ritenendolo ancora vitale e di genuina origine d'ispirazione, osservando tutto ciò che ha preceduto l'arte Classica (intesa per Greca e Romana, giudicata troppo fredda e calcolata e fra l'altro ampiamente usata nel XIX dal Neoclassicismo che ormai era diventato una sorta di noioso rifacimento di modelli per interminabili volte), ovvero i nuovi modelli sono l'arte etrusca e greca preclassica (periodo arcaico e severo), senza disdegnare egizi ed i sumeri assiro babilonesi (ad esempio Arturo Martini). Una vena autentica di questa sorta di storicismo anche se un po' tarda, ma di notevole spessore, la possiamo ritrovare nel Monumento in ricordo all'Eccidio di Cefalonia; scultore: Mario Salazzari, Verona 1966, dove sapientemente reinventa in chiave preclassica il celebre gruppo del Laocoonte.Scultura contemporanea [modifica]
Altri progetti [modifica]
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