Sul muro sta Parsifal, che guarda stupito giù verso il giardino. D'ogni parte, prima dal giardino,
poi dal palazzo, irrompono tumultuosamente, a una a una e a gruppi, leggiadre
fanciulle vestite di bei veli frettolosamente gettati cnlle loro persene, come se fos
cero state hriiscanieiite svegliate dal sonnoj.
FANCIULLE (venendo dal giardino)
- Qui fu il clamore; armi, fiere grida !
ALTRE
(dal castello)
- Guai! Dov'è il ribaldo? Su, vendetta!
UNA
- I1 mio amor fu ferito.
ALTRA
- I1 mio più non trovo.
ALTRA
- Mi destai ch'ero sola.
SEMPRE ALTRE
- Dove son iti?
- Dov'è il mio diletto?
- Dove son nascosti?
- L& nella sala!
- Là visti li abbiamo.
- Li ho visti grondanti di sangue.
-- Ahi tristo giorno!
- Chi è il nemico?
(scorgono Parsiial e se lo indicano)
- Là, guarda!
- Egli è là ! Egli è là!
- Del mio Fei-ris ei tien la spada in mano!
- La rocca assaltb!
- Io ho veduto il sangue del mio amore!
- I1 corno del sir si udì.
- Accorse il mio eroe.
- Accorser tutti a pugnare.
- Accorser tutti, ma tutti
il suo ferro affrontb.
- Ah! Sciagura a chi ei ferì!
- Ferì il mio diletto.
- L'amico ferì.
- Ne sanguina l'arma.
- Contro noi crudele.
- Perchè ci fai tanto male?
- Dannato sii tu.
- Audace! Osi avanzare?
l, - Perchè quei nostri feristi?
PARSIFAL si spinge pih giù nel giardino.
Le fanciulle indietreggiano.
Parisfal si ferma pieno di
stupore.
PARSIFAL:
E che, mie belle?
non dovevo ferirli?
Per giunger sino a voi
volean vietarmi il cammino.
FANCIULLE
Per noi sei tu qui?
Ci hai viste già?
Per noi sei tu qui?
Ci hai viste già?
PARSIFAL:
Così
vaghe beltà non vidi mai.
Dirvi belle non giusto vi
pare?
FANCIULLE
(mutanil<, la sorpresa in letizia)
Non vieni dunque a colpirci?
PARSIFAL:
Non lo potrei.
FANCIULLE
- E pur ci hai fatto molto male:
- Feristi i nostri compagni.
-- Chi gioca or con noi?
PARSIFAL:
Con voi son qui.
FANCIULLE
(ridendo)
- Se ci vuoi bene, vien più vicino.
- Se tu ci sei gentile, saprem mostrarci grate.
- Noi non vogliamo l'or,
non altro vogliamo clie amore.
- Se il piacer tu ci darai,
noi siam pronte al tuo volere.
Imenti-e Parsifal si avvicinava loro a poco a poco, alcune sono scomparse inavvertitainente
dietro i cespi di fiori per conipiere il loro costume floreale. Altre a lor
volta, succederidosi fanno lo stesso)
- Lascialo : è mio!
- Io lo vo' per me.
- No!
- No!
- Mio!
- Mio!
I - -. -- l - Ah, civette! Si vanno a fili- Iicl!e.
- Vieni, vieni, mio bel daino,
sarb il tuo fiore! - Io sarb
l 1 del tuo piacere la schiava!
- Per piacerti
noi sarei11 le tue dolci
i ~ h i a v ed 'amore.
PARSIFAL (lietaniente
tranqiiillo in rnerio alle fanciulle)
Profumo che inebria.
Siete voi fiori?
FANCIULLE
- Siam del giardino gli sii:, iti aulenti;
siaiil qui per chi ci coglie!
Cresciamo qui
nel sol dell'estate,
per te fiorendo d'incanti.
- Or sii per noi gentile.
- Non essere avaro coi fiori!
- E se tu amarci non puoi
noi presto avvizzite morremo.
, - Mi prendi sul tuo seno.
- Sono il tuo fiore.
- Toccar vo' la tua fronte.
- Ti vo' toccar le gote.
- Baciar vo' la tua bocca.
- No! Io!
- Io son la più bella.
1 - Più bella son io.
F - Più dolce ho il profumo.
PARSIFAL (dolcemente respingendo la loro graziosa importunitk)
O folla selvaggia e leggiadra
io con voi
rimango, ma il passo mi date!
io con voi
rimango, ma il passo mi date!
FANCIULLE
Ci sgridi tu?
Ci sgridi tu?
PARSIFAL
Voi v'azzuifate.
Voi v'azzuifate.
FANCIULLE
Noi ci azzuffiam per te.
Noi ci azzuffiam per te.
PARSIFAL
Or basta.
- Lo lascia star: è me che vuole!
- Me invece!
- No, no, non vuol che me.
- Lontan mi vuoi da te?
- Respinger mi vuoi ?
- Hai timor delle donne?
- Non sai dunque osare?
- Sei aspro, sei timido e fi-edclo!
- Sei gelo !
- Son forse i fior per le sole farfalle?
- Lasciamo lo stolto!
- Lasciam che se ne vada!
- E venga allor con noi!
- Con me!
- No, no, ei spetta a me!
Or basta.
- Lo lascia star: è me che vuole!
- Me invece!
- No, no, non vuol che me.
- Lontan mi vuoi da te?
- Respinger mi vuoi ?
- Hai timor delle donne?
- Non sai dunque osare?
- Sei aspro, sei timido e fi-edclo!
- Sei gelo !
- Son forse i fior per le sole farfalle?
- Lasciamo lo stolto!
- Lasciam che se ne vada!
- E venga allor con noi!
- Con me!
- No, no, ei spetta a me!
PARSIFAL
Or via! Non vostro io sono.
fanciulle un po' stizzito, e sta per fuggire
la voce di Kundry. Le ianciulle tacciono.
quando dalla macchia
Egli si ferma sorpreso).
KUNDRY
Parsifal, resta !
PARSIFAL
Parsifal?
Così nel sogno mi chiamò mia madre.
fiorita
KUNDRY
Qui resta, Parsifal.
Fortuna e gioia saran con te.
Voi, frivole amanti,
lungi di qua. Fiori presto appassiti,
ei non vien qui per il vostro piacere.
Orsù, fate ritorno
presso gli eroi ch'ei ferì.
FANCIULLE
- Ah! lasciarti!
- Evitarti!
- Oh qual pena!
- Ogni altro noi possiam lasciare,
purchè restia~n con te.
- Addio, addio!
- Addio, folle leggiadro crudele!
(si allontanano da Parsifal e si ritirano nel castello)
PARSIFAL
(Egli guarda timidainente verso la parte da cui è venuta la voce. Ora là, fra i
rami degli arbusti fioriti, una giovine di grande bellezza, Kuiidry, interaniente
mutata d'aspetto, su un giaciglio di fiori, soifusa di luce, fantasticamenle vestita, 1
in una specie di stile arabo, è divenuta visibile)
Un sogno tutto cib non è? ~
l
(ririianeudo ancora lontano)
Chiami me che non ho nonle?
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