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Thursday, July 7, 2011

La Compagna Communis e la repubblica di Genova

Compagna Communis è il nome che fu dato all'organizzazione territoriale della Genova medioevale.

Fu, sul piano strettamente giuridico, un'architettura sociale assai complessa, almeno fino all'anno 958, quando un diploma concesso da re Berengario II dette piena libertà giuridica alla collettività, garantendo il possedimento delle proprie terre in forma di signorie fondiarie.

Con tale provvedimento si dette avvio al processo che porterà, alla fine dell'XI secolo alla costituzione di quella che era, in un certo senso la prima cellula comunale genovese.

Indice [nascondi]
1 Storia
2 Il Consolato: nasce la Repubblica vera e propria
3 Bibliografia
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni


[modifica] Storia Per approfondire, vedi la voce Storia di Genova.

Durante l'XI secolo, Genova spazzò via con un certo anticipo il feudalesimo che così forte in questo periodo era presente in nazioni come Francia o Inghilterra: fu nel 1097 che il vescovo Arialdo riunendo i principali detentori del potere, i visconti (ovvero i signori feudali imperiali) e le Compagne Rionali (antica divisione dei quartieri cittadini) fondò un'associazione di tutti i cittadini, la Compagna Communis.

Nel 1099 Genova viene retta da consoli, figure politiche dotate di tutti e tre i poteri, eletti tra le importanti famiglie. Qui iniziò il contrasto politico tra gli esclusi dalle famiglie elettrici. È un periodo di pace, ma la rivalità fra le due famiglie dominanti si manifesta in una corsa agli armamenti da parte dei Maneciano e Carmandino. I primi, che stanno al potere dal 1099 al 1122 si impossessa di privilegi commerciali nel Mediterraneo dell'Est, sfaldando quell'equilibrio competitivo che si era creato con i Carmandino, al potere dal 1123 al 1149. Ciò indebolisce Genova sotto il profilo commerciale, soprattutto nei confronti di Pisa.

Nel 1060 Genova iniziò ufficialmente la lotta con Pisa, cosa che sarà la sua attività primaria per circa due secoli, assieme alle varie crociate e alla fondazione delle colonie. La scintilla del conflitto avvenne per il possesso della Corsica, più tardi anche della Sardegna.

[modifica] Il Consolato: nasce la Repubblica vera e propriaLe "Compagne"
Le compagne storiche erano otto:

1.Borgo di Prè (o semplicemente Borgo)
2.Sosiglia (oggi Soziglia)
3.Porta di Banchi o Portoria
4.San Lorenzo
5.Maccagnana
6.Piazzalunga
7.Palazzolo o Castello
8.Portanova


La fondazione della Compagna Communis, cioè del comune, sancì l'inizio della Repubblica vera e propria; essa fu retta da un numero variabile di Consoli, eletti da un Parlamento composto da tutti i cittadini maschi tra 16 e 70 anni, veri cittadini soldato in caso di guerra che dovevano provvedere al loro equipaggiamento tranne per le imprese in terre lontane, come le Crociate, o in mare aperto: essi si riunivano nella cattedrale di San Lorenzo per esercitare il voto. Il vincitore entrava in carica il 2 febbraio.

Gli ex-consoli e i cittadini illustri formavano il Consilium (cioè il Senato), che aveva diritto di veto sulle decisioni consolari, similmente a come accadeva nell'Antica Roma (per le votazioni usavano sassolini bianchi o neri).

Esisteva all'interno del Consilium, il Consiglio di Credenza, formato dai silenziari, i quali votavano le questioni da tenere segrete come le regalie da dare alla Santa Sede per il suo sostegno (accade probabilmente per ottenere la Corsica contro Pisa, visto che il Papa la consegnò spiritualmente a Genova già nel 1123, cosa che porterà alla prima guerra contro Pisa).

In tutto questo l'Arcivescovo esercitava una funzione solo rappresentativa, ma veniva ad ogni modo avvisato di ogni strategia messa in pratica dal consiglio.

Dopo la prima crociata l'ordinamento politico venne cambiato alcune volte: dapprima furono separati i consoli dei placiti da quelli del comune, variato il loro numero e abbassato il loro periodo di carica da 4 anni ad un solo anno.

Fu inoltre separata l'amministrazione finanziara, affidata ai clavigeri, otto magistrati che possedevano le chiavi dell'erario. Tra i compiti dei consoli erano il comando delle flotte, dell'esercito e la convocazione del parlamento. Solo il Consilium poteva disporre la chiamata alle armi, tuttavia.

I placiti cioè i magistrati, amministravano la giustizia secondo tre elementi legislativi: la consuetudine, il breve e la legge, cioè rispettivamente le norme romano-bizantine del vivere comune (il codice civile), gli argomenti legali specifici (con attenzione alle nuove sentenze, proprio come oggi) e le questioni penali e di pubblica sicurezza.

Tra gli altri incarichi, si ricorda quello del cintraco, ovvero il banditore del comune, che poteva convocare i cittadini ed eseguiva le sentenze pubbliche, tra cui la flagellazione, e ammonire i cittadini sulla vigilanza contro gli incendi.

[modifica] Bibliografia Per approfondire, vedi la voce Bibliografia su Genova.

[modifica] Voci correlateFamiglie genovesi
Albergo (famiglia)
Sestiere
[modifica] Collegamenti esterniPagina dell'associazione "A compagna"
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Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Compagna_Communis"
Categorie: Storia di Genova | Cultura a GenovaStrumenti personali
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