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Thursday, June 28, 2012

Antonello da Messina, "Ritratto d'uomo" (1475)

Speranza

 

Ritratto d'uomo
Ritratto d'uomo

AutoreAntonello da Messina
Data1475-1476
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni25,5×35,5 cm
UbicazioneNational Gallery, Londra



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An introspective type of portrait made its appearance in the work of Antonello da Messina, who had direct knowledge of Flemish portraiture in Napoli and in Venezia, where he traveled in 1475.

Completely omitting any heavy drapery and hand by which earlier portraitists communicated the impression of a man of action, Antonello focuses exclusively on the face as a record of mental alertness, mapping out the wrinkles around the mouth and eyes and the set of the jaw with the care of a cartographer reconstructing the lay of the land.

It is tempting to interpret the eyes of Antonello's portrait as the proverbial window of the soul, but in fact his sitter's thoughts are abtract and private.

It is the presence rather the character of an inner life he evokes.
Ritratto d'uomo è un dipinto olio su tavola (25,5x35,5 cm) di Antonello da Messina, datato 1475-1476 circa e conservato nella National Gallery di Londra.

È noto anche per essere stato il soggetto della quarta serie della banconota da 5.000 lire italiane, stampata dal 1979 al 1983.

 

 

L'opera ritrae un uomo sconosciuto, di rango sociale medio-alto a giudicare dall'abbigliamento. La giubba in pelle lascia intravedere la camicia bianca, mentre in testa l'uomo ha una berretta rossa di panno.
La posa è di tre quarti, lo sfondo scuro e la rappresentazione essenziale derivano dai modelli fiamminghi, in particolare Petrus Christus che forse Antonello conobbe direttamente in Italia.
La luce è radente ed illumina l'effigie come se si affacciasse da una nicchia, facendo emergere gradualmente i lineamenti e le sensazioni del personaggio. L'uso dei colori ad olio permette poi un'acuta definizione della luce, con morbidissimi passaggi tonali, che riescono a restituire la diversa consistenza dei materiali.
A differenza delle opere fiamminghe però Antonello impostò anche una salda impostazione volumetrica della figura, con semplificazioni dello stile "epidermico" dei fiamminghi che permette di concentrarsi su altri aspetti, quali il dato fisiognomico individuale e la componente psicologica.
Un'analisi a raggi X ha rivelato che gli occhi erano originariamente girati diversamente. Forse originariamente esisteva un parapetto dipinto da cui il personaggio si affacciava, poi tagliato via in epoca imprecisata. Alcuni hanno anche ipotizzato che l'opera possa essere un autoritratto.

Bibliografia 

  • Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0

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Collegamenti esterni [modifica]

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