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Monday, June 18, 2012

Rinaldiana operistica: l'iconografia

Speranza



Luovico Carracci, Rinaldo e Armida, 1583, Napoli, Capodimonte


Il pittore raffigura la scena degli amori di Rinaldo e Armida, descritta nel canto XIV della Gerusalemme liberata, la cui iconografia si basa su quella rinascimentale degli amori di Venere e Marte. In primo piano, la maga si acconcia civettuola allo specchio sorretto da Rinaldo, che la contempla rapito. Emerge l’abilità della donna nel sedurre il cavaliere con la sua bellezza. In alto al centro si intravede il dettaglio iconografico del pappagallo presente nel testo; esso, insieme allo specchio dorato, conferisce alla scena un carattere di vanità e di edonismo. Sullo sfondo a destra scorgiamo i compagni di Rinaldo che, su indicazione di Cupido, spiano la coppia.


Carracci, 1600.



Poussin 1625



Dandini, Uffizi, 1630.




Van Dyck, 1628, olio su tela, 236.5 x 224 cm.

Barbieri (Cento, February 8, 1591 – Bologna, December 9, 1666), an Italian Baroque painter from the region of Emilia, and active in Rome and Bologna.





Gian Gioseffo dal Sole (1654-1719), Rinaldo ed Armida, olio su tela, 183 x 177 cm, Museo Sforzesco, Milano.






Guiseppe Cades, Armida Gazes on the Sleeping Rinaldo, 1750, Philadelphia Museum.



Tiepolo, fresco, 1757




Fragonard, 1764.





Hayez, 1812.




Overbeck, Cassino Massimo, Roma, affresco, 1828.




Krafft, "Rinaldo ed Armida", 1856.



Maurice Denis, Rinaldo prigioniero nei giardini di Armida, Hotel Fujiya, Hakone, Giappone, 1907. L’immagine ha una grande valenza decorativa e presenta i tratti iconografici tipici del giardino d’Amore: la fontana, le nude fanciulle del corteo di Venere, il verde curato del giardino all’italiana. In primo piano, Rinaldo addormentato cade preda di Armida. Emerge lo splendore di cui si circonda la maga e con cui seduce l’uomo.

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