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Friday, June 1, 2012

Tragedia greca, melodramma italiano

Speranza Il melodramma è un genere di teatro italiano dove i personaggi si esprimono con il canto e la musica che non accompagna le parole, ma è la parte fondamentale dell’opera e da essa dipendono tutti gli altri elementi che formano lo spettacolo. Già nella tragedia greca la poesia si univa alla musica. Così pure nel Medioevo, scene di argomento religioso e profano, si avvaleranno di rapporti musicali. Un gruppo di studiosi (La Camerata fiorentina) che usavano riunirsi nelle case dei nobili a Firenze (Palazzo de' Bardi), cercò un modello nell’antica musica greca con le sue semplici melodie, che avrebbe permesso di cogliere il significato del testo contato, nacque così un tipo di musica a metà fra il canto e la declamazione eseguita da un solista e accompagnata dalla melodia degli strumenti. Questo nuovo stile fu applicato a due opere teatrali del poeta Rinuccini, dando origine al melodramma (1550-1620). Il primo grande autore di opere liriche, C. Monteverdi, rovesciò la struttura del melodramma favorendo la musica, che la Camerata Fiorentina aveva sottomesso alle parole. In questo modo il melodramma fu rapidamente diffuso grazie anche all’apertura dei primi teatri pubblici a Venezia nel 1637. Trionfò nel XVII secolo il melodramma italiano che precisò la sua struttura di opera seria grazie al compositore A. Scarlatti. Nel ‘700 si sviluppò la scuola operistica napoletana a livello internazionale aggiungendo l’opera buffa che fu una sua originale creazione. Verso la fine del secolo emerse la figura del grande musicista Mozart (Nozze di Figaro, Don Giovanni) con le sue importanti e popolari opere. Nell’800 l’opera italiana fu dominata dal grande Rossini, che portò l’opera buffa al massimo della sua espressione e con il Barbiere di siviglia dove l’orchestra aveva raggiunto un posto di primaria importanza. I maggiori esponenti del melodramma furono: Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi.

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