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Thursday, February 21, 2013

Extended dialogue of PARSIFAL in first act -- "Parsifal: dramma mistico in tre atti"

Speranza

GURNEMANZ:  Sai tu, fanciul, che gra~itle è la tua colpa? E come mai potesti?
PARSIFAL: Io non ne so nulla.

GURNEMANZ: Donde sei tu?
PARSIFAL: Io non lo so.

GUR NEMANZ: Chi è tuo padre ?
PARSIFAL: Io non lo so.
GUR NEMANZ: Perchè sei qui venuto?
PARSIFAL: Io non lo so.
GURNEMANZ: Che nome hai tu? I
PARSIFAL: Io n'ebbi molti, ma più nessuno ormai ne so.
GURNEMANZ: Ala chi sei dunque tu? (fra se). Insano al par di lui sinor sol Kundry io so (Agli scudieri che si sono andati sempre più affollando)/ 01à ! Abbandonato nel bagno è il Re? Via !
Gli scudieri hanno divotamente sollevato il cigno e si allontanano verso il In-o. R e
stano Gurnemanz, Parsiial e in disparte Kundry.

GURNEMANZ (volgendosi di nuovo a Parsifal). Or di'. Finor a nulla hai risposto. Di' almen cib che sai. Saper qualcosa pur devi.
PARSIFAL: Non ho che la madre.

Herzeleide [Heart's Sorrow] è il suo nome.

Insieme eravamo tra le selve ed i prati.

GURNEMANZ: Chi l'arco ti diede?
PARSIFAL: Lo feci da me per dar la caccia all'aquile selvagge.

GURNEMANZ: Pur nobil sembri a me, e d'alta stirpe. Perchè t-ua madre non t'ha fra l'armi migliori cresciuto?

Parsifal tace.

KUNDRY (che, distesa in un angolo, lia tenuto fisso SII Parsiial lo sguardo pi.iiei;aiite, inirr
rompe gridando con aspra voce :)

Ucciso già gli era stato in guerra, quando egli nacque, il padre GAILIURET. E  per guardar il figlio
da tal destino, l'educo la niadre senz'armi e come un falle, la folle ! (ride)
PARSIFAL (che ascolta con repenliiin atteiizioiir): Sì. Ed al confin del bosco un di su bei corsieri vidi folgorar cavalieri.

Io voleva seguirli ;
ridendo sparir011 lontano.
Mi diedi allora ad inseguirli, invano.
Smarrito, a caso errai pel monte e il piano.
Vidi così le notti e i dì e contro belve e giganti quest'arco mi difese.

KUNDRY (fervidarnente): Sì, egli giganti, ei ladri colpì che appreser l'eroe fanciullo a temere.

PARSIFAL: Chi mi temè? Di'.
KUNDRY: I tristi.
PARSIFAL: Tristi eran quelli che m'assalirono?
Gurnemanz ride

PARSIFAL: Chi è buon?
GURNEMANZ (serio): Tua madre, che abbandonasti e clie s'accora per te lontan.
KUNDRY: Non piange più. Sua madre mori.
PARSIFAL (con profondo terrore): Morta? Mia madre? A11 no!
KUNDRY: Passai di là; morir la vidi. Mi diè pel folle un saluto ...
Parsifal si slancia furiboiido contro Kundry e l'afferra alla gola)
GURNEMANZ (trattenendolo): Fanciullo insano! Violento ancora? Costei che fè? Ti disse il vero.
Non mente Kundry e molto sa.

Dopo clie Gnrnemanz ha liherato Kundry, Parsifal rimane a lungo sbalordito: poi 4
preso da i111 ttemito violento).
PARSIFAL: Muoio.

Kundry & subito corsa a una sorgente e porta dell'acqua in un corno.

Prima ne
spruzza Parsifal, poi glie ne dà a bere).
GURNEMANZ: l Così. Questa è del Gral la grazia: respinge il mal chi lo paga col ben.

KUNDRY (distogliendo tristenicnte il volto): Mai feci il bene; sol pace io voglio.
(Mentre Gurnematiz si diniostra paternamente premuroso per Parsifal, Kundry, iiios
servata da etitratnbi, si trascina verso una triacchia).
Sol pace vuole chi è stanco! Sonno! ...
E che nessuno mi svegli.
(scuotendosi selvaggianiente)
No ! Non sonno ! N' ho paura!
(Dopo un cupo grido è presa da un tretriito violento. Alloia si lascia cader le braccia.
abbassa il capo e continua a tremare).
Non v'ha difesa. È tempo già.
Sonno. Devo dormir ...
(Si ahbandona dietro la macchia e vi resta d'ora in poi non vista. Di verso il lago
si osserva un movimento e si scorge nel fondo il corteo dei cavalieri e degli scudieri
che si avviano verso la Rocca con la lettiga).

GURNEMANZ
Dal bagno già ritorna
il Re, ed alto è il sole.
Or vieni: alla pia mensa io t'accompagno.
Perchè sei puro
il Gral a te darà bevanda e cibo.
(Egli si 6 posto dolceniente un braccio di Farsiial ai collo e col proprio braccio lo
tiene cinto alla vita; cosi lo conduce con passi assai lenti).

PARSIFAL: E il Gral che è?

GURNEMANZ
Dir non si pub;
ma se tu sei per esso eletto,
l'arcano a te sarà svelato.
Ascolta :
mi par che noto a me tu sia;
aperta al Gral la via non è
e niuno mai la pub seguire
se il Gral a sè non l'ha chiamato.

PARSIFAL: Io lento vo, ma correre mi par.

GURNEMANZ:
i1 tempo qui, figliuol, spazio diventa.

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