Grice e Macrobio: l’implicatura conversazionale -- Roma
– filosofia italiana – Luigi Speranza. (Roma).
Filosofo italiano. Ambrosio Teodosio Macrobio.
MACROBIO AMBROSIO MACROBIO TEODOSIO adere al Platonismo. E
praefectus praetorio Hispaniarum, proconsole d’Africa, praepositus sacri
cubiculi, gran ciambellano. È ignota la patria di
Macrobio. Certamente Macrobio dove essere legato da stretti rapporti alla
famiglia dell’oratore Simmaco, a un figlio o nipote del quale dedica un
saggio. Scrive un commento al Sogno di Scipione di CICERONE, che ci è
giunto intero, e i Saturnalia, lacunosi. Dal saggio "De differentiis
et societatibus graeci latinique verbi", Delle differenze e
concordanze del verbo greco e del latino," restano soltanto estratti,
nulla può risultare sull’argomento. Nel "Commento", dedicato al
figlio Eustachio, cerca d’interpretare in senso platonico il saggio di
Cicerone, accumula molta erudizione e perciò spesso si occupa di argomenti che
poco hanno da fare col suo oggetto. I frequenti riferimenti al "Timeo"
e le lodi del Platonismo -- Platone e Plotino sono chiamati, i principi della
filosofia -- fa supporre che Macrobio si sia servito di un commento platonico a
quel dialogo, probabilmente di quello di Porfirio, derivato in ultimo dal
commento di Posidonio.Si è anche pensato a una fonte latina intermedia e sulla
questione sono state presentate svariate ipotesi.In ogni caso, anche se non si
giunge a considerare Macrobio come un semplice trascrittore di una o due opere
altrui, che non mette nulla di suo, si può sospettare che non abbia letto i
numerosi autori che cita, Posteriori al Commento sembrano i Saturnali in 7
libri, scritti prima della pubblicazione del commento virgiliano di Servio,
pure dedicati al figlio Eustachio, al quale volle presentare i risultati dei
suoi studi di autori di cui generalmente riprodusse le parole. Però cerca
di organizzare tali temi fingendo di riprodurre le conversazioni che, durante
banchetti fatti in occasione delle feste dei Saturnali, avevano tenuto persone
insigni per cultura su argomenti svariatissimi. Quest'opera, che e
espressione del genere letterario dei simposio o convito iniziato da Platone,
contiene materiali molto diversi, sia per il significato delle questioni
trattate, che per l’importanza delle notizie riferite. Macrobio cita
numerose fonti, ma non è sicuro che le conosca direttamente tutte, tanto più
che non nomina quelle di cui deve essersi servito più largamente, Plutarco
("Questioni conviviali") e Aulo Gellio. I libri più
significativi sono quelli IV-VI, che riguardano VIRGILIO, di cui si esalta la
universale e profonda sapienza su ogni argomento. Le dottrine filosofiche
che Macrobio espone nel commento al Scipione di Cicerone si conformano al
Platonismo di Plotino. Il divino o il buono, causa prima e origine di
tutti gl'esseri, che trascende il pensiero e il linguaggio umano, e
l’intelletto (nous o mens) che include in sè la idea o il modello originali
della cosa.L’intelletto è poi identificato alla monade o unità prima pensata
col neo-Pitagorismo, non come numero, ma come la sorgente e l’origine dei numeri. L’intelletto,
a sua volta, genera l’anima cosmica, identificata a GIOVE, che è principio
di vita per tutte le cose corporee che essa forma imprimendo nella materia
l’immagine dell'idea.Così una sola luce divina illumina tutte le cose, connesse
tra loro da vincoli reciproci e ininterrotti. Nei corpi del cielo e delle
stelle il principio animatore è una pura attività razionale.Nella filosofia
psicologico, Macrobio dice che nell’uomo ad essa anima si uniscono l'anima
sensitiva e l'anima vegetativa, che sole si trovano negl'esseri
inferiori. Rispetto alla esistenza dell'anima, prima e dopo la sua unione
col corpo, alla sua discesa dal cielo e alla ascesa ad esso, È pp alla
reminiscenza, alla sorte che l’attende dopo la morte.Macrobio si conforma alle dottrine
che il Neo-Platonismo deriva dalla tradizione pitagorico-platonica e che
appartenevano al patrimonio comune della coscienza dell’età sua. Anche per
Macrobio il corpo è un sepolcro dell'anima (soma sema), sicchè la filosofia
deve insegnare all'uomo a liberare l’una dai vincoli dell’altro.Perciò,
riprendendo la teoria plotiniana delle virtù, Macrobio pone su quelle politiche
(dell’uomo nella vita sociale) la virtu purgativa, che lo purificano dal
contagio del corpo, che sono proprie di chi vuole immergersi nella
contemplazione filosofica, quelle di chi ha raggiunto tale scopo, liberandosi
completamente dalle passioni e al di sopra di tutte, la virtù contemplativa
dell’intelletto. Il commento ha così trasmesso al pensiero medioevale la
conoscenza di numerose teorie platoniche e neo-platoniche, fra le quali ha
particolare importanza l’identificazione dell'idea a un pensiero divino. Ambrogio
Teodosio Macrobio. Macrobio raffigurato in una miniatura del Medioevo Ambrogio
Teodosio Macrobio (in latino: Ambrosius Theodosius Macrobius) è un filosofo
Italiano. Studioso anche di astronomia, sostenne la teoria geo-centrica. Una
pagina dei Commentarii in Somnium Scipionis di Macrobio. Della vita di Macrobio
non si sa molto e quel poco che è stato tramandato dai suoi contemporanei non è
del tutto affidabile. Così è dubbio se vada identificato con il Macrobio che fu
proconsole d'Africa o col Teodosio prefetto del pretorio d'Italia, Africa e
Illirico, identificazione oggi condivisa dalla maggior parte degli studiosi. Due
cose appaiono però certe agli storici moderni: che Macrobio nacque nell'Africa
romana e che non professasse il Cristianesimo (come creduto nel corso del
Medioevo), ma fosse pagano. Opere Lo stesso argomento in dettaglio:
Saturnalia (Macrobio). I Saturnalia, la sua opera principale, sono un dialogo
erudito che si svolge in tre giornate, raccontate in sette libri, in occasione
delle feste in onore del dio Saturno. L'opera ha un carattere enciclopedico ed
è centrata principalmente sulla figura di VIRGILIO, anche se i suoi contenuti
spaziano dalla religione alla letteratura e alla storia fino alle scienze
naturali. Macrobio contribuì significativamente all'esegesi dell' “Eneide” e
dell'opera di Virgilio più in generale. Inoltre è grazie a lui se ci sono
pervenuti frammenti di vari autori famosi, tra i quali spiccano Ennio e
Sallustio, e se si è mantenuto il ricordo di autori meno conosciuti come
Egnazio e Sueio. Nei Commentarii in Somnium Scipionis, partendo dal
Somnium Scipionis di Cicerone, scrive un commentario in due libri, dedicato al
figlio Eustazio. In questi due libri emerge il pensiero filosofico
neoplatonico: Dio, che è origine di tutto ciò che esiste, crea la mente (noûs),
che crea l'«anima del mondo; a sua volta l'anima del mondo, a poco a poco,
volgendo indietro lo sguardo, essa stessa, incorporea, degenera fino a
diventare matrice dei corpi. Macrobio compose anche un'opera grammaticale
dedicata al verbo greco e latino, De verborum graeci et latini differentiis vel
societatibus (titolo da preferire al più diffuso de differentiis vel
societatibus graeci latinique verbi, basato sia su fonti grammaticali come Apollonio
Discolo, Gellio, e una fonte utilizzata anche da Carisio e Diomede. L'opera
nella sua forma originale non si è conservata ma ne restano ampi estratti, i
più importanti dei quali sono quelli realizzati nel IX secolo molto
probabilmente ad opera di Giovanni Scoto Eriugena. Un altro gruppo di estratti,
più limitato ma testualmente molto valido, è conservato in alcuni fogli di un
manoscritto bobbiese scritto fra il VII e l'VIII secolo. Infine l'operetta
macrobiana è stata ampiamente utilizzata da un trattato grammaticale sul verbo
latino, composto forse in area orientale e tramandato anch'esso da un codice di
provenienza bobbiese. Tutte queste testimonianze ci consentono di farci un'idea
piuttosto precisa del contenuto della perduta trattazione macrobiana, che
sembra destinata, più che ad una utilizzazione scolastica, a fornire esempi e
discussioni erudite sul sistema verbale latino, utile soprattutto per un
lettore colto, in possesso di una buona formazione linguistica. Va inoltre notato
come questa sia in pratica l'unica opera latina dedicata esplicitamente ad
un'analisi sistematica del sistema verbale latino, che trova qualche analogia
solo in alcune sezioni della grammatica di Prisciano. Ampie parti dell'opera
furono citate in un manoscritto del IX secolo attribuito a Scoto Eriugena. Durante
il Medioevo Macrobio fu identificato come cristiano e per questo poté godere di
una buona reputazione, che gli permise di essere letto, studiato e citato dai
più illustri filosofi come Pietro Abelardo. Le sue opere furono copiate dagli
amanuensi nei monasteri e così non venne dimenticato, ma, terminato il
Medioevo, in un primo tempo non venne considerato dagl’umanisti, che poi invece
lo ripresero. Non ha avuto tuttavia grande considerazione nel XV secolo,
poiché, al Neoplatonismo, la maggior parte degli studiosi preferiva le opere di
Platone stesso. L'appartenere ad un periodo così tardo della storia antica non
gli ha mai giovato e solo oggi si sta riprendendo lo studio delle sue opere in
modo più approfondito, pur con meno intensità rispetto al Medioevo. In effetti
gli studiosi oggi non analizzano tanto l'opera di Macrobio per conoscerne e
apprezzarne il pensiero, ma cercano più che altro di dargli una datazione e
un'identità. Codice teodosiano. ^ P. De Paolis in Lustrum, n. 28, 1986. ^
Cicerone, De re publica, lib. VI. ^ Macrobio Ambrogio Teodosio, su
romanoimpero.com. Bibliografia (LA) Ambrogio Teodosio Macrobio, In Somnium
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Do. Lucam Antonium de Giunta, 1513 Die xv. Iunii). M., Commento al sogno di
Scipione, testo latino a fronte, Saggio introduttivo di Ilaria Ramelli,
traduzione, bibliografia, note e apparati di Moreno Neri, Milano, Bompiani,
2007. Macròbio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Alessandro Olivieri, MACROBIO,
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Modifica su Wikidata Opere di Ambrogio Teodosio Macrobio, su openMLOL, Horizons
Unlimited srl. Opere di Ambrogio Teodosio Macrobio, su Open Library, Internet
Archive. Modifica su Wikidata (FR) Pubblicazioni di Ambrogio Teodosio Macrobio,
su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de
l'Innovation. Macrobio a Ravenna Archiviato il 10 aprile 2018 in Internet
Archive., su patrimonioculturale.unibo.it V · D · M Grammatici romani V · D · M
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Lingua latina Categorie: Scrittori romani Grammatici romani Funzionari
romaniScrittori del V secoloRomani del V secoloNeoplatonici. Macrobio is best
known as the author of Saturnalia, a semi-philosophical dialogue that covers a
wide range of topics, although its principal one is the poetry of Virgil.
However, there are also some reflections on religion and matters of psychology.
More interesting philosophically is a commentary he wrote for his son on the
Dream of Scipio by Cicerone – an extract from his Republic). In it Macrobio
explores the nature of the soul, mainly from the point of view of the Accademy.
The ssoul’s immortality and divine nature are discussed in the light not only
of philosophy but also in that of the science of his day. Ambrogio Teodosio
Macrobio. Keywords: Macrobio. The Swimming-Pool Library.
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