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Monday, April 1, 2024

GRICE E MELLI: L'IMPLICATURA CONVERSAZIONALE -- AVRELIO -- FILOSOFIA ITALIANA -- LA FILOSOFIA A ROMA NEL TEMPO DI POMPONIO -- PRE-AMBASCIATA -- LUIGI SPERANZA

 

Grice e Melli: l’implicatura conversazionale -- AVRELIO – filosofia italiana – la filosofia a Roma nel tempo di Pomponio – pre-ambasciata -- Luigi Speranza (Roma). Filosofo. Grice: “I like Melli; you see, Italians feel that Marc’aurelio is theirs, so Melli puts his soul in his essay on Marc’aurelio, while his essay on Socrates is rather neutral! For us at Oxford, both Marc’Aurelio and ‘Socrate’ are just as furrin; Locke ain’t!” --Opere  La filosofia di Schopenauer, Felice Tocco, Firenze, Il professor Felice Tocco, Firenze,Commemorazione di Pasquale Villari, Firenze,  La filosofia greca da Epicuro ai Neoplatonici, Firenze, Socrate, Lanciano. I primi contatti tra Roma e i filosofi greci non sono amichevoli. Essendosi parlato in senato dei filosofi e dei retori il senato consulto da incarico al pretore Marco Pomponio di provvedere “uti Romae ne essent”. I primi semi della filosofia sono sparsi dagl’esuli achei, tra i quali era anche Polibio, venuti dopo la guerra macedonica. Pochi anni dopo, ci e l'ambasciata della quale fa parte Carneade. Anche questa volta vedemmo come Catone s’impensiera dell’efficacia rovinosa che quell’abile parlatore puo esercitare sull'educazione nazionale. Ma Carneade ha un grande successo e l’infiltrazione delle idee filosofiche e già cominciata, specialmente dopo la conquista delle città della Magna Grecia come Crotone – sede della scuola di Pitagora --, Taranto – sede della scuola di Archita --, Velia – sede di Parmenide e Senone – e dopo l’isola della Sicilia – Girgenti, sede della scuola di Empedocle --. Leontini, sede della scuola di Gorgia. Nei ditti, tradotti o imitati, i filosofi romani senteno parlare di questo ‘amore di sapienza’ (filosofia) e degl’amanti di sapienza (filosofi). Un motto si trova in un frammento di Ennio, nel Neottolemo. “Philosophari mihi necesse est, sed degustalidum de ea, non ingurgitandum in eam”. Col progredire della cultura, con lo svilupparsi dell'eloquenza, nasce il bisogno di far istruir i figlii presso questi pedagogi schiavi ditti ‘amanti di sapienza’. Alcuni grandi personaggi, come Scipione Emiliano e il suo amico Lelio divieno protettori dei qesti pedagogi detti ‘amanti della sapienza’ e li ammettano nella loro familiarità. I giureconsulti trovano un'utile disciplina nella dialettica. La riforme dei Gracchi e ispirata da idee di questi ‘amanti di sapienza’. Quello che i filosofi romani domandano a questo ‘amore di sapienza’ e 1' orientazione nelle questioni pratiche e una cultura necessaria o utile all’oratore,  al giureconsulto, agl’uomini di stato. Cominciano ad essere conosciute le diverse scuole. Una delle prime ad essere trattata in latino e la dottrina dell’ Orto. Sono nominati un Amafinio e un Rabirio come espositori delle sue idee, ma con poca arte. Più tardi è pure ‘edonista’ – sostenitore del piacere -- un certo Catius, “levis quidem, sed non inineundus tamen auctor”, secondo Quintiliano. Ma non ne sappiamo nulla. Il grande interprete dell'edonismo presso i Romani è Lucrezio. Altri ‘amanti di sapienza’ sono M. Bruto, l'uccisore di Cesare, che parla della virtù e dei doveri, e il dottissimo Varrone, che insieme con Bruto, sente Antioco in Atene, e in psicologia e in teologia segue più gli Stoici che l'Accademia. Ma tutte queste sono semplici notizie. Il gran nome che oscura, tutti gli altri ed è per noi il vero rappresentante e inter-prete della filosofia presso i romani è Cicerone. Giuseppe Melli. Melli. Keywords: AVRELIO. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Melli” – The Swimming-Pool Library.

 

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