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Wednesday, June 27, 2012

Gallerie dell'Accademia, Venezia

Speranza

 
Gallerie dell'Accademia
Il portale d'ingresso delle Gallerie
Il portale d'ingresso delle Gallerie
TipoPittura, Scultura
IndirizzoCampo della Carità, Dorsoduro
1050 Venezia, Italia
La tempesta di Giorgione (1507-1508)
L'uomo vitruviano, disegno di Leonardo da Vinci (1490)

Le Gallerie dell'Accademia sono un museo di Venezia, che raccoglie la migliore collezione di arte veneziana e veneta, soprattutto legata ai dipinti del periodo che va dal XIV al XVIII secolo.

Tra i maggiori artisti rappresentati figurano

Giorgione,

Giovanni Bellini,

Vittore Carpaccio,

Tintoretto e

Tiziano.

Vi si conservano anche altre forme d'arte come sculture e disegni, tra i quali il celeberrimo Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (esposto solo in particolari occasioni).


Le Gallerie si trovano nel sestiere di Dorsoduro, ai piedi del Ponte dell'Accademia, in quello che era fino all'inizio del XIX secolo il vasto complesso formato dalla Chiesa di Santa Maria della Carità, dal convento dei Canonici Lateranensi e dalla Scuola Grande di Santa Maria della Carità (l'ingresso è per il portale di quest'ultima).

Prendono il nome dall'Accademia di Belle Arti, che le ha aperte nel 1817 e ne ha condiviso la sede fino al 2004.

Nel 2008 sono state visitate da 356.191 persone.[1]

 

 

Costruiti nel XII secolo, chiesa e convento ospitarono a partire dal secolo successivo una Scuola di Battuti per riceverne un sostegno economico.

Nel XV secolo le rendite aumentarono grazie al sostegno del veneziano Papa Eugenio IV, permettendo di rinnovare ed ampliare ulteriormente gli edifici.

Il complesso fiorì anche nel secolo successivo, tanto da affidare ad Andrea Palladio un progetto molto ambizioso per il convento, mai completato.

L'incendio del 1630 segna invece l'avviata decadenza, culminata nel 1744 nel crollo del campanile.


Nel 1768 l'ordine dei Canonici Lateranensi fu soppresso e la chiesa venne chiusa nel 1806.

 

La Presentazione di Maria al Tempio, dipinta da Tiziano per la Sala dell'Albergo della Scuola.

La Scuola di Carità fondata nel 1260 fu una delle prime Scuole Grandi (cioè dei Battuti).

Ospitata prima nella chiesa di San Leonardo, quindi alla Giudecca, già nel 1261[2] aveva ottenuto spazi in questo convento. Come le altre scuole aveva compiti di mutuo soccorso e di carità verso i poveri, che coltivava anche mediante investimenti oculati delle somme versate dai confratelli e dalla Repubblica.

Grazie alle sue ricchezze la confraternita poté aiutare a più riprese i Canonici acquistandone delle proprietà, come il terreno sul quale a partire dal 1344 costruì la propria sede definitiva. L’entrata rimase tuttavia in comune con il convento, ed era la porta tuttora presente a sinistra dell'ingresso attuale e decorata da edicole gotiche con i santi protettori della scuola. Internamente si arricchì di un soffitto a cassettoni nella sala capitolare (XV secolo, conservato) e di numerosi dipinti. Fra i più importanti due opere esposte nella collocazione originale (ex Sala dell'Albergo della Scuola): la Presentazione di Maria al Tempio di Tiziano (1538) ed il Trittico della Madonna della Carità di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna (1480).
Intorno al 1760 Bernardino Maccaruzzi e Giorgio Massari apportarono modifiche sia internamente che esternamente, con la completa sostituzione della precedente facciata gotica e l’apertura del portale sul campo (la facciata acquisirà l’aspetto attuale nel 1830).

Sebbene ancora prospera, anche la Scuola subì la soppressione nel 1806.

 

Fin dalla fondazione (1750) l’Accademia acquisiva opere d’arte con finalità didattiche e di restauro.

Con la caduta della Serenissima (1797) e le spoliazioni di chiese, scuole e palazzi che ne seguirono, questa istituzione ebbe un ruolo fondamentale nel salvare molti capolavori dalla dispersione.
Nel 1807 l’Accademia si trasferì dalla prima sede del Fonteghetto della Farina al complesso della Carità, avviando profondi lavori di adattamento con il cattedratico Giannantonio Selva e l’allievo Francesco Lazzari: la chiesa fu suddivisa in ambienti, il convento perse parte dell’impianto palladiano per consentire la costruzione di nuove ali, la facciata (Lazzari) e l’atrio della Scuola furono modificati.


Il primo nucleo della collezione comprendeva anche i saggi degli allievi ed una raccolta di gessi (da cui il nome al plurale "Gallerie"), e fu esposto con successo nel 1817.

La raccolta si arricchì di dipinti riportati dalla Francia sconfitta e soprattutto dei lasciti di grandi collezionisti. Ulteriori acquisizioni si ebbero al passaggio delle Gallerie allo Stato Italiano (1879) e sono continuate anche in seguito.
Altri lavori al complesso si ebbero nel 1923 (parziale recupero dell‘aspetto della chiesa) e nel 1944-1949, questi ultimi eseguiti da Carlo Scarpa.

 

È attualmente in corso un importante intervento, realizzato con la consulenza architettonica dell’arch. Tobia Scarpa: grazie allo spostamento in altra sede dell'Accademia delle Belle Arti, che occupava il piano terra del complesso, si è reso possibile l'ampliamento degli spazi espositivi. I lavori, iniziati il 4 febbraio 2005, vengono eseguiti in modo da non chiudere mai al pubblico la galleria; al termine dell'intervento la superficie complessiva sarà di circa 12.000 m², in gran parte dedicata all'esposizione delle opere conservate nei magazzini.

Il progetto e la direzione dei lavori sono affidati all'architetto Renata Codello, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna. Il restauro prevede interventi di tipo strutturale, conservativo ed impiantistico. Il nuovo allestimento permetterà ai visitatori, anche a ridotta capacità motoria, di apprezzare la grande ricchezza della collezione di opere delle gallerie, garantendo al tempo stesso la salvaguardia dell’edificio e delle opere esposte.

 

Il giovane malato di Lorenzo Lotto (1527)
Pietà di Tiziano, 1575-1576
Ratto di Europa di Giambattista Tiepolo (1725 ca)
Jacopo Bassano
  • San Gerolamo, 1556, olio su tela, 119 × 154 cm
Gentile Bellini
Giovanni Bellini
Bernardo Bellotto
  • Il rio dei Mendicanti e la scuola di san Marco, 1740, olio su tela, 42 × 69 cm
Paris Bordone
  • La consegna dell'anello al Doge, 1534, olio su tela, 370 × 300 cm
Canaletto
  • Prospettiva con portico, 1765, olio su tela, 131 × 93 cm
Vittore Carpaccio
Rosalba Carriera
  • Ritratto di bambina con ciambella, 1730, pastello su carta, 34 × 27 cm
Cima da Conegliano
Domenico Fetti
  • David, 1620 circa, olio su tela, 175 × 128 cm
Luca Giordano
Giorgione
Francesco Guardi
  • Incendio al deposito degli oli a San Marcuola, 1790, olio su tela, 41 × 60 cm
  • Bacino di San Marco con San Giorgio e la Giudecca, 1780, olio su tela, 72 × 97 cm
Jacobello del Fiore
  • Incoronazione di Maria in Paradiso, 1438
Leonardo da Vinci
Johann Liss
  • Sacrificio di Isacco
Pietro Longhi
  • Il concertino, 1741, olio su tela, 60 × 48 cm
  • Il farmacista, 1752, olio su tela, 60 × 48 cm
  • La toeletta, 1741 circa, olio su tela, 60 × 49 cm
  • Il sarto, 1741, olio su tela
Lorenzo Lotto
Lorenzo Veneziano
  • Polittico Lion, 1357
Giovanni Mansueti
  • Guarigione miracolosa della figlia di Benvegnudo, 1502, tempera su tela, 359 × 296 cm
Andrea Mantegna
Michele Marieschi
  • Capriccio con edificio gotico e obelisco, 1741, olio su tela, 55 × 83 cm
Hans Memling
  • Ritratto di giovane uomo, 1373 circa, olio su tavola, 26 × 20 cm
Moretto
Niccolò di Pietro
  • Madonna in trono col Bambino e devoti, 1394, tempera su tavola, 107 × 65 cm
Jacopo Palma il Vecchio
  • Sacra conversazione, 1523-1525, olio su tela, 127 × 195 cm
Giovanni Battista Piazzetta
  • L'indovina, 1740, olio su tela, 154 × 114 cm
Piero della Francesca
Marco Ricci
  • Paesaggio con cavalli che si abbeverano, 1720, olio su tela, 136 × 198 cm
Giambattista Tiepolo
  • Ratto di Europa, 1725 circa, olio su tela, 99 × 134 cm
  • Apparizione della Sacra Famiglia a San Gaetano, 1735-36, olio su tela, 128 × 73 cm
  • Sant'Elena rinviene la vera Croce, 1745
Tintoretto
  • Miracolo di san Marco, 1548
  • Trafugamento del corpo di San Marco, 1562, olio su tela, 398 × 315 cm
  • Tentazione di Adamo, 1551 - 1552, olio su tela, 150 × 220 cm
  • Uccisione di Abele, 1551-1552, olio su tela, 149 × 196 cm
Tiziano
  • Pietà, 1575-1576, olio su tela, 389 × 351 cm
  • San Giovanni Battista nel deserto, 1542 circa, olio su tela, 201 × 134 cm
Gaspare Traversi
  • Il ferito, 1752, olio su tela, 101 × 127 cm
Cosmè Tura
Paolo Veneziano
  • Incoronazione della Vergine, Storie di Gesù e Storie di san Francesco (polittico)
Paolo Veronese
  • Cena nella Casa di Levi, 1573
  • Madonna col Bambino in trono, san Giovannino e santi, 1562-1564, olio su tela, 341 × 193 cm
  • Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria, 1575 circa, olio su tela, 337 × 241 cm
Alvise Vivarini
Antonio Vivarini
  • Trittico della Madonna della Carità di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna, 1480, tempera su tavola, 175 × 196 cm
Bartolomeo Vivarini

Note [modifica]

  1. ^ Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009
  2. ^ Terisio Pignatti (a cura di). Le scuole di Venezia. Milano, Electa, 1981

Bibliografia [modifica]

  • Marcello Brusegan. La grande guida dei monumenti di Venezia. Roma, Newton & Compton, 2005. ISBN 88-541-0475-2.
  • Guida d'Italia – Venezia. 3a ed. Milano, Touring Editore, 2007. ISBN 978-88-365-4347-2.
  • Terisio Pignatti (a cura di). Le scuole di Venezia. Milano, Electa, 1981.
  • Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane. Venezia, Filippi Ed., 2001.

Voci correlate [modifica]

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Collegamenti esterni [modifica]

      

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