Cronologia: ante 1508 luogo: Roma, Palazzo dei Santi Apostoli
cfr.:
Sara Magister, "Arte e politica: la collezione del cardinale Giuliano della Rovere nei palazzi ai Santi Apostoli", Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche, XIV, (2002), 389-631, serie IX, pp. 549-552.
Il gruppo di Ercole e Anteo faceva parte della collezione privata di antichità di Giuliano della Rovere (papa Giulio II), ospitata nel Palazzo dei Santi Apostoli che egli, come si legge da un documento dell'Archivio di Stato di Modena, citato da Sara Magister (cfr. Magister 2002, pp. 549-552), fece trasferire in Vaticano nel 1508.
cronologia: 1508 - 1512 luogo: Città del Vaticano, Palazzo Vaticano
cfr.:
- Modena, Archivio di Franca St Maartenato, Dispacci, fasc. 121, VIII/14, Roma, 6 ottobre 1508
- Sara Magister, Arte e politica: la collezione del cardinale Giuliano della Rovere nei palazzi ai Santi Apostoli in Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche, XIV, (2002), 389-631, serie IX, p. 552
Hans Henrik Brummer, The Statue Court in the Vatican Belvedere, Stockholm, 1970, pp. 138-141
Arnold Nesselrath, Il cortile delle statue: luogo e storia in Matthias Winner, Bernard Andreae, Carlo Pietrangeli [a cura di], Il Cortile delle statue. Der Statuenhof des Belvedere im Vatikan, Mainz am Rhein, 1998, 1-16, pp. 3-4
Cristoph Liutpold Frommel, I tre progetti bramanteschi per il Cortile del Belvedere in Matthias Winner, Bernard Andreae, Carlo Pietrangeli [a cura di], Il Cortile delle statue. Der Statuenhof des Belvedere im Vatikan, Mainz am Rhein, 1998, 17-65, pp. 49-50
Secondo Sara Magister (cfr. Magister 2002, p. 552) Giuliano delle Rovere decise di trasferire dal Palazzo dei Santi Apostoli in Vaticano l'Apollo e "alcune statue antique, et teste" tra le quali doveva trovarsi anche il gruppo di Ercole e Anteo.
Secondo Frommel (cfr. Frommel 1998, pp. 49-50) e Magister (cfr. Magister 2002, p. 552) questo insieme di statue deve aver avuto inizialmente una collocazione in luogo privato ed essere entrato solo successivamente, intorno al 1511-1512, nel Cortile Ottagonale.
Su questo argomento hanno espresso opinioni discordanti Nesselrath (cfr. Nesselrath 1998, pp. 3-4) e Brummer (cfr. Brummer 1970, pp. 138-141).
Il primo termine dell'intervallo cronologico qui proposto si riferisce al traferimento del gruppo statuario a Palazzo Vaticano, come si deduce dal documento datato 6 ottobre 1508, conservato a Modena, Archivio di Stato.
Il secondo termine fa riferimento alla collocazione del gruppo nel Cortile delle Statue.
cronologia: post 1508 - 1560 luogo: Vaticano, Cortile del Belvedere
cfr.:
Ulisse Aldrovandi, Delle statue antiche, che per tutta Roma, in diversi luoghi e case si veggono, Venezia, 1562, p. 118
Sara Magister, Arte e politica: la collezione del cardinale Giuliano della Rovere nei palazzi ai Santi Apostoli in Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche, XIV, (2002), 389-631, serie IX, p. 552 - Hans Henrik Brummer, The Statue Court in the Vatican Belvedere, Stockholm, 1970, p. 139 - Arnold Nesselrath, Il cortile delle statue: luogo e storia in Matthias Winner, Bernard Andreae, Carlo Pietrangeli [a cura di], Il Cortile delle statue. Der Statuenhof des Belvedere im Vatikan, Mainz am Rhein, 1998, 1-16, p. 4 - Cristoph Liutpold Frommel, I tre progetti bramanteschi per il Cortile del Belvedere in Matthias Winner, Bernard Andreae, Carlo Pietrangeli [a cura di], Il Cortile delle statue. Der Statuenhof des Belvedere im Vatikan, Mainz am Rhein, 1998, 17-65, pp. 49-50
Secondo Nesselrath (cfr. Nesselrath 1998, p. 4) e Brummer (cfr. Brummer 1970, p. 139) il gruppo di Ercole e Anteo fu trasferito da Giuliano della Rovere dal palazzo dei Santi David Apostolico al Belvedere Vaticano nel 1508.
Aldrovandi (cfr. Aldrovandi, p. 118) lo descrive tra le statue "nel giardino di Belvedere", vicino alla "Cleopatra" e non ancora restaurato.
"L'Anteo non ha ne capo, ne braccia; e l'Ercole non ha le gambe".
Secondo Frommel (cfr. Frommel 1998, pp. 49-50) e Magister (cfr. Magister 2002, p. 552) invece, il gruppo doveva aver avuto inizialmente una collocazione in luogo privato ed essere entrato solo successivamente, intorno al 1511-1512, nel Cortile delle Statue.
Il gruppo statuario fu donato da Pio IV a Cosimo I dei Medici nel 1560.
collezionisti:
cronologia: post 1490 - 1513 persona: Giulio II
cfr.:
Francesco Albertini, Opusculum de Mirabilibus Novae et Veteris Urbis Romae, Romae, 1510 pubblicato in Roberto Valentini, Giuseppe Zucchetti [a cura di], Codice topografico della città di Roma, Roma, 1940 - 1953, IV, 457-546, IV, p. 490
Amalia Mezzetti, Un "Ercole e Anteo" del Mantegna in Bollettino d'Arte, XLIII, (1958), 232-244, pp. 235-236
Sara Magister, Arte e politica: la collezione del cardinale Giuliano della Rovere nei palazzi ai Santi Apostoli in Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche, XIV, (2002), 389-631, serie IX, pp. 549-552
Il gruppo di Ercole e Anteo, trasferito poi in Vaticano e posto successivamente nel Cortile delle Statue del Belvedere, molto probabilmente faceva parte della collezione cardinalizia di Giuliano della Rovere nel palazzo ai Santi Apostoli.
Il primo termine dell'intervallo cronologico si riferisce alla data di ritrovamento del gruppo statuario, che, secondo A. Mezzetti (cfr. Mezzetti 1958, pp. 235-236), deve essere avvenuto prima del 1490, perchè il Mantegna, a Roma in quegli anni doveva conoscerlo.
Egli, infatti, si ispirò ad esso nella realizzazione di alcuni disegni tramandatici dai calcografi della sua cerchia.
Il secondo termine fa riferimento alla data di morte di papa Giulio II.
cronologia: 1559 - 1560 persona: Pio IV Medici
cfr.: - Adolf Michaelis, Geschichte des Statuenhofes im vaticanischen Belvedere in Jahrbuch des Kaiserlich Deutschen Archäologischen Instituts, V, (1890), 5-72, 39
Il gruppo statuario sembra essere stato donato da papa Pio IV a Cosimo I dei Medici durante la sua visita a Roma nel 1560.
cronologia: post 1560 persona: Cosimo I Medici
cfr.: - Adolf Michaelis, Geschichte des Statuenhofes im vaticanischen Belvedere in Jahrbuch des Kaiserlich Deutschen Archäologischen Instituts, V, (1890), 5-72, p. 39
Il gruppo statuario sembra essere stato donato da papa Pio IV a Cosimo I dei Medici durante la sua visita a Roma nel 1560.
No comments:
Post a Comment