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Meleagro
Inv. 490
Meleagro, mitico eroe dell'Etolia, è rappresentato come cacciatore vittorioso; ai suoi lati sono un cane e la testa del cinghiale calidonio, da lui pugnalato a morte. Indossa un mantello avvolto intorno al braccio e agitato dal vento e doveva essere armato di un arco o di una lancia, ora non più conservati. L'opera è una copia del II secolo d.C., ispirata a un originale attribuito a Skopas della metà del IV secolo a.C. Il copista potrebbe aver aggiunto il mantello, il cane e il cinghiale; le orecchie del cane e parte del muso del cinghiale sono integrazioni di età moderna. È incerto il luogo del rinvenimento, tra Porta Portese e il Gianicolo o, secondo un'altra notizia, presso Vigna Pighini all'Esquilino. Un documento di Clemente XIV (1769-1774) indica il passaggio dell'opera dal Monastero di San Cosimato ai Musei nel 1770.
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