Ginevra era la regina consorte di re Artù.
Nei racconti e nel folklore, si narra spesso della sua infelice storia d'amore con Lancillotto del Lago.
Questa storia appare per la prima volta nell'opera di Chrétien de Troyes, Lancillotto o il cavaliere della carretta, e riappare come motivo ricorrente in numerose opere che trattano il ciclo arturiano, a partire dai primi del secolo 13 °, fino ad arrivare al romanzo di Thomas Malory, La morte di Artù.
Molto spesso, il tradimento della regina di Camelot e del cavaliere della tavola rotonda sono stati considerati come la rovina stessa del regno.
La forma gallese del nome
"Gwenhwyfar",
che sembra essere affine con il nome Findabair irlandese, può essere tradotto come
"l'incantatrice bianca", o in alternativa
"la fata bianca/il fantasma bianco", e non si esclude un collegamento con il mondo celtico.
Alcuni hanno suggerito che il nome potrebbe derivare da "Gwenhwy-fawr" o "Gwenhwy la Grande", che contrasta il carattere di "Gwenhwy-fach", "Gwenhwy la piccola".
Gwenhwyfach appare nella letteratura gallese come sorella di Ginevra, ma nella sua edizione delle "Triadi gallesi", R. Bromwich afferma che questa è un'etimologia poco probabile.
Goffredo di Monmouth, che per primo conia il nome Merlino, rende il suo nome in latino (anche se ci sono variazioni ortografiche, di cui molte si trovano nei suoi vari manoscritti, tra cui quelli della Historia Regum Britanniae).
Giraldo del Galles la chiama "Wenneuereia".
Il nome così come lo leggiamo oggi entra in gioco solo nel XV secolo.
Il nome in inglese moderno è scritto "Jennifer", dal linguaggio della Cornovaglia.
Ginevra è una fanciulla di straordinaria bellezza, citata in diverse opere del ciclo arturiano, con lineamenti leggeri, capelli scuri, occhi verdi e ben proporzionata.
Costei, figlia di re, aveva affascinato il re Artù, che l'aveva chiesta in sposa ma, contemporaneamente, lei era rimasta affascinata dal cavaliere Lancillotto del Lago.
L'illecito e tragico amore
tra Lancillotto del Lago e la sua regina Ginevra, che rompe l'equilibrio di Camelot (diventando una delle cause della sua caduta), fu uno dei simboli dell'amor cortese medioevale.
È celebre, per esempio, la citazione dantesca di "Lancilotto e Ginevra"
nel canto di Paolo e Francesca della Divina Commedia.
Ne Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley è uno dei personaggi principali, e come da tradizione è moglie di Artù e amante di Lancillotto.
Nella serie televisiva Merlin della BBC è la serva personale di Morgana, è grande amica di Merlino ed è innamorata di Artù, pur provando qualcosa per Lancillotto.
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