Il castello di Giaggiolo, Ghiacciolo, o Ghiaggiòlo, sorge nell'Appennino forlivese, ad una trentina di chilometri da Forlì (nel bacino del fiume Ronco a 495 metri sul livello del mare).
Vi faceva capo un'antica contea dell'Appennino Romagnolo, un feudo situato a cavallo tra il territorio attuale di Romagna e Toscana.
Del castello, un tempo assai noto, rimangono pochi resti, di cui è particolarmente notevole il potente bastione ottagonale.
Anche Guido da Montefeltro, che aveva sposato Manentessa di Ghiaggiolo, nel 1263 ricevette il titolo di "Conte" di il titolo di "Conte di Ghiaggiolo", dopo la morte del cognato Uberto di Ghiaggiolo.
La posizione, infatti, nell'Appennino forlivese, avrebbe consentito a lui e ai Forlivesi, entrambi del partito ghibellino, di spalleggiarsi a vicenda.
"Inoltre, il titolo di "Conte di Ghiaggiolo" aveva aperto la strada a Guido per ottenere di diritto la cittadinanza forlivese, cui teneva molto".
Il castello, documentato già nel 1021, fu la sede del ramo dei Malatesta detto di Giaggiolo, il cui capostipite fu quel Paolo Malatesta citato da Dante, insieme a Francesca da Polenta, nel V canto dell'Inferno.
Infatti, vi nacque Orabile Beatrice, figlia dei Conti di Giaggiolo, sposa di Paolo Malatesta.
Il figlio di Paolo, Uberto Malatesta, conte di Giaggiolo, fu ucciso dal figlio del fratello di Paolo a tradimento nel 1324 per aver aderito al partito ghibellino.
Una copia dello statuto del castello di Giaggiolo del 1376 è conservata nell'Archivio Vescovile di Sansepolcro[2].
Note [modifica]
- ^ S. Spada, Romagna 1270-1302. I tempi di Guido da Montefeltro e di Maghinardo Pagani da Susinana, S. E. Il Ponte Vecchio, Cesena (FC) 2009, p. 74.
- ^ Sansepolcro, Archivio Vescovile, fondo Nullius di Galeata, Statuti di Valdoppio
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