Grice
e Masci: l’implicatura conversazionale -- critica della critica della ragione –
implicatura solidale – filosofia italiana – Luigi Speranza (Francavilla
al Mare). Filosofo italiano. Grice:
“But perhaps more interesting that his explorations on the judicative are
Masci’s conceptual analysis, and fascinating ‘natural’ history of the will,
with a focus on Aristotle!” Grice: “Like Masci, I make a conceptual connetction
between willing and free-will.” – or “volonta” e “liberta” in his words!” -- Grice:
“I like Maci; he has philosophised on forms of intuition and instincdt – cf. my
“Needs’ – and what he calls the psycho-physical materialism. Also on what he
calls the psychological parallelism – He spent a few essays on quantification
and measurement in atters of the soul -- -- and speaks of an ‘indirect measure’
in psychology. He has opposed ‘conoscenza’ to ‘credenza’ (cf. my knowledge and
belief), and further, ‘conosecenza and pensiero’, knowledge and thought. Nato
in una famiglia della borghesia abruzzese, perse il padre Guglielmo all'età di
4 anni. Frequentò il collegio Giambattista Vico di Chieti e, completati gli
studi liceali, fu allievo del professor Mola, che gli insegnò filosofia,
scienze e matematica. Iniziò nel 1862 gli studi di giurisprudenza all'Napoli,
dove si laureò nel 1866, ed in seguito studiò scienze politico-amministrative.
Cominciò ad approfondire le sue conoscenze filosofiche grazie alle lezioni
tenute da Bertrando Spaventa nella stessa città. Influenzato dalla sua
formazione universitaria e dallo stesso Spaventa, al centro dei suoi primi
studi c'era il pensiero di Kant e Hegel. Ottenne la cattedra di
professore reggente di filosofia presso il liceo di Chieti, prima
dell'abilitazione che gli fu consegnata a Pisa. Inoltre venne nominato
vincitore di un concorso della Reale Accademia delle scienze morali e politiche
grazie ad un saggio sulla Critica della ragion pura. Divenne libero docente di
filosofia teoretica all'Napoli e, l'anno successivo, di storia della filosofia
presso l'Pavia. Abbandona l'insegnamento a Chieti per recarsi a Padova, dove
era stato nominato professore straordinario di filosofia morale. All'istituto
scolastico lasciò numerosi scritti sulla filosofia antica. Un anno dopo divenne
Professore all'Napoli. Ottenne la carica di rettore dell'Napoli e di
consigliere comunale della medesima città. Nel corso della sua carriera
politica fu eletto deputato dal collegio di Ortona al Mare per la legislatura e
fu un sostenitore di Annunzio. Entra nel
Senato del Regno, dove intervenne più volte sul tema dell'istruzione pubblica.
Sosteneva la maggiore importanza della formazione classica rispetto a quella
tecnica o scientifica nelle scuole secondarie. Liceo scientifico
"Filippo Masci" a Chieti Fu Presidente dell'Accademia di lettere ed
arti della Società Reale di Napoli, socio della Regia Accademia dei Lincei,
membro del Consiglio superiore dell'Istruzione Pubblica e di altre istituzioni
culturali. Presso i lincei difese l'importanza di Kant e Fichte in contrasto
con le parole di Luzzati che li aveva criticati per essere filosofi tedeschi.
S’erige un busto commemorativo a Francavilla al Mare e il neonato liceo
scientifico di Chieti fu intitolato in suo onore. Nel corso della sua
carriera conobbe Scarfoglio e Annunzio, che continuò a frequentare negli anni
successivi. Inoltre fu tenuto in grande considerazione da Spaventa. Compone “Pensiero
e conoscenza”, in cui sono racchiusi gli aspetti più importanti della sua
filosofia. Ha molteplici interessi (filosofia, psicologia, sociologia,
pedagogia, diritto e storia) ed è considerato uno dei più importanti esponenti del
neo-kantismo o neo-criticismo, avendo rifiutato sia alcune posizioni di
Spaventa, sia l'affermato positivismo di Ardigò, che esclude ogni possibile
principio a priori della conoscenza. La ripresa della filosofia di Kant e segnata
dalla convinzione che e sbagliato ridurre la realtà a pura rappresentazione, ma
anche dal tentativo di studiare la genesi psicologica delle categorie e quindi
negare la loro formulazione numericamente rigida. Nel materialismo psico-fisico
cerca di dimostrare l'unità tra anima e natura in una concezione psico-fisica
della realtà, ma la sua filosofia e criticata da Gentile, anche a causa della
mancata adesione al ne-oidealismo. Saggi: “Le forme dell'intuizione” (Vecchio,
Chieti); “L’istinto” (Società Reale, Napoli); “Il materialismo psico-fisico”“Il
parallelismo in psicologia, “Atti dell'Accademia di Napoli”, Napoli Intellettualismo e pragmatismo, “Atti della
Regia Accademia delle Scienze morali e politiche”, Napoli, “Quantità e misura
nei fenomeni psichici”Memoria letta all'Accademia di Scienze Morali e Politiche
della Società Reale di Napoli. Napoli: Federico Sangiovanni & Figlio, “Della
misura indiretta in psicologia.”Conoscenza scientifica e conoscenza matematica.
Napoli: Federico Sangiovanni & Figlio, “Credenza e conoscenza” -- “I like the latest bit, where he discusses
the reciprocity of the faculties” – Grice.)
Atti dell'Accademia di Napoli”, Napoli, “Pensiero e conoscenza,”Bocca
Editori, Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italian astrino per uniforme
ordinaria Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia Ufficiale dell'Ordine
dei Santi Maurizio e Lazzaro nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale
dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro Note Schede di personalità
abruzzesi importanti nel campo della filosofia, Regione Abruzzo). Storia
del liceo M. e biografia, Liceo M.).
Discorso di commiato per la morte di Masci, su notes 9. senato.
Pietrangeli, M. e il suo neocriticismo, Milani, Padova, Gentile, M.: dal
criticismo kantiano al monismo psicofisico, Noubs, Chieti. Giuseppe Landolfi
Petrone, M., Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Atreccani
Enciclopedie , Istituto dell'Enciclopedia Italiana. M., in Enciclopedia
Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Opere M., su Liber Liber. Opere
di M., su open MLOL, Horizons Unlimited srl.
M., su storia.camera, Camera dei deputati. M. su Senatori d'Italia,
Senato della Repubblica. Differenza tra la filosofia e le scienze pparticolari.
Oggetto della Filosofia. La Gnoseologia e la Filosofia prima come parti fondamentali
della Filosofia generale. Distinzione dei sistemi filosofici, loro significato
e importanza. Distinzione delle altre parti della Filosofia generale ed
applicata, partizione e limiti della Filosofia elementare. LOGICA PRELIMINARE.
CONCETTO DELLA LOGICA E SUE ARTI. La Logica come scienza formale e
dimostrativa, sua definizione. Importanza della Logica. Suo rapporto con le
altre parti della Filosofia e con la scienza. Pensiero e conoscenza;
divisione generale della Logica. Nozioni preliminari sulle formo elementari,
concetto, giudizio, sillogismo; forme metodiche. I PRINCIPII LOOICI.
Determinazione dei principii. Il principio d'identità. Il principio di
contraddizione, valore di questo principio. Il principio di terzo escluso.
Il principio della ragion sufficiente. Valore dei principii logici.
Illustrazioni filologiche. Logica, dialettica, annliticn, elementi, c
oncetto , nota, rappresenzione, teoria. Teorema, problema/Speculativo. Astratto
e concreto, soggetto ed oggetto, contenuto ed estensione, analisi e
sintesi. Teoria delle forme elementari. Il concetto. Formazioni: k
natura dei. concetto. Il concetto e l’astrazione. L'iinagine concettuale.
Il concetto e la parola. Caratteri del concetto. Il concetto e l'essenza.
Il concetto e il giudizio. II. CONCETTO CONSIDERATO IN SE STESSO. Lo note,
loro significato rispetto all'unità del concetto, e loro ordine in esso. Concetti
nstrutti e concreti; qualità, generi, specie, forme diverse
dell'astrazione. Nota e parte, concetti di relnzioue, Contenuto ed
estensione dei concetti, rapporto tra il contenuto e 1' estensione. Contenuto
ed estensione nei concetti di relaziono. Della chiarezza del concetto. Il
concetto considerato in rapporto ad altri concetti. Rapporto d identità e
diversità, concetti equipollenti e concetti reciproci, significato delle parole
sinonimo ed omonimo. Rapporto d'opposizione, concetti limitativi e privativi,
con¬ cetti in opposizione contraria reciproca. Rapporto «li
subordinazione e coordinazione, contiguità ed interferenza dei concetti, i
sistemi dei concetti. Subordinazione e coordinazione dei concetti di relazione,
condizione e condiziauato, prin¬ cipio e conseguenza. Le
categorie. Categorie grammaticali, logiche e gnoseologiche,
classifica¬ zione aristotelica delle categorie, differenza tra le
categorie logiche e le grammaticali. Le categorie gnoseologiche, la
classificazione kantiana, Le categorie di .sostanza e di causa; il numero
come epicategoria. Grammatica e Logica. Elementi materiali ed elementi
formali del linguaggio. Influenza del pensiero sul carattere formale della
lingua. Influenza delle forme grammaticali sullo sviluppo del pensiero. Il
Giudizio. Del giudizio in generale. Definizione logica del giudizio,
le definizioni realistiche e le logiche, teoria del Brentano, Elementi
dol giudizio, Della classificazione dei giudizu. La classificazione
tradizionale dei giudizii e il suo fonda¬ mento logico. Discussione delle
obiezioni contro d i essa, Forme dei giudizii secondo la qualità -- il
giudizio affermativo e le varie specie d'identità da esso espresse;
il giudizio negativo, sua essenza e sue forme principali, limite
della predicazione negativa; r) il giudizio infinito, se è una forma a
sé rapporto te» l affennaaione e la negazione nel giudizio
infinito,’ Jorme dei giudizi! secondo la quantità; il giudizio
universale, sue forme quantitativa e modale; il giudizio par- 6
ÌUdUttÌV “' se sia ™specte «ordinata de universa ' 6 ;^! 1 giudeo individule,
sue forme si laro Polme ?-’ sua ,. ,rre f ucibiIità al giudizio
universale, p. ICO Forme de. giudizi, d,
relazione; a) il giudizio categorico sua fun¬ zione sua irreducibilità;
») il giudizio ipotetico, se Sia .m giudeo Ino g j 17 - 1 1 ?°|.
etl ° 1 ' c> ’’ S lm,izio disgiuntivo, suo significato logico
condiziom di validità; si mostra che non iuchiudfn con catto della
re^rocità d' azione ed è un giudizio dell’estensione, ft* e
giuiUzi. modali, critica delle obiezioni del Sigivi | deMVundt Dki
GIUDIZII COMPOSTI. Natura dei giudizii composti, loro specie, p.
171 s U Ghi notti ::rr u >i r f eiazìoue <,mogen,;u 172 -§ m.
(h^ CO m- post. a relazione eterogenea, Giudizii contratti, Qnadro
generale di tutte le forme dei giudizii, p. no. Giudizi analitici e
sintetici. r t i I | GÌ j d !? ÌÌ analitici - sintetici, e
sintetici a priori, II -ritmile della teoria dei giudizii sintetici a
priori, significato vero di questa teoria, Giudizi! empirici e giudizii a
priori. Delle relazioni dei concetti nei giudizii DELLE RELAZIONI
DEI GIUDIZII. Attribuzione del predicato ni soggetto nei giudizii, Dipendenza
delle relazioni dei giudizii dulie relazioni del loro contenuto,
relazioni immediate, e mediate, e specie della prima tecnica dei
raziocina immediati, e schema della subalternuzioue e dell opposizione
dei giudizii. Delle trasformazioni dki annui Trasformazioni quantitative
e modali per subalternazione, Trasformazioni quantitativo-qualitative e
modali por opposizione, Trasformazioni por equipollenza qualitativa, per
equipollenza della relazione, per equipollenza tra la quantità o la
modalità, Teoria delle reciproche, suo valore logico; teoria delle
reciproche universali affermative ; caso delle reciproche condizionali,
(teorema di Hauberì.Lo reciproche universali negative. Lo reciproche
particolari affermative e negative, Teoria della contrapposizione, Si
prova che le reciproche e le contrapposto delle proposizioni
universali sono, quando sono possibili, vere illazioni, Il
Sillogismo. Ragionamento e Sillogismo. I gradi del sapere e le
vie della ricerca, sillogismo e induzione, Strutturo del sillogismo e sua
definizione, La sillogistica aristotelica e la sillogistica delle
scuole, generalizzazione logica e generalizzazione scientifica, l'uni¬
versale come fondamento ili qualunque dimostrazione, Il sillogismo
categorico. Regole gonerali del sillogismo. Figure sillogistiche, Modi
generali del sillogismo, e modi speciali di ciascuna figura, Valore delle
figure sillogistiche, la quarta figuro, Specie del sillogismo; 1'
entimema, la sentenza entimematica, l'epicherema, il
polisillogismo, Il sorite; sorite deduttivo e sorite induttivo, Rapporto tra la
vorità dell’ illazione e la verità delle premesse SILLOGISMO IPPOTETICO E
IL SILLOGISMO DISGIUNTIVO. Il sillogismo ipotetico: impossibilità di
ridurre 1 una all altra le forme del sillogismo; sillogismo ipotetico con
termine medio, sillogismo ipotetico senza termine medio e suoi modi, Il
sillogismo disgiuntivo e sue formo, Il dilemma, sue forme, sue regole, Del riii Nciptp e dui. valore del
sillogismo. Esposizione ed esame delle obiezioni contro il valore
dimostrativo del sillogismo, Critica della teoria del Mill, che ogni
ragionamento, e quindi anche il sillogismo, e un inferenza dal
particolare al particolare, Esame della quistione se il sili ogismo sia
la forma generale del raziocinio, Del principio fondamentale del sillogismo; se
sia materiale o formale; i principii aristotelici e quelli del Lambert. Si
dimostra che il sillogismo si fonda sugli assiomi logici e sul principio
della sosti¬ tuzione dell'Identico, Teoria pei. Metodo Metodo
sistematico Oggetto e parti del metodo; oggetto e parti del metodo
si stemutico, La definizione. Elementi della definizione ;
come 1' individuazione del concetto sia effetto della loro composizione, Le definizioni come principii proprii nelle
scienze deduttive e induttive, Concetti indefinibili e loro specie ; forme
approssi¬ mate della definizione, e loro valore assoluto e comparativo,
Definizione nominale e definizione reale, specie della definizione nominale, la
definizione nominale induttiva; la definizione reale, definizioni
riversibili, difficoltà opposte delle definizioni metafisiche «d
empiriche, metodo delle definizioni reali induttive, definizioni reali
deduttive, Definizioni analitiche e sintetiche, la definizione genetica, Regole
delle definizioni, Divisione e Classificazione. Concetto della divisione,
e sue regole, Da dicotomia, sue specie, suo valore logico, La classificazione
scientifica, suo fino; le classificazioni per qualità apparenti; la
classificazione tassonomica e la classificazione per serio, La classificazione
per tipi , sue specie; inferiorità della classificazione per tipi alla
classificazione per definizioni, Le classificazioni genetiche ; come siono
apparecchiate dalla fase comparativa delle scienze; Jifficoltà delle
classificazioni genetiche, loro perfezione rispetto a tutte le altre,PnOVA
DEDUTTIVA K J'HOVA INOUTTIVA. Oggetto della prova; i principii di
prova e loro specie; specie •della prova, La prova deduttiva, sue forme
logica e causale, analitica e sintetica. Procedimenti e modi varii della
prova deduttiva analitica, Sqhema della prova induttiva; la teoria
dell’induzione in Aristotele, Bacone, Hume e Milli; verità ed errore
della teoria del Mill; so il calcolo dello probabilit à, o il principio
d'identità possano essere fondamento deU'induziono, Differenza
dell'induzione dall' associazione psicologica; solo fondamento della logica
dell'induzione la dipendenza della realtà da principii a da cause come
una legge necessaria del pensiero e dell'essere. L'induzione come
operazione inversa della deduzione, limiti di questa teoria, Delle forme di
ragionamento che sembrano, ma non sono induzioni II postulato
dell'uniformità delle leggi di natura, come debba intendersi, e quali
sieno propriamente leggi ili naturu: rapporto del postulato col principio di
causa; si mostra che questo assicura non solo l’uniformità degli effetti,
ma anche l'uniformità delle cause, Gradi dell'induzione; di verse
condizioni della sua val idità nelle scienze della natura e in quelle
dello spirito; l'induzione nelle Matematiche, La PROVA ENTIMEMATICA E
L'ANALOGICA. La prova entimematica, sue specie, suo uso o valore
essen¬ ziale nelle ricerche scientifiche, suo carattere deduttivo,
Tecnica del ragionamefl4£jmjjlo£ieo, somiglianze e differenze dall
induzione, in che senso e in che limiti debba intendersi che è
un’inferenza dal particolare al particolare, Rapporto tra l'analogia c l'as
sociazione psicolo gica: il nesso tra la funziono logica e la psicologica come
causa dell'uso larghissimo dell'analogia nella prova scientifica, e dei facili
errori ili cui è causa, L a ngioma perfetta e l'impe rfetta, grudi di
quest'ul- tima, e limiti della~sua validi^, p. ,'!tt "Tj Y.
L'analogia d'identità e l'analogia «li coordinuzione, La prova
indiretta. Tecnica della prova indiretta , sue forme contraddittoria
e disgiuntiva; e rrore d ella L gica tradizionale che ammette solo l
a prim a: critica delle contrarie teorie del Sigsvart e del Wundt,
La prova indiretta disgiuntiva multipla, e l’ alternativa; la prova indiretta
contraddittoria, Paragono tra la prova diretta e l’indiretta; casi del
loro uso cumulati vo, e funzioni in essi della prova indiretta, 1 PUINUIPII DI
PROVA. Necessità che vi siano princi pii primi ; j vr indpii
proprii, Specie dei principii; d efinizi oni, ipotesi, postulati, a
ssio mi; caratteri logici di ciascuno di essi e loro funzioni; discus¬
sione sui caratteri dell’assioma, Il criterio della certezza consiste
nell'inconcepibilità del contraddittorio, e nei postulati della verit à d ell'
esperienza ~~e ifolLy informità della natura, Sofismi . Se la
Sofistica sia una parte della Logica, Difficoltà di dare una buona
classificazione dei sofismi, esame delle classificazioni di Aristotele,
del Whately e dello Stuart Alili; ragioni di ridurre i .so¬ fismi a tre
classi secondo che riguardano o le premesse, o l'illazione, o la conseguenza
logica della prova, n. 3( il - Sofismi verbali e so fismi morali , p.
Sili — Sofisrnìuigici relativi alle premesse; loro specie, premesso
apparentemente vere, petizione di principio , inversione tra principio e conseguenza,
Sofismi relativi all'i llazi one, loro specie, 1 'ignorano elenchi, e il
ai- auto» probare nihil probare, So fismi r i rr» |a conse-
Metodo inventivo. Oggetto o parti del metodo inventivo, Dei
metodi ikdutitvi. Analisi dell'idea di legge; leggi normative, causati,
matematiche. Definizione della legge, Oggetto della ricerca
induttiva sono le leggi causali; distinzione ili esse dalle leggi di consistenza.
Il concetto.sperimentale della causa. Caratteri fondamentali della causalità
nella natura; la pluralità delle cause, lu molti- plicità delle serie
causali, hi composizione a collocazione delle causo, la trasformazione
delle cause, la causalità unilaterale e reciproca, L’osservazione
scientifi ca: il suo carattere fondamentale è la prevalenza del ragionamento
sulla percezione. Precetti a cui deve conformarsi. Le tre operazioni
nelle quali si risolve sono, l'analisi, l'eliminazione, la
generalizzazione. Osservazione esterna od interna, L'esperimento, suo
maggior valore rispetto all induzione. Necessità di mezzi superiori di
ricerca sperimentale, i metodi induttivi, Logica. ? o: t guenza
logica della p rova: s ofismi dedu ttivi, loro specie, sofismi di
conversione e di opposizione, sofismi por inosservanza delle regole
sillogistiche circa la qualità o quantità dell'illazione in rapporto alla
qualità e quantità dello premesso, sofismi di divisione e di
composizione, sofismi a dirlo secondimi quid ad ilictum simplieiter, et
secundunr alterimi quid. Sofismi induttivi; sofismi di osservazione, loro specie; sofismi di
generalizzazione, loro specie; i sofismi di falso analogio derivanti
dall'uso delle metafore sognano il limite di transizione dai sofismi di
pensiero ai verbali p. Dki metodi induttivi. (muti nuaz unir)
Metodi induttivi in Bacone, Herschell e Stuart Mill, Il metodo di concordanza,
Il metodo di differenza, e il metodo di concordanza negativa, Il metodo delle
variazioni, Il metodo dei residui; uso cumulativo dei metodi induttivi, Limiti
del valoro dei metodi induttivi dipendenti dalla mol teplicità delle
cause p ^dOili di uno stesso effe tto, e dalle complicazioni delle cause.
Necessità dell'integrazione deduttiva per ricollegare le parti del
procedimento induttivo, Dei. metodo deduttivo. Oggetto e
forme del procedimento inventivo deduttivo ; uso di questo procedimento
nelle scienze razionali, il valore delle ijw- tcsi in queste dipende
dall'inversione del procedimento deduttivo. Applicazione del metodo alla
risolupiona dei problemi ; necessità della dcdueione dei concetti come
fondamento di esso, 11 proce dimento deduttivo nelle scienze eimteri che
causali; suppone l'induzione anteriore delle leggi causali più semplici,
o consiste o in una riduzione o in una sintesi. Necessità j ella
itjerificazio D e. Il procedimento deduttivo da i uotegi causali. C ondizioni
cIVih i- missibilità delle ipot esi, Condizioni di neiificazione ;
verificazione completa e incompleta.gradi di ciascuna, osompii. p.tòO. Discussione
delle cr itiche mosse all'uso dol imi unteci. Importanza dello ipotesi, e largo
uso di esse in ogni ramo di scienze come condizione del loro progresso ;
condizioni soggettive ed oggettivo delle vere ipotesi scientifiche,
Haitouti tua l'induzione e la deduzione. Divisione delle leggi in
primitive e secondarie, o delle secondarie in empiriche e derivate ; limiti
relativi della loro estensione, Si mostra con l'esame dei variimodi di
spiegazione di un fenomeno, che spiegare è dedurre. Limiti della
generalizzazione nella scienza, Significato relativo della distinzione
delle scienze in induttive e deduttive ; tendenza generale delle scienze
a diventare deduttive ; difficoltà di tale trasformazione, ed Muti che
riceve dall'applicazione del Calcolo, I P li O. Definizione logica del
problema, distinzione dei problemi in ipotetici ed assoluti, e modo di
risolverli, I problemi antitetici, modi di risolverli, VEBISIMIOLIANZA
QUALITATIVA. Verisimiglianza Qualitativa e verisimiglianza quantitativa:
norme logiche della prima, Delle ragioni di non credere alle
testimoniauzo contrarie a leggi causali note, Ul. e alle uniformità non
causali, Delle ragioni della in¬ credibilità delle coincidenze e
delle serie, Veiusisik; manza quantitativa. II calcolo delle probabilità e
le sue norme fondamentali, I suoi presupposti: in che senso e in che limiti è
vero che il calcolo dello probabilità suppone l'ignoranza delle
condizioni qualitative dell'evento, Il calcolo delle probabilità come
procedimento di eliminazione del caso; concetto logico del caso, Eliminazione
del caso rispetto all'effetto; olimiuaziona del caso rispetto alla causa,
Metodi delle Matematiche. Le Matematiche come scienze deduttive, I Metodi
dell'Aritmetica come metodi di formazione dei numeri; il siste¬ ma di
numerazione, e le operazioni, L' Algebra
come scienza delle funzioni: notazioni algebriche; l'Algebra come
scienza dell'equivalenza dei modi di formazione delle quantità, La
Geometria come scienza dell'equivalenza delle grandezze; i tre metodi
principali della Geometria elementare, la risoluzione delle figure; le c ostruzioni
ausilia rie, le c ostruzioni genetic he . L'induzione in Matematica, Estensione
e limiti dell applicazioue dello Matematiche allo altre scienze,
METODI DKU.K SCIENZE BTOBIOHK. La testimonianza come nnirp
[iri-mH-Jal Wvoi!i|-à 'lei fatt i stormi; valore Tjel rritijrio I ntrinse co,
la verisijjiigliuuza; necessità del criterio estrinseco, cioè desumo
dalle reiasioni di tempoo luogo del racconto col fatto. Valore della
leggenda per la storia. S li.Monumenti; monumenti preistorici, f ihdmria o s|^
ri,i p .ts-. g m. Monumenti storici, maggior valore di essi in confronto
con lu testimo- niuiiza; le due quistioni possibili rispetto a questa,
l'autenticità e la credibilità; Iti credibilità è tanto maggiore (pianto
più è possibile riportare il racconto alla percezione diretta come a
causa- Maggior valore della tradizione scritta e suoi limiti,
L'autenticità è tanto maggiore quanto maggiore i- la possibilità di
escludere lo falsifica - zioni e le alterazioni, i ncertezza e limiti
della tradizione orale, esempio del valore storico dell’ epopea francese,
I criteriidei numero e della credibilità dei testimoni, Passaggio dai
fatti alle leggi ; s cienze storiche e sociul i. p. Dei metodi ueij-k scienze
storiche, Tre specie di melodi por la ricerca delle leggi storiche:
critica del metodo deduttivo astratto,Critica della teoria antropologica.
Critica dell'analogia biologica, Critica dal materialismo storico .Critica
della aeuola .dorica, L'indeterminismo storico, e la scuola
psicologica, Il metodo deduttivo inverso o storico, funzione
essenziale dell'Induzione in esso, le leggi storiche come lci/</i di
tendenze. \ ili Insnflii-ionza iL-1 |n'i n• i < 1 i nn •( 1 1• » induttivo
desunta dalla natura delle uniformità accertate dalla Statìstica,
p. òli Si IX. Si mostra che lutti i metodi hanno n p valore limit
ato nella rìcercu delle leggi storiche,e che tutti possono essere utili,
se subordinati al metodo deduttivo inverso. Concetto della
Filosofia della storia, LA SOCIETÀ, IL DIRITTO, LA MORALITÀ. L'aspetto
sociale perla coscienza di sè, S I. L'io sociale, sua formazione, sue fasi di
sviluppo, Identificazione dell'io sociale con l'io formale, l'io come principio
sociale, LA SoCIETA. Condizioni comuni della vita sociale animale ed umana, e
condizioni proprie di questa. Le società animali, Diffe renza tra la società
umana e l'animale. La teoria biologica, e l'ato mistico-contrattualista. Se la
società sia una realtà indipendente dalle coscienze individuali, Definizione
della S o cietà, p. 15. CAPO III. LE FoRME soCIALI PRIMITIVE E IL LoRo
svILUPPo. Il gruppo sociale primitivo, il costume, la sanzione religiosa,
organizzazioneprimitivadell'assicurazionesociale. Ori gine dello Stato, il
diritto e lo Stato, DIRITTO E MORALITA'. Unità primitiva delle regole della
condotta, separazione pro gressiva della religione, della morale e del diritto.
Dif ferenze tra la morale e il diritto, Caratteri differen ziali derivati,
Rapporto fra il diritto e la moralità; concetto dell'Etica come scienza, La
Coscienza morale. I GIUDIzn vALUTATivi MoRALI. Giudizii di cognizione e
giudizii di valutazione, i giudizii valutativimorali, La teoria dei valori in
Economia, La teoria che pone il principio della valutazione m o rale nel
sentimento, Una forma speciale di questa, la teoria dei valori normali, Esame
della teoria sentimen talistica, Il senso morale, la simpatia, la pietà, I
GIUDIziI VALUTATIvi MortALl. Il sentimento non può essere principio di valutazione
morale, perchè è mezzo non fine, e perchè è correlativo delle idee, e prende
nome da esse. Il sentimento del rispetto morale (Achtung) secondo Kant. Si
mostra che la ragione può operare sul sentimento, e che
èilgiudiziodivalorequellochelodetermina, Esame della teoria appetitiva e della
volontaristica dei valori morali, La teoria biologica dei valori,Il carattere
ra zionale della valutazione morale provato, a) dalla necessità del cre terio
morale, e dalla dipendenza del sentimento da esso; b) dalla sistemazione
finalistica dei valori morali; c) dal carattere scientifico dell'Etica; d)
dalla idealizzazione progressive del sentimento morale, ANALISI DELLA cosCIENZA
MORALE. Coscienza morale e coscienza psicologica, genesi della c o scienza
morale nell'individuo, l'equazione personale della moralità, Genesi della coscienza
moralesociale, suo procedimento dal particolare all'universale, Contenuto ed unità
della coscienza morale, Autorità della coscienza morale, san zione, Sentimento
morale, affinità del sentimento m o rale col sentimento religioso, L'idea del
dovere come categoria morale ultima; essa suppone il dualismo morale, ed è la
condizione del progresso morale. Critica della teoria psicologica. Dovere e diritto.
La subordinazione dei doveri dipende dal grado della loro universalità.
Coincidenza del dovere e del bene.ANALISI DELLA CosCIENZA MORALE. La volontà
morale, esame della teoria che il fine giustifica i mezzi,Il carattere
psicologico e il carattere morale, Teoria aristotelica della virtù, che è un
abito, che è una medietà; critica di questo secondo carattere. Classificazione
ari stotelica delle virtù. La teoria kantiana, e sua opposizione con la
precedente. La loro conciliazione si può avere se si concepisce la virtù come
la sintesi superiore della coscienza morale, Se possa concepirsi l'estinzione
della coscienza morale,Le basi della moralità. LA LIBERTA' MORALE. Rapporto
teorico tra la libertà e la moralità, antinomia tra la libertà e la causalità,
vicende storiche del problema, i tre punti di vista dai quali deve essere
considerato, La libertà d'indifferenza, argomenti indeterministici, il numero
infinito, il nuovo, i casi d'indeterminazione nella natura, il caso, la
statistica. La li bertà intelligibile di Kant; teoria del Bergson, la causalità
ridotta all'identità, e la libertà creatrice. La libertàela testimonianza della
coscienza; argomenti opposti dei deterministi e degl'indeterministi; il
risultato della disputa non è favorevole alla libertà d'indifferenza, LA
LIBERTA' MORALE. La libertà e l'ordine morale, libertà e responsabilità, loro
nesso necessario. Contro di questo non valgono nè la critica dell'idea di
sanzione, che lo nega, nè l'idea dell'autonomia che non lo spiega, La libertà d'indifferenza in contrasto con la
respon sabilità, questa ammette la causalità del motivo; ilrimorso e lo sforzo
morale ne sono prova, Esame del criterio della pre vedibilità degli effetti dell'azione,
La libertà morale s'identifica con la causalità dell'io; la teoria psicologica
dell'auto coscienza e quella della volontà, come potere d'inibizione e d'im
pulso proprio dell'io, sono la dimostrazione di questa causalità. I n stabilità
delle condizioni psicologiche della causalità dell'io, con solidamento di esse
nel carattere morale, La respon sabilità morale richiede come suo fondamento
una formazione psi cologica identica per tutti, quindi non potrebbe
riconoscerlo nel temperamento o nel carattere psicologico. Differenza del consenso
teoretico e dell'adesione pratica in cui consiste la libertà. Rapporto della
responsabilità con lo stato d'integrità della causalità dell'io,e loro
variazioni correlative. Suo rapporto con l'educazione della v o lontà. La
libertà e la vita sociale, intimo rapporto della libertà con la solidarietà. LA solIDARIETA' MORALE. Libertà e solidarietà;
suggestione individuale e suggestione collettiva della solidarietà; la
solidarietà nel dolore e la solidarietà nel progresso; la solidarietà e
l'eguaglianza, p. La soli darietà economica, sua causa la divisione del lavoro;
influenza di questa causa sulle forme superiori della vita sociale; anomalie.
Li bertà, solidarietà, giustizia; loro nesso necessario, giustizia ed egua
glianza, Se la divisione della voro possa essere considerata come il principio
morale della solidarietà nelle società superiori; solidarietà nel diritto,
nella storia, nell'arte, nella scienza, nella religione. L'unità morale della
natura umana, e la giustizia come condizione della solidarietà, LA Giustizia,
La giustizia come idea morale fondamentale; la giustizia come virtù, cenni
storici, La giustizia come norma; teoria aristotelica, Teoria di Mill, La
giustizia come unità della libertà e della solidarietà;lagiustizia nell'ordine
economico, Giustizia e carità; il progresso morale, La legge morale.I sisTEM1
MoRALI. Classificazione dei sistemi morali. La morale eteronoma, La morale
autonoma; isistemi sentimen talistici e gl'intellettualistici, I sistemi aprioristici e gli empirici, I
sistemi universalistici e gl'individuali stici, I sistEMI MORALI. I sistemi soggettivi, l'edonismo e l'eudemonismo,
I sistemi oggettivi, l' utilitarismo; utilitarismo individuale e utilitarismo
sociale, l'utilitarismo nella filosofia dell' evoluzione (Spencer). Altre forme
della morale oggettiva, la morale della perfezione, la morale del progresso, la
morale del vi vere secondo natura, La morale biologica, socialismo e
individualismo biologico, Critica della morale bio logica. Necessità di una
morale razionalistica. LA LEGGE MORALE. S l. Differenza tra la legge naturale e
la legge morale, carattere di obbligazione, altri caratteri della legge morale,
Concetto del Bene; la prima formula della legga morale, l'univer MAscI–
Etica. - – salità. La seconda formula
della legge, la finalità. La terza formula della legge, l'autonomia. Unità
delle tre formule. Il sentimento m o rale, Il carattere formale della legge morale
kantiana; vecchie e nuove critiche contro di esso; parte innegabile di verità
che è in esse. Risoluzione del formalismo kantiano dal punto di vista
gnoseologico, p. 210 – S Risoluzione del formalismo kantiano dal punto di vista
oggettivo, L'accentuazione formalistica
della dottrina kantiana come conseguenza dell'opposi zione contro l'empirismo
morale, necessità della negazione del for malismo morale, e del dissidio tra la
ragione morale e il sentimento morale. Valore storico e teorico dell'etica
kantiana. LE FORME DELLA COMUNITÀ MORALE. INTRODUZIONE S I. L'Etica come
scienza sociale; suoi aspetti ideale e storico. Le diverse forme della vita
sociale: la famiglia, la società civile, lo Stato, la società religiosa. LA
FAMIGLIA. S I. Cenni sulla storia della famiglia, la famiglia paterna,
L'idealità morale nella famiglia. La famiglia dal punto di vista giuridico e
dal morale; monogamia, fedeltà, indisso lubilità, divorzio. Critica della
teoria che considera la famiglia come una forma transitoria della comunità
morale, Il m a trimonio civile e il religioso; i rapporti tra i coniugi, e tra
i geni tori e i figliuoli; la patria potestà,
LA SOCIETA' CIVILE. Concetto della società civile; in qual senso e in
quali limiti si può dire che la società civile derivi dalla famiglia, la
società ci vile e lo Stato, Le classi sociali, gli antagonismi so ciali e lo
Stato, LA SoCIETA' CIVILE COME SISTEMA DEI DIRITTI PRIVAT1. Diritti personali e
diritti reali, loro comune fondamento. D i ritto di libertà e sue
specificazioni, la personalità morale e giuridica –della donna,
limitazione della seconda nella sfera del diritto pubblico; carattere sociale
dei diritti personali, Dei diritti reali, la proprietà, suo fondamento psicologico
e suo sviluppo sto rico; impossibilità di dare un fondamento esclusivo all'una
o all'altra delle sue forme, la proprietà delle opere dell'ingegno, Le
obbligazioni,lorospecie; il diritto contrattuale, sua natura, suoi limiti, Il diritto
di associazione, sua natura, suoi fini, sua storia; le corporazioni medievali e
le libere associazioni moderne. Varie specie di associazioni; le associazioni e
lo Stato, DEL CONCETTO E DEI FINI DELLO STATO. Necessità dello stato, elementi
ideali del concetto dello stato, Elementi materiali, il popolo e il territorio;
fattori naturali e fattori spirituali della nazionalità, La sovranità, suo
fondamente razionale; lo Stato di diritto, la costituzione, la personalità
dello Stato, Definizione dello Stato, I fini dello Stato, loro distinzione in
proprii e d'inte grazione, Limiti dell'azione dello Stato, I POTERI DELLO
STATO. S I. Modi varii di distinguere i poteri dello Stato, Della divisione dei
poteri, suo carattere relativo, Il diritto punitivo, suo sviluppo storico,
Esame delle varie teorie sul fondamento del diritto di punire, G i u stizia
civile e penale, delitto e pena, la pena come limitazione della libertà; la
pena di morte, l'infamia, la gogna. Valore relativo degli altri fondamenti del
diritto di punire. LA cosTITUzioNE E LE FORME DELLO STATO. Le costituzioni
degli Stati, definizione, loro carattere storico, moltiplicità dei loro
fattori,Le forme dello Stato, divi sione aristotelica, quali siano ancora
vitali; necessità del governo rappresentativo, sue forme repubblicana e
monarchica, e caratteri differenziali di queste, LE RELAZIONI FRA GLI STATI E
LA PATRIA. Del diritto internazionale, se sia un vero diritto, sua distin zione
in diritto pubblico e privato, Cenni storici, Diritto internazionale pubblico;
la sovranità e le sue limitazioni; la sovranità territoriale e la libertà dei
mari. Diritto di guerra e sue limitazioni. L'ideale della pace universale,
Diritto internazionale privato, statuti personali e reali, dispo sizioni
speciali, Se l'idea di patria sia un'idea transi toria, sua necessità storica e
psicologica e doveri che ne derivano. Elementi più generali di questa idea, e
formazione storica diversa pei diversi popoli. Patriottismo e imperialism. LA COMUNITA'
RELIGIOSA, CHIESA E STATo. S I. Concetto della Religione, ReligioneeReligioni,p.313–
SII. Le religioni positive e la cultura; perennità dellavitareligiosa;suo
adattamento ad ogni grado di coscienza, Importanza sociale delle religioni
positive, e unità primitiva della società reli giosa e della civile, Ragioni
della loro separazione, l'universalità della religione, e il principio della
libertà di coscienza; impossibilità per lo Stato di subordinare la cooperazione
sociale alla fede religiosa, I quattro sistemi di regolamento dei rapporti tra
la Chiesa e lo Stato; loro irrazionalità relativa, e confusione dei medesimi
nella politica pratica, Dif ficoltà
teoriche e pratiche del regime della separazione, Difficoltà speciali del
regime della separazione nei paesi cat - tolici; la separazione come meta
ideale nei rapporti tra la Chiesa e lo Stato, p. Nati ra e classificazione dei
fatti psichici. Il fatto psichico come l'atto psicofisico, Differenze trai
fatti psichici e i materiali; che s’intende per stato di coscienza,
conscio ed inconscio. La teoria delle facoltà e quella dell’ unità di
composizione dei fenomeni psichici; il rifesso psichico primitivo, le
forme piu generali delle attività psichiche cóme suoi momenti, loro
distinzione progressiva, Svi l,t'PP O DEI PATTI PSICHICI. La coesistenza e
la successione nei fatti psichici, fatti psichici primarii e secondarii;
l’associazione come loro legge generale; fatti psichici di terzo grado, loro
rapporto con gli altri. Partizione della Psicologia, La subordinazione
progressiva dei fatti psichici alla coscienza è indirizzata alla
conoscenza Il mondo dello spirito oggettivo. La Psicologia della
sensibilità. Delle sensazioni in
P£w.v« Definizione e classificazione delle .sensazioni in loro
stesse e in rapporto agli stimoli , Rapporti fra la geu sa- /ione e
lo stimolo quanto all intensità e all’estensione: soglio e
<iifferensa;quantità negativa; stimolo, eccitazione, sensazione, So ggetti
vità delle sensazioni: limite del principio delle energie specifiche;
moltiplicità di sensazioni per uno stesso stimolo, sensazioni di consenso. Le
sinestesie. In che senso le sensazioni si possono sostituire .L’
eccentricità non è, come la spazialità, una proprietà primitiva delle
sensazioni, Qualità, intensità, t ono delle sensazioni. Irredncibilità
delle qualità. Lpgge di Weber sul rapporto tra la sensazione e lo
stimolo. La legge di Fechner,c eltica de lla medesima, Che s‘ intende per
tono delle sensazioni; rapporto tra la qualità e l’intensità delle sensazioni e
il loro tono. Le. sensazioni in particolare. Le sensazioni particolari si
distinguono in piterne edjtf terne. e le prime "in organiche 0 e
muscolari" Le sensazioni orga¬ niche.'la coinestesia o senso vitale;
le sensazioni organiche speciali. norma li e patologiche, loro funzione
biologica, loro tonalità, loro dipendenza da stimoli periferici e da
stimoli centrali e psichici, Le s ensaz i oni musco lari; diverse teorie
intorno ad esse; si mostra che sono sensazioni centripete del
movimento eseguito, non dello stato organico del muscolo. Contenuto qualitativo
e tono delle sensazioni muscolari. Coinestesia, cinestesia e cinestesi. Le
sensazioni esterne; differenziazioue ed isolamento degli organi relativi,
il loro numero un fatto d'esperienza soltanto. Il senso del tatto, sensazioni
di contatto e sensazioni di tamperàTuraT^SS^Tia ed altezza di stimolo per
le sensazioni termiche: rapporti tra la sensibilità termica e la tattile.
Sensazioni di pressione, di c ontatto . di discriminazione locale. Teoria
del Weber intorno alla discriminazione; i segni locali. Le
sensazioni di forma, 1 sensi chimici, loro carattere biologico;
mancanza di figurabili e quindi minore oggettività del loro contenuto. Il
gusto, stimoli e condizioni di questo senso, varie specie di sensazioni
gustative. Loro fusione e rimemorabilità, penetrazione e intensità. L’olfatto,
natura dello stimolo, penetrazione delle sen¬ sazioni olfattive,loro
intensità e fusione, loro classificazione, e scarso valore oggettivo,
loro valore emotivo e rimemorativo. L’ udito , stimoli delle sensazioni
uditive. Qualità delle sensazioni uditive, rumori e suoni. Percezioni
spaziali dell’udito. L'udito e il linguaggio, la musica. Altezza,
intensità, timbio. Armonia, melodia, ritmo, La vista., stimoli
delle sensazioni visive, corpi luminosi, opachi, trasparenti.
L'organo visivo.Percezione di spazio e di forma; teorie empiriche e
teorie nativiste. Percezioni di luce e di colore. Colori tondamentali
e derivati, acromatismo. Somiglianze e deferenze tra la gamma dei
colori e la scala musicale. Contrasto successivo e contrasto simultaneo.
Luminosità proprie dei diversi colori . colori caldi e freddi, saturi e
non saturi. Il sentimento sensiti ivo. Definizione del sentimento
, piacere e dolore indefinibili e di qualità opposta, soggettività dei
sentimenti, finalità biologica dei sentimenti sensitivi, loro differenza
dalle sensazioni. Fisiologia del piacere e del dolore. Dipendenza degli
stati emotivi dai pre¬ sentativi, II sentimento sensitivo e il
sentimento vitale 4 \\ punto neutro, Dipendenza del sentimento
dallo stato del soggetto, dall’intensità dello stimolo, Rapporti vari! dei
sentimenti sensitivi con l'oggettività, la frequenza, e la qualità delle
sensazioni. Dimostrazione particolari raggiata del primo di questi rapporti,
Sentimenti sensitivi di natura estetica, loro dipendenza dalla
forma delle sen- j sazioni, armonia, euritmia, proporzione. L\ TEND5ì^U-B
L’ISTINTO. I *L’istinto. L’ azioni? riflessasue proprietà e
differenze. Impulsività delle sensazioni, legge di diffusione e legge di
specificazione. La tendenza, Definizione della te nden za, sua
dipendenza dal sentimento che ne è causa; ten denze primitive e derivate;
la tendenza, come stato psichico per sè, è il prodotto dell’inibizione. Carattere
biologico della tendenza, legge di riversione tra l’azion
volontaria e la riflessa. S viluppo dell’attività pratica mediante l’isolamento
e la combinazione dei movi¬ menti. Differenza di s viluppo dell’attività
prat ica nell’animale e nell’uomo, e differenza di finalità. Funzione
dell'imitazione in tale sviluppo. L atti vità pratic a dir etta alle
rappresentazioni, forme dell'attenzione spontanea, L’istinto ;
teorie opposte sulla sua natura ed origine; teoria della lapsed intelligence
(Romanes). Errori del Komaues circa la natura dei fattori dell istinto, e
circa il loro rapporto. Natura dell’esperienza che è base dell istinto, 1
intelligema adattatine), suo carattere frammentario, sua meccanizzazione.
L’istinto cpme uno sviluppo ol- latepale deU’ attività pratica, senza
continuità con le forme supe¬ riori, p. Le condizioni dello sviluppo
psichico. L’ ATTENZIONE. Natura dell attenzione; attenzione
spontanea e attenzione volontaria, specie della prima: attenzione esterna
ed interna. Fe¬ nomeni fisici dell’attenzione, Intermittenza e
ritmi¬ cità dell’ attenzione, Attenzione e percezione, atten¬ zione
e coscienza. Carattere emotivo dell’attenzione spontanea, origine e
sviluppo dell’attenzione nella serie animale, L’ attenzione d’esperienza:
e le sue forme singolari dell' attenzione aspettante, dell’ inversione
delle imagini, e dell at tenzione marginale. L’attenzione interna. La
memoria. Analisi del fatto della memoria, memoria organica e memoria
psicologica, loro riversione e sostituzione. Non ci è una memoria come
facoltà generale, ina un numero grande di memorie particolari. IL
Condizioni della memoria, anomalie mnemoniche, Stato primario e stato
secondario nella memoria, loro differenze, e loro rapporti, Sviluppo
della memoria, prova desunta dalle amnesie, La memoria psicologica e le sue
leggi. La collocazione nel tempo. L’ ABITUDINE.
Dell’abitudine dal punto di vista fisiologico e psichico, Effetti
dell’abitudine, l’attenzione e l’abitudine, I' abitudine come educazione
di tutte le funzioni psichiche, L’abitudine e la volontà. La psicologia della
conoscenza. LA PERCEZIONE. Natura della percezione, sua
differenza dall’associazione: la percezione come integrazione. Condizioni
della percezione,. |per- eezione ed appercezione^ Altre prove
dell’integrazione percettiva, Cause soggettive ed oggettive delle
integrazioni percettive, Misura del tempo della percezione,
equazione personale,[variazioni, percezione e sensazione, Percezione sensitiva
e percezione intellettiva, La percezione
interna, Le illusioni percettive e loro specie, Le allucinazioni, diverse
ipotesi sulle loro cause. L’ ASSOCIAZIONE. Associazione e
percezione, serie percettive e serie rappresentative, Teorie intorno alla
reviviscenza delle rappresentazioni. Critica della teoria herbartiana, la
teoria morfologica, dell'associazione, Se siano riducibili,
Condizioni prossime delle associa¬ zioni, Tempo di associazione, L’oblio.
I sogni come fenome ni dell’associazione psicopatica. Il son no. Diverse specie
di sogni. Cause, Rapporto tra le cause positive e le negative dei sogni, la
volontà nel sogno. Sogni telepatici, L’io. Associazione e
coscienza, continuità e dinamismo delle serie rappresentative, il
pensiero delle cose e il pensiero dellMo. Varii significati della parola
cosciente: la. fase irrelativa e l’integrale oggettiva,
La.^u?cifenza \li sé (formale) e 1' empirica o storica, elementi di
quest’ ultima, (u- deducibilità della coscienza di sè dall’associazione e
dall’astrazione, unità e continuità della coscienza di sè. Lacoscienza
dell’identità dell’io; funzióne della'memoria e dell’associazione, casi di
coscienza doppia, La coscienza di sè e l'astrazione come caratteri
distintivi della psiche umana dall’animale. L’astrazione, Il concetto, Il
giudizio. Il principiod'identità come fondamento del raziocinio, natura
dell’identità logica e sua invenzione. Sintesi e analisi. L’intelligenza
animale e l’umana. Il genio scientifico, Dimostrazione del doppio procedimento
del raziocinio nel raziocinio quantitativo e nel qualitativo, Le forme
dell' intuizione e le categorie, Psicologia e linguistica: l’origine del
linguaggio, Vili. Rapporto tra la parola e il pensiero. Azione reciproca
tra la parola e il pensiero. Natura logica della lingua: suo sviluppo dal
concreto all' astratto, L’ IMAGINAZIONE. Rapporto
dell’imaginazione con l’intelligenza e con 1 associazione; l’imaginazione
riproduttrice. IL Rapporto del- l’imaginazione con la sensibilità e col
pensiero astratto, L’imaginazione artistica, sue funzioni, L’imnaginazione
neiia scieuza. L’imaginazione nell’Arte: momeuto realistico e momento
idealistico. L’Arte e la Scienza,. Relatività i>ei sentimenti. La
legge della relazione nel sentimento, Il sentimento e le altre funzioni
psichiche, L’ associazione e la memoria dei sentimenti, Affetti e passioni. Gli
affetti, p. Le passioni. Classificazione
dei sentimenti. Metodo della classificazione; classificazione dello
Spemi e ilei Nahlosvski. La classificazione biologica e genetica, e
sua integrazione con la rappresentativa. Passaggio dai sentimenti primitivi ai
derivati. 1 SENTIMENTI MORVU. Le teorie intorno ai sentimenti
morali. Esame della teorìa empirica; se il sentimento morale sia il
riflesso delle sanzioni esterne. Impossibilità di spiegare con la
morale empirica il sacrifizio defini tivo, Erroi-' logico della dottrina
empirica, parte di verità che è in essa. La teoria razionalista; la direttrice
psicologica e la socia ;; la ragione e il sentimento, Classificazione ed
a .a- lisi dei sentimenti morali, La carità e la tu- stizia, I
sentimenti religiosi. Natura del sentimento religioso, sua forma
primitiva, direzione di sviluppo. Il sentimento morale e il sentimento
religioso. Rapporto tra l’intelligenza, il sentimento e la volontà nella
religione. La forma superiore del sentimento religioso. Le tre forme del
sentimento religioso. I SENTIMENTI ESTETICI. Il sentimento estetico
e il sentimento del gioco. I fattori del sentimento estetico. La simpatia
estetica. I fattori intellettuali. La verità in Arte. Idea e forma. I
SENTIMENTI INTELLETTUALI. Le origini dei sentimenti intellettuali ; la
curiosità e il dubbio pratico. IL II sentimento intellettuale della
ricerca, e quello del possesso della verità. Il sentimento intellettuale e il
sentimento di sé. Dei sentimenti estetici in particolare. Il sentiment o
del bello ince nerale, IL li sen tii .ento della bellezza finita e le sue
forme: la bellezza plastica, il arioso, il drammatico. Il sentimento del
su¬ blime, sua natura, sua forma; il sublime naturale,
l’intellettuale, il morale. Il sentimento del comico , sua natura,
suo rapporto col sentimento di sè e col sentimento della libertà.
Comicità ed umorismo. Il sentimento della natura, sue forme diverse nell'
età antica e nella moderna. Perche è la forma più evidente della catarsi
estetica. La Psicologia della
Volontà. Il desiderio e la.
volontà. Il desiderio, Fenomeni intensivi del desiderio. Le azioni
volontarie nelle loro forme derivate e contingenti; elementi essenziali
dell'atto volontario. Il problema della causalità della volontà. Teoria della
volontà. La teoria metafisica della Volontà. La teoria
associazionista. La volontà come facoltà del fine. e dei valori
razionali; la funzione d’inibizione come suo momenti essenziale,
Il sentimento del conato volitivo, In che consistono e come sì producono
l'inibizione e l’impulso. L’attenzione volontaria e le sue forme p&-
K tologiche. La misura del tempo nelle volizioni. Le malattie della
Volontà, e l'ipnosi. L'aboulia e la forza irresistibile, il capriccio
isterico. L’estasi, Fenomeni sensitivo-rap- presentativi, mnemonici, e
volitivi dell'ipnosi; suoi gradi. La suggestione normale e l’ipnotica;
somiglianze e differenze tra il sonno naturale e l’ipnosi: cause specifiche
della suggestione ipuotiCa. Temperamento e cvrattere. Natura del
temperamento, suo rapporto col sentimento vitale, sua dipendenza
dall’eredità. Il carattere, sua natura, sua unità col temperamento, La
teoria ippocratico-galenica dei temperamenti, e le sue
interpretazioni fisiologiche. La classificazione psicologica
riunisce il temperamento e il carattere: forme varie di essa, la
classifica¬ zione del Ribot. Della modificabilità del temperamento e del
carattere. Forme patologiche. La volontà e le altre attività
psichiche. L’EDUCAZIONE DELLA VOLONTÀ. La Volontà e P
inconscio. Mezzi di azione della volontà sull’ intelligenza : necessità
della limitazione della valutazione; forme patologiche, e forme estreme,
ma normali, dì questa limitazione. Modi d’azione della volontà sul sentimento.
Azione delia volontà su sè stessa; genesi della volontà comune, azione
reciproca dellajiilpiUàindividuale e della volontà comune, il costume,
la/fm(fl*A.' Influenza della volontà iudividuajeV sulla vomW^
comune: l’educazione, la gerarchia, la dittature/<Qe sue
du^rfiel la militare e la morale. L’idea di giustizia comprende le
eguaglianze aritoteliche, e il carattere imperativo e di necessità
rilevati dallo Mill; ma perchè sia ben compresa ha bisogno di
essere guardata in rapporto alla solidarietà morale, dalla quale
l’eguaglianza in cui consiste deve attingere la norma. Se la giustizia si
fa derivare dall’utilità sociale, se ne assegna una derivazione che può
spesso esser falsa, (p. es. la necessità che taluno muoia pel popolo); e
se si oppongono la giustizia e la carità, si crea una scissura
nell’ordine morale, che toglie alla giustizia quel caldo sentimento di simpatia
che deve renderla operosa , e si fa della carità qualche cosa che va
oltre il dovere, e che può essere anche ingiusta e nociva. Se della
giustizia si fa invece la sintesi, soggettiva e oggettiva, come virtù e
come norma, della libertà e della solidarietà, essa non solo oltrepassa
la sfera del diritto, ma appare come la sintesi superiore della moralità, come
progressiva nella ragione stessa dei suoi due fondamenti. Che siano
progressive la libertà e la solidarietà è fatto indubitabile della
storia umana; la prima tende a ricomprendere tutti gli uomini in un
rapporto d’eguaglianza dal punto di vista morale; e la seconda da questo
stesso punto di vista, che è quello del valore di fine che ogni persona
morale ha in sè, tende ad estendersi dalle opere alla persona come tale,
a conservarla, a promuoverla, anche quando soggiace all’avversa fortuna e
al dolore. Noi concepiamo la giustizia come la forma dell’
unità della libertà e della solidarietà già raggiunta dalla coscienza
morale; cioè come il giudizio della proporzionalità degli utili agli
sforzi, e della loro migliore ripartizione tra gli sforzi individuali e i
sociali, posto un minimum di utilità spettante a ciascuno in forza del
valore di fine che ha la persona morale, e della solidarietà che stringe
gli uomini tra loro. A chiarire questo concetto gioverà vederne l’applicazione
ad uno dei problemi più gravi del tempo nostro, quello relativo
alla migliore distribuzione della ricchezza, che ha preso il nome
di giustizia sociale. Il Fouillée indica tre teorie intorno ad essa,
la individualistica degli economisti smithiani, la collettivista ed egualitaria
del socialismo , l’idealistica che cerca di con temperare i diritti
deirindividuo e quelli della società. La teoria economica considera
troppo il lavoro come merce, e i lavoratori come cose o come macchine di
produzione. Ma dal punto di vista sociale e morale il lavoro rappresenta
le energie accumulate di esseri viventi, sensibili e consapevoli , tra i
quali ci è necessariamente la solidarietà che deriva dal fine comune
e dal lavoro comune. Di più questi esseri e queste energie sono
parte della società, e questa è una solidarietà più vasta che abbraccia come
abbiamo visto tutte le energie dello spirito. Nella prima metà del secolo
passato T individualismo economico ebbe libero corso, e la merce lavoro
fu considerata a parte dalla personalità del lavoratore, e dalla solidarietà
sociale. Il lavoro fu sfruttato prevalendosi della concorrenza dei
lavoratori, e fu sfrut¬ tato di più quello pagato meno, il lavoro delie
donne e dei fan¬ ciulli; cosi Tingiustizia più aperta fu legge. La sorte
dei lavoratori fu abbandonata al meccanismo della concorrenza, alle leggi
che si dissero naturali, e la società si disinteressò della protezione
dei deboli. Pareva che pei seguaci di questa scuola la ricchezza tosse
tutto, l'uomo nulla. La legge di MALTHUS e il darwinismo biologico fecero
il resto sottomettendo la persona umana alla concorrenza vitale, ed
elevando la voluta giustizia della natura a giustizia sociale. Della
solidarietà sociale non si davano nessun pensiero. Ma una società di
esseri morali non ci è solo per la produzione della ricchezza, e 1’ uomo
è qualche cosa di più che un accumulatore di capitale. La società umana
sussiste per rea¬ lizzare l’ideale umano; P idea di giustizia è umana, e
non può quindi prendersene il modello dalla natura, perchè essa non
esiste nel senso morale se non è fondata sulla solidarietà. Anche
Peconomia collettivista inculca una giustizia che non è quella dello
spirito, ma quella della natura. Facendo della lotta di classe una
necessità sociale, e del trionfo della classe più numerosa e [più forte l'esito
necessario di quella,cangia i termini della lotta economica, non la
natura; la lotta di classe non è meno brutale della concorrenza, ed è
pari o maggiore il disdegno delle ideologie nei collettivisti e negli
economisti smithiani. Se non che 1 primi non tengono conto che del solo
lavoro materiale nella produzione , e non badano che non ci è giustizia
senza libertà. Invece la parte del fattore sociale nella ricchezza, e
specialmente quella dovuta all'addizione di esso nel tempo è così grande,
che mal si potrebbe confonderla con quella che vi ha il lavoro
mate¬ riale in un'epoca determinata. Basta riflettere all’importanza
capitale che hanno le scoperte scientifiche in generale e le tecniche in
particolare nella produzione della ricchezza, per persuadersi che la
parte della mano d'opera è assai minore di quella che il collettivismo afferma.
Questa parte sociale, ovvero buona parte di essa è dovuta all’iniziativa
individuale, alla forza individuale di lavoro, e non sarebbe giusto di
togliere ad esse quello che senza di esse non sussisterebbe, e sopprimere
lo stimolo che le fa operare togliendo loro quello che producono. Anche solo
nella produzione della ricchezza non si può giustamente sopprimere V alea
a cui la potenza di lavoro individuale va incontro con una speciale
costituzione sociale. Poiché è impossibile sopprimere le disuguaglianze
naturali, come la forza fisica e morale, la bellezza, il valore, il genio, così
non si può prescindere dalla potenza individuale di lavoro, perchè il
prescinderne è contro la giustizia distributiva, contro la libertà, e
quindi contro il bene sociale. L'idea di giustizia è la sintesi della libertà e
della solidarietà e solo quella forma di essa è vera, che non ripudia
l’una per l’altra. Non si può negare airindividuo la proprietà di quella
parte di ricchezza, che esso ha prodotto, più di quello che si possa
negare a un popolo la proprietà del territorio sul quale si esercitò per secoli
il suo lavoro trasformatore e creatore. Sotto questo rispetto la
negazione della proprietà individuale non sarebbe ingiustizia minore dì
quella di negare al popolo italiano o francese la proprietà del territorio
della patria in nome del diritto dei selvaggi bruciati dal sole tropicale, o di
quelli agghiacciati dai geli delle regioni circum-polari. La
giustizia, che accorda la libertà e la solidarietà, considera il lavoro
come una forza propria di un essere personale, che deve essere padrone di
se stesso. Quindi essa riconosce la libertà di associazione e di
resistenza dei lavoratori, riconosce ad essi il diritto di trasportare
dovunque la loro forza di lavoro, ed evita che la libertà del lavoro sia
manomessa con la schiavitù forzata del lavoratore, qualunque forma questa
possa assumere. D’altra parte rassicurazione dagl’ infortunii, il riposo
festivo, le ore di lavoro, il divieto del lavoro notturno, la disciplina
del lavoro delle donne e dei fanciulli, e il riconoscimento infine del
diritto al lavoro, sono tutti atti di giustiziaci quali sostituiscono
la carità indeterminata e di pura coscienza che prima vigeva.
È in forza del principio della solidarietà che la società deve oggi
far profittare anche gli esclusi e i diseredati, dei beni strettamente
necessarii alla sussistenza, e di quelli che sono inesauribili dall'uso/come i
beni superiori dello spirito, la cultura, l’arte, la religione, È in forza
dello stesso principio che la società deve evitare che il profitto individuale
danneggi il sociale in rapporto al futuro. La società deve conservare
alle generazioni che verranno i beneficii del passato, come la potenza di
lavoro e la sanità della razza, cosi dal punto di vista fisico che dal morale.
E rispetto al presente, il regolamento del lavoro non può essere più
quello di una volta, quando il lavoratore animato essendo la sola fonte del
lavoro, e l’utensile un semplice organo aggiuntivo dell’individuo, tutti
i rapporti del contratto di lavoro potevano essere abbandonati al
regolamento privato. Oggi il la’ voro è collettivo, l’utensile si è
trasformato in macchina, e la forza di lavoro umana è diventata un
accessorio della forza naturale e meccanica resa dalla scienza strumento dei
fini umani.Il grande lavoro è oggi, pel numero e per la qualità, un’opera
sociale, e vuole quindi un regolamento sociale. Se si considerano
gli stadii dello sviluppo etico-sociale, il primo è rappresentato da una
giustizia nella quale prepondera l’elemento della solidarietà, quindi la
libertà individuale o non esiste, o è in tutti i modi limitata dalla
regola sociale. Diventati sempre più complicati e più numerosi i rapporti
sociali, si va necessariamente all* individualismo, e la giustizia s’identifica
con la libertà individuale. Nel terzo stadio, il grado di massima
complicazione dei rapporti esige il loro regolamento sociale; ma questo
non deve dimenticare gl' interessi connessi con la libertà, e che non
sono più individuali che sociali. La giustizia, in questo terzo stadio, è
il contemperamento della libertà con la solidarietà, che è anche il suo
ideale. Filippo Masci. Masci. Keywords: implicatura, critica della
critica, criticismo, neo-criticismo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Masci” –
The Swimming-Pool Library.
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