Speranza
Galleria di Luca Giordano
Il lavoro, eseguito su commissione di Francesco Riccardi, nipote del marchese Gabriello Riccardi (a cui il granduca Ferdinando II aveva venduto il palazzo nel 1659), costituisce uno dei più importanti lavori eseguiti dal Giordano in tutta la sua carriera.
Il lavoro fu svolto durante un soggiorno a Firenze del pittore napoletano, nel quale ebbe modo di soddisfare una serie di commissioni fiorentine tra cui spicca anche quella dell'affresco nella cupola della Cappella Corsini.
Il nuovo ambiente del palazzo Medici Riccardi vede ai lati della volta ritratte alcune figure allegoriche mostranti le Virtù cardinali (accompagnate dai Vizi), quest'ultime poste agli angoli del ciclo d'affreschi, e da otto episodi mitologici. Nella parte centrale del soffitto, infine, sono raffigurate le ultime quattro storie che vedono come fulcro l'affresco compiuto nel 1685 Giove e l'Apoteosi dei Medici, nel quale si mostra la dinastia della famiglia toscana di fronte a Giove.
La lettura dell'intero ciclo avviene in senso antiorario partendo dalla prima storia posta di fronte all'ingresso della galleria:[1]
STORIA I.
Antro dell'Eternità e nascita dell'uomo: vengono mostrati un gruppo di divinità che assistono alla nascita dell'uomo, simboleggiata questa dal nenoato tenuto in mano dal personaggio al centro dell'affresco. Tutto il gruppo è circondato da un serpente che morde la propria coda, ciò simboleggia l'Eternità.
- La Temperanza: posta al primo angolo a destra verso chi guarda, vi è la virtù della Temperanza ritratta in una guerriera sotto la quale vengono collocati tre vizi: l'Accidia, l'Invidia e la Rabbia.
Adone ucciso dal cinghiale
Scena mitologica in cui il cinghiale, inviato da Marte, uccide Adone a causa del suo amore per Venere.
STORIA III. Nettuno e Anfitrite: scena in cui vengono mostrate divinità marine che circondano lo sposalizio tra Nettuno e Anfitrite.
STORIA IV.
Il trionfo di Bacco: storia raffigurante Bacco portato in trionfo su di un carro.
- La Fortezza: all'angolo sud-ovest, vi è raffigurata la seconda virtù del ciclo attraverso la figura di Ercole, simbolo della Fortezza, posta in basso a destra del gruppo e nel mentre strangola un serpente.
Minerva protettrice delle Arti e delle Scienze: in contrapposizione alla prima storia, in cui si mostra la nascita dell'uomo, nella quinta, attraverso l'immagine di Minerva e di Mercurio, si mette in luce la maturità dello stesso.
- La Prudenza: nell'angolo a nord-ovest vi è collocata la terza virtù, posta al centro del gruppo: la Prudenza. Sotto di essa vi è la Frode, caratterizzata da una doppia faccia e dai piedi simili a quelli di un rapace.
STORIA VII. Il ratto di Proserpina: collocato a nord, la scena ritrae Plutone che rapisce Proserpina portandola con sé agli inferi. Appaiono nella scena anche Ercole (di spalle con la pelle di leone indosso), le Arpie (in volo) e le Erinni (con le fiaccole in mano).
STORIA VIII. Gli Inferi: la scena seguente vede Plutone giungere agli Inferi su di una barca, mentre trasporta con sé alcune persone. Compaiono nel gruppo anche la Morte personificata, alle spalle di Plutone, e Cerbero, posto alla riva in attesa dell'arrivo di Plutone.
- La Giustizia: la quarta ed ultima virtù, che vede in mano una spada ed una bilancia, rappresenta la Giustizia, accanto alla quale vi è la figura dell'Inganno (la persona a sinistra con gambe simili alla coda di un serpente, viso mascherato e con in mano dei fiori dentro i quali vi è nascosto un serpente). L'affresco è posto a nord-est rispetto all'intero ciclo, nonché alla destra dell'ingresso in galleria. Con questo gruppo terminano le storie poste ai lati della volta centrale.
STORIA IX. Il carro del Sole
STORIA X. Giove e l'apoteosi dei Medici
STORIA XI. L'anima buona
STORIA XII. Il carro della Luna
L'elemento di spicco della parte centrale è senza dubbio rappresentato dal gruppo raffigurante Giove e l'Apoteosi dei Medici, il quale gruppo, posto al centro della volta, mostra Giove sul vertice alto di una montagna di nubi, caratterizzata quest'ultima dalla presenza intorno ad essa di diversi personaggi, alcuni dei quali componenti della famiglia dei Medici.
Sono riconoscibili infatti[1]: Cosimo III de' Medici, granduca di Toscana (personaggio centrale con il leone ai propri piedi), con ai lati i figli Gian Gastone (sulla sinistra) e Ferdinando de' Medici (sulla destra), entrambi su cavalli bianchi. Più in basso, vestito di rosso, vi è il cardinale Francesco Maria de' Medici, fratello di Cosimo III. Tutti e quattro queste personalità, più altre due poste ai lati di Giove, sono caratterizzate dalla presenza sul proprio capo di una stella che simboleggia in questo caso i satelliti medicei, ovvero quelli che Galileo Galilei scoprì nel 1610[2] e dedicò alla famiglia granducale.
Note [modifica]
- ^ a b Palazzo Medici Riccardi - sito ufficiale
- ^ I satelliti medicei. URL consultato in data 09 dicembre 2011.
Bibliografia [modifica]
- Luca Giordano, 1634-1705, Editrice Electa (2001) ISBN 88-435-8579-7
Voci correlate [modifica]
Altri progetti [modifica]
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