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Wednesday, March 27, 2013

IL MELEAGRO DEL VATICANO-- Sala degli Animali -- agosto del 1770 -- acquistato da Clemente XIV al prezzo di 4000 scudi. Originalmente, nella camera di Francesco Fusconi, "coperto come se fossa una bella gioia et una venerabile reliquia" -- "prima camera" -- Haskell/Penny, "L'antico nella storia del gusto" (Torino, 1984). -- Francesco Fusconi, da Norcia (1757)

Speranza

Meleagro

Approfondimento sull'Opera · vicende collezionistiche



collocazioni precedenti


cronologia:
post 1770 - ante 1798

luogo:  Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio Clementino, Sala degli Animali

cfr.:
Pietro Rossini , Il Mercurio errante delle grandezze di Roma, Roma, 1776, pp. 276-277
Dominique Magnan, Meleagri statua [Meleagro] in Dominique Magnan, Elegantiores Statuae Antiquae, Romae, 1776, tav. 34
Francesco Piranesi, Meleagro [Meleagro], Roma, 1780

Walther Amelung, Die Sculpturen des Vaticanischen Museums, Berlin, 1903 - 1908, vol. II, p. 37
Carlo Pietrangeli, Il Museo Clementino Vaticano in Atti della Pontificia Accademia Romana d'Archeologia. Rendiconti, XXVII, (1951 - 1952), 87-109, serie III, fasc. I-I, p. 92

Il "Meleagro" fu acquistato nell'agosto del 1770 da Clemente XIV al prezzo di 4000 scudi.

Per la presenza del cane e del cinghiale fu destinato alla "Sala degli Animali" che il pontefice stava facendo costruire in quegli anni.


cronologia:
post 1547 - ante 1770
luogo:  Roma,
Palazzo Fusconi-Pighini, nella prima camera

cfr.:

Giovanni Francesco Arrivabene,
Mantova, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, busta 888, Roma, 6 febbraio 1550 pubblicato in Clifford Malcolm Brown, An Early Description of the Vatican Meleager, 94

Ulisse Aldrovandi,
Delle statue antiche, che per tutta Roma, in diversi luoghi e case si veggono,
Venezia, 1562, p. 163

Luigi Contarino, L'Antiquità di Roma, Venezia, 1575, p. 105

- Jean Jacques Boissard, Romanae Urbis Topographia et Antiquitates, Francoforte, 1597 - 1602, pp. 37-38

- Pietro Rossini , Il Mercurio errante delle grandezze di Roma, Roma, 1715, p. 32
- Joseph Jérome de Lalande, Voyage d'un françois en Italie, fait dans les années 1765 et 1766 , Venise, 1769, tomo IV, p. 166

- Rodolfo Lanciani, Storia degli scavi di Roma e notizie intorno le collezioni romane di antichità, Roma, 1989 - 2002, vol. II, p. 96


Nella sua lettera del 6 febbraio 1550, Francesco Arrivabene descrive il Meleagro nel Palazzo Fusconi e lo dice collocato nella camera di Francesco Fusconi "coperto come se fosse una bella gioia et una venerabile reliquia".

Questa camera dovrebbe corrispondere a quella indicata da Aldrovandi come "camera tosto che s'entra a man destra" e nell'inventario del 1593 come "prima camera".


cronologia:
post luglio 1798
luogo:  Parigi

cfr.:
- Roma, Archivio di Stato, Camerale II, A. B. A., b. 6, fasc. 169
- Francis Haskell, Nicolas Penny, L'antico nella storia del gusto, Torino, 1984, p. 377
- Carlo Pietrangeli, I Musei Vaticani, Roma, 1985, pp. 110-11


La statua, ceduta ai francesi in seguito al trattato di Tolentino, raggiunse Parigi nel corteo trionfale del luglio 1798.


cronologia:
9 novembre 1800 - ottobre 1815
luogo:  Parigi, Musée Napoléon

cfr.:
- Francis Haskell, Nicolas Penny, L'antico nella storia del gusto, Torino, 1984, p. 377


cronologia:
4 gennaio 1816
luogo:  Roma

cfr.:
- Diario di Roma, Roma, 1808 - 1847, 6 gennaio 1816
- Francis Haskell, Nicolas Penny, L'antico nella storia del gusto, Torino, 1984, p. 377
- Carlo Pietrangeli, I Musei Vaticani, Roma, 1985, p. 129


La statua del Meleagro tornò a Roma con il primo convoglio di opere d'arte inviate da Parigi ed entrato in città attraverso Porta Angelica il 4 gennaio del 1816.


cronologia:
post maggio 1816
luogo:  Città del Vaticano, Musei Vaticani

cfr.:
- Francis Haskell, Nicolas Penny, L'antico nella storia del gusto, Torino, 1984, p. 377



collezionisti:


cronologia: post 1547 - 1548
persona: Francesco Fusconi (da Norcia)


cronologia: post 1593
persona: Marzia Fusconi in Pighini

cfr.:
-
Emmanuel Pierre Rodocanachi, Le Capitole romain antique et moderne. La cittadelle - Les temples - Les palais sénatorial - Le palais des Conservateurs - Le Musée, Paris, 1905, pp. 204-205
- Rodolfo Lanciani, Storia degli scavi di Roma e notizie intorno le collezioni romane di antichità, Roma, 1989 - 2002, vol. III, p. 96


Eredita alla morte di Alessandro Fusconi, vescovo di Aquino e nipote di Francesco Fusconi, la collezione di statue antiche, come risulta dall'inventario stilato solo nel settembre 1593 e pubblicato da Lanciani.

La questione dell'eredità di Adriano Fusconi (morto nel 1579) fu, infatti, lungamente dibattuta perchè egli aveva concesso al popolo romano la sua collezione d'antichità, ma solo nel caso che i suoi eredi non avessero voluto conservarla intera all'interno del palazzo di famiglia.


cronologia: circa 1770
persona: Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli

cfr.:
- Carlo Pietrangeli, Il Museo Clementino Vaticano in Atti della Pontificia Accademia Romana d'Archeologia. Rendiconti, XXVII, (1951 - 1952), 87-109, serie III, fasc. I-I, pp. 91-92
- Giandomenico Spinola, Il Museo Pio Clementino 1, Roma, 1996, p. 137


La statua, ereditata dal Monastero di S. Cosimato, passò ai Musei Vaticani nel 1770 sulla base di un chirografo di Clemente XIV.

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