Speranza
IFrancesca da Rimini: il personaggio storico (circa 1255 -
circa 1285)
I
Francesca da Rimini nellaDivina Commediadi Dante (1307 -
1321)
Francesca da Rimini:
Il libretto di Felice Romani (1823), musicato da Strepponi.
L’importanza di Francesca
Francesca: un personaggio sfaccettato
Francesca e la fede
Francesca: una donna protettrice
Espressione
dell’amore
Francesca vista da suo padre e dal autore
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Francesca da
Rimini: libretto di d'Annunzio e Tito Ricordi (1914)
L’importanza di Francesca
Francesca: un personaggio sfaccettato
Francesca e la fede
Espressione dell’amore
La lettura dei romanzi cavallereschi e di amore
cortese
La musica
Una storia sopratutto tragica
In questo lavoro, si comparerà di
maniera letteraria il librettoFrancesca da Riminidi Felice Romani (1823) con
quello dello stesso nome di Tito Ricordi (1914), basando questa comparazione
sull’opera originale che noi introduce al personaggio di Francesca: laDivina
Commediadi Dante (1307 - 1321).
Oltre alla comparazione minore tra i due
libretti di maniera generale (temi, atmosferi, metrica, etc.), l’obiettivo
principale di quest’analisi e di sviluppare la figura di Francesca allo scopo di
scoprire un’eventuale differenza di percezione e di presentazione di questo
personaggio tra i due libretti, ma anche rispetto all’opera di Dante: si
analizzerà in che la Francesca di Romani è differente di quella di Ricordi e di
quella di Dante basandosi sulla la maniera con la quale gli tre autori la
presentano e la descrivono attraverso la storia nelle loro opere
rispettive.
Il lavoro si aprirà su una breve introduzione che presenterà il
personaggio storico e reale di Francesca da Rimini. Si potrà dunque anche
comparare la prima versione di fizione, quella di Dante, con la storia del
personaggio reale. Per questo motivo, il lavoro si perseguirà primo con
l’analisi di Francesca attraverso l’opera di Dante. Poi si analizzerà il
libretto di Romani, seguito di quello di Ricordi, attraverso differenti punti ed
aspetti pertinenti come l’importanza di Francesca o le differente facette della
sua personalità. Il lavoro si terminerà su una breve conclusion sintetica del
lavoro.
II. Francesca da Rimini: il personaggio storico (circa 1255 - circa
1285)
Francesca da Rimini si chiamava in realtà Francesca da Polenta (circa
1255 - circa 1285). Era una giovane italiana molto bella, sensibile ed amabile
che visse alla fine del secolo XIII. Era di una famiglia nobile di Ravenna e suo
padre era Guido da Polenta. La sua vita si svolse nel silenzio e l’austerità
perché padre e fratelli erano sempre lontani per la guerra.1Per raggioni
politiche e per una migliore intesa tra le due famiglie, fu forzata da suo padre
di
sposare Gianciotto Malatesta da Rimini, un uomo
ricco ma brutto. Nonostante tutto, ebbero due figli: Concordia e
Francesco.
Francesca, che non amava il suo marito, ebbe una relazione
adultera ma passionale con un fratello di Gianciotto: Paolo Malatesta. Quando
Gianciotto scoprì l’adultero, decise di uccidere i due amanti pugnalandoli.
Tuttavia, questo doble assassinio non affettò per niente le buone relazioni tra
le due famiglie e non è menzionato da nessuna parte negli archivi l’adultero o
il delitto.
III. Francesca da Rimini nellaDivina Commediadi Dante (1307 -
1321)
Dante Alighieri (1265, Firenze - 1321, Ravenna), quando fu esiliato da
Firenze, viaggiò molto attraverso l’Italia e la Francia per finalmente fermarsi
a Ravenna a casa di Guido da Polenta. Il nostro autore ha dunque realmente
conosciuto realmente Francesca e la sua famiglia e è stato un testimone della
relazione di Francesca e Paolo e del loro omicidio. Dante ha dunque voluto
rendere omaggio all’amore di Paolo e Francesca immortandolo nelle pagine di una
delle più grandi opere letterarie mai scritte.2
Nell’opera di Dante, Paolo e
Francesca appaiono nel secondo cerchio de l’inferno, dove si trovano i
lussuriosi, perché i due amanti furono vittime del peccato della carne. In
effetti, anche se la loro relazione rimase probabilmente platonica e che la
storia conta che furono uccisi durante il loro primo bacio, furono vittime al
meno della passione dell’amore e del desiderio carnale: hanno fatto prevalere
l’istinto sulla ragione3e sono morti per amore. Per questa ragione, sono
considerati come dannati, condannati all’inferno di Dante per
l’eternità.
Dante viene attirato da le due anime di Paolo e Francesca e
questa ultima risponde alla richiesta di Dante di parlare con lui: Francesca
mostra ancora molto il suo amore per Paolo, anche dopo della morte e nonostante
che a causa di quest’amore le fu tolta la sua bella persona4; fa dunque un’
allusione al loro omicidio. Paolo, quanto a lui, rimane silencioso. A questo
momento, Francesca rappresenta un’eroina romantica. In lei abbiamo la
contradizione tra ideale e realtà: lei realizza il suo sogno di essere con
Paolo, ma riceve la massima punizione: la morte.5Parla dell’amore che li ha uniti anche nella morte e si
lamenta della maniera con la quale fu uccisa, tanto istantanea, senza aver il
tempo di poter pentirsi del suo peccato: il loro primo bacio.
Più tardi,
Francesca racconta la sua storia a Dante, il momento del peccato che ha messo
fine alla sua vita, mentre Paolo sta piangendo e singhiozzando. Questa
situazione di ricordarsi i tempi felici con Paolo le procura molto dolore ma lo
fa per Dante, perché è il solo che si è fermato per parlare con loro.
Durante
il racconto di Francesca, capiamo che l’amore tra lei e Paolo è un amore
cortese, come nel libro che stavano leggendo quando furono uccisi: è un amore
platonico e intemporale; non possono essere separati. Il romanzo cavalleresco
che stavano leggendo,Lancillotto,ha ormai il ruolo seguente: i due amanti
possono smettere di leggere la passione della finzione e vivere la passione
della realtà.6In effetti, la lettura diLancillottogli ha fatti cadere nella
passione: leggendo questa storia, hanno perduto il senso della realtà e della
fizione e si sono dati il loro primo bacio, soccombendo alla loro passione
interna che provavano di dominare da tanto tempo. E’ di questa maniera che un
libro fu la causa di un peccato fatale per loro. Quest’ episodio della lettura
diLancillotto èun episodio che non esiste nella storia reale di Francesca da
Rimini, è qualcosa che Dante ha raggiunto. Di questo modo, l’autore fa una mise
en abyme ed evoca l’amore tragico di Lancillotto per Ginevra in parallelo con la
storia tanta dramatica di Paolo e Francesca.
A seconda della tragedia che
Francesca sta contando, si da conto di che lei è una persona innocente,
nostalgica, triste, romantica, infelice e pietosa. Il suo racconto è pieno di
emozione e molto triste. Siamo commossi per la sua storia: siamo indulgenti e
abbiamo pietà di lei e di Paolo. Il amore di Francesca per Paolo è immenso e le
manca la sua vita con lui quando erano vivi. Malgrado questo, sono ancora uniti,
anche nella morte.
Infine, Francesca e Paolo non vengono descritti con
severità intransigente o sprezzante ma il poeta mette alcune scusanti ed una
certa pietà al loro peccato.
Tuesday, March 12, 2013
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